Il nuovo rapporto ONU evidenzia il ruolo fondamentale dell’economia sociale e solidale nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Analizzando lo stato attuale e le sfide del settore, il documento propone priorità strategiche per promuovere un’economia più inclusiva e sostenibile, e invita Stati e organizzazioni internazionali a rafforzare il sostegno a questa economia per un futuro equo e resiliente.

“Promuovere l’economia sociale e solidale per uno sviluppo sostenibile”

Lo scorso 13 settembre, il Segretariato Generale delle Nazioni Unite ha pubblicato “Promoting the social and solidarity economy for sustainable development”, un rapporto sui temi dell’economia sociale e solidale.

Il documento, presentato all’Assemblea Generale, raccoglie le richieste emerse dalla Risoluzione 77/281 del 2023, con cui la stessa Assemblea aveva incoraggiato Stati Membri e ONU ad impegnarsi per promuovere l’economia sociale e solidale. 

Il rapporto analizza prima di tutto lo “stato dell’arte”, evidenziando somiglianze e specificità a livello nazionale e macroregionale, sia per quanto riguarda la definizione di “economia sociale” ma anche a livello legislativo e di policy.

Se già la Risoluzione del 2023 aveva avuto il merito di includere una definizione di economia sociale e solidale approvata all’unanimità da tutti i paesi membri, questo nuovo rapporto rappresenta un ulteriore passo in avanti nella valorizzazione del settore, sottolineando con forza che l’economia sociale e solidale contribuisce in maniera determinante al raggiungimento di tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. 

Nel rapporto si sottolineano inoltre quattro priorità su cui è necessario intervenire: la coerenza politica, l’educazione e la ricerca, la possibilità di accesso a sostegno finanziario e non e la visibilità statistica.

Se dal punto di vista legislativo, istituzionale e politico l’Organizzazione delle Nazioni Unite evidenzia gli importanti sforzi a livello globale per promuovere la crescita, l’integrazione e l’importanza delle attività afferenti all’economia sociale e solidale, nel documento si ricordano anche le lacune ancora presenti dal punto di vista educativo e di ricerca, di formazione e di analisi e per quanto riguarda la visibilità statistica del settore, ma anche le difficoltà nell’accesso a fonti di finanziamento, con il settore che è ancora  “incompreso” e considerato “ad elevato rischio e basse ricompense” dagli investitori tradizionali.

Il Segretariato Generale raccomanda quindi di dare particolare rilevanza all’economia sociale e solidale, incoraggiando tra le altre cose  la diffusione del lavoro della Task Force sull’Economia Sociale e Solidale, nella quale riveste un ruolo importante anche l’International Training Centre di ILO di Torino, che in questi anni ha sviluppato moduli di formazione online dedicati al tema.

Nelle sue conclusioni, il documento ribadisce la necessità di un impegno da parte degli Stati Membri e delle Organizzazioni Internazionali per rafforzare un ambiente economico, politico e sociale nel quale l’economia sociale e solidale possa garantire uno sviluppo economico, ispirato ai suoi valori e principi, ribadendo l’impegno di Nazioni Unite in questa direzione.

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