Fondata, per disposizione testamentaria di Giulia Colbert Falletti di Barolo, nel 1864 come strumento operativo per continuare l’azione di carità, di impegno sociale, politico e culturale iniziata con suo marito Carlo Tancredi di Barolo.
Giulia Colbert Falletti di Barolo (1786 – 1864) e Carlo Tancredi Falletti di Barolo (1782 – 1838) furono una coppia appassionata di cultura, arte, politica, economia, pedagogia e di promozione del capitale umano.
Realizzarono interventi pedagogici, sociali e politici, gestirono patrimoni di famiglia e produssero valori sociali ed economici: non tennero nulla per sé, resero disponibili le loro risorse economiche e impegnarono la propria posizione sociale per migliorare le condizioni di vita dei più poveri di Torino. E svilupparono cultura con i più importanti pensatori dell’epoca per essere promotori di nuova cultura e nuova politica.
Non ebbero figli ma dimostrarono grande capacità di generare, lasciando il loro patrimonio culturale ed economico alla città e al Paese.
Giulia Colbert Barolo, attraverso il suo testamento, in piena armonia con il lascito del marito, fondò l’Opera Barolo perché fosse l’erede universale di questo patrimonio, assumendosene la responsabilità perpetua. Essa stessa stabilì strategie di governance e management perché le proprietà fossero gestite come un bene comune: per un triennio l’Opera sarebbe stata amministrata dalla più alta carica civile, per il triennio successivo dalla più alta carica ecclesiale e così a rotazione.
La buona gestione patrimoniale è – secondo Giulia di Barolo – lo strumento per produrre risorse per mantenere il patrimonio che a sua volta diviene il generatore di benessere sociale per la collettività.
L’Opera è l’erede del patrimonio culturale dei Marchesi che espressero il loro carisma rispondendo ai bisogni sociali emergenti attraverso strategie di intervento integrato. Essi si impegnarono per realizzare – contemporaneamente – interventi sociali, economici, culturali e politici per contribuire allo sviluppo delle persone e della città.
Oggi come 154 anni fa il perno dell’impegno dell’Opera sono le fasce di popolazione più bisognose di attenzione: ieri le donne detenute, oggi in particolare le donne, i bambini, le famiglie italiane, migranti e profughe, i bambini malati e le loro famiglie, i dipendenti da sostanze.
Soprattutto l’educazione delle giovani generazioni e quello dello sviluppo integrale del capitale umano è il tema a cui i Marchesi hanno voluto prestare più cura.
Altro tema cardine del pensiero dei Marchesi è la cooperazione: pubblico e privato, civile ed ecclesiale.
Per realizzare il loro progetto I Marchesi fondarono Congregazioni religiose – Suore di Sant’Anna e Figlie di Gesù Buon Pastore – capaci di portare avanti il loro carisma educativo e sociale. Oggi, a sostegno del lavoro degli Enti religiosi, l’Opera pone agenzie del Terzo Settore che possano mantenere alto il valore del carisma.
Lo scopo prioritario dell’Opera Barolo è quello di mettere a disposizione del territorio il proprio patrimonio immobiliare offrendo anche ospitalità ad Enti partners per lo svolgimento delle loro attività.
Il servizio di ospitalità presso le proprie strutture è attualmente offerto a realtà sociali, tra associazioni, cooperative, organizzazioni no-profit, congregazioni religiose e istituti scolastici.
Le iniziative vengono ospitate dall’Opera Barolo in base alla coerenza con la di loro missione: gli Enti sono scelti per attinenza con il settore educativo, sociale e culturale e per la disponibilità a realizzare una “integrazione strategica delle proprie risorse” a favore dello sviluppo del capitale umano.
Gran parte delle strutture sorge nel cuore storico di Torino; tra queste il Palazzo Barolo, già dimora dei Marchesi, gli edifici nell’isolato di Piazza Savoia e il complesso del Distretto Sociale tra via Cigna e via Cottolengo dove sono ospitate 15 realtà di Terzo Settore che realizzano servizi socio-sanitari per migranti, malati, minori, donne, famiglie in difficoltà.
A ottobre 2015 nel Distretto Sociale Barolo ha preso avvio una nuova importante progettualità con la trasformazione dell’edificio dell’Ex Rifugio (costruito nel 1823) in housing sociale di nuova generazione (48 unità abitative) e un processo di accompagnamento per inclusione sociale di persone in temporanea difficoltà.
L’Opera Barolo oggi gestisce anche in modo diretto la Scuola di Sant’Anna Moncalieri favorirne l’innovazione pedagogica in un contesto in evoluzione. Nel 2008 ha assunto dalle Suore di Sant’Anna la gestione della scuola primaria “Barolo” di Venaria e nel 2016 l’Istituto scolastico S.Anna di Moncalieri avviando un rinnovamento pedagogico e degli edifici.
È dalla storia di un carisma e dalla prosecuzione delle idee dei Marchesi che l’Opera Barolo definisce le proprie priorità e linee strategiche:
- Formare e investire sulle giovani generazioni
- Impegnare risorse economiche e progettuali per l’empowerment delle fasce più deboli della popolazione
- Promuovere e sostenere la buona cultura
- Mettere al centro la bellezza come strumento per esprimere la “verità naturale delle cose”
- Sviluppare cooperazione pubblico- privato per contribuire ad un welfare più efficace
- Far dialogare mondi e culture
- Sviluppare il capitale umano presente nella città.