Il Corso Universitario di Aggiornamento professionale (CUAP) in Valutazione d’Impatto sociale, rivolto a coloro che intendono potenziare conoscenze e competenze sul tema della valutazione di impatto, è organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino e nell’ambito delle attività promosse dal Centro di competenza sulla Valutazione dell’impatto sociale.

La seconda edizione del corso si è conclusa il 10 Maggio, giorno in cui tutti i partecipanti hanno presentato gli out finali del corso: 14 progetti di gruppo in cui i futuri valutatori d’impatti certificati si sono sperimentati nella realizzazione di una valutazione d’impatto vera e propria. Qui sono riportati i risultati.

Il project work “IBO Italia e i Campi di Volontariato” ha esaminato l’impatto sociale di un anno di Campi di Volontariato svolti da IBO Italia su tutto il territorio nazionale. L’analisi si è concentrata sui partecipanti italiani e sul cambiamento portato alle diverse realtà locali che hanno ospitato Campi di volontariato. I Campi sono esperienze di volontariato in cui si forma un gruppo di volontari proveniente da tutta Europa o da tutto il Mondo. L’obiettivo e di dare una mano concreta ad una realtà sociale e possono prevedere attività di costruzione, restauro, animazione ed educazione non formale, formazione alla pace e ai diritti umani, assistenza, tutela dell’ambiente e tanto altro.

I PROTAGONISTI

Angelica Borio: La laurea magistrale in Sociologia e Ricerca Sociale le permette di osservare i comportamenti umani all’interno di un determinato contesto, mentre con la Valutazione d’impatto può aggiungere conoscenze e competenze al lavoro che ha scelto ed ama come Addetta agli affari generali presso Confcooperative Piemonte Nord.

Gaia Giombelli: si occupa di valutazione per Torino Social Impact. Pensa che la valutazione di impatto sia importante per guidare o aggiustare le nostre azioni verso un effettivo cambiamento a beneficio delle persone e dell’ambiente in cui si vive.

Chiara Picchioni: per IBO Italia si occupa di Campi di Volontariato in Italia e di progetti di Educazione alla Cittadinanza Mondiale. La valutazione d’impatto è importante per lei perché da la possibilità di raccontare e rendicontare l’efficacia di un progetto, andando a mettere in luce i cambiamenti che spesso non si riescono a tradurre e trasmettere solamente in freddi numeri.

Nicolò Pozzetto: Da 20 anni all’associazione Touring Club Italiano, ha deciso di partecipare al corso per unire le mie esperienze professionali di ricercatore e non-profit project manager. Ritiene che la valutazione d’impatto sia il modo in cui il Terzo Settore può sancire il successo e la portata dei propri interventi, dimostrando che non siamo solo quelli “buoni” (che facciamo “del bene”) ma anche quelli “bravi” (che sappiamo “farlo bene”).

Davide Prette: Dopo un’esperienza di ricerca in Finlandia e un tirocinio presso il Consiglio dell’UE a Bruxelles, lavora ora come project manager nell’ambito della progettazione europea presso il Centro Servizi Volontariato di Torino (Vol.To). Ho deciso di partecipare a questo corso perché l’attività di un progettista non può prescindere dalla conoscenza di strumenti efficaci per valutare la ricaduta del proprio lavoro sulla comunità: ogni sorta di progettazione non deve solo essere un’occasione di finanziamento, ma anche e soprattutto un motore di trasformazione sociale.