La prima azienda italiana di occhialeria a misurare gli impatti dei propri occhiali dimostra nei numeri che Made in Italy è meglio. Un LCA (Life Cycle Assessment) per quantificare la CO2 emessa
Produrre in Italia premia, non solo per una superiore qualità degli occhiali, ma anche per la sostenibilità ambientale dei prodotti manufatti. Lo dimostrano i numeri che VANNI ha ottenuto realizzando il Life Cycle Assessment degli occhiali da vista in acetato di cellulosa, rappresentativi del design delle collezioni VANNI.
Lo studio, commissionato all’Università Bicocca di Milano, in collaborazione con Liito, ha evidenziato cifre inequivocabili: l’impatto in termini di CO2 (principale causa del cambiamento climatico) del modello V1632 è di 2,35 KG, un peso sotto la media dei valori di riferimento del settore, ottenuto grazie all’utilizzo di materia prima italiana e alla scelta di produrre tutto nel territorio nazionale.
Lo stesso occhiale, nel caso di una produzione asiatica, avrebbe generato 4,45 kg di CO2, circa l’89% in più di emissioni, a causa dell’alto impatto ambientale dei trasposti intercontinentali.
A questa valutazione si aggiunge il non calcolabile “impatto sociale”, che ha a che vedere con le condizioni di lavoro dei lavoratori in fabbriche lontane dai nostri occhi, su cui è impossibile verificare i parametri di tutela e di lavoro dignitoso.
A differenza di molti brand del settore moda e accessori che valutano l’impatto dei loro prodotti “green”, specifici di una caspule collection dai numeri e dalle produzioni limitati, i risultati dello studio dell’LCA dei prodotti VANNI sono stati calcolati sulla base di un modello di occhiale rappresentativo dell’intera produzione di occhiali in acetato. La collezione VANNI include altri modelli, differenti a quello preso come campione, ma assimilabili nel processo produttivo e materiali utilizzati.
Il dato è evidenziato nella seconda relazione di impatto che VANNI ha pubblicato, documentando i risultati raggiunti nel corso del 2023 sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, depositata in Camera di Commercio e consultabile sul sito vanniocchiali.com. Un documento obbligatorio per legge, ma per VANNI è davvero l’occasione per mettere a fuoco dove è arrivata, e dove sta andando.
“Made in Italy, for sure è la nostra firma. Da sempre sosteniamo che produrre in Italia è una scelta che fa la differenza e oggi abbiamo voluto dimostrare – anche in termini numerici e analitici – che è la scelta giusta per il nostro ambiente, di cui dobbiamo seriamente prenderci cura, per preservarlo e passarlo alle generazioni future.
Ci teniamo a valorizzare la cultura italiana del settore, e dimostriamo che contenere i trasporti dei prodotti e le emissioni nocive per l’ambiente – premiando il territorio – diminuisce la nostra impronta sulla natura. In VANNI rendiamo trasparente ogni fase della fabbricazione, in un periodo di crescente proclami sui temi della sostenibilità, noi ci teniamo a raccontare dove e come nascono i nostri occhiali.
Il dato positivo sulle nostre emissioni di CO2 non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché possiamo migliorarlo, sapendo finalmente dove agire. Questo è il nostro impegno per gli anni a venire, come abbiamo sottolineato nella nostra relazione appena resa pubblica” sostengono Giovanni Vitaloni e Alessandra Girardi titolari della società.
VANNI, l’azienda torinese di produzione di occhiali di design nata nel 1987, con distribuzione in oltre 50 paesi del mondo, e Made in Italy al 100%, è una Società Benefit dal 2021, la prima in Italia del settore. Una scelta che per la società significa darsi degli standard di valutazione e misurazione rispetto l’impegno verso le persone, il pianeta, il territorio e la creazione di ricchezza condivisa. La relazione monitora tutti gli effetti generati dalle proprie attività, in ogni campo, una radiografia accurata e misurata.