Ha preso il via lunedì 7 novembre a Torino il Global Social Business Summit con cui, per due giorni nella Centrale della Nuvola Lavazza, Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace nel 2006 e “padre” del microcredito, ha riunito la comunità mondiale del social business per l’annuale evento da lui fondato nel 2009 e che quest’anno giunge in Italia per la prima volta. Dinanzi a una platea di circa 500 persone provenienti da 45 paesi del mondo – fra cui oltre 300 imprenditori sociali oltre ad esponenti della politica e dell’economia globale, manager e studiosi, in rappresentanza di una cinquantina di organizzazioni internazionali – si sono svolti i lavori di un’edizione che si prefissava di gettare le basi di una cultura della pace attraverso il business per sviluppare un’economia a tre zeri: zero disoccupazione, zero povertà e zero emissioni di CO2.
La vigilia del Global Social Business Summit ha visto Muhammad Yunus visitare e conoscere l’Arsenale della Pace del Sermig, accolto dal suo fondatore, Ernesto Olivero. La giornata al Sermig si è conclusa con l’appuntamento “Cultivating a culture of peace with social business”, un momento di incontro con i giovani torinesi, i 3 Club Zero e gli Young Challengers. Ne abbiamo parlato qui.
La cerimonia inaugurale di lunedì 7 novembre ha sancito l’avvio ufficiale del Summit 2022. Dopo i saluti istituzionali di rito, è stato lo stesso Muhammad Yunus, insieme a Lamiya Morshed, direttrice esecutiva del Centro Yunus, e Hans Reitz, CEO di The Grameen Creative Lab, ad aprire i lavori, articolati attraverso una serie di panel tematici. Tra i saluti di apertura c’è stato anche l’intervento di Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino, storico promotore di TSI.
Gli incontri del primo giorno erano incentrati su argomenti quali l’energia, l’alimentazione, i nuovi strumenti di finanziamento a impatto sociale, la tecnologia, lo sport, oltre a un focus sul mercato del caffè in ottica Agenda 2030, per proseguire il giorno successivo con ulteriori tavoli di confronto in materia di microfinanza, imprenditoria sociale, green mobility, salute pubblica, economia circolare. Per accedere al programma completo, e guardare le registrazioni dei panel, clicca qui.
Hanno partecipato al Summit alcuni dei partner di TSI, e tra di loro Links Foundation e PerMicro hanno portato la loro testimonianza di impatto sociale sul palco.
Lunedì 7 novembre, in occasione del Yunus Social Business Academia Forum tenutosi presso l’aula magna del Campus Enaudi, è stata inoltre annunciata la nascita di un Social Business Research Center dell’Università di Torino. Leggi la news per approfondire.
Occasioni preziose per condividere idee e risultati, creare connessioni e apprendere buone pratiche dai protagonisti degli ecosistemi locali e mondiali di social business, ma anche per diffondere nell’opinione pubblica la consapevolezza su tali questioni, stimolando il dibattito sulla necessità di affrontare le disuguaglianze della nostra società e promuovere il bene comune.
Fin qui ospitato in diverse nazioni del mondo – dal Messico all’Austria, dalla Malesia alla Francia, dalla Germania al Kenya – il Global Social Business Summit 2022 è promosso da The Grameen Creative Lab e dallo Yunus Centre, col supporto organizzativo della tech media company italiana TMP Group spa a cui si deve la proposta di Torino quale location. Una scelta che premia un modello riconosciuto a livello internazionale nel settore anche grazie al lavoro condotto sul territorio da Torino Social Impact, partner dell’evento insieme a Camera di commercio di Torino, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Sermig, Turismo Torino e Provincia, Università degli Studi di Torino, Talent Garden e altri attori italiani ed internazionali quali Quid, Neoma Business School x KPMG, H-Farm, Circ, Az.imut. A questi si aggiungono, nel ruolo di sponsor, Lavazza Group, che ha rivestito un ruolo di primo piano nell’evento oltre a ospitarlo, e i partner storici dell’iniziativa: BNP Paribas, presente con un’ampia delegazione che coinvolge anche la struttura italiana della controllata BNL, e le organizzazioni del network creato dal professor Yunus Friends of Social Business, Yunus Sports Hub, Yunus Environment Hub, YY Ventures.
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