Organizzazioni solidali ai tempi del Covid 19
È disponibile online l’analisi sulle iniziative di welfare aziendale, smart working e responsabilità sociale avviate nella “fase 1”, pubblicata da Percorsi di secondo welfare, il laboratorio di ricerca che si propone di alimentare e diffondere il dibattito sui cambiamenti in atto nel welfare italiano.
Attraverso la survey – “Open call for good practices” – rivolta ad aziende, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, enti del Terzo Settore e amministrazioni Percorsi di Secondo Welfare ha voluto raccogliere elementi utili a definire le caratteristiche e le strategie di quelle organizzazioni che – nella fase più critica dell’epidemia – ritenessero di aver avviato delle “buone pratiche” per fronteggiare tale crisi.
Gli ambiti indagati dalla ricerca sono stati le conseguenze del lockdown sulle organizzazioni, l’attivazione dello smart working e di misure di welfare aziendale e le azioni di Responsabilità Sociale d’Impresa messe in campo, soprattutto per ciò che concerne azioni verso la comunità territoriale e gli attori che vi operano.
Per 1 organizzazione su 3 il lockdown ha significato una riduzione dell’attività o un suo azzeramento, nella maggior parte dei casi è stato necessario rimodulare le proprie attività mentre per l’11% dei casi non si sono registrate particolari restrizioni.
Le organizzazioni che hanno preso parte all’indagine sono concentrate nelle regioni settentrionali del Paese, si tratta prevalentemente soggetti non profit (43,7%), seguiti da quelli profit (33,6%) e, infine, dagli enti pubblici (19,2%).