Arcobaleno è una Cooperativa Sociale di inserimento lavorativo nata nel 1992 dall’esperienza dell’Associazione Gruppo Abele fondata a Torino nel 1965 da don Luigi Ciotti.
Attualmente dà lavoro a circa 300 persone di cui più del 75% sono soci lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Nel suo organico Arcobaleno può vantare la presenza di lavoratori provenienti da più di 20 Paesi del mondo.
L’idea di fondo è che il lavoro rappresenti una opportunità per il recupero ed il reinserimento sociale per persone appartenenti alla cosiddetta marginalità sociale.
Arcobaleno è ben conosciuta nel capoluogo piemontese grazie al progetto Cartesio che effettua il servizio di raccolta differenziata di carta e cartone, che a suo tempo rappresentò la prima sperimentazione in Italia del metodo Porta a Porta. In seguito ha esteso la propria attività alla raccolta differenziata di altri tipi di rifiuti (oggetti ingombranti, multimateriale, autorimozione dell’amianto e RAEE) e ha avviato attività di Digitalizzazione di archivi fisici con servizi di dematerializzazione e catalogazione.
Arcobaleno ha da sempre investito in Innovazione e Ricerca collaborando con l’università e il Politecnico di Torino nel tentativo di aprire nuove opportunità occupazionali attraverso la creazione di nuove attività o di nuove imprese.
Nel 2008 Arcobaleno ha incorporato la Cooperativa sociale Soeko ed ha iniziato a operare anche sul territorio chivassese, occupandosi di servizi di raccolta differenziata dei rifiuti per alcuni dei comuni facenti parte del «Bacino 16 per la gestione dei rifiuti». Con questa acquisizione le sedi operative strategiche sono diventate due: Torino e Chivasso
Arcobaleno ha puntato sempre ad attivare servizi con le seguenti caratteristiche:
- alta intensità di manodopera per favorire l’accesso anche a persone meno professionalizzate e bassa soglia di ingresso anche per i soggetti fragili;
- organizzazione del lavoro in grado di tenere in equilibrio le necessità del mercato (efficienza ed efficacia per garantire competitività) e l’inclusione di persone fragili provenienti dalla cosiddetta area della marginalità sociale.
- rispetto di un proprio codice etico interno che esclude la possibilità di partecipare a gare su lavori esistenti, a maggior ragione se già svolti da altre cooperative sociali.
L’obiettivo è quello di restituire alle comunità di riferimento un duplice vantaggio, un servizio di qualità eccellente e di alleviare costi e disagi che derivano dall’offrire a persone che non troverebbero altre opportunità occupazionali al di fuori di un sistema basato su cura e accompagnamento costante. I vantaggi derivano dall’alleggerimento della spesa sanitaria, dall’incremento del gettito fiscale, dall’aumento della sicurezza grazie al lavoro come strumento di contrasto alla criminalità.
Attualmente Arcobaleno, attraverso società controllate nate tutte al proprio interno dalle attività di ricerca e sviluppo, conduce attività nei settori della Nutraceutica e delle biotecnologie. Recentemente ha sviluppato una tecnologia per la biofissazione dell’anidride carbonica riproducendo in sostanza il processo di fotosintesi clorofilliana tramite dei fotobioreattori che ENI sta sperimentando nell’impianto, realizzato presso il Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente.