Quattordici oggetti per migliorare l’autonomia di persone con disabilità e anziani, progettati e realizzati da sei professionisti di Torino, Alessandria e Novara grazie al supporto di Hackability, sono stati inseriti nella prestigiosa pubblicazione ADI Design Index
I terapisti e le terapiste occupazionali sono specialisti sanitari che lavorano negli ospedali, a stretto contatto con persone con disabilità, anziani e care giver, come “allenatori ed allenatrici” insegnando a compiere nuovamente gesti quotidiani utili a studiare, lavorare, prendersi cura di sé o semplicemente divertirsi dopo un incidente, una malattia o un trauma. Questo obiettivo, talvolta, viene raggiunto grazie al supporto di piccoli o grandi oggetti: oggetti che, spesso, sono proprio i terapisti a progettare e realizzare con pochi strumenti e materiali.
Il Piemonte, da questo punto di vista, si è dimostrato ancora una volta all’avanguardia ottenendo un riconoscimento molto importante. Quattordici nuove soluzioni per l’autonomia create dai terapisti degli ospedali di Torino, Alessandria e Novara nell’ambito del progetto Tech4Inclusion sostenuto da Fondazione CRT e da un’apposita campagna di crowdfunding, infatti, sono state selezionate e inserite nell’edizione 2022 dell’ADI Design Index, la prestigiosa pubblicazione dell’Associazione Design Industriale che raccoglie i migliori progetti di design italiani: si tratta di prodotti che permettono di pettinarsi, tagliarsi le unghie, abbottonarsi o scrivere, ma anche joystick o prolunghe per i freni in grado di rendere più maneggevole la propria carrozzina.
La presentazione ufficiale e le premiazioni sono avvenute lunedì 14 novembre a Milano: i nomi di Elena Pescamona e Viviana Gaggio del CTO di Torino, di Arianna Mazzeo del Presidio Borsalino di Alessandria e di Antonella Sartore e Roberto Toso dell’Ospedale Maggiore di Novara figurano accanto a quelli dei creatori di una fuori serie, di tavoli, penne e sedie rigorosamente di design, a testimoniare l’ingegno e la creatività italiana; un grande e inusuale riconoscimento per le competenze e l’inventiva di questi professionisti della sanità piemontese.
Il progetto è stato reso possibile dai giovani ingegneri, ingegnere e designer della non profit Hackability Simone De Pascalis, Giulia Galante, Maurizio Contu, Marco Bocca, Giuseppe Becci e Francesco Rodighiero, che li hanno guidati nella co-progettazione di oggetti pensati per essere facilmente realizzabili con stampanti 3D dai terapisti stessi. Grazie all’entusiasmo dei partecipanti, alla disponibilità dei primari e ad Hackability, le soluzioni raccolte nell’ADI Design Index sono proposte quotidianamente a chi ne ha bisogno negli ospedali di Torino, Alessandria e Novara.
Ma non finisce qui perché, proprio in questi giorni, Hackability sta ripartendo con un nuovo progetto Tech4Care con l’obiettivo di realizzare ulteriori presidi coinvolgendo non solo il personale sanitario, ma le stesse persone con disabilità e i caregiver: «L’anno scorso – spiega Carlo Boccazzi Varotto, coordinatore del progetto per Hackability – abbiamo realizzato un piccolo laboratorio a ognuna delle Unità Spinali del Piemonte, formato circa 20 terapisti sulla modellazione e la stampa 3D e co-progettato 14 nuove protesi che oggi sono nell’Index. Quest’anno abbiamo, purtroppo, meno risorse, ma possiamo contare sull’appoggio di una fitta rete di associazioni: da We Do Fablab di Omegna a Novà di Novara, da Lab 121 di Alessandria fino ai Fablab di Cuneo e Torino; a loro si aggiungono gli studenti del corso della designer Alice Mela allo IED di Torino, tutti molto coinvolti e motivati».