Il 29 settembre inizia il nuovo corso di alta formazione promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino e curato da Mali Weil, durante il quale si reinterpreterà l’intera struttura urbana come uno spazio-foresta. Tra gli ospiti, anche gli architetti Stefano Boeri e Paulo Tavares. L’early bird scade l’8 settembre.
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Si terrà dal 29 settembre al 16 ottobre il corso di alta formazione “Forestare” promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino e a cura di Mali Weil, piattaforma artistica basata a Trento. Al centro, una riflessione sul concetto di “forestare” o “fare foreste”, un atto che permette di sviluppare un nuovo immaginario sulla città e sul modo di abitarla, reinterpretando l’intera struttura urbana come uno spazio-foresta. Si articolerà in 5 moduli da 2 ore ciascuno: le iscrizioni scadono il 25 settembre ma la quota early bird è disponibile solo fino all’8 settembre: iscriviti subito!
L’emergenza del Covid-19 ha determinato una nuova attenzione nei confronti della natura e una riscoperta del rapporto individuale e collettivo con essa; un cambiamento che avrà un forte impatto sul futuro delle città, sul modo di abitarle e di progettarle. La foresta diventa così l’elemento chiave per ripensare non solo l’abitare, ma tutti gli spazi di cittadinanza.
A partire da queste considerazioni si articola un programma di alta formazione in 5 moduli webinar per professionisti del mondo dell’architettura, dell’urbanistica e del paesaggio per reinterpretare lo spazio urbano non solo sotto il profilo del verde o della selvicoltura urbana, ma come uno spazio-foresta, uno spazio che si costruisce e si caratterizza in funzione delle sue relazioni con l’altro.
Ma cos’è la foresta? L’architetto brasiliano Paulo Tavares, uno dei docenti del corso, nel riflettere sullo sfruttamento della foresta Amazzonica usando categorie giuridiche e un linguaggio forense, rovescia l’immaginario della foresta equiparandola alla dimensione propria della città. Mentre la visione di “città foresta” proposta da Stefano Boeri si riferisce a un modello urbanistico completamente nuovo, basato su città di piccole dimensioni, compatte e verdi, autonome energeticamente e con uno sviluppo verticale che limita il consumo di terreni agricoli e con una forte presenza di elementi naturali.
E proprio su questa sfida di definizione che accompagna la parola “foresta”, all’interno del corso si inseriscono la visione e il contributo di paesaggisti, filosofi, giuristi, epistemologi per completare il quadro d’insieme:
- Mauro Agnoletti, professore di Pianificazione dei sistemi agricoli e forestali e Storia ambientale presso la Scuola di Agraria Università di Firenze, Osservatorio Nazionale per i paesaggi rurali Ministero dell’Agricoltura e Presidente Laboratorio del Paesaggio Regione Toscana
- Andrea Cassi, architetto partner Carlo Ratti Associati
- Emanuele Coccia, filosofo, Maitre de conférences all’École des hautes études en sciences sociales (Parigi)
- Vinciane Despret, filosofa della scienza, Università di Liegi (tbc)
- Michele Spanò, docente di Teoria del diritto privato all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi
- oltre ai già citati Stefano Boeri e Paulo Tavares, architetto, Faculdade de Arquitetura e Urbanismo dell’Università di Brasilia.
L’aspetto botanico dialoga dunque con discipline come la biologia, il diritto, l’ecologia, la filosofia e l’arte contemporanea per promuovere una riflessione in campo architettonico e individuare ricadute progettuali: l’obiettivo è cioè declinare il “fare foresta” concretamente e nella pratica di chi quotidianamente pensa e progetta le città ed i suoi paesaggi. Al termine del corso, l’ultimo modulo vedrà i partecipanti protagonisti di un confronto/dibattito con i relatori su una loro originale proposta.
Forestare nasce dalla collaborazione tra la Fondazione per l’architettura / Torino e Mali Weil, ideatrice del progetto Forests.
CHE COS’È FORESTS?
Forests è un progetto artistico e di ricerca ideato e coordinato da Mali Weil, che si articola attraverso diversi media e in molteplici episodi, con l’obiettivo di ripensare le nozioni di città e di cittadinanza a partire dalla natura giuridica, sociale e narrativa della foresta. Ad oggi Forests, iniziato nel 2018, comprende una serie di performance, un film, degli interventi editoriali e un’open school nomadica e temporanea pensata come una piattaforma di discussione e approfondimento delle direttrici concettuali, estetiche e politiche nate dal progetto. Il Master curato per Fondazione per l’architettura / Torino rientra in questa serie di attività.
Forests è ideato, sviluppato e coprodotto da Mali Weil, sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo tramite il bando Ora! Produzioni di Cultura Contemporanea e coordinato da Centrale Fies. Fondazione per l’architettura / Torino è un partner del progetto.
CHI È MAIL WEIL?
Mali Weil è una piattaforma artistica costituita da Elisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri, di base a Trento. Dal 2012 sviluppa una ricerca che indaga le potenzialità della performance come motore di creazione e spazio di diffusione di immaginario politico. La sua produzione spazia dalla performance al product design, da prodotti editoriali a format audiovisivi. Dal 2013 ha la direzione creativa dell’art-based brand Animal Spirits per il quale ha realizzato diverse linee, prodotto performance, tenuto workshop in università e accademie in Italia e all’estero. Mali Weil, inoltre, collabora stabilmente con Fies Core, l’incubatore culturale di Centrale Fies, in qualità di fondatore e project developer ed è artista associato di Centrale Fies.