L’Ad Tiziana Ciampolini racconta l’evoluzione del Comitato promotore nato nel 2013: una impresa sociale e una Academy tascabile e digitale per l’innovazione sociale.

Trasformazioni ad alto impatto umano. Un claim impegnativo per S-nodi, ma che sintetizza bene gli obiettivi di una realtà che dal 2013 opera silenziosamente ma attivamente con base a Torino. Nasce come un Comitato promotore, grazie al programma “Azioni di sistema” della Caritas Italiana. In questi anni ha maturato una singolare esperienza nel rafforzare e potenziare sia le competenze sia le capacità di persone e sistemi locali che agiscono per l’inclusione e la coesione sociale.

Qualche esempio? “Fa bene”, avviato nel 2013 in Barriera di Milano e poi allargato ad altri mercati rionali per recuperare il cibo, ma sempre chiedendo la reciprocità di impegno alle persone aiutate. La “Lotta alla povertà energetica”, con 100 famiglie coinvolte in Piemonte e Valle d’Aosta tra il 2017 e il 2018 per superare l’incapacità di far fronte alle spese necessarie per garantire un comfort abitativo minimo.

E ancora: “Comunità che innovano”, percorso di formazione esperienziale per giovani studenti, volontari, professionisti interessati a divenire i nuovi protagonisti dell’innovazione sociale e della cittadinanza attiva che nell’edizione pilota del 2016 ha coinvolto oltre 60 ragazzi provenienti da tutta Italia.

L’economia sociale e solidale

«Ecco, tutto questo è ciò che chiamiamo Economia sociale e solidale, ovvero tutti i processi di produzione di beni e di servizi da parte di organizzazioni e imprese con espliciti obiettivi sociali e ambientali, guidate da principi e pratiche di cooperazione, solidarietà, etica e governance democratica». Sono parole di Tiziana Ciampolini, amministratore delegato di S-nodi, psicologa sociale con dottorato di ricerca presso il dipartimento di Economics and Management dell’Istituto Universitario Sophia, nonché rappresentante italiana nella task force Social Innovation and Social Economy di Caritas Europa. «Da qui noi partiamo per creare business sociale, partecipazione civica, servizi di welfare, sapendo che se quelle pratiche organizzative ed economiche vengono sviluppate in una comunità locale possono generare valore sociale, economico e ambientale», aggiunge subito dopo.

La vostra mission? «Sviluppare ricerca, divulgazione e facilitazione per le comunità locali – risponde Tiziana Ciampolini –. La facilitazione socioeconomica sviluppata da S-nodi, attraverso i Community Lab supporta attori diversi presenti in una comunità locale a contribuire con efficacia agli obiettivi di trasformazione sostenibile con particolare attenzione alla coesione e all’inclusione. Per questo accompagna ad apprendere dall’esperienza, a negoziare regole, a prendere decisioni, a focalizzarsi su obiettivi e azioni realizzabili, a gestire risorse umane, sociali ed economiche in particolare quelle di interesse pubblico».

I valori di riferimento

Tiziana, nella sede operativa di S-nodi all’Open Incet di Torino, sfoglia un documento in cui sono appuntati gli obiettivi del Comitato promotore: puntare sulle comunità resilienti, risoluzione dei problemi vista dal basso, investire sulla ownership condivisa. Un concetto, quest’ultimo, mutuato dal Nobel per l’Economia Elinor Olstrom, che scatta quando tutte le persone coinvolte si sentono “comproprietarie” del progetto. Come dire che l’impatto sociale sta anche – e soprattutto – nella capacità di far sentire tutti corresponsabili del cambiamento. Una prospettiva quanto mai attuale adesso, periodo in cui si sta decidendo di “cambiare paradigma economico” in maniera un po’ più consapevole per uscire dal tunnel del Covid-19.

Nel paper programmatico di S-nodi vengono anche indicate le “cornici teoriche di riferimento” per cambiare rotta: lo sviluppo sostenibile, lo sviluppo umano e l’approccio delle capacità, il riconoscimento delle capacità di scelta delle persone per la soluzione dei problemi collettivi, place based policies. Temi complessi, che vanno studiati e capiti, ma che hanno una chiave di fondo: «Superare il modello socio-economico dominante – sono ancora parole di Tiziana Ciampolini – significa anche invertire la tendenza alla individualizzazione e superare le dinamiche di competizione e di massimizzazione che dal mondo del mercato si sono imposte a livello sociale e culturale».

L’evoluzione

S-nodi sta ora crescendo come impresa sociale capace di sviluppare valore sociale ed economico. E ha creato una “academy tascabile”, S-Nodi education, che lancerà in primavera. Che cos’è? «È una scuola di pratiche rivolta alle comunità locali e ai practitioner del cambiamento e dell’innovazione – spiega Tiziana Ciampolini –. Propone un modello di sviluppo comunitario e territoriale sostenibile basato sulla generazione di capitale sociale, comunitario, ambientale ed economico. In buona sostanza è una piattaforma digitale, con una libreria di saperi e di pratica sull’Economia Sociale e Solidale e con Social Economy Lab disegnati su misura di persone e luoghi per far crescere la capacità di progettare e realizzare servizi di comunità, social business e nuova partecipazione civica».

Un progetto stimolante, in grado di realizzare percorsi di capacity building, di co-progettazione e di sviluppo di competenze nella “comunicazione di impatto”, nonché di mentorship e coaching per confrontarsi con esperti su tematiche specifiche. Al lavoro c’è un team giovane e preparato. S-nodi education, non a caso, è congegnata come “cassetta degli attrezzi portatile” e scuola multilingue, accessibile da qualsiasi tipo di device. Il digitale accompagnerà sempre più l’innovazione sociale.