È stato un giorno di confronto e dibattito sulla valutazione dell’impatto sociale quello di martedì 9 luglio a Torino presso la Fondazione Collegio Carlo Alberto.
La prima parte della giornata, organizzata da Torino Social Impact in collaborazione con Social Value Italia, è stata dedicata all’analisi del rapporto tra i processi di valutazione dell’impatto e i grandi donatori: attraverso le testimonianze di alcuni dei principali attori del settore – Camera di commercio di Torino, Università Cattolica di Milano, Human Foundation, Impresa Sociale Con i bambini, Fondazione Zancan, KPMG, Fondazione Unipolis, Fondo Beneficenza Intesa San Paolo, Fondazione Alta Mane, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT – è stato tracciato un quadro sulle sfide e le possibilità offerte dai processi di valutazione come strumento a disposizione di procurers, policy maker e grandi donatori.
Uno dei tratti comuni alle diverse esperienze portate all’attenzione del pubblico è rappresentato dalla difficoltà nello stabilire uno standard per la valutazione: ogni progetto infatti possiede delle peculiarità, sia di contenuto che di contesto, che rendono difficoltoso il riferimento ad un unico canone: ecco che emerge la necessità di promuovere buone pratiche che tengano conto dei contesti e della pluralità dei soggetti coinvolti. È emerso inoltre come la valutazione dell’impatto sociale costituisca uno strumento utile ai donatori su più fronti: per calibrare la portata e la qualità dei loro interventi, per riflettere criticamente sul proprio operato e così evincere sia errori sia azioni di successo meritevoli di essere replicate; infine, per consolidare il rapporto di collaborazione con i partner di progetto.
Nel corso del pomeriggio, Torino Social Impact e Social Impact Agenda per l’Italia hanno promosso la presentazione del position paper “Progettare l’Innovazione Sociale: impact investing e fondi UE” curato da Pwc e Human Foundation. Il lavoro ha posto le basi per un confronto tra stakeholder sull’importanza di promuovere investimenti orientati all’impatto sociale da parte delle pubbliche amministrazioni, considerato il loro potenziale per i territori di riferimento. Il dibattito ha visto protagonisti sia i rappresentanti della Commissione Europea a presentare la struttura del fondo Invest EU, sia alcuni dei principali attori regionali – Camera di commercio di Torino, Regione Piemonte, Finpiemonte, Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, Legacoop Piemonte, Confcooperative Piemonte Nord – che hanno ribadito la necessità di creare reti basate sulla collaborazione tra enti pubblici, imprese e il capitale umano rappresentato da organizzazioni locali e privati cittadini per elaborare progetti che possano rispondere in modo concreto e innovativo ai bisogni della società.