Torino, 27 gennaio 2022 – Se ti colpisce un quadro al ristorante, puoi pagarlo e portarlo via con te. A Torino si può, con Artàporter: la prima piattaforma che supporta lo sviluppo dell’arte emergente per renderla accessibile a tutti, ripensandone i “luoghi comuni”.
L’idea prende il via dall’esigenza di “ripensare i luoghi comuni dell’arte“, ovvero dalla capacità delle città di creare gallerie urbane con nuovi itinerari turistici legati all’arte. Non solo spazi pubblici, ma anche spazi privati, a partire dalla rete di commercianti che amano l’arte e vogliono mettere a disposizione le proprie pareti per l’esposizione delle opere.
Artàporter nasce come società benefit per aumentare l’accessibilità del mondo dell’arte in spazi diversi, per renderla il più possibile fruibile e, perché no, acquistabile anche in un locale, e collezionabile da tutti gli amanti dell’arte.
Un progetto ‘phygital’ che consente non solo il matching online fra artisti e negozianti, ma anche la nascita di touch point capillari (host) attraverso cui veicolare l’arte diffusa con innovativi “Artàporter District” o “distretti d’arte”, che richiamano le grandi capitali europee di Berlino o Londra, creando nuovi spazi artistici mappati in tutta la città. L’obiettivo è quello di portare la bellezza ovunque, con l’idea di poter riscoprire una città nel segno dell’arte.
Sono già 15 i locali aderenti a Torino che riportano all’esterno del proprio locale la vetrofania Artàporter. Prende il via una vera e propria “prossimità di quartiere dell’arte” con una rete sempre più ampia e diffusa di locali coinvolti, per aumentare anche l’affluenza di vie e negozi, non solo del centro storico, ma anche di periferia e cintura.
Sono partiti in questi giorni i primi matching fra artisti e locali, dove ammirare le prime opere fra le vie e le strade di Torino. Basta inquadrare con lo smartphone il QR code vicino all’opera per acquistarla e portarla subito via con sé.
Sono inoltre aperte le candidature per artisti e negozianti su www.artapoter.it.
Il sistema, che ha preso il via a Torino, nei prossimi mesi vedrà lo sviluppo in altre città italiane e anche all’estero.
Hanno parlato del progetto anche: