La CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro, è un’organizzazione sindacale di natura programmatica, unitaria e democratica, plurietnica, di donne e uomini. Ripudia e combatte ogni forma di molestia, discriminazione e violenza contro le donne e quelle basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Ripudia fascismo e razzismo, sostiene i valori e i principi di legalità e contrasta con ogni mezzo le associazioni mafiose, terroristiche e criminali.
E’ la più antica organizzazione sindacale italiana ed è anche quella maggiormente rappresentativa, con i suoi oltre 5 milioni di iscritti.
La storia della CGIL è profondamente intrecciata alla storia del nostro Paese; stipuliamo e sviluppiamo, attraverso le nostre categorie, i Contratti Collettivi di Lavoro, svolgiamo un’azione di tutela finalizzata a difendere, affermare e conquistare i diritti individuali e collettivi; lottiamo per ricomporre le disuguaglianze esistenti nel mercato del lavoro e nella società attraverso azioni di contrattazione inclusiva; sviluppiamo iniziative di contrattazione di sito, di filiera, sociale e territoriale. Tuteliamo il mondo della lavoro stabile e precario, subordinato, parasubordinato e autonomo. Lavoriamo per gli interessi delle persone occupate, disoccupate e pensionate.
La struttura organizzativa della CGIL promuove la più ampia e attiva partecipazione delle iscritte e degli iscritti, il più efficace impegno per la democrazia e verso l’unità sindacale e mira ad estendere la sua presenza nel territorio.
La CGIL di Torino è partner di Torino Social Impact perché crede nello sviluppo di un’imprenditoria ad impatto sociale.
L’adozione dello strumento della VIS nell’esercizio dell’attività d’impresa anche tra le aziende tradizionali della manifattura, dell’agricoltura e dell’industria, oltre che delle attività che, a vario titolo, operano nell’ambito sociale e culturale, potrebbe realmente generare effetti positivi sulle lavoratrici e lavoratori e sulla comunità che accoglie l’impresa e le sue filiere, creando risposte a bisogni di welfare oggi non totalmente coperti dal sistema pubblico.
In egual misura, adottare la VIS nei piani di welfare aziendale consentirebbe di orientare meglio l’offerta delle prestazioni erogate alle lavoratrici e ai lavoratori, generando risorse e benefici anche per i servizi di welfare territoriale in cui l’azienda è collocata.
Riteniamo inoltre che introdurre la VIS quale criterio premiante nelle gare pubbliche di appalto o nei processi di co-programmazione e co-progettazione possa essere utile a qualificare i servizi e gli interventi locali. La Pubblica Amministrazione dev’essere parte integrante dell’impact economy, operando una lettura programmatica dei bisogni, esercitando il ruolo di governance e creando le condizioni infrastrutturali per un’impresa sostenibile.
Tutto ciò non può prescindere dal ricorso ad un lavoro di qualità, che metta al centro la dignità della persona.