Si è svolta il 20 e il 21 ottobre a Torino, presso il Serming, la Convention annuale dei Business Mentor dell’Associazione MicroLab. La riunione, da sempre momento d’incontro e scambio di best practices tra i mentor volontari dell’associazione, in occasione del ventennale di attività, ha affrontato il tema della crescita inclusiva anche grazie a degli ospiti d’eccezione.
“In questa cornice dell’Arsenale della Pace vogliamo ricordare con piacere il contributo dato alla società in questi vent’anni di attività dell’Associazione Microlab.” dichiara Andrea Garello Cantoni, Presidente dell’Associazione Microlab, “offrendo servizi alle fasce più deboli per aiutarle ad entrare nel mondo del lavoro e dell’autoimpiego, tramite orientamento, formazione e mentoring. Nel corso di questi anni si sono alternati più di 500 business mentor volontari, abbiamo formato oltre 8.000 persone sull’avvio d’impresa e l’educazione finanziaria, ne abbiamo supportato 2.000 con percorsi di mentoring one-to-one per mettersi in proprio e aiutato nella delicata fase dell’orientamento al lavoro 1.000 giovani alla ricerca di una prima occupazione.”
Presente alla convention Daniele Frigeri, Presidente di CeSpi, Centro studi di Politica Internazionale, che ha svolto negli ultimi 10 anni analisi e ricerche sull’inclusione finanziaria dei cittadini stranieri, che dichiara: “L’inclusione finanziaria, attraverso tutta la tipologia di strumenti finanziari a disposizione (credito, risparmio, investimenti, assicurazioni e sistema dei pagamenti) è un fattore abilitante per un individuo di sviluppare le sue progettualità nel tempo, e quindi diventa un tassello fondamentale del processo di inclusione socio-economica in una società. In Italia vivono oltre 5 milioni di cittadini che sono nati all’estero e che hanno ormai scelto stabilmente l’Italia. La loro condizione di “immigrati” li pone in una condizione di vulnerabilità multiple, l’inclusione finanziaria, intesa non solo come accesso, ma anche come utilizzo efficace degli strumenti finanziari, può fare la differenza. Monitorare il processo di inclusione finanziaria diviene fondamentale per comprendere i bisogni e il loro modificarsi nel tempo, anche a seguito del modificarsi delle condizioni esterne (come la pandemia o la crisi legata all’inflazione), e accompagnare questo percorso verso un profilo finanziario maturo”.
In collegamento da remoto Lucia Bucciarelli Ducci, Country Manager CEB, Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa, la più antica istituzione finanziaria multilaterale dopo la Banca mondiale, con la peculiarità di avere finalità sociali, racconta “L’Europa ha affrontato e sta affrontando una serie di sfide scoraggianti: dal COVID-19 all’emergenza climatica in atto, fino all’aggressione russa all’Ucraina, per non parlare dell’impatto di queste crisi sulle nostre economie. In questo contesto, le persone vulnerabili sono quelle maggiormente colpite e gli scarsi investimenti nei settori sociali peggiorano ulteriormente la situazione.
Nel 2022 gli Stati membri della CEB hanno approvato il nuovo Piano Strategico 2023-2027 che definisce una serie di obiettivi ambiziosi, anche in risposta a queste sfide, su tre linee d’azione: Investire nelle persone e valorizzare il capitale umano, Promuovere ambienti di vita inclusivi e resilienti e Sostenere l’occupazione e l’inclusione economica e finanziaria. La microfinanza e il supporto ai più vulnerabili è al centro di questi obiettivi e la lunga cooperazione con MicroLab ne è una conferma.”
Presente anche Juri Di Molfetta, Presidente Associazione A Pieno Titolo Onlus, che dal 2012 accompagna cittadini di paesi terzi nel percorso di riconoscimento di titoli di studio o professionali conseguiti all’estero: “Gli stranieri residenti in Italia sono sovente spinti a ricoprire posizioni lavorative molto più umili rispetto a quelle cui potrebbero aspirare, dando vita a un modello di integrazione subalterna, in cui il cittadino straniero rinuncia nella maggior parte dei casi a seguire un percorso in linea con i propri studi ed il proprio profilo professionale acquisito all’estero. L’associazione A Pieno Titolo ONLUS si propone quindi con i propri progetti e servizi di orientamento sul territorio di favorire l’integrazione del cittadino straniero nel mondo del lavoro e nel contesto territoriale, valorizzando i curricula di studio e professionali maturati in paesi stranieri, favorendone il riconoscimento formale in Italia e rendendo spendibili nel sistema economico locale competenze e professionalità per ora poco valorizzate.”
Durante la convention i business mentor dell’associazione hanno avuto modo di confrontarsi sulle proprie esperienze di mentoring e ideare nuove prassi quali il co-mentoring, per supportare sempre meglio i beneficiari dell’associazione.