La residenza degli artisti vincitori della II edizione del Torino Social Impact Art Award è giunta al termine.
Monia Ben Hamouda e il collettivo MRZB, che nel mese di luglio sono stati affiancati dai tutor Matteo Mottin e Ramona Ponzini del progetto artistico Treti Galaxie, hanno lavorato alla produzione di due opere video, offrendo il loro punto di vista unico alla rappresentazione di temi sociali e storie di vita “lontane”.
Durante la loro permanenza da Combo, gli artisti hanno inoltre avuto modo di confrontarsi con i curatori e con la rete di Torino Social Impact, venendo introdotti nel cuore del mondo dell’innovazione sociale torinese. Un esempio, è stato partecipare alle attività di coprogettazione promosse dalla Rete Italiana di Cultura Popolare nell’ambito del progetto Lo Spaccio di Cultura – Portineria di comunità.
Durante uno di questi incontri, abbiamo chiesto loro di raccontarci la valenza sociale del loro lavoro. Ecco cosa ne è emerso.
Monia
Monia Ben Hamouda (Milano, 1991) ha lavorato sul progetto cinematografico “Adhan to Dora”, con l’obiettivo di ritrarre le complessità e le contraddizioni dell’assimilazione culturale.
Nel suo caso era interessante interagire con la città di Torino e con il quartiere di Porta Palazzo, che le ricorda la Tunisia, il suo paese di origine.
Il fatto che proprio la Tunisia non abbia un padiglione alla Biennale di Venezia è sintomatico di quanto la cultura araba sia ancora molto sottorappresentata nei circuiti dell’arte contemporanea.
Con il suo progetto, Monia vuole dare voce e visibilità agli artisti che hanno un background culturale diverso e, per questo, più difficoltà a inserirsi.
Collettivo mrzb
Il collettivo MRZB ha lavorato sul progetto in fieri “STILI DRAMA XVIII-XXI”, orientato alla decostruzione di un’opera filmica e alla compressione dell’idea di città contemporanea.
Nell’arte ci sono delle significazioni implicite che hanno a che fare con l’impatto sociale, dal recupero di materiali di scarto per la produzione di opere, alle collaborazioni con gruppi di artisti emergenti e comunità marginali.
L’approccio libero e spontaneo di questo collettivo si fonda su una ricerca estetica e affettiva che genera una rappresentazione delle periferie schiettamente autentica.
Le opere prodotte durante la residenza verranno presentate ad Artissima 2021 (5-7 novembre).