mario calderini

Mario Calderini nell’Expert Group on Social Economy and Social Enterprises della Commissione europea

Il professor Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact, riconosciuto a livello internazionale come esperto ed innovatore sui temi della sostenibilità, dell’impatto sociale e della Purpose Driven Innovation, entra a far parte dell’Expert Group on Social Economy and Social Enterprises della Commissione europea attraverso Social Impact Agenda per l’Italia, di cui è membro del Consiglio direttivo.
Si tratta di un importante traguardo per il sostegno e la diffusione in Europa dell’economia sociale e dell impresa sociale, nell’ottica di contribuire a un ecosistema europeo orientato alla generazione di impatti sociali positivi e misurabili.

Il GECES sostiene infatti il lavoro della Commissione europea su direttrici importanti. Tra i suoi compiti:

  • assistere la Commissione in relazione all’attuazione delle misure previste nella Comunicazione della Commissione: “Costruire un’economia al servizio delle persone: un piano d’azione per l’economia sociale”;
  • consigliare la Commissione su come attuare al meglio le misure di policy nel campo della politica industriale per l’economia sociale, in particolare nello sviluppo del Percorso di transizione per l’ecosistema industriale “Prossimità ed economia sociale”;
  • assistere la Commissione fornendo consulenza e competenze nel follow-up dell’attuazione della Raccomandazione del Consiglio sullo sviluppo delle condizioni quadro per l’economia sociale negli Stati membri;
  • assistere la Commissione nella preparazione di proposte legislative e iniziative politiche nel campo dell’economia sociale e dell’impresa sociale;
  • riflettere su come integrare al meglio le questioni dell’economia sociale e dell’impresa sociale nelle politiche e nei finanziamenti della Commissione;
  • realizzare uno scambio di esperienze e buone pratiche nel campo dell’economia sociale e dell’impresa sociale e contribuire alla sensibilizzazione.

SIA, attraverso il suo Segretariato, si felicita con il professore Mario Calderini, nella consapevolezza dello spessore e della competenza che saprà portare al tavolo di lavoro europeo.

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Mario Calderini nel 2021 è stato incluso da Apolitical nella lista dei cento accademici più influenti al mondo sulla politica.

PhD in Economia presso l’Università di Manchester, è professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano, dove insegna Impact and Sustainability Management.

È direttore di Tiresia, il Centro di ricerca sulla finanza e l’innovazione a impatto sociale della Graduate School of Management del Politecnico di Milano, da lui creato nel 2013.

Nel 2024 è stato nominato dalla Commissione Europea membro del GECES, il gruppo di esperti su ‘Social Economy and Social Enterprises”.

Durante il Governo Draghi è stato Consigliere di Gabinetto del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e membro della Commissione per la finanza delle infrastrutture sostenibili, istituita dal Ministro per le infrastrutture e la mobilità sostenibili; è stato precedentemente consigliere scientifico del Ministro della ricerca e dell’innovazione per quattro successivi governi e Sherpa del Governo per il G7. È stato membro della Task Force del G8 per l’Impact Investing. È consulente della Commissione Europea per la finanza e l’imprenditorialità a impatto sociale. Ha contribuito a promuovere l’agenda per l’innovazione sociale in Italia, avviando la prima consultazione pubblica del settore. Ha fatto parte del gruppo consultivo del Governo che ha redatto la Riforma del Terzo Settore.
Ha fatto parte dell’Advisory Board di Unicredit e del Sustainability Advisory Board di Bolton Group. Siede nel Global Advisory Council del Gruppo Sella. È  membro dei CDA di Fondazione De Agostini, Fondazione Cottino, Fondazione Human Age Institute e Fondazione per il Dono.

È portavoce di Torino Social Impact.

voci di quartiere

Voci di Quartiere

Condividiamo questa interessante iniziativa pensata per vivere attivamente lo spazio urbano. 

Vuoi dirci come si vive nel tuo quartiere, come sono i servizi e gli spazi pubblici che conosci e frequenti?

Con Voci di Quartiere puoi farlo!
Partecipa anche tu alla seconda fase del progetto rispondendo al questionario e prendendo parte agli eventi tra il 24 settembre e il 9 novembre 2024.

L’iniziativa è organizzata da Urban Lab con Città di Torino, Rete delle Case del Quartiere, Fondazione per la Cultura e Turismo Torino e Provincia.
Per tutto il 2024 potrai partecipare a incontri, spettacoli, camminate e chiacchierate negli spazi pubblici, nei parchi, nelle case di quartiere, nei mercati e in alcuni tra i luoghi più amati dai torinesi.

Resta sempre aggiornato consultando il sito.

Vera Peneda

Vera Penêda interviene al webinar: “Metriche di social impact nel giornalismo”

Lunedì 16 settembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà “Metriche di social impact nel giornalismo”, il secondo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. 

Tra i relatori e le relatrici che porteranno la loro esperienza al webinar, parteciperà Vera Penêda, Direttrice dei programmi e dell’impatto presso lo European Journalism Centre. Il suo contributo per promuovere un giornalismo più innovativo e di qualità in Europa è significativo: come responsabile dell’attuazione della strategia e dei programmi dell’EJC, in questi anni, ha progettato e sviluppato un numero significativo di programmi di formazione, sovvenzioni, borse di studio e acceleratori nell’ambito del giornalismo e dell’innovazione. L’obiettivo è fornire un supporto alle redazioni e ai giornalisti di tutta Europa ad adattarsi alle nuove sfide e diventare più resilienti.

Vera Penêda è anche responsabile del monitoraggio dell’impatto e dell’efficacia di tutti i programmi e le iniziative avviate dall’EJC. Negli ultimi 15 anni, ha lavorato all’interno di ONG internazionali e di importanti organizzazioni giornalistiche in Europa, America Latina e Asia, aiutando redazioni e giornalisti nella trasformazione digitale e nella creazione di nuovi prodotti. In precedenza, ha lavorato come corrispondente, reporter e redattrice multimediale.

European Journalism Centre: un centro che ripensa il giornalismo

 La fondazione European Journalism Centre (EJC) è un’organizzazione olandese, con sede nella città di Maastricht, nei Paesi Bassi. Il suo scopo è sostenere, rafforzare e sviluppare il giornalismo e i media nel Consiglio d’Europa. Convinta che ripensare il giornalismo oggigiorno sia fondamentale, è diventata in questi anni un centro di riferimento per le comunità, oltre che per la conoscenza e la collaborazione con partner e finanziatori.

 Nella sua visione, l’essenza del giornalismo si concretizza nel fornire alle persone informazioni affidabili, attendibili e verificate, in modo che possano prendere le migliori decisioni possibili sulle loro vite e sulle comunità, contribuendo a un miglioramento della società.

 Programmi di accelerazione, formazioni e borse di studio per rafforzare il giornalismo in Europa

Se è vero che il giornalismo svolge un ruolo fondamentale nel difendere la libertà di espressione e nel consentire democrazie forti, attraverso il suo lavoro, l’EJC si impegna a rafforzare la capacità di resistenza del giornalismo europeo favorendo il contatto tra i giornalisti e i media, mettendo a disposizione un’ampia gamma di programmi di sovvenzione, fornendo borse di studio e producendo risorse e formazioni accessibili o gratuite. L’obiettivo è che ogni giornalista e ogni organizzazione giornalistica possa così beneficiare di un programma o di un’iniziativa dell’EJC.

Lindsay Green-Barber

Lindsay Green-Barber interviene al webinar: “Metriche di social impact nel giornalismo”

Lunedì 16 settembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà “Metriche di social impact nel giornalismo”, il secondo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. 

Nell’ambito della misurazione dell’impatto sociale delle notizie e del supporto alle organizzazioni che si occupano di media e comunicazione, è centrale è la missione di Impact Architects

La sua fondatrice è Lindsay Green-Barber: lei si definisce un’ascoltatrice, un’insegnante, un’apprendista e una speaker ma è conosciuta soprattutto come leader mondiale nella strategia e nella misurazione dell’impatto dei media e delle comunicazioni.
Ha conseguito un dottorato in scienze politiche presso la City University of New York Graduate Center e oggi risiede a Boulder, in Colorado. In questi anni ha lavorato con finanziatori, media e non profit per sviluppare strategie volte a massimizzare l’impatto e condurre ricerche per valutare il successo delle organizzazioni. Parallelamente è stata invitata a parlare a decine di conferenze, negli Stati Uniti e a livello internazionale, sull’impatto e sulle tendenze dei nuovi media, sul coinvolgimento del pubblico e della comunità e su come costruire strategie ad alto impatto.

Impact Architects, quando strategia e ricerca catalizzano il cambiamento sociale

Nel 2017 Lindsay Green-Barber ha fondato Impact Architects: un’organizzazione dedicata a promuovere il cambiamento sociale attraverso la combinazione di strategia, ricerca umanistica e scienze sociali. Lavora principalmente nei settori del giornalismo, dei media, delle arti e della cultura, nonché nell’istruzione superiore. Tra le sue attività, offre una gamma di servizi con la missione di aiutare aziende, governi, organizzazioni non-profit e altre istituzioni a risolvere sfide complesse e creare comunità più resilienti e inclusive.

Misurare l’impatto nel giornalismo

Tra i servizi che offre, si occupa di implementare soluzioni innovative come nel caso dell’Impact Tracker, una piattaforma digitale progettata per aiutare le organizzazioni giornalistiche, i finanziatori e altri stakeholder a comprendere l’impatto del giornalismo e delle notizie, misurandone e tracciandone i cambiamenti reali nel mondo.

L’approccio di Impact Architects si basa su un impegno profondo verso l’inclusività e l’accessibilità, assicurandosi che le soluzioni individuate siano non solo efficaci ma anche sostenibili a lungo termine. La sua esperienza si estende dalla consulenza strategica alla realizzazione di progetti di ricerca su misura, progettati per affrontare questioni sociali complesse e migliorare l’impatto delle organizzazioni con cui collabora.

cooperativa nemo

Bench-Mark | Ep. 71 – NEMO – Nuova Economia in Montagna

Al confine tra Torino e Moncalieri, nel parco de Le Vallere – un luogo ricco di storia e significato – abbiamo incontrato gli amici della Cooperativa Nemo.

Seduti sulla panchina di Bench-Mark, Francesco Di Meglio e Silvia Santantonio, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Nemo, ci hanno parlato del loro tentativo di sviluppare un nuovo tipo economia, con finalità sociali e ambientali, che unisce territori di montagna e di città.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Seconda edizione CUAP Social Impact Finance: aperte le pre-immatricolazioni

Sono ufficialmente aperte le pre-immatricolazioni per la seconda edizione del CUAP Social Impact Finance!

Dopo il successo della prima edizione, che ha visto coinvolti più di 20 Enti del Terzo Settore come discenti, siamo entusiasti di offrire nuovamente un percorso formativo unico, pensato per coloro che desiderano approfondire le loro competenze nella finanza sostenibile e nell’investimento a impatto.

Quando: Le lezioni interamente online inizieranno il 14 Ottobre, quindi non perdere l’occasione di riservare il tuo posto!

Perché partecipare: Scopri come la finanza può essere uno strumento potente per generare un cambiamento positivo e sostenibile nella società.

Pre-iscriviti ora e assicurati di non perdere questa opportunità – Le iscrizioni chiuderanno il 23 Settembre!

Per maggiori informazioni e per iscriverti: socialimpact.management@unito.it

Il CUAP Social Finance coordinato dal prof. Paolo Biancone è tenuto dalla Camera di commercio di Torino nell’ambito del Piano Strategico di Torino Social Impact e realizzato dalla Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino con il Politecnico di Torino (membri del Comitato per l’imprenditorialità sociale), l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, la Fondazione Piccatti Milanese, Cottino Social Impact Campus, Tiresia, gli enti di formazione delle Centrali Cooperative (Consorzio Il Nodo per Confcooperative Piemonte Nord e Inforcoop Ecipa Piemonte per LegacoopPiemonte) e la Fondazione Compagnia di San Paolo

Richard Addy

Richard Addy interviene al webinar: “Metriche di social impact nel giornalismo”

Lunedì 16 settembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà “Metriche di social impact nel giornalismo”, il secondo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. 

Se dovessimo indicare un esperto di strategia, audience, comunicazione e impatto che nel suo percorso ha fornito consulenza alle più grandi realtà del mondo  – dalle istituzioni alle organizzazioni giornalistiche – uno dei nomi di riferimento sarebbe sicuramente quello di Richard Addy.

Richard Addy è oggi cofondatore di AKAS, società di consulenza internazionale in materia di audience strategy che si rivolge a media, istituzioni internazionali, fondazioni e ONG. La sua missione è aiutare le organizzazioni ad aumentare il proprio impatto attraverso la comprensione del loro pubblico di riferimento, degli stakeholder e degli ecosistemi con cui si relazionano, per realizzare le proprie missioni e visioni. Ciò permette loro di innovare le proprie strategie e adottare nuovi approcci, favorendo inoltre una crescita sostenibile e significativa all’interno delle organizzazioni.

Dalla sua nascita nel 2012, AKAS ha lavorato con oltre 100 clienti, tra cui The Guardian, BBC News, BBC World Service, Channel 4 News, FT Strategies, Warner Bros. EU Observer, Balkan Investigative Reporting Network, Internews, CPJ, ICFJ, European Journalism Centre, DW Akademie, In Ukraine, Hromadske and Suspline, Warner Bros, Earthday.org, The World Bank Group, IMF, EIB, EBRD, OECD e Asian Development Bank.

La collaborazione con le organizzazioni giornalistiche

In questi anni Akas ha lavorato a stretto contatto con diverse organizzazioni giornalistiche nell’ambito del Global Media Partnership Program della Fondazione Bill & Melinda Gates, tra cui El Pais, The Daily Telegraph, NPR, CNN, Der Spiegel, Le Monde, The Conversation Africa e The Nation Media Group. In tale veste, AKAS si è occupata di sviluppare un quadro di riferimento per l’impatto, oggi ampiamente utilizzato da queste organizzazioni.

 Richard Addy vanta oltre 30 anni di esperienza come stratega ed economista governativo, fornendo consulenza a CEO, ministri e leader. Prima di fondare AKAS, è stato il principale consulente per le questioni strategiche e di audience del Vicedirettore Generale della BBC, a capo di BBC News a livello locale, nazionale e internazionale. Ha inoltre formulato e perfezionato le strategie digitali, editoriali e di audience che hanno permesso di mantenere la portata globale di BBC News a oltre 250 milioni di utenti ogni settimana.  

Attualmente fa parte del Comitato esecutivo di theguardian.org e del Comitato consultivo di Africa No Filter. In precedenza, ha fatto parte dei consigli di amministrazione di Mind, USC Annenberg’s Media Impact Project e BBC Journalism.

Un itinerario tra i luoghi dell’impatto sociale a Torino

Se Torino Social Impact fosse un viaggio, avrebbe una mappa di luoghi, ed edifici, che hanno fatto la storia della città. Da Palazzo Birago realizzato da Filippo Juvarra alla sala delle grida nell’ex Borsa Valori fino alla Cittadella Politecnica. Spazi che raccontano una Torino dall’incontenibile vocazione per l’impatto sociale.

Un reportage che racconta la storia di Torino Social Impact, a partire dal Comitato Imprenditorialità Sociale della Camera di commercio, e arriva fino al Centro di Valutazione Impatto Sociale – CeVis, presso il Cottino Social Impact Campus.

Leggi l’articolo su Vita.it

“Metriche di social impact nel giornalismo”: chi sono gli ospiti del webinar

Si terrà lunedì 16 settembre dalle 14 alle 16 il corso “Metriche di social impact nel giornalismo”: il secondo di un ciclo di webinar nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il webinar sarà un’occasione di dibattito e confronto tra esperti – nazionali e internazionali – nell’ambito del giornalismo, della misurazione dell’impatto e della comunicazione.  Insieme, gli esperti analizzeranno le possibili metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. 

L’evento sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori, sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare questa tematica.

Gli ospiti del webinar

Richard Addy

Richard Addy. Esperto di strategia, audience, comunicazione e impatto. Co-fondatore di AKAS e membro del Consiglio di Amministrazione di theguardian.org e Africa No Filter. Vanta oltre 30 anni di esperienza come stratega ed economista, fornendo consulenza a CEO, ministri e leader. Ha formulato e perfezionato le strategie digitali, editoriali e di audience della BBC.

 

Lindsay Green-BarberLindsay Green-Barber. È leader mondiale nella strategia e nella misurazione dell’impatto dei media e delle comunicazioni. Ha lavorato con organizzazioni di media, non profit e finanziatori, con la missione di progettare strategie per massimizzare l’impatto e di condurre ricerche per valutare il successo delle organizzazioni. Ha fondato Impact Architects nel 2017.

 

Filippo MontesiFilippo Montesi. Senior Advisor di Human Foundation, è esperto di metodi e strumenti di valutazione, con una specializzazione nel metodo SROI. Coordina Social Impact Agenda per l’Italia, Advisory Board italiano del Global Steering Group for Impact Investment, contribuendo allo sviluppo di politiche e pratiche a sostegno della finanza a impatto in Italia.

 

Vera PenêdaVera Penêda. Direttrice dei programmi e dell’impatto presso lo European Journalism Centre. Ha progettato e sviluppato molteplici programmi di formazione, borse di studio e acceleratori nell’ambito del giornalismo e dell’innovazione, per aiutare le redazioni e i giornalisti ad adattarsi alle nuove sfide e a diventare più resilienti. In precedenza, ha lavorato come corrispondente, reporter e redattrice multimediale.

 

Paolo PiacenzaPaolo Piacenza. Giornalista, coordinatore delle attività redazionali del Master in Giornalismo dell’Università di Torino, tutor per radio e podcast presso lo stesso Master. Consulente e formatore, si occupa prevalentemente di temi economici, sociali e culturali. Ha lavorato a Radio24 – Il Sole 24 Ore e presso la società Alicubi di Torino. È presidente dell’associazione Pop Economix.

 

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

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Bench-Mark | Ep. 70 – Stratosferica

È possibile cambiare concretamente la realtà che ci circonda interpretando l’economia d’impatto?

Stratosferica, vicino al campus Einaudi, è riuscita ad applicare questi principi per dare una seconda vita a una zona trascurata, offrendo un modello di scalabilità per città e territori. Ne abbiamo parlato con Luca Ballarini, fondatore e direttore di Stratosferica, che si è seduto con noi sulla panchina di Bench-Mark.

Scopri di più nell’intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Webinar “Metriche di social impact nel giornalismo”

Nella cornice di Torino Impact Journalism, iniziativa patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, abbiamo lanciato un ciclo di webinar che esploreranno il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy.

Dopo il primo webinar, che ha approfondito i “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”, sono aperte le iscrizioni al secondo evento, dal titolo “Metriche di social impact nel giornalismo”, che si terrà lunedì 16 settembre, ore 14-16.

Con la partecipazione di esperti nell’ambito del giornalismo, della misurazione d’impatto e dell’informazione, il webinar analizzerà le possibili metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. Un parametro qualitativo che restituisce al giornalismo la sua funzione di agente per il cambiamento sociale ed economico, dopo anni in cui le notizie sono state valutate solo in termini quantitativi seguendo gli algoritmi dei big players della Rete. 

Il webinar sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare il mondo del giornalismo e della comunicazione d’impatto!

Nelle prossime settimane non mancherà il racconto degli ospiti che porteranno la loro esperienza al webinar.

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form

I relatori:

  • Richard Addy, Co-fondatore Akas
  • Lindsay Green-Barber – Fondatrice e Direttrice Impact Architects
  • Filippo Montesi – Senior advisor Human Foundation e segretario generale Social impact agenda per l’Italia
  • Vera Penêda – Direttrice dei programmi e dell’impatto presso lo European Journalism Centre
  • Paolo Piacenza, giornalista, Master in Giornalismo Università di Torino
Comunità locali del Canavese

Le comunità locali del Canavese puntano ad una transizione che unisca ambiente e impatto sociale

La storia di “Sinergie in Canavese”, un progetto per il rilancio della montagna costruito attorno al Pnrr e l’iniziativa della Camera di commercio di Torino per creare una comunità energetica a trazione d’impresa.

Quando due anni fa hanno deciso di costituire una green community del Canavese per accedere ai fondi del Pnrr puntavano a una transizione ecologica ed energetica che coinvolgesse i 27 comuni e le cinque Unioni montane della zona, con partner il versante piemontese del Parco del Gran Paradiso. Obiettivo: promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’area, integrando e valorizzando le risorse locali. D’altronde Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem, l’Unione dei comuni montani e consigliere dell’Unione montana Valli di Lanzo – tra i promotori della green community – lo ha ripetuto più volte: «Servono azioni di impatto per garantire un futuro alla montagna. Ma ad una condizione: che si coinvolgano le comunità locali, il vero motore del rilancio. Senza i territori, la transizione e la crisi non si affrontano». Di fatto la “Green community Sinergie in Canavese” – che è guidata dal presidente dell’Unione Valli Orco e Soana Marco Bonatto Marchello – rappresenta un bell’esempio di economia di impatto. Perché mette al centro le comunità ponendo quindi le basi per una transizione energetica che tenga conto della dimensione sociale, senza la quale è ormai chiaro che una transizione ambientale profondamente sostenibile e duratura non possa avere luogo. Un approccio non scontato in un contesto in cui anche gli investimenti privati devono contemplare un approccio addizionale, mettendo in conto di intervenire in aree più sfidanti sotto il profilo delle dinamiche remunerative del mercato. In questo quadro l’importante contributo di fondi pubblici – oltre quattro milioni garantiti dai fondi Pnrr – è una leva importante per un processo catalizzatore di nuove iniziative. I fondi sono stati progettati per produrre un valore per le persone e per il territorio. Qualche esempio? La realizzazione di sei vasche per la raccolta delle acque piovane per assicurare in una serie di punti nevralgici del Canavese riserve idriche cui attingere in caso di incendi nei boschi e per fronteggiare periodi di siccità in agricoltura. Oppure la riconversione di un sito industriale in uno stabilimento della filiera del legno, garantendo posti di lavoro e un risparmio anche nel consumo di suolo. L’impatto è compreso in tutti i diciannove interventi che la green community realizzerà entro i prossimi due anni, come impone il Pnrr: l’investimento, oltre al rischio e al rendimento, tiene conto soprattutto dei benefici di questi modelli di rigenerazione del territorio, in linea con i principi dell’intenzionalità e dell’addizionalità alla base dell’economia d’impatto. Inoltre, si misura il ritorno non solo economico che questi interventi avranno per la comunità del Canavese. «È questa la visione di una montagna che pensa al futuro – insiste Bussone -. D’altronde le terre alte possono davvero essere il campo giusto dove sperimentare investimenti che producano contemporaneamente impatto sociale e ambientale. Lo sviluppo della filiera del legno ne è forse l’esempio più virtuoso: perché garantisce cura dei boschi e posti di lavoro in montagna, permettendo anche un’altra buona pratica: l’economia circolare».

«D’altronde sin da subito il nostro progetto si è imposto di comprendere tutti i nove ambiti tematici che sono alla base dello sviluppo delle Green Communities in una strategia da Nord a Sud: l’energia rinnovabile, le risorse idriche e forestali, l’efficienza degli edifici, lo sviluppo in chiave sostenibile del turismo, della mobilità e delle filiere produttive locali» spiegano da “Sinergie in Canavese”. E nei progetti della green community c’è anche una Cer, cioè una comunità energetica per produrre e condividere localmente l’energia prodotta attraverso fonti rinnovabili. 

E alle Cer guarda con interesse anche la Camera di commercio di Torino. Spiega Guido Bolatto, segretario generale: «Tutto è partito dalla crisi energetica di due anni fa, con i prezzi di luce e gas alle stelle e le nostre associate alle prese con una gestione dei costi sempre più complicata. Scartata l’ipotesi di contributi a pioggia perché non avrebbe risolto il problema, abbiamo puntato sulle Cer. Con un punto di partenza chiaro: dovevano essere delle comunità energetiche a trazione d’impresa. Abbiamo fatto un censimento. Alla fine abbiamo individuato due cabine primarie: una a Torino, nel quartiere Aurora, l’altra nell’hinterland a Strambino. Contiamo di coinvolgere tra i consumatori molti commercianti e tra i produttori anche alcuni alberghi che possono sfruttare i tetti per installare impianti fotovoltaici». 

Nel progetto sono stati coinvolti pure gli ordini professionali, in particolare nella fase d’avvio, avvocati e notai, per stilare lo statuto della Cer. L’obiettivo finale della Camera di commercio è mettere a punto un modello che sia replicabile. «Nella sostanza un modello di Cer chiavi in mano che comprenda business plan, statuto, governance – aggiunge Bolatto -. In altre parole, un prototipo di Cer che poi si può adattare ma che intanto risolve alcuni dei nodi più complicati in partenza perché le incognite sono davvero tante, a cominciare dal capire il nodo fiscalità. Ecco perché è importante contare su un team di professionisti che sappia interpretare nel modo corretto la normativa». Il bando, aperto alle micro, piccole medie imprese di qualsiasi settore in provincia di Torino, è aperto fino all’autunno. La giunta camerale ha stanziato oltre 220 mila euro sotto la voce “Bando transizione energetica – Cer 2024”, prevedendo Contributi sotto forma di voucher. Altri bandi (e contributi) entro l’anno sono previsti dalla Regione Piemonte (attraverso Finpiemonte, per qualsiasi impresa) e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo (per Cer già costituite).

OP4Impact - primo incontro

Primo workshop della Comunità di pratica OP4IMPACT

Si è svolto ieri, giovedì 18 luglio, al Cottino Social Impact Campus il primo workshop della Comunità di pratica OP4IMPACT – Ordini professionali per l’impatto, composta dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili di Torino, l’Ordine degli Avvocati di Torino, il Consiglio Notarile di Torino e Pinerolo e l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino. 

La Comunità di pratica OP4IMPACT si è posta l’obiettivo di lavorare insieme sull’impatto sociale, con competenze ed approcci distintivi e complementari degli ordini professionali coinvolti.

Un workshop dedicato alla creazione di competenze integrate e  condivise 

Il primo workshop, condotto da Caterina Soldi del Cottino Social Impact Campus, è stata un’importante occasione per identificare e mettere a sistema le competenze distintive dei 4 ordini coinvolti per elaborare una matrice di competenze integrate e condivise. 

La mattinata è stata aperta con un esercizio di icebreaking per permettere ai 16 partecipanti di conoscersi meglio attraverso i propri hobby. Successivamente, i quattro ordini professionali hanno lavorato insieme sul senso della propria partecipazione ad OP4IMPACT. Tra i vari aspetti positivi emersi ci sono la valorizzazione delle diverse professioni e il volersi mettere in gioco per uscire dalle logiche individualistiche ed ordinistiche vecchio stampo. 

La seconda fase del workshop è stata dedicata alla definizione delle competenze distintive di ciascun ordine rispetto all’impatto sociale. Il confronto è proseguito con l’individuazione delle competenze complementari della Comunità di pratica: un lavoro ricco di stimoli che richiederà un approfondimento nel prossimo workshop.  

Infine, i presenti hanno riflettuto sui possibili temi e macroaree di lavoro di OP4IMPACT, in linea con il target TSI. 

Il progetto Comunità di pratica è un’iniziativa di Torino Social Impact che rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento della dimensione collettiva dell’ecosistema ad impatto. Sostenuto dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito di TSI, mira a creare uno spazio collaborativo in cui i partner possano mettere in comune le loro competenze e lavorare insieme su tematiche e sfide condivise.

accordo cambursano bolatto

Firmato l’accordo per la redazione di un Piano di economia sociale nel torinese

Presentato oggi, 18 luglio 2024, in Camera di commercio di Torino un accordo firmato tra ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese.

Come spiegato da Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio: “Anche questa volta, Torino è nuovamente apripista per la realizzazione di un’iniziativa importante e fortemente voluta dalle istituzioni europee.  La nostra esperienza, che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’ecosistema di Torino Social Impact con più di 300 realtà coinvolte, e la nostra ampia rete di contatti risultano fondamentali per la redazione del Piano locale, ma anche per accreditarci sempre di più come interlocutori strategici sia in ambito nazionale, al tavolo di lavoro con Ministero e sistema camerale nazionale, sia in ambito europeo dove siamo stati chiamati più volte a presentare il nostro modello di attività”. 

Per Sonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino: “La Città metropolitana di Torino lavora per integrare il Piano d’Azione per l’economia sociale con il Piano strategico metropolitano, nella consapevolezza che le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi già individuati ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e ‘Inclusione sociale’, dove già si prevede di valorizzare il potenziale di impresa delle economie dei servizi alla persona e alla famiglia, dei servizi di comunità e di territorio, qualificando lavoro, processi, tecniche e competenze del terzo settore e dell’impresa sociale. Tra l’altro, Città metropolitana di Torino investe già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili: abbiamo messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300mila euro”.

Per Mario Calderini, professore del Politecnico di Milano e portavoce di Torino Social Impact: “Lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva. La strada tracciata da Torino e da alcuni altri territori che si stanno muovendo analogamente richiede questo salto di paradigma politico, unito alla riscoperta del valore dei processi trasformativi dal basso, scegliendo come unità di azione politica gli ecosistemi locali, pur nel quadro di un disegno nazionale. Un nuovo paradigma anche per l’impact investing, affinché gli si attribuisca finalmente una dimensione politica, definendo un rapporto diverso tra pubblico e privato e un punto di incontro tra trasferimento tecnologico e terzo settore”.

Il contesto

Nel torinese si contano oltre 4.200 realtà fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti iscritti al Registro Nazionale del Terzo Settore: sono 576 le imprese sociali torinesi, il 2,4% di quelle italiane. Il Piano redatto da Camera di commercio e Città Metropolitana, con la collaborazione di Torino Social Impact, sarà concluso entro fine anno.

Occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030: già nel 2017 Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione inserivano questi principi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. A seguire nel 2021 la Commissione ha adottato un Piano di Azione per l’Economia Sociale, con misure concrete da attuare sia a livello nazionale sia europeo, che ha portato nel novembre 2023 all’approvazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE agli Stati membri per lo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.

Sia il Piano sia la Raccomandazione evidenziano il ruolo strategico dei livelli locali, dal momento che i soggetti dell’economia sociale sono fortemente radicati sul territorio, servono la comunità in cui si trovano e operano generalmente con un’impostazione dal basso.

Nel mese di maggio 2024 presso il Ministero economia e finanze è stato, inoltre, avviato un gruppo di lavoro “Economia sociale” coordinato dalla sottosegretaria Onorevole Lucia Albano con l’obiettivo di dare seguito alla Raccomandazione del Consiglio UE.

Torino

Il nostro territorio vanta una posizione di avanguardia grazie alla Camera di commercio di Torino che nel già nel 2016 ha dato vita al Comitato Imprenditorialità Sociale, che a sua volta è stato promotore della piattaforma Torino Social Impact, nata nel 2017 con il coinvolgimento iniziale di 12 partner e oggi modello virtuoso che aggrega oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore.

Il Piano: contenuti e tempi di realizzazione

Da domani inizierà un ampio lavoro di ricognizione e di coinvolgimento dei soggetti già attivi nell’ambito dell’economia sociale del torinese per stilare un elenco di obiettivi, strumenti e azioni in programma.

Gli obiettivi specifici dell’Accordo sono:

  • promuovere un nuovo modello di crescita economica su tutto il territorio della Città metropolitana, sostenendo ulteriormente lo sviluppo dell’economia sociale
  • favorire la collaborazione pubblico-privata per l’impatto sociale
  • sostenere una transizione ambientale socialmente sostenibile
  • sfruttare al meglio tutte le opportunità nazionali ed europee per l’economia sociale
  • raccogliere dati sull’ecosistema sociale e sulla misurazione dell’impatto sociale
  • posizionare Torino e il territorio metropolitano come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa sociale.

Il piano terrà conto dei lavori in atto al MEF e sarà strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione UE, focalizzandosi sulla promozione dell’acceso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.

Si prevede che la redazione del piano sarà ultimata entro fine 2024 a conclusione di un ampio processo di consultazione di tutti gli stakeholder.

Dati sull’economia sociale torinese

La città metropolitana di Torino conta oltre 4.200 realtà – fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti – che compongono il Terzo Settore e che, per tale motivo, sono iscritte al RUNTS (dati maggio 2024). Si tratta del 3,4% della presenza a livello nazionale e di oltre il 46% delle 9.111 organizzazioni piemontesi.

Per il 44% si tratta di associazioni di promozione sociale, per il 32,3% di organizzazioni di volontariato.

A seguire si collocano le imprese sociali, con 576 realtà iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (il 13,6%): quasi un’impresa sociale su due presente in Piemonte ha sede in provincia di Torino. A Torino opera il 2,4% delle imprese sociali italiane.

(fonte: RUNTS Registro Unico Nazionale del Terzo Settore presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).

A questo bacino si può aggiungere anche quello delle società benefit, forme organizzative for profit, che tuttavia perseguono finalità di beneficio comune secondo criteri di responsabilità e di sostenibilità: alla fine del primo trimestre 2024 si contano 201 società benefit iscritte all’anagrafe camerale torinese, con un trend che ha visto quasi decuplicare i numeri nel corso dell’ultimo quinquennio. Si tratta, per la quasi totalità, di società di capitali che impiegano poco meno di 4.400 addetti.

(fonte: Osservatorio sulle società benefit, Camera di commercio di Brindisi-Taranto – Infocamere).

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Bench-Mark | Ep. 69 – Patchanka Società Cooperativa Sociale

Qualche giorno fa, seduti su una panchina di Piazza Paravia, abbiamo incontrato Diego Coriasco, legale rappresentante di Patchanka, cooperativa sociale di tipo B fondata nel 2012 con l’obiettivo di creare una cultura del lavoro più inclusiva e umana.

Durante la nostra chiacchierata, Diego ci ha illustrato la loro visione di economia sociale, centrata sui concetti di comunità e persona.
Per scoprire di più, guarda il nuovo episodio di Bench-Mark.

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

accordo

Economia sociale: Camera di commercio e Città metropolitana per un Piano locale

Una collaborazione tra ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese: questo il contenuto dell’accordo che sarà presentato giovedì 18 luglio in Camera di commercio alla presenza di Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di TorinoSonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino con delega a turismo, attività produttive, sviluppo economico e pianificazione strategica.

Nel dicembre 2021 la Commissione europea ha adottato un Piano d’Azione per l’Economia Sociale presentando misure concrete da attuarsi sia a livello nazionale che di Unione.
Nel​ novembre 2023 è stata approvata la Raccomandazione del Consiglio dell’UE sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale, invitando gli Stati membri alla promozione di una strategia che ne agevoli lo sviluppo, attraverso iniziative, misure e quadri giuridici favorevoli, collaborando con gli stakeholder a tutti i livelli nella costruzione della stessa. La Raccomandazione contempla inoltre di istituire punti di contatto per l’economia sociale nazionali, locali o regionali, mirati alla promozione dell’innovazione sociale, al sostegno dello sviluppo dell’economia sociale e alla valorizzazione delle sue potenzialità di trasformazione economica e sociale.
Il territorio torinese si trova in una posizione di avanguardia per elaborare una declinazione locale di questi principi e piani di azione. Da anni Torino si distingue, infatti, per la sua attenzione all’economia sociale, grazie ad iniziative promosse da una varietà di attori: enti pubblici, privati, filantropici e del terzo settore, riuniti nell’ecosistema Torino Social Impact.

La conferenza stampa sarà anche l’occasione per presentare gli ultimi dati sull’economia sociale nel territorio.

Programma Europeo Interreg Alcotra

Un workshop dedicato al Programma Europeo Interreg Alcotra

Venerdì 12 luglio, nell’ambito dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, è stato realizzato il Workshop sul programma Interreg Alcotra: un’opportunità  rivolta ai partner di Torino Social Impact che mira a cogliere le opportunità finanziarie dell’Unione Europea nell’ambito di uno dei programmi di cooperazione transfrontaliera europea. Gli obiettivi del programma sono di rispondere alle sfide ambientali, dinamizzare il sistema economico e sociale transfrontaliero e superare i principali ostacoli transfrontalieri grazie ad una cooperazione locale, integrata e inclusiva.

Il workshop, realizzato in collaborazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, si è svolto presso il Cottino Social Impact Campus di Torino che ha messo a disposizione i suoi spazi dove dare vita ad un vero e proprio apprendimento sul campo.

Una giornata dedicata alla progettazione europea

L’evento ha visto la partecipazione di 10 organizzazioni interessate a mettersi alla prova nella progettazione europea, con l’obiettivo di apprendere e sviluppare progetti in ambito sociale. In particolare, la giornata si è svolta in due sessioni principali: una info session mattutina e un workshop operativo nel pomeriggio.

Dopo i saluti iniziali, nella info session della prima parte della giornata è stata svolta la formazione sul programma Interreg Alcotra: per l’occasione Maria Chiara Pizzorno, senior expert di Weco Impresa Sociale, ha esposto una panoramica del Programma Interreg VI-A Italia-Francia Alcotra 2021-2027, grazie al cui intervento i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire i dettagli del programma, conoscere le opportunità e confrontarsi con le sfide e gli aspetti da attenzionare.

Uno dei momenti salienti della mattinata è stata la presentazione di un’esperienza di successo, grazie alla partecipazione di Elena Di Bella di Città Metropolitana di Torino che ha illustrato il progetto C.A.R.E. – Sostegno comunitario alla resilienza degli ecosistemi sociali e sanitari, quale esempio emblematico di utilizzo dei fondi del programma Interreg Alcotra. 

Successivamente, il workshop è ripreso nel pomeriggio con un focus pratico sui Progetti Singoli Alcotra, guidato da Weco Impresa Sociale. Obiettivo è stato lavorare concretamente sul bando per i progetti singoli in scadenza a fine anno. Grazie alla guida degli esperti presenti non sono mancati momenti di confronto sullo sviluppo di idee progettuali che hanno permesso ai partecipanti di ricevere feedback immediati, preparando così le basi per candidature efficaci.

Un’opportunità di formazione sui progetti europei

Il workshop di progettazione sul Bando Progetti Singoli Interreg Alcotra si è rivelato un’opportunità preziosa per tutte le realtà interessate alla progettazione europea e al tema dell’economia sociale. La combinazione di sessioni informative e pratiche ha permesso ai partecipanti di acquisire conoscenze e competenze pratiche, facilitando così la partecipazione ai bandi europei.

mario calderini al senato

Mario Calderini al Senato della Repubblica

Il 9 luglio, Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact, professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano, è intervenuto durante le audizioni al Senato della Repubblica in merito al disegno di legge n.1049: proposta per la promozione di progetti a impatto sociale sul territorio.

Il prof. Calderini ha così portato la sua visione di valorizzazione e accompagnamento a progetti con un impatto sociale che sia intenzionale, addizionale e misurabile: vero impatto e non solo esternalità positive. Una visione che è alla base di Torino Social Impact dal 2017 e che muove oggi un ecosistema di oltre 320 partner.

Per ascoltare l’audizione
Commissione Finanze e tesoro – Ufficio di Presidenza
Promozione di progetti a impatto sociale sul territorio

premi impatto

Aperte le candidature alla terza edizione del Premio Impatto al Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale

Nell’ambito della 12ª edizione de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale torna la terza edizione del Premio Impatto. Questo premio è dedicato alla misurazione dell’impatto economico, sociale e ambientale generato da progetti di sostenibilità. L’obiettivo è enfatizzare l’importanza della valutazione dell’impatto e la necessità di coinvolgere gli stakeholder nel processo.

Il premio è aperto a tutte le organizzazioni profit, non profit e le pubbliche amministrazioni con sede in Italia, che abbiano realizzato e valutato un progetto tra il 2020 e il 2023, con impatti anche sul territorio italiano. Le organizzazioni devono aver comunicato l’impatto delle loro iniziative attraverso vari canali come eventi, workshop, siti web, newsletter o bilanci.

Modalità di partecipazione

Le candidature devono essere inviate entro il 31 agosto 2024 tramite la scheda di presentazione del progetto, differenziata per le categorie di imprese, non profit e pubblica amministrazione. È possibile partecipare con più progetti, ciascuno con una scheda dedicata. Ogni candidatura deve includere informazioni sull’organizzazione, descrizione del progetto e della metodologia adottata, risultati dell’impatto, dettagli sul coinvolgimento degli stakeholder e azioni di diffusione dell’iniziativa.

Leggi il regolamento
Scheda di iscrizione per le aziende
Scheda di iscrizione per le non profit
Scheda di iscrizione per le pubbliche amministrazioni

Per ulteriori informazioni: premioimpatto@koinetica.it

seed

Nasce a Torino il Centro di Competenza per l’Innovazione Sociale in Italia

Presentato il 10 luglio a Roma presso la Camera dei Deputati, il Centro di Competenza nazionale per l’Innovazione Sociale avrà sede a Torino, unica città italiana scelta dall’Ue, nei locali dell’ex-Incet. Questa nuova istituzione mira a collegare le politiche pubbliche con le pratiche sociali innovative. Un riconoscimento importante per la Città di Torino in primis, e per l’intero ecosistema dell’innovazione sociale che il territorio alimenta da anni, anche attraverso Torino Social Impact.

Il Centro di Competenza Italiano per l’Innovazione Sociale è nato in collaborazione con analoghi centri in tutta l’Unione europea, grazie a un’iniziativa sostenuta dal programma EaSI e finanziata dal Fondo Sociale Europeo Plus (ESF+). Il Centro fungerà da piattaforma di supporto per amministrazioni pubbliche, imprese e società civile, affrontando sfide sociali complesse con approcci innovativi.

Tra i partner coinvolti ci sono il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna, Euricse e la Fondazione Giacomo Brodolini. Questa collaborazione mira a creare un ecosistema inclusivo e collaborativo, facilitando lo scambio di competenze tra attori pubblici e privati. Città di Torino è partner fondatore di Torino Social Impact, così come il Politecnico di Torino. Anche Fondazione Brodolini è partner attivo dell’ecosistema territoriale, a conferma dell’importanza di un lavoro di networking sui temi dell’innovazione e dell’economia sociale.

Il progetto SEED (Social Innovation Ecosystem Development), coordinato dal Comune di Torino, ha vinto il bando ESFA per rafforzare i Centri nazionali e promuovere la collaborazione transnazionale. Gli obiettivi principali del Centro sono: diffondere conoscenze sull’innovazione sociale, essere un punto di riferimento per il disegno di politiche pubbliche e creare un ponte tra l’Italia e gli altri centri di competenza europei.

Il Centro offrirà vari servizi, tra cui definizione di strategie, consulenza e formazione per enti pubblici, Terzo settore e imprese, supporto per accedere ai finanziamenti europei, e promozione della cooperazione tra stakeholder per partenariati pubblico-privati.

Per approfondire clicca qui e qui

Comunità di Pratica

La Comunità di pratica sulla parità di genere si incontra al Pink Coworking

L’8 luglio si è svolto il secondo incontro della Comunità di pratica sulla parità di genere presso il Pink Coworking. Dopo un primo appuntamento dedicato all’approfondimento del tema e al confronto tra le organizzazioni dell’economia sociale, questo secondo incontro si è focalizzato sulla Certificazione della parità di genere.

La UNI/PdR 125: un percorso di valore per imprese e pubbliche amministrazioni

Accanto a Monica Cerutti, esperta di politiche di inclusione sociale e questioni di genere, curatrice della Comunità di pratica, è intervenuta Alessandra Brogliatto, responsabile del Settore Ricerca Sviluppo Formazione e Pari Opportunità per Confcooperative Piemonte Nord.

Inoltre, nella seconda parte del pomeriggio due partner dell’ecosistema hanno condiviso la propria esperienza sul percorso di certificazione: Synesthesia, una società benefit che si occupa di consulenza strategica, sviluppo software, servizi di marketing, ecommerce, formazione, organizzazione di eventi e la Cooperativa Esserci, che da oltre 30 anni si occupa di inclusione di persone fragili. 

Entrambe le realtà hanno illustrato il loro modello di welfare aziendale, i successi ottenuti e le difficoltà incontrate durante il processo di certificazione.

L’incontro si è svolto presso il Pink Coworking, un ambiente accogliente dove donne di tutte le età, orientamenti e provenienze lavorano insieme. Il coworking offre un’alternativa alla solitudine dello smart working casalingo e favorisce la creazione di nuove alleanze e opportunità professionali. Questo spazio è un progetto dell’associazione Acca, sostenuto dalla Circoscrizione 1 della Città di Torino.

L’incontro è stato realizzato nell’ambito del progetto Comunità di pratica grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Comunità di Pratica

ocd

Nasce l’OCDR: un’iniziativa per promuovere la sostenibilità nel consumo digitale

Il Movimento Consumatori APS, in collaborazione con Sloweb, ha lanciato l’Osservatorio Consumo Digitale Responsabile (OCDR), un’iniziativa mirata a promuovere la consapevolezza e la responsabilità nel consumo delle tecnologie digitali. Questa iniziativa si colloca all’interno del progetto “AgEnDa: Assistere, Educare, Diffondere”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo di favorire la transizione digitale.

Missione dell’OCDR

L’OCDR si propone di diventare il primo contenitore e rete nazionale dedicata al consumo digitale responsabile, consentendo ai cittadini di conoscere e utilizzare prodotti e servizi digitali che abbiano un impatto positivo economico, sociale e ambientale. La missione è di rendere il consumo digitale più inclusivo, sostenibile e consapevole, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.

L’Osservatorio si impegna a censire e dare visibilità a realtà profit e no profit attive nel campo del consumo digitale responsabile. Attraverso la distribuzione di un questionario, raccoglie dati su prodotti e servizi che promuovono un consumo tecnologico sostenibile. I dati raccolti saranno utilizzati per informare e sensibilizzare i cittadini, oltre a produrre position paper e un rapporto annuale sul tema.

L’OCDR si rivolge in particolare ai consumatori più vulnerabili, aiutandoli a individuare e utilizzare consapevolmente i servizi e prodotti tecnologici più adatti alle loro esigenze. L’Osservatorio non esprime giudizi sulle realtà monitorate, ma fornisce uno spazio per segnalare problematiche consumeristiche irrisolte, potendo intervenire in caso di pratiche commerciali scorrette.

Come aderire?

Per aderire all’OCDR, le realtà interessate devono compilare un modulo di richiesta di adesione, disponibile qui. L’adesione viene vagliata dal Movimento Consumatori APS e da Sloweb, che approvano la pubblicazione delle schede informative sui servizi digitali responsabili.

Per maggiori informazioni e per partecipare all’iniziativa, visitare il sito OCDR o contattare l’indirizzo email info@ocdr.it.

Con questa iniziativa, il Movimento Consumatori APS e Sloweb mirano a creare una comunità più consapevole e responsabile nell’uso delle tecnologie digitali, contribuendo a un futuro più sostenibile e inclusivo.

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Bench-Mark | Ep. 68 – Progesia srl Società Benefit

Dal 2015 Progesia accompagna le aziende in un percorso di crescita e di consapevolezza rispetto alla sostenibilità e all’impatto sociale.

Oggi, con Antonella Moira Zabarino, Amministratrice Unica di Progesia, scopriamo in che modo questa realtà sta lavorando per creare un ambiente lavorativo e una comunità più consapevole e impegnata nella promozione di pratiche sostenibili e inclusive.

L’intervista è a cura di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

il ruolo delle comunità energetiche

Torino verso la neutralità climatica il ruolo delle Comunità Energetiche e dei Gruppi di Autoconsumo

Il prossimo 3 luglio alle ore 9 presso il Centro Congressi di Enviroment Park, la Città di Torino organizza l’evento ‘Torino verso la neutralità climatica:  ruolo delle Comunità Energetiche e dei Gruppi di Autoconsumo’.

L’evento sarà dedicato all’approfondimento delle tematiche connesse al percorso verso la neutralità climatica, intrapreso dalla Città di Torino, con particolare attenzione al ruolo che possono assumere le Comunità di Energia Rinnovabile e i Gruppi di Autoconsumo locali.
L’importanza di queste configurazioni per il raggiungimento della futura neutralità climatica della Città di Torino è evidente e i benefici vanno ben oltre la dimensione energetica: ogni comunità, infatti, è chiamata a rispondere a esigenze territoriali e comunitarie, rappresentando forme di sviluppo locale, nuova imprenditorialità e costruzione di nuove filiere.
Gli interventi dei relatori saranno orientati ad approfondire le principali tematiche legate all’attuale disciplina di CER e Gruppi di Autoconsumo, a livello nazionale e locale, presentando le azioni che la Città di Torino intende mettere in atto per sostenere la diffusione di tali configurazioni. Nella seconda parte della mattinata saranno creati Gruppi di lavoro rivolti a tutti i soggetti interessati a costituire (o entrare in) una configurazione di autoconsumo, al fine di raccogliere esigenze, pareri, domande e richieste, verso la realizzazione di un servizio che nasca dalla coprogettazione con i protagonisti della transizione energetica in atto.

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evento bruxelles

Conclusa la Conferenza Finale di SocialTech4EU “GREEN AND DIGITAL TOGETHER” a Bruxelles

Si è conclusa oggi giovedì 27 luglio la conferenza finale di SocialTech4EU “GREEN AND DIGITAL TOGETHER”, svoltasi presso il Comitato Economico e Sociale Europeo a Bruxelles. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti e professionisti impegnati nell’innovazione sociale e nella transizione verde e digitale, promossa dai cluster dell’economia sociale e dagli imprenditori.

Tra i momenti salienti della conferenza, il discorso di apertura tenuto dal Professor Mario Calderini, portavoce di TSI e professore ordinario al Politecnico di Milano, ha catturato l’attenzione del pubblico. Calderini, esperto di Gestione per la Sostenibilità e l’Impatto, ha sottolineato l’importanza di superare i criteri territoriali nella modellazione della politica dei cluster, focalizzandosi invece su conoscenza e coesione. “Queste due dimensioni sono particolarmente importanti all’interno dei cluster dell’economia sociale per promuovere l’innovazione, l’aggregazione della domanda e la scalabilità delle soluzioni,” ha affermato Calderini.

Un altro momento significativo è stato il panel tenuto da Raffaella Scalisi, senior advisor di Torino Social Impact, che ha esplorato il percorso delle PMI e delle startup dall’idea alla scalabilità. La discussione ha offerto preziosi spunti su come supportare e potenziare le piccole e medie imprese nel contesto della transizione verde e digitale.

La conferenza “GREEN AND DIGITAL TOGETHER” ha rappresentato un’importante piattaforma di confronto e networking, facilitando la condivisione di esperienze e buone pratiche tra i partecipanti. L’evento ha concluso con un forte messaggio di cooperazione e impegno verso un futuro più sostenibile e innovativo per l’economia sociale europea.

Il progetto SocialTech4EU, cofinanziato dall’Unione Europea, mira a rafforzare la resilienza, la capacità di innovazione, la competitività e la sostenibilità degli ecosistemi dell’economia sociale, delle start-up e delle PMI dell’economia sociale in relazione alla transizione verde e digitale. L’iniziativa è guidata dalla Fondazione Giacomo Brodolini in collaborazione con cinque organizzazioni provenienti da diversi paesi europei: ENSIE NETWORK (Belgio), Silicon Vilstal (Germania), ADV Romania (Romania), Cluster IDiA (Spagna) e Coompanion (Svezia).

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Leggi l’agenda del 27 giugno

Leggi l’agenda del 28 giugno

MASTER ISTUD

Nuove borse di studio per studenti rifugiati: un’opportunità di inclusione e crescita

Torino Social Impact è lieta di annunciare un’importante iniziativa promossa dalla ISTUD Business School e dall’Università Cattolica di Milano, mirata all’inclusione formativa e professionale dei giovani rifugiati e titolari di protezione internazionale.

Sono state istituite due borse di studio, ciascuna del valore di €18.000, per partecipare al Master in Risorse Umane e Organizzazione. Queste borse coprono i costi di partecipazione al master, viaggio, vitto e alloggio. L’obiettivo è fornire ai beneficiari una formazione completa che integra teoria e pratica, preparando i partecipanti a intraprendere una carriera di successo nel campo delle risorse umane.

Il Master, progettato per offrire una formazione di alto livello, combina lezioni teoriche con esperienze pratiche, favorendo un’educazione orientata alla crescita personale e professionale. La collaborazione con aziende e istituzioni, parte integrante del programma, permette ai partecipanti di entrare in contatto con il mondo del lavoro già durante il percorso di studi.

Perché partecipare?

  • Inclusione e diversità: promuovere l’inclusione sociale attraverso l’istruzione e la formazione professionale
  • Opportunità professionali: accesso a un’ampia rete di aziende e professionisti nel settore delle risorse umane
  • Supporto completo: copertura dei costi per garantire un’esperienza di apprendimento senza ostacoli finanziari

Come candidarsi?

Le candidature sono aperte a tutti i giovani rifugiati e titolari di protezione internazionale interessati a una carriera nelle risorse umane. I dettagli e i requisiti per la presentazione della domanda sono disponibili sul sito della ISTUD Business School.

OP4IMPACT

OP4Impact, Ordini professionali per l’impatto: nasce una nuova Comunità di pratica 

Oggi, 26 giugno, in occasione di un seminario divulgativo sulla Sostenibilità presso il Cottino Social Impact Campus rivolto a imprese, avvocati e dottori commercialisti (per guardare alla sostenibilità nell’evoluzione del contesto socioculturale ed economico) è stato annunciato l’avvio di una nuova Comunità di pratica di Torino Social Impact, dedicata appunto agli Ordini professionali e denominata OP4Impact (Ordini professionali per l’impatto).

Voluta dall’Ordine dei Dottori Commercialisti, degli Avvocati, dei Consulenti del Lavoro e dei Notai, l’obiettivo del gruppo di lavoro è affrontare le principali problematiche delle organizzazioni orientate alla generazione di impatto ESG, mettendo insieme le competenze dei professionisti nei campi amministrativo, giuridico, contabile e notarile, creando un potente network in grado di supportare e guidare le organizzazioni verso pratiche sostenibili e responsabili.

Il progetto Comunità di pratica è un’iniziativa di Torino Social Impact che rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento della dimensione collettiva dell’ecosistema ad impatto. Sostenuto dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito di TSI, mira a creare uno spazio collaborativo in cui i partner possano mettere in comune le loro competenze e lavorare insieme su tematiche e sfide condivise.
Cottino Social Impact Campus supporterà la nuova Comunità di pratica con un ruolo di facilitazione ed indirizzo rispetto alle attività che saranno co-progettate e realizzate.

OP4Impact si aggiunge ad altre 4 Comunità di pratica attualmente attive, ciascuna delle quali affronta questioni fondamentali e di grande rilevanza sociale (Società benefit, Neet, Circular economy, Parità di genere).

fit4benefit 20 giugno

Fit4benefit 2024-2025: un gioco sulle buone pratiche di governance

Il 20 giugno le società benefit della Comunità di pratica di Torino Social Impact si sono incontrate per un nuovo incontro di confronto e apprendimento comune. Questa volta si è parlato di un tema chiave per una gestione aziendale efficace e sostenibile: la buona governance. 

Attraverso un gioco di carte ideato da operari, le 13 imprese presenti si sono confrontate sulle pratiche di buona e cattiva governance aziendale, cimentandosi in una modalità di apprendimento innovativa.

Svelato il segreto della “G” in Sostenibilità

Le Game Master Stefania Balliana e Giulia Gennaro hanno guidato i partecipanti tra gioco e condivisione, per scoprire come la buona governance può trasformare il futuro della loro azienda. Attraverso il game learning, hanno imparato a riconoscere le buone pratiche di governance, abbandonando quelle meno efficaci. In squadra, tra rischi e opportunità, hanno sperimentato in prima persona come guidare la loro impresa verso un futuro sostenibile.

Il percorso Fit4benefit, è realizzato nell’ambito del progetto Comunità di pratica grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Social Procurement – Come integrare la strategia dell’impresa

Secondo appuntamento del ciclo: Social Procurement, la scelta responsabile delle imprese

Dalla collaborazione tra Camera di commercio di Torino, Torino Social Impact, Unione Industriali Torino Fondazione Compagnia di San Paolo nasce un ciclo di incontri online per approfondire il tema del social procurement, per una scelta responsabile delle imprese.

Gli incontri intendono approfondire gli aspetti principali di questa strategia d’impresa osservandone sia gli elementi di maggior interesse per lo sviluppo del business (lato offerta) sia le principali opportunità di inserimento in un mercato (lato domanda) che oltre a rispondere alle esigenze delle imprese genera impatti positivi sul territorio.

La Camera di commercio di Torino, da anni attiva nel supportare le imprese del territorio ad una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale, anche attraverso la piattaforma progettuale Torino Social Impact, ha aderito con entusiasmo a questa proposta condivisa.

Come posso integrare nella mia strategia aziendale politiche di social procurement? Come posso inserire l’offerta della mia impresa nel mercato del social procurement? Quali caratteristiche deve avere un’impresa per considerarsi fornitore sociale?

A queste ed altre domande proveranno a rispondere esperti e docenti in occasione dell’incontro che si terrà online Mercoledì 3 luglio dalle 11.00 alle 13.00.

Grazie ad interventi di Torino Social Impact, del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, del Cottino Social Impact Campus e alla testimonianza di due realtà aziendali del territorio scopriremo le dinamiche che questa pratica di business ad impatto richiede e quali sono gli strumenti a disposizione degli imprenditori per adeguarle alle proprie realtà aziendali ed integrarle nella propria strategia di business.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione qui

Partecipa alla campagna di Torino Social Impact per gli acquisti sociali

Il procurement sociale è un’attività pillar per Torino Social Impact, che fin dalla sua nascita si impegna a promuovere nel territorio forme innovative di fornitura al fine di sostenere la crescita delle imprese e delle attività ad impatto sociale.  

Per perseguire questo fine, nasce la campagna All Included, che ha l’obiettivo di promuovere il social procurement in ambito privato, incentivando l’acquisto di prodotti e servizi delle imprese sociali che mettono al primo posto l’impatto. 

Attenzione al profitto, attenzione al sociale. Tutto incluso e tutti inclusi. Questo è il messaggio racchiuso nella campagna di comunicazione digitale che prende avvio questa settimana e sarà diffusa su diverse piattaforme e moltiplicata attraverso i canali di Torino Social Impact.

La campagna include anche un portale sperimentale per reperire le imprese a impatto sociale, per ora dedicato al settore dell’economia circolare,  che presto sarà ampliato. Nel portale potrai trovare differenti realtà di imprenditorialità sociale, quali cooperative e imprese sociali, società benefit e startup innovative a vocazione sociale. Potrai filtrarle in base al servizio o prodotto offerto, al tipo di impresa e alla missione sociale prevalente.

Consulta il portale a questo link

Cos’è il social procurement?

Gli acquisti sociali sono un modo semplice per integrare obiettivi di impatto nella tua azienda tramite le decisioni di acquisto.

Quando un’azienda decide di introdurre gli acquisti sociali nella propria catena di fornitura, continua a cercare il miglior prodotto o servizio al prezzo più conveniente, ma considera anche gli impatti sociali che potrà generare. Il principio di best “value” for money viene rafforzato con il social “value”.

Questo può avvenire acquistando prodotti o servizi da imprenditorialità sociale che pratica inclusione lavorativa di persone svantaggiate o persegue altri fini a impatto sociale oppure integrando criteri sociali nelle proprie procedure di selezione dei fornitori.

La campagna ed il portale sono realizzati nell’ambito del progetto europeo Buy Social finanziato dal Consiglio europeo per l’innovazione e dall’Agenzia esecutiva per le PMI (EISMEA) nell’ambito della call SMP-COSME-2022-BUYSOCIALB2BMARKET.

Il programma dedicato al social procurement di Torino Social Impact è realizzato con il supporto della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

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SOCIETA’ BENEFIT e ESG: un evento il 28 giugno

Un evento il 28 giugno, aperto a tutti, sui seguenti temi:

  • Le Società Benefit: un modello innovativo e virtuoso
  • La parità di genere nella sostenibilità sociale
  • La governance e l’intelligenza artificiale
  • Greenwashing e Socialwashing

L’evento, programmato tra le 15:30 e le 18:30, è accreditato presso l’Ordine degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili ed esperti contabili, ma è necessario registrarsi per tutti a qui

Scarica la locandina

Webinar Solutions journalism

“Fondamenti e Principi del Solutions Journalism”: il racconto del webinar

Lunedì 17 giugno, dalle 14 alle 16, si è tenuto il webinar “Fondamenti e principi del Solutions Journalism“: il primo di un ciclo di webinar, inserito nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, che mira a esplorare come il giornalismo possa promuovere il cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

L’importanza del giornalismo orientato alle soluzioni nell’attuale contesto mediatico

Durante il webinar – organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte –  hanno partecipato 100 tra giornalisti, comunicatori, esperti di media e interessati che hanno avuto l’opportunità di ascoltare e interagire con relatori di spicco per confrontarsi sul ruolo e sull’importanza dell’approccio del solutions journalism nell’attuale contesto mediatico. 

Tra i relatori che hanno portato la propria esperienza ci sono Stefano Arduini, Direttore di VITA magazine e Vita.it; Peter Damgaard, Direttore Operativo del Constructive Institute; Alessia Gianoncelli, Director of Knowledge and Programs di Impact Europe; Jodie Jackson, autrice e fondatrice di News Literacy Lab; Tina Rosenberg, Co-fondatrice del Solutions Journalism Network e Assunta Corbo, giornalista, autrice e fondatrice del Constructive Network.

Tra le testimonianze del Solutions Journalism, verso un cambiamento positivo nell’informazione

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di dibattito e confronto tra gli esperti nazionali e internazionali. Attraverso due sessioni di discussione, i relatori hanno condiviso le proprie esperienze e testimonianze, affrontando due temi centrali: il primo giro di tavolo si è concentrato sulla domanda: “Il solutions journalism può essere la strada per uscire dalla crisi del giornalismo?”

Per rispondere, i relatori hanno approfondito quali sono le cause del calo di interesse nelle notizie e quali effetti produce a livello psicologico essere sottoposti a continue notizie negative, ma anche perché il Solutions Journalism può essere una soluzione alla crisi del giornalismo; quali sono i tratti distintivi del constructive journalism e come si può definire un giornalismo che sia a impatto sociale.

Il secondo giro di tavolo ha avuto come obiettivo il racconto delle “esperienze e  casi di solutions journalism”: sono stati portati ad esempio da Tina Rosenberg casi concreti che mostrano come il solutions journalism possa offrire un maggior rigore, come metodologia, per garantire verità e accuratezza nel riportare le notizie, mentre Peter Damgaard Kristensen ha raccontato un caso rappresentativo di solutions journalism che sia rappresentativo dei principi di imparzialità e indipendenza. 

Assunta Corbo ha portato al pubblico l’esperienza del Constructive network italiano mentre Jodie Jackson si è concentrata sulla responsabilità sociale dei giornalisti nel valutare l’impatto delle notizie e incrementare la fiducia del pubblico, attraverso il racconto di un caso studio. Infine, Alessia Gianoncelli ha mostrato in che modo il giornalismo possa contribuire a portare avanti soluzioni di impact investing.

Grazie alle loro diverse esperienze e prospettive, il webinar ha permesso, nel complesso, di approfondire come il Solutions Journalism possa essere un potente strumento per il cambiamento positivo, promuovendo un giornalismo che non si limiti a denunciare i problemi, ma che sappia anche proporre soluzioni efficaci e ispirare azioni concrete.

Per saperne di più, non perdere i prossimi webinar in programma:

  • 16 settembre, ore 14-16 – Metriche di social impact nel giornalismo
  • 21 ottobre, ore 14-16 – Storie che fanno la differenza
  • 18 novembre, ore 14-16 – Sostenibilità economica dell’impact journalism 

borsa valori

La Borsa dell’Impatto Sociale al Forum della Finanza sostenibile

Ieri lunedì 17 giugno, Mario Calderini, Professore del Politecnico di Milano e Portavoce di Torino Social Impact, e Davide Dal Maso, Partner di Avanzi Sostenibilità per Azioni e Vicepresidente del Comitato Promotore della Borsa dell’Impatto Sociale, sono intervenuti all’incontro di presentazione della Borsa dell’Impatto Sociale rivolto ai membri del Forum della Finanza Sostenibile.

L’incontro online nasce dalla volontà di confrontarsi con gli operatori finanziari interessati agli investimenti ad impatto nella fase di studio e progettazione del futuro mercato di capitali.

La Borsa dell’Impatto Sociale è un progetto che mira alla creazione di un mercato di capitali dedicato alle imprese “ad impatto”, che realizzano in modo intenzionale, addizionale e misurabile un impatto sociale positivo, e nel quale le transazioni siano basate sia sul valore finanziario sia sul valore dell’impatto sociale misurato.

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eu committee

TSI il 27 giugno a Bruxelles per la chiusura di SocialTech4EU

“GREEN AND DIGITAL TOGETHER”

Il 27 giugno Torino Social Impact sarà a Bruxelles, presso l’European Economic and Social Committee, per l’evento di chiusura di SocialTech4EU, un progetto biennale che ha preso il via nel settembre 2022, finanziato dal Consiglio europeo per l’innovazione e dall’Agenzia esecutiva per le PMI (EISMEA) attraverso le iniziative comuni dei cluster (EUROCLUSTERS) per la ripresa dell’Europa (SMP-COSME-2021-CLUSTER).

Le organizzazioni dell’economia sociale affrontano spesso difficoltà strutturali legate all’accesso a nuovi modelli di business digitali e green riguardanti, in particolare, la precaria sostenibilità finanziaria, l’accesso ai finanziamenti, la mancanza di competenze, l’incapacità di attrarre talenti, e la scarsa competitività sul mercato rispetto alle PMI tradizionali.

Questo progetto mirava a rafforzare la resilienza e la capacità di innovazione, la competitività e la sostenibilità degli ecosistemi dell’economia sociale, con particolare attenzione alle imprese sociali tecnologiche.

Attraverso SocialTech4EU è stato pubblicato un bando per imprese sociali che ha erogato fondi per intraprendere percorsi formativi in materia di impresa, digitalizzazione e gestione tecnologica e innovativa

Il 16 maggio scorso gli spazi di Open Incet hanno ospitato l’evento “SocialTech4EU: Innovate & Connect with Italian enterprises. Presentation of project results and networking session”, un incontro per illustrare i risultati ottenuti e creare relazioni fra le imprese sociali e gli stakeholders del territorio.

Organizzato dalla Fondazione Giacomo Brodolini Srl SB e da Torino Social Impact, l’evento ha rappresentato un’opportunità per esplorare il progetto SocialTech4EU, che rappresenta oggi il più grande programma di supporto e formazione per le imprese sociali in Europa, co-finanziato dall’Unione Europea nel quadro di Joint Cluster Initiatives (EUROCLUSTERS) for Europe’s recovery.

Per la chiusura del progetto è in programma il 27 giugno la conferenza SocialTech4EU “GREEN AND DIGITAL TOGETHER”, per scoprire di più sull’innovazione sociale e sulla transizione verde e digitale guidata da cluster e imprenditori.

Gli speakers:

  • Giuseppe Guerini, membro del CESE e presidente di Cecop-Cicopa Europa
  • Diego Dutto, membro del CESE e coordinatore nazionale di Legacoopsociali
  • Anna Athanasopoulou, responsabile dell’Unità Prossimità, Economia sociale, Industrie creative (GROW.G.2)
  • Margit Perko, responsabile delle politiche presso l’unità Imprenditorialità sociale e inclusiva (EMPL.G.3)
  • Mario Calderini, professore ordinario al Politecnico di Milano, esperto di alto livello in Management per la sostenibilità e l’impatto e portavoce di Torino Social Impact

TSI ha coordinato questa iniziativa insieme alla Fondazione Giacomo Brodolini, collaborando con cinque organizzazioni provenienti da Belgio (European Network of Social Integration Enterprises – ENSIE NETWORK), Germania (Silicon Vilstal), Romania (ADV Romania), Spagna (Cluster IDiA) e Svezia (Coompanion).

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Leggi l’agenda del 27 giugno

Leggi l’agenda del 28 giugno

Tina ROSENBERG

Tina Rosenberg interviene al webinar: “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism” è il webinar – organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism – che lunedì 17 giugno dalle 14.00 vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno su come promuovere un’informazione d’impatto e orientata alle soluzioni.

Tra i nomi che meglio descrivono l’impatto positivo del giornalismo orientato alle soluzioni c’è indubbiamente quello di Tina Rosenberg, co-fondatrice del Solutions Journalism Network

Tina Rosenberg è una giornalista di lunga data del New York Times, per il quale ha redatto editoriali oltre che articoli per il Sunday magazine. Insieme a David Bornstein ha scritto, per 11 anni, la rubrica del New York Times “Fixes. Ha inoltre realizzato centinaia di articoli, oltre che tre libri: “Children of Cain: Violence and the Violent in Latin America”; “The Haunted Land: Facing Europe’s Ghosts After Communism”; e “Join the Club: How Peer Pressure Can Transform the World”. “The Haunted Land” ha vinto il Premio Pulitzer e il National Book Award.

Insieme a Tina Rosenberg, a fondare il Solutions Journalism nel 2013  sono i pluripremiati giornalisti David Bornstein e Courtney Martin, con una virtuosa missione: trasformare il giornalismo in modo che tutte le persone abbiano accesso a notizie che li aiutino a immaginare e costruire un mondo più equo e sostenibile.

Il Solutions Journalism Network in numeri

Convinto che mettere in luce l’intelligenza critica acceleri l’innovazione nel giornalismo e nella società,  il network sostiene gli attori imprenditoriali, gli individui e le testate che portano le soluzioni giornalistiche su nuovi mercati. 

Oggi il network conta oltre 30 membri del team distribuiti su quattro continenti; 47.000 giornalisti formati e che utilizzano gli strumenti offerti dal SJN; un database consultabile con una selezione di “solution stories” provenienti da 1.900 organizzazioni giornalistiche; 100 scuole di giornalismo partner; 8 partner istituzionali per la formazione in Nord America, Europa, Africa e America Latina, oltre che fellow e formatori che hanno una certificazione in Solutions Journalism in 40 paesi.

Perché un giornalismo orientato alle soluzioni?

Il Solutions Journalism è un approccio al giornalismo rigoroso, convincente e virtuoso proprio perché offre risposte ai problemi sociali. Nel suo lavoro giornalistico include alcuni elementi che possiamo definire chiave: esplora approfonditamente la narrazione di una risposta a un problema sociale e ne analizza dettagliatamente il funzionamento nei suoi aspetti più significativi; pone l’accento sull’efficacia anziché sulle sole buone intenzioni, riportando risultati tangibili; non si limita a ispirare, ma offre anche consigli pratici che altri possono adottare e, infine, esamina criticamente ciò che non funziona nell’approccio adottato.

In tutto il mondo le organizzazioni giornalistiche stanno plasmando il giornalismo e influenzando le proprie comunità. Si tratta di una rete internazionale di realtà e di giornalisti che quotidianamente promuove un giornalismo orientato alle soluzioni per favorire l’equità, consolidare la fiducia, stimolare l’impegno civico, individuare nuove fonti di reddito e ridurre la polarizzazione nel dibattito pubblico.

HUB progetti europei per l’economia sociale

Innovative Approaches Tackling Long-Term Unemployment: una info session dell’HUB progetti europei per l‘economia sociale

Si è aperta una nuova opportunità di finanziamento europeo per le organizzazioni dell’economia sociale: nell’ambito del programma Fondo Sociale Europeo (ESF+) Social Innovation+ è stata pubblicata una call for proposal con l’obiettivo di scalare iniziative sociali già sperimentate volte all’integrazione dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro e alla promozione della loro inclusione sociale.

Per facilitare la partecipazione alla call, venerdì 7 giugno l’HUB progetti europei per l’economia sociale ha organizzato una info session dedicata ad approfondire il bando. Il webinar è stato guidato da Weco Impresa Sociale in collaborazione con il National contact point del programma EaSI. 

Dopo la presentazione del Programma europeo EaSI, è stata analizzata la call for proposal a partire dai suoi obiettivi e attività eleggibili. Inoltre, è stata posta grande attenzione allo scopo della call, ovvero quello di trasferire e scalare buone pratiche per contrastare la disoccupazione di lunga durata

Al termine della info session le organizzazioni interessate a partecipare al bando sono state invitate a prendere parte ad un percorso di supporto alla progettazione e presentazione della candidatura, attivabile nell’ambito dell’HUB progetti europei per l’economia sociale. 

L’HUB progetti europei per l’economia sociale è un’iniziativa avviata in collaborazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

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Jodie Jackson interviene al webinar: “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism” è il webinar – organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism – che lunedì 17 giugno dalle 14.00 vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno su come promuovere un’informazione d’impatto e orientata alle soluzioni.

Tra i relatori e le relatrici presenti parteciperà anche Jodie Jackson: conosciuta per essere autrice e fondatrice di News Literacy Lab, oltre che per essere intervenuta al TEDxLondon con il suo talk “How to Heal a Broken Worldview”.

Jodie Jackson è una figura di spicco nel movimento del solutions journalism, portando sui palcoscenici mondiali il tema dell‘impatto della “dieta mediatica” sulla nostra salute mentale, oltre che lo storytelling per un cambiamento sociale. 

Alcuni tra i suoi libri influenti sono “You Are What You Read: Why changing your media diet can change the world” e “Little Ruffle and the World Beyond” che hanno aiutato le persone a integrare la padronanza dei media nella loro vita per migliorare la propria visione del mondo e la propria salute mentale. Il suo programma educativo pionieristico “Navigating News, Nurturing Hope” ha inoltre aiutato il pubblico più giovane a diventare più informato sul mondo e più autorizzato ad agire.

News Literacy Lab: per una “alfabetizzazione” alle notizie

Secondo Jodie Jackson, “se vogliamo costruire un mondo migliore, dobbiamo prima capirlo meglio”. Da questa convinzione nasce News Literacy Lab, organizzazione no-profit che intende aiutare le persone a sviluppare le competenze necessarie per navigare con successo nelle notizie e sviluppare una visione del mondo accurata.

Si occupa di responsabilizzare i giovani, dotandoli delle competenze essenziali per orientarsi tra le notizie nel mondo di oggi. Così l’alfabetizzazione alle notizie non deve rappresentare soltanto un’abilità essenziale per la vita, ma anche un potente catalizzatore di cambiamenti positivi.

Ciò che mette in atto il News Literacy Lab è un programma educativo che non si limita a curare i sintomi di un ambiente informativo inquinato, ma consente alle persone di partecipare attivamente alla creazione di un ecosistema informativo più sano, sostenendo un’azione sistemica per affrontare le cause alla radice di informazioni dannose e fuorvianti.

Con una forte attenzione alle soluzioni giornalistiche e alla salute mentale, la missione del Laboratorio è quindi quella di sfruttare il potere dell’alfabetizzazione informativa per migliorare il nostro benessere individuale e collettivo.

L’impatto delle notizie sulla nostra salute mentale

Negli ultimi dieci anni Jodie Jackson ha inoltre condotto ricerche sull’impatto dannoso dei bias connessi alle notizie sulla nostra salute mentale, individuale e collettiva.

Ha anche conseguito un master in psicologia positiva e le sue ricerche, ampiamente citate, l’hanno resa una figura influente all’interno del movimento per il giornalismo costruttivo. Jodie Jackson ha scritto per piattaforme giornalistiche affermate ed emergenti; è intervenuta in panel con pensatori, accademici e giornalisti di spicco; ha tenuto workshop e corsi di formazione per giornalisti, educatori, genitori e studenti e ha parlato in università e conferenze sui media e sulla salute mentale in tutto il mondo.

TORINO SPORT & FASHION MATCH 2024

B2B Torino Sport & Fashion Match: un’opportunità per le organizzazioni dell’economia sociale

Il progetto europeo Buy Social ha l’obiettivo di promuovere il social procurement in ambito privato, incentivando l’acquisto di prodotti e servizi delle imprese sociali che mettono al primo posto l’impatto. 

Dopo aver realizzato tre momenti di formazione per rafforzare la competitività e presenza sul mercato B2B delle organizzazioni dell’economia sociale, abbiamo avviato una collaborazione nell’ambito della nona edizione della Torino Fashion Week 2024, organizzata da Unioncamere Piemonte e la rete Enterprise Europe Network con il supporto della Camera di commercio di Torino.

Durante questo evento, il 29 – 30 giugno e 1 luglio 2024 a Torino si svolgerà il B2B Torino Sport & Fashion Match 2024

Il B2B Torino Sport & Fashion Match 2024 (29/30 giugno) vedrà il coinvolgimento di startup, aziende manifatturiere, fashion designers, investitori, rivenditori, agenti di commercio/ buyers ed esperti di settore che si incontreranno a Torino con l’obiettivo di creare accordi, trovare partner commerciali e tecnologici o sviluppare nuovi consorzi per partecipare a progetti internazionali.

COME PARTECIPARE AL B2B TORINO  SPORT  &  FASHION  MATCH  2024

  1. Registrati sulla piattaforma del b2b entro il 23 Giugno
  2. Seleziona i partecipanti che vorresti incontrare dal menu a tendina Participants. 
  3. Invia loro meeting requests e definisci preventivamente la tua AGENDA di incontri. 

Lingua di lavoro:  Inglese

Indirizzo: TALENT GARDEN TORINO, Via Giuseppe Giacosa 38 -Torino

Inoltre, il 1 luglio partecipa al TALK DAY, in cui  poter conoscere le nuove tendenze tecnologiche, digitali, ricevere ulteriori aggiornamenti su  temi quali sostenibilità, future thinking e Internazionalizzazione, innovazione e molto altro. Il programma  dettagliato dei TALK è disponibile a questo link

Alessia GIANONCELLI

Alessia Gianoncelli interviene al webinar: “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism” è il webinar – organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism – che lunedì 17 giugno dalle 14.00 vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno su come promuovere un’informazione d’impatto e orientata alle soluzioni.

Nell’ambito della promozione dell’impatto sociale e ambientale, centrale è la missione di Impact Europe (ex EVPA), network europeo per l’investimento a impatto, nonché rete che riunisce organizzazioni, capitali, conoscenze e dati per catalizzare, innovare, scalare e salvaguardare l’impatto. 

Alessia Gianoncelli è Direttrice della ricerca e dei programmi presso Impact Europe. Negli ultimi dieci anni ha contribuito alla narrativa e al dibattito sugli investimenti a impatto, promuovendone lo sviluppo e supportando – tramite la ricerca, l’analisi di dati e la creazione di opportunità di formazione – gli investitori, le fondazioni e tutti gli stakeholders impegnati ad attuare un cambiamento positivo nella società.

Alessia Gianoncelli in questi anni ha pubblicato diversi reports, casi studio e articoli su temi quali la venture philanthropy, la misurazione e la gestione dell’impatto, l’ecosistema europeo degli investimenti sociali, la finanza ibrida.

Accelerare il cambiamento

Convinta che tutti i fornitori di capitale abbiano un ruolo cruciale per guidare e rendere il cambiamento trasformativo, Impact Europe si occupa di offrire strategie, approfondimenti e strumenti, rivolgendosi agli attori della finanza d’impatto. Lavora, infatti, per aumentare la prosperità e il progresso sociale, per ridurre le disuguaglianze, le ingiustizie e preservare il pianeta. 

La crescita di Impact Europe, in numeri

In 20 anni il network è cresciuto progressivamente, passando da 8 a 350 membri, diventando un gruppo eterogeneo di fornitori di capitale (fondi a impatto, aziende, fondazioni, private equity, banche, finanziatori pubblici) e innovatori sociali. 

Sin dalla sua creazione nel 2004, Impact Europe ha costruito un hub di dati unico per le pratiche di investimento a impatto, ha formato 1.000+ attori del settore, ha prodotto linee guida per la definizione di standard e l’incremento degli investimenti ad impatto, nonché per la misurazione e la gestione degli stessi. Rappresenta inoltre una presenza strategica nella sfera politica dell’UE e svolge un ruolo fondamentale nelle collaborazioni globali sui propri temi.

Erasmus Plus

Il programma Erasmus Plus: un nuovo workshop dell’HUB progetti europei

Aumentare la cultura e la capacità progettuale europea nelle organizzazioni dell’ecosistema TSI è uno degli obiettivi dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato in collaborazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo

Tra i numerosi programmi UE che finanziano le attività ad impatto sociale, l’Erasmus Plus è senza dubbio il più diffuso e conosciuto. Nella giornata di venerdì 31 maggio le organizzazioni di TSI interessate ad approfondire il Programma si sono incontrate presso il Centro Servizi per il Volontariato Vol.To per lavorare alla costruzione di un progetto da presentare alle scadenze autunnali 2024. In particolare sono state esaminate alcune call in scadenza il 1 ottobre 2024: i partenariati su scala-ridotta nei settori IFP (VET), Istruzione degli Adulti (ADU), Gioventù (YOU) – KA210, e l’accreditamento per le mobilità nei settori IFP (VET), Istruzione degli Adulti (ADU), Gioventù (YOU) – KA120 e KA150. 

Una giornata di capacity building e confronto tra pari

La mattinata è iniziata con un’introduzione al programma Erasmus Plus a cura di Davide Prette e Matteo Maritano, dell’ufficio progettazione europea di Vol.to. Successivamente Ilaria Molendi e Guido Mandarino di AlgoritmoAssociates hanno condiviso con i partecipanti la loro esperienza di progettazione su due small scale, sottolineando come anche una valutazione “negativa” possa essere un prezioso insegnamento. Infine Maria Chiara Pizzorno, senior expert di Weco Impresa Sociale e valutatrice di numerosi programmi europei, ha condotto una sessione informativa sulle call del programma. 

Nel pomeriggio le organizzazioni, suddivise in tavoli di lavoro, hanno progettato sulle open call  partenariati su scala-ridotta ne settore istruzione degli Adulti (ADU), Gioventù (YOU) – KA210, e l’accreditamento per le mobilità nei settori IFP (VET), Istruzione degli Adulti (ADU), Gioventù (YOU) – KA120 e KA150. 

Il Programma Erasmus Plus

Il programma Erasmus, nato nel 1987 come un programma di mobilità studentesca dell’Unione europea, nel 2014 si è trasformato in Erasmus+: un programma semplificato, che combina tutti i precedenti meccanismi di finanziamento dell’Unione Europea nel settore dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, compresi il programma di apprendimento permanente (Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig), Gioventù in Azione e cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione con i paesi industrializzati). 

Nell’ambito del programma si possono presentare progetti rispetto a tre azioni chiave (key action):

  • KA1 Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento
  • KA2 Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche (Suddiviso nelle sottosezioni Adulti, Giovani, Sport etc…)
  • KA3 Sostegno alla definizione delle politiche e alla cooperazione

Nel programma 2021-2027 viene posta attenzione su alcune priorità in particolare: 

  • l’inclusione sociale 
  • la sostenibilità ambientale 
  • la transizione verso il digitale
  • la promozione della partecipazione dei giovani alla vita democratica
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Peter Damgaard Kristensen interviene al webinar: “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism” è il webinar – organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism – che lunedì 17 giugno dalle 14.00 vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno su come promuovere un’informazione d’impatto e orientata alle soluzioni.

Una delle realtà che in Europa – e non solo – sta contribuendo a cambiare il giornalismo promuovendo la conoscenza verso approcci più costruttivi è la realtà danese del Constructive Institute.

A farne parte sin dalle origini è Peter Damgaard Kristensen, che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione e nello sviluppo del Constructive Institute, essendo uno dei suoi primi dipendenti. Al suo interno supervisiona e co-sviluppa i progetti del Research and Development, con particolare attenzione alla ricerca e all’ambito della misurazione dell’impatto e dell’IA. Peter conduce workshop e presentazioni sul filone del giornalismo, condividendo le sue intuizioni sul lavoro dell’Istituto e sul ruolo dell’informazione costruttiva nell’attuale panorama mediatico. Prima di diventare membro del Constructive Institute ha lavorato nel settore universitario, dove ha acquisito una vasta esperienza nella gestione di progetti, relazioni pubbliche e consulenza politica.

Un centro indipendente che guarda al futuro del giornalismo

Il Constructive Institute  è stato fondato nel 2017 da Ulrik Haagerup, giornalista investigativo che ha trascorso due decenni alla guida di importanti redazioni giornalistiche in tutta la Danimarca. Ha sede presso l’Università di Aarhus ed è oggi un centro indipendente che fa parte del più ampio movimento globale del giornalismo costruttivo. 

Guardando al giornalismo del domani, la sua è una missione virtuosa: si impegna a cambiare la cultura globale dell’informazione, supportando il giornalismo nel promuovere la democrazia. Nel suo lavoro quotidiano aiuta i giornalisti, le testate e le organizzazioni ad applicare un’informazione costruttiva attraverso diverse iniziative e servizi come un portale di best practice, un programma di borse di studio, progetti di reporting, ricerche accademiche indipendenti e collaborazioni internazionali.

Il Constructive Institute è un’organizzazione senza scopo di lucro finanziata con fondi filantropici, da diverse fondazioni e aziende private. Possiamo dire che il giornalismo costruttivo e il dialogo siano al centro di tutto ciò che l’Istituto fa, convinto che questi possano e debbano essere in prima linea nell’elevare gli standard del giornalismo e per promuovere il cambiamento delle narrazioni mediatiche. 

Perché abbiamo bisogno di un giornalismo costruttivo

Il giornalismo costruttivo si contrappone al dilagante sensazionalismo e alla negatività dei media odierni. Sondaggi e ricerche condotte in tutto il mondo mostrano che ciò che i lettori credono dei propri Paesi è spesso lontano dalla effettiva verità.

Il Constructive Institute è quindi convinto che la vita, la nostra società e ciò che ci circonda siano migliori di quanto si pensi. Per questo motivo la sua missione fondamentale è ristabilire la fiducia nell’importanza dei fatti, nella conoscenza e nel dialogo condiviso come fondamenta delle nostre comunità. Al centro di questo approccio sta la visione del giornalismo, quale strumento democratico.

mario calderini

Riconfermato Mario Calderini alla Presidenza del Comitato per l’imprenditorialità sociale della Camera di commercio di Torino

Si è insediato ieri pomeriggio, 28 maggio, il CIS – Comitato per l’imprenditorialità sociale della Camera di commercio di Torino, il cui Presidente, Mario Calderini, è stato riconfermato dalla Giunta camerale. Il professor Calderini, infatti, ha lavorato fin da subito con il Comitato per creare e sostenere Torino Social Impact, l’ecosistema per l’imprenditorialità e gli investimenti a impatto sociale della città. Il Comitato, nato formalmente nel 2016, raccoglieva l’eredità del lavoro costruito nel decennio precedente dall’Osservatorio sull’Economia Civile, voluto per conoscere in maniera organica la struttura e le dinamiche del Terzo Settore.

Il lavoro svolto dal Comitato in questi anni ha contribuito ad animare il dibattito sulle nuove forme di imprenditorialità a impatto sociale, anche a fronte del decreto di riordino sul Terzo Settore, sull’importanza della misurazione dell’impatto, sulla finanza a impatto sociale, anche grazie all’adesione dell’ente camerale alla Social Impact Agenda per l’Italia, nonché a sostenere progettualità di innovazione sociale a livello di ecosistema territoriale.

Una delle più importanti iniziative proposta e promossa dal Comitato nel suo primo mandato è stata poi nel 2017 la nascita della piattaforma progettuale di Torino Social Impact, finalizzata alla promozione dell’ecosistema metropolitano torinese dell’imprenditorialità sociale, dell’innovazione sociale e della finanza a impatto sociale e al suo posizionamento sulla mappa degli ecosistemi internazionali sulla economia sociale, che conta oggi oltre 300 partner, quando nel 2020, data dell’ultimo rinnovo, ne annoverava 100 (12 nel 2017): soggetti pubblici e privati, profit e non profit riuniti in un vasto ecosistema che rappresenta un cluster di competenze, attività e servizi per rafforzare e promuovere il territorio.

Per dare continuità al lavoro svolto e proseguire nel sostegno delle attività avviate e di quelle future a vantaggio dell’imprenditorialità a impatto sociale e allo sviluppo del suo ecosistema, ma anche per poter monitorare al meglio l’andamento di queste realtà, si è reso necessario procedere al rinnovo delle nomine dei componenti e del suo Presidente, secondo quanto stabilito dallo specifico Regolamento.

La nuova composizione del Comitato, insediatosi ieri, è la seguente:
Mario Calderini, Presidente
Federico Michele Bellono, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali in seno al Consiglio dell’ente camerale
Giuseppe D’Anna, in rappresentanza di AGCI Piemonte
Irene Bongiovanni, in rappresentanza di Confcooperative Piemonte Nord
Paolo Petrucci, in rappresentanza di LegaCoop Piemonte
Paolo Biancone, in rappresentanza dell’Università degli Studi di Torino
Francesca Montagna, in rappresentanza del Politecnico di Torino
Silvio Magliano, in rappresentanza del mondo del Volontariato

AGCI Piemonte entra per la prima volta all’interno del CIS con il Presidente D’Anna. La dott.ssa Bongiovanni e la prof.ssa Montagna sono invece nuovi membri del Comitato, rappresentanti per Confcooperative Piemonte Nord e Politecnico di Torino.

Webinar Solutions journalism

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism”: chi sono gli ospiti del webinar

Il Solutions Journalism – o giornalismo orientato alle soluzioni –  è un approccio al giornalismo tradizionale che intende rispondere in modo rigoroso, convincente, obiettivo e critico ai problemi sociali. 

Laddove il giornalismo tradizionale propone una narrazione dove a far notizia sono soprattutto i problemi, approcci come il Solutions Journalism si impegnano a bilanciare questa prospettiva, attraverso storie che mostrano modi efficaci per mettere in evidenza ciò che non funziona, con il fine di informare e stimolare le persone ad agire.

Il Solutions Journalism indaga alcuni elementi che possiamo definire centrali: esplora approfonditamente la narrazione di una risposta a un problema sociale e ne analizza dettagliatamente il funzionamento nei suoi aspetti più significativi; pone l’accento sull’efficacia anziché sulle sole buone intenzioni, riportando risultati tangibili; non si limita a ispirare, ma offre anche consigli pratici che altri possono adottare e, infine, esamina criticamente ciò che non funziona nell’approccio adottato.

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism”: un webinar su nuovi approcci al giornalismo

Per conoscere il ruolo, l’importanza e l’approccio del Solutions Journalism nell’attuale contesto mediatico, lunedì 17 giugno, dalle 14 alle 16 si terrà il webinar “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”, evento che si inserisce nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism: attraverso convegni, webinar, progetti e collaborazioni sul territorio, intendiamo esplorare in che modo il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali. 

Il webinar sarà un’occasione di dibattito e confronto tra esperti – nazionali e internazionali – nell’ambito del giornalismo, dell’impatto, dei media e della comunicazione. L’evento sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare questa tematica.

Gli ospiti del webinar

Stefano ArduiniStefano Arduini. Giornalista e scrittore, dirige Vita magazine e Vita.it dal maggio del 2018. Nel 2004 ha vinto il premio giornalistico Mauro Gavinelli, riconoscimento nazionale riservato agli under 35 assegnato al miglior articolo che affronti un tema inerente all’attualità politica, economica, sociale, sportiva della Lombardia. Si occupa di comunicazione sociale dal 2002.

 

Peter DamgaardPeter Damgaard. Come Direttore Operativo del Constructive Institute, supervisiona e co-sviluppa i progetti del Research and Development, con particolare attenzione alla collaborazione nella ricerca e nell’ambito della misurazione dell’impatto e dell’IA. Conduce workshop e presentazioni condividendo le sue intuizioni sul lavoro dell’Istituto e sul ruolo del giornalismo costruttivo nell’attuale panorama mediatico. 

 

Alessia GianoncelliAlessia Gianoncelli. Direttrice della ricerca e dei programmi in Impact Europe, il network europeo della finanza a impatto. Ha contribuito alla narrativa e al dibattito sugli investimenti a impatto, promuovendone lo sviluppo e supportando, tramite la ricerca, l’analisi di dati e la creazione di opportunità di formazione, gli investitori, le fondazioni e tutti gli stakeholders impegnati ad attuare un cambiamento positivo nella società.

 

Jodie JacksonJodie Jackson. Autrice e fondatrice di News Literacy Lab, è una figura di spicco nel movimento del solutions journalism, portando sui palcoscenici mondiali il tema dell’impatto della “dieta mediatica” sulla nostra salute mentale, oltre che lo storytelling per un cambiamento sociale. I suoi libri hanno aiutato le persone a integrare la padronanza dei media nella loro vita per migliorare la loro visione del mondo.

 

Tina RosenbergTina Rosenberg. Co-fondatrice del Solutions Journalism Network e scrittrice. È stata a lungo giornalista del New York Times, scrivendo editoriali e articoli per la rivista domenicale. Insieme a David Bornstein, co-fondatore di SJN, ha scritto per 11 anni la rubrica Fixes del New York Times.

 

 

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

social pocurement

Social Procurement, la scelta responsabile delle imprese – Ciclo di incontri online

Sono sempre di più le imprese che applicano criteri di selezione dei fornitori di beni e servizi che non si limitino a valutare l’offerta economica e qualitativa del prodotto ma che tengano in considerazione anche aspetti relativi al loro impatto ambientale.

Ma se la selezione avvenisse anche con criteri di valutazione dell’impatto sociale?

Se per selezionare i fornitori di beni e servizi le aziende partissero da quali riescono anche a generare impatto positivo sulla comunità in cui operano?

Dalla collaborazione tra Camera di commercio di Torino, Torino Social Impact, Unione Industriali Torino e Fondazione Compagnia di San Paolo nasce un ciclo di incontri online per approfondire il tema del social procurement, per una scelta responsabile delle imprese.

Gli incontri intendono approfondire gli aspetti principali di questa strategia d’impresa osservandone sia gli elementi di maggior interesse per lo sviluppo del business (lato offerta) sia le principali opportunità di inserimento in un mercato (lato domanda) che oltre a rispondere alle esigenze delle imprese genera impatti positivi sul territorio.

La Camera di commercio di Torino, da anni attiva nel supportare le imprese del territorio ad una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale, anche attraverso la piattaforma progettuale Torino Social Impact, ha aderito con entusiasmo a questa proposta condivisa.

Il ciclo di incontri online si apre Mercoledì 5 giugno, dalle 11 alle 13: grazie agli interventi di Torino Social Impact, del Politecnico di Torino e alla testimonianza di una azienda del territorio sarà possibile scoprire le opportunità che questa pratica di business responsabile propone e quali sono gli strumenti a disposizione degli imprenditori per coglierle. Il ciclo prosegue poi il 3 luglio e si chiude il 24 settembre, sempre dalle 11 alle 13.

Le iscrizioni sono libere previa iscrizione a questo link, attivo presso l’Unione Industriali Torino: ISCRIVITI

L’evento fa parte del calendario di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024.

L’attività è realizzata nell’ambito di BUYSOCIAL, un progetto europeo che mira a rafforzare le partnership tra imprese sociali e imprese tradizionali per migliorare il mercato dei prodotti e dei servizi delle imprese sociali.

 

Social Procurement - SAVE THE DATE 5 giugno (1)

Business Club 2024

Torino per l’impresa sociale – I servizi e le opportunità per il territorio

Il 30 maggio dalle ore 12 alle 13 si svolge il primo talk del programma Business Club 2024 organizzato dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Torino in collaborazione con Torino Social Impact e Confcooperative Piemonte Nord.

Il webinar intende presentare i servizi e le opportunità che il territorio offre alle imprese sociali ed agli aspiranti imprenditori che intendono avvicinarsi a questo mondo.

L’impresa sociale, infatti, è il cuore pulsante intorno a cui si realizza il cambiamento. Essa è però parte di un più ampio ecosistema sociale, che richiede un profondo cambiamento di approccio e di mentalità nuove. Il dibattito verterà sui temi dell’economia sociale e sui suoi ecosistemi, sulle modalità di avviamento e sulla sostenibilità di un’impresa sociale, fino ad interrogarsi sulla necessità di misurazione dell’impatto sociale. Completano il programma alcune testimonianze di imprese/cooperative sociali.

Intervengono:

Simona De Giorgio – Camera di commercio di Torino, Comitato per l’imprenditorialità Sociale e Torino Social Impact 
Alessandra Brogliatto – Confcooperative Piemonte Nord

Modera: Monica Pisciella

Partecipazione gratuita previa registrazione on-line sul sito della Camera di commercio entro il giorno 28 maggio 2024 alle ore 23. Gli iscritti riceveranno il link per partecipare all’iniziativa il giorno prima dell’evento.

comunità di pratica - parità di genere

Una nuova comunità di pratica sulla parità di genere

Il 21 maggio, numerose organizzazioni dell’ecosistema TSI si sono riunite per un primo confronto sul tema della parità di genere. Un tema che oggi è al centro dell’attenzione generale, sia nel dibattito pubblico che nelle politiche e nei progetti, come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che considerano la parità di genere una priorità trasversale.

L’incontro è stato guidato da Monica Cerutti, esperta di politiche di inclusione sociale e questioni di genere. Le 19 persone presenti, in rappresentanza del settore pubblico, privato e terzo settore, hanno discusso della parità di genere non solo come mezzo per raggiungere una maggiore equità, ma anche come leva per lo sviluppo della comunità.

Ad ospitare l’incontro è stata ancora una volta la cornice di Open Incet, uno spazio di innovazione urbana gestito dalla Fondazione Brodolini

I prossimi passi? Continuare il confronto attivo, focalizzandosi sulla certificazione della parità di genere per le organizzazioni dell’economia sociale e sulla riduzione del gender gap nel settore digitale.

L’incontro è stato realizzato nell’ambito del progetto Comunità di pratica grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

rieti torino social impact

Festival regionale dell’economia civile a Rieti: l’economia sociale e civile, il futuro che serve all’Europa adesso

Sabato 18 maggio Torino Social Impact ha partecipato a Rieti al Festival Regionale dell’Economia sociale e civile, intervenendo su “L’action plan europeo sull’economia sociale e il collegamento con l’economia civile”.

Una tappa che dal Lazio porterà al Festival Nazionale, per condividere e discutere le politiche e le pratiche locali che si fanno strada nel Paese, avendo come riferimento la visione europea.

Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è quest’anno alla sua sesta edizione e si svolge ogni anno a Firenze nella prima settimana di ottobre.

Il Festival vuole essere un’occasione di confronto e dibattito aperto al pubblico, un momento di valorizzazione delle tante forme di economia civile presenti in Italia e in Europa per coniugare la sostenibilità economica con quella sociale e ambientale.

Le edizioni regionali

Da quest’anno si iniziano a sperimentare delle Edizioni regionali, e Rieti è una di queste. Uno dei temi al centro dell’edizione nazionale è quello della partecipazione delle persone, delle organizzazioni e della Comunità.

Ogni pre-Festival regionale cercherà di portare un’istanza di cambiamento/una proposta che dall’evento all’inizio del Festival di ottobre potrà essere affinata insieme alla rete locale avviata.

L’obiettivo è coinvolgere le comunità locali a livello regionale in tutte le componenti della società civile e come attori di economia sociale e civile per darsi prospettive nei propri territori di miglioramento della propria vita e di costruzione di capacità di futuro, in modo molto concreto, acquisendo la consapevolezza di quanto l’Europa sta indirizzando a livello strategico e fattuale sull’economia sociale, a partire dall’Action Plan.

In particolare, l’edizione di Rieti si è proposta di:

  • contribuire all’elaborazione condivisa sull’economia sociale e civile in Italia e in Europa (individuando priorità, strategie di intervento comuni e benefici sociali e ambientali da raggiungere)
  • sperimentare nuovi strumenti e modelli di sviluppo locale sostenibile attraverso la realizzazione di Reti ibride e Distretti di Economia Sociale e Civile (per connettere le buone pratiche pubbliche e private e progettare in modo partecipato soluzioni di sviluppo sostenibile a livello locale).

 Approfondisci

Green Coordinator – Open Call

Candidati a Green Culture per diventare Green Coordinator!

Con una formazione gratuita, online e in presenza, della durata di 100 ore, acquisirai competenze di progettazione in ambito culturale, conoscerai le più aggiornate politiche ambientali e imparerai a utilizzare strumenti collaborativi e metodi di facilitazione propri del design. Collaborerai attivamente all’interno di un’organizzazione culturale italiana, selezionata dal progetto Green Culture, per indirizzarla nel suo percorso di transizione ecologica.

Green Culture è un percorso di formazione e capacity building per rispondere alle sfide della sostenibilità ambientale in ambito culturale.
Quella della transizione ecologica è una sfida complessa a cui Green Culture risponde costruendo un percorso radicato nell’incontro tra tre discipline: l’ambientalismo scientifico, l’economia della cultura e il design.

Candidati entro il 28 giugno, i posti sono limitati.

Mercoledì 12 giugno alle ore 15 segui il webinar di racconto del percorso dedicato ai Green Coordinator.

Green Culture è tra i progetti vincitori del bando del Ministero della Cultura “TOCC – Capacity building per la transizione ecologica”, è realizzato da Circolo del Design, Fondazione Santagata, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.

Evento a Torino di SocialTech4EU con le imprese partecipanti

Sono quasi giunti al termine i due anni dall’avvio del progetto SocialTech4EU: un percorso che si è posto l’ambiziosa missione di rafforzare la capacità di innovazione, la competitività e la sostenibilità delle start-up e delle piccole e medie imprese che compongono l’ecosistema dell’economia sociale, con particolare attenzione alle realtà tecnologiche.

Oggi, infatti, le organizzazioni dell’economia sociale si trovano a far fronte alle molteplici sfide legate all’accesso a nuovi modelli di business digitali e green. Ne sono esempio la precaria sostenibilità finanziaria, l’accesso ai finanziamenti, l’incapacità di attrarre talenti o la scarsa competitività sul mercato rispetto alle PMI tradizionali. 

Missione del progetto è stata quella di contribuire ad affrontare le sfide sociali su scala più ampia, ispirando cambiamenti sistemici nell’economia tradizionale per accelerare la realizzazione di soluzioni innovative d’impatto che non sarebbero state raggiunte altrimenti.

Un evento di networking

Il 16 maggio gli spazi di Open Incet hanno ospitato l’evento “SocialTech4EU: Innovate & Connect with Italian enterprises. Presentation of project results and networking session”, un incontro per illustrare i risultati finora ottenuti e creare relazioni fra le imprese sociali e gli stakeholders del territorio.

Organizzato dalla Fondazione Giacomo Brodolini Srl SB e da Torino Social Impact, l’evento ha rappresentato un’opportunità per esplorare il progetto SocialTech4EU, che rappresenta oggi il più grande programma di supporto e formazione per le imprese sociali in Europa, co-finanziato dall’Unione Europea nel quadro di Joint Cluster Initiatives (EUROCLUSTERS) for Europe’s recovery

Dallo scambio di conoscenze a nuovi spazi di collaborazione

Durante l’evento sono stati organizzati tavoli tematici dove imprese, provider e stakeholders hanno potuto condividere le proprie esperienze e idee. L’obiettivo è stato quello di favorire lo scambio di conoscenze e aprire spazi di collaborazione, partendo dalle attività delle imprese e riflettendo sulle opportunità e le politiche del settore.

Webinar Solutions journalism

Webinar “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”

In occasione dell’evento organizzato al Salone del Libro di Torino nella cornice di Torino Impact Journalism, abbiamo lanciato l’avvio di un ciclo di webinar che, da giugno a novembre, saranno incentrati sul ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy.

Siamo lieti di invitarvi al primo webinar dal titolo “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”, che si terrà lunedì 17 giugno, ore 14-16.

Con la partecipazione di esperti nell’ambito del giornalismo, dell’impatto e della comunicazione, il webinar illustrerà cos’è il Solutions Journalism, le sue origini e in cosa si differenzia dal giornalismo tradizionale, per comprendere il ruolo e l’importanza del suo approccio nell’attuale contesto mediatico. 

Avendo come missione la ricerca, l’analisi e il racconto della realtà, si può dire che il giornalismo sia già naturalmente predisposto ad agire in maniera responsabile e concreta, generando impatto positivo per la comunità, l’ambiente e le persone. Secondo questa logica, dovrebbe anche avere un ruolo nel diffondere best practices che aiutino la società a progredire, oltre ad informare.

In questo contesto, il Solutions Journalism si pone come un approccio al giornalismo che si concentra sulle risposte efficaci ai problemi sociali che possono ispirare le persone e le organizzazioni ad agire positivamente, prestando maggiore attenzione a una narrazione orientata alla soluzione.

Il webinar sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare il mondo del giornalismo e della comunicazione d’impatto!

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

I relatori:

  • Stefano Arduini, Direttore Vita
  • Peter Damgaard, Direttore Operativo Constructive Institute
  • Alessia Gianoncelli, Direttrice della ricerca e dei programmi, Impact Europe
  • Jodie Jackson, autrice e fondatrice News Literacy Lab
  • Tina Rosenberg, Co-fondatrice Solutions Journalism Network
Al Cicapui

Bench-Mark | Ep. 67 – Al Cicapui

Nel 2019, tra le Valli di lanzo e la città metropolitana di Torino, nasce Al Cicapui: il luogo dove l’artigianato d’eccellenza incontra l’ente del terzo settore e si adopera per portare avanti dei progetti sociali, nel tentativo di dare un nuovo smalto ai territori in cui opera.

Chiara Ferraris e Nicolò Starnai, rispettivamente fondatrice e collaboratore di Al Cicapui, ci hanno raccontato la loro visione di economia circolare.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Impatto sociale come driver di sviluppo

Impatto sociale come driver di sviluppo per professionisti e imprese

Oggi, lunedi 13 alle 14 Raffaella Scalisi, Senior Advisor e Relazioni Internazionali Torino Social Impact dialoga con Carla Bertuzzi, vicepresidente Nexto, head of Sellalab Torino su economia e finanza d’impatto.
Come possono i professionisti essere a supporto dell’economia sociale?

Come pensa Torino Social Impact di coinvolgere gli ordini professionali a supporto dell’economia a impatto?

I professionisti hanno svolto un ruolo determinante nel progetto Borsa dell’impatto sociale: un progetto avviato da Torino Social Impact che mira alla creazione di un mercato di capitali dedicato a imprese che realizzano in modo intenzionale, addizionale e misurabile un impatto sociale positivo e nel quale le transazioni siano basate sia sul valore finanziario sia sul valore dell’impatto sociale misurato.
Si parlerà anche di questo oggi, al Salone Internazionale del Libro, pad 2 stand L27 alle ore 14.

I contenuti di questo intervento sono stati organizzati in collaborazione tra NextoSellalab e Torino Social Impact

SALTO24

fit4benefit amapola

Fit4benefit 2024-2025: al via il primo incontro a cura di Amapola!

Oggi ha preso il via la seconda edizione di Fit4benefit, un’iniziativa che coinvolge la Comunità di pratica delle Società Benefit nel periodo 2024-2025. Il percorso mira a generare una conoscenza condivisa tra i partecipanti tramite la messa in comune di competenze.

Ad inaugurare la stagione del percorso è Amapola, società di consulenza specializzata in strategie e progetti di sostenibilità, che ha trattato l’argomento dello stakeholder engagement in un incontro online dal titolo “Sostenibilità è altrove”

Un nuovo modo di intendere persone e imprese, tra comunicazione e partecipazione

Alberto Marzetta, partner e direzione clienti, insieme a Micol Burighel, responsabile marketing e comunicazione, hanno guidato il gruppo in una riflessione su come le organizzazioni possono meglio relazionarsi con i propri portatori di interessi.

«Cresce anche l’importanza del capitale relazionale: grande attenzione viene data alla capacità dell’impresa di dialogare, confrontarsi, condividere le strategie con i portatori di interessi. Oggi nessuna organizzazione può essere un sistema chiuso ma deve diventare un soggetto capace di gestire la relazione con altri attori sociali».

Per i 21 partecipanti, questa è stata un’opportunità preziosa di confrontarsi su dubbi, modalità di attuazione e criticità delle pratiche di stakeholder engagement.

Il percorso Fit4benefit è realizzato nell’ambito del progetto Comunità di pratica grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Tina Rosenberg Solutions Journalism

Solutions Journalism interviene su “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”

Chi sono gli speaker dell’evento “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”, organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism? Giornalisti, comunicatori ed esperti di impatto interverranno venerdì 10 maggio ore 10,30 in Sala Bianca.

Tra i nomi che meglio descrivono l’impatto positivo del giornalismo orientato alle soluzioni c’è indubbiamente quello di Tina Rosenberg, co-fondatrice del Solutions Journalism Network

Tina Rosenberg è una giornalista di lunga data del New York Times, per il quale ha redatto editoriali oltre che articoli per il Sunday magazine. Insieme a David Bornstein ha scritto, per 11 anni, la rubrica del New York Times “Fixes“. Ha inoltre realizzato centinaia di articoli, oltre che tre libri: “Children of Cain: Violence and the Violent in Latin America”; “The Haunted Land: Facing Europe’s Ghosts After Communism”; e “Join the Club: How Peer Pressure Can Transform the World”. “The Haunted Land” ha vinto il Premio Pulitzer e il National Book Award.

Insieme a Tina Rosenberg, a fondare il Solutions Journalism nel 2013  sono i pluripremiati giornalisti David Bornstein e Courtney Martin, con una virtuosa missione: trasformare il giornalismo in modo che tutte le persone abbiano accesso a notizie che li aiutino a immaginare e costruire un mondo più equo e sostenibile.

Il Solutions Journalism Network in numeri

Convinto che mettere in luce l’intelligenza critica acceleri l’innovazione nel giornalismo e nella società,  il network sostiene gli attori imprenditoriali, gli individui e le testate che portano le soluzioni giornalistiche su nuovi mercati. 

Oggi il network conta oltre 30 membri del team distribuiti su quattro continenti; 47.000 giornalisti formati e che utilizzano gli strumenti offerti dal SJN; un database consultabile con una selezione di “solution stories” provenienti da 1.900 organizzazioni giornalistiche; 100 scuole di giornalismo partner; 8 partner istituzionali per la formazione in Nord America, Europa, Africa e America Latina, oltre che fellow e formatori che hanno una certificazione in Solutions Journalism in 40 paesi.

Perché un giornalismo orientato alle soluzioni?

Il Solutions Journalism è un approccio al giornalismo rigoroso, convincente e virtuoso proprio perché offre risposte ai problemi sociali. Nel suo lavoro giornalistico include alcuni elementi che possiamo definire chiave: esplora approfonditamente la narrazione di una risposta a un problema sociale e ne analizza dettagliatamente il funzionamento nei suoi aspetti più significativi; pone l’accento sull’efficacia anziché sulle sole buone intenzioni, riportando risultati tangibili; non si limita a ispirare, ma offre anche consigli pratici che altri possono adottare e, infine, esamina criticamente ciò che non funziona nell’approccio adottato.

In tutto il mondo le organizzazioni giornalistiche stanno plasmando il giornalismo e influenzando le proprie comunità. Si tratta di una rete internazionale di realtà e di giornalisti che quotidianamente promuove un giornalismo orientato alle soluzioni per favorire l’equità, consolidare la fiducia, stimolare l’impegno civico, individuare nuove fonti di reddito e ridurre la polarizzazione nel dibattito pubblico. 

julie pybus - pioneers post

Pioneers Post interviene su “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”

Chi sono gli speaker dell’evento “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”, organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism? Giornalisti, comunicatori ed esperti di impatto interverranno venerdì 10 maggio ore 10,30 in Sala Bianca.

Tra i nomi delle testate pioniere nell’ambito di un giornalismo che guarda alle soluzioni, è doveroso citare il Pioneers Post, piattaforma media indipendente che si rivolge alla comunità dell’impatto. Tra i giornalisti che fanno parte della sua redazione c’è Julie Pybus: oltre che redattrice, il suo ruolo consiste nel sostenere il team nella produzione di contenuti stimolanti sulle imprese sociali di tutto il mondo, rivolgendosi a un pubblico globale.

Si è formata come giornalista presso l’Università del Galles, a Cardiff, e il suo lavoro si è sempre basato sui principi del solutions journalism per offrire una copertura positiva di come le sfide della società possono essere affrontate, per condividere le conoscenze e ispirare le persone a intraprendere azioni più consapevoli.

Più di una rivista: così il Pioneers post si rivolge ai pionieri dell’impatto

Pioneers Post, co-fondato da Tim West, attuale CEO ed editore, nel corso di due decenni si è affermato come fonte di informazione di qualità, rivolgendosi a coloro che considera “i pionieri dell’impatto”: imprenditori sociali, investitori d’impatto ma anche responsabili del cambiamento che operano nel mondo degli affari, della società civile, della filantropia, del governo e dei servizi pubblici.

Indagare la realtà tra articoli, interviste, podcast e inchieste

In qualità di piattaforma multimediale indipendente impegnata nel giornalismo “guidato dalle soluzioni”, la sua missione è esplorare, spiegare, connettere, sfidare e ispirare la nuova ondata di innovatori in tutto il mondo, che ogni giorno si impegnano a costruire un futuro migliore per le persone e il pianeta.

Per offrire soluzioni positive, propositive e sostenibili, Pioneers Post sviluppa i suoi contenuti in alcune sezioni chiave: Notizie e visioni – cosa è successo, quando e cosa ne pensano le persone; Business School – come è successo e come farlo meglio; Raccolte – flussi di contenuti tematici e curati dai partner; Pubblicazioni – relazioni, guide e contenuti multimediali; Video e podcast – video brevi, classiche interviste, podcast e newsletter.

Collaborare per sostenere il giornalismo e le storie che guardano alle soluzioni

La collaborazione è alla base del lavoro del Pioneers Post, che nel tempo ha costruito partnership editoriali a lungo termine. L’obiettivo è contribuire a creare un impatto positivo che si misura oggi nell’ampliamento della base dei lettori, nel reperimento di nuove storie d’impatto e, allo stesso tempo, nel supporto ai partner che possono raccontare le loro storie con creatività giornalistica, autenticità e rigore, aumentando la propria visibilità e la capacità di raccontare le storie a un pubblico globale e intersettoriale. 

Alcune collaborazioni avviate con organizzazioni leader in diversi settori sono quelle portate avanti con il British Council, EVPA, GSG, Social Value International e con l’Amsterdam Impact. Commissionando una partnership editoriale con il Pioneers Post, le organizzazioni partner hanno anche e soprattutto l’opportunità di fare un “acquisto sociale”, contribuendo a sostenere il giornalismo d’impatto.

economia circolare nuove esperienze e nuove prospettive a torino

Economia circolare e cibo: nuove prospettive per le PMI a Torino

Il prossimo 21 maggio, Torino diventerà un punto di riferimento per le discussioni sull’economia circolare nel settore alimentare, grazie al quinto incontro del ciclo “Martedì del Cibo“, iniziativa chiave del progetto “Atlante del cibo di Torino Metropolitana”. L’evento si terrà presso il Parco Scientifico Tecnologico per l’Ambiente in via Livorno, 60, dalle ore 16.

L’incontro è focalizzato sulle opportunità che l’economia circolare può offrire alle piccole e medie imprese (PMI), con un programma che prevede interventi di esperti e rappresentanti istituzionali. Tra i relatori principali, Laura Ribotta del Servizio Innovazione e Fondi Europei della Città di Torino discuterà delle politiche cittadine relative al cibo. Seguirà una sessione di pitch dove nove aziende innovative del settore food esporranno il loro impegno verso la circolarità, moderata da Franco Fassio, esperto di Design Industriale dell’Università di Pollenzo.

Saranno inoltre presenti sette imprese vincitrici del Bando “Cibo Circolare” della Città di Torino, tra cui Panacea Social Farm, Italia Plant Based S.R.L. Società Benefit, Consorzio Kairos s.c.s. Onlus, Biova s.r.l., Mercato Circolare s.r.l. Società Benefit, Weco s.r.l Impresa Sociale, Att s.r.l. Impresa Sociale e due imprese selezionate dal progetto “In Cibo Civitas”.

Barbara La Licata di Environment Park SpA Green Chemistry illustrerà gli strumenti di finanziamento regionali ed europei disponibili per le imprese che vogliono investire in pratiche sostenibili.

L’evento sarà un’occasione imperdibile per le imprese e gli stakeholders interessati a esplorare come l’economia circolare possa diventare una leva per la crescita e lo sviluppo sostenibile.

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zoe mcdonagh salone del libro

Media Development Investment Fund interviene su “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”

Chi sono gli speaker dell’evento “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”, organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism? Giornalisti, comunicatori ed esperti di impatto interverranno venerdì 10 maggio ore 10,30 in Sala Bianca.

Una di loro è Zoe McDonagh: fa parte del team globale Outreach and Strategy del Media Development Investment Fund e si occupa di finanziamenti e relazioni con gli investitori. Ha trascorso quasi un decennio presso la Fondazione CRT, dove ha acquisito una vasta esperienza nell’attuazione di progetti internazionali in materia di imprenditorialità d’impatto, data science, IA e accelerazione aziendale. Il background professionale di Zoe McDanagh include anche ruoli nel settore dell’istruzione, avendo insegnato sia nel Regno Unito che in Italia, oltre a programmi di formazione per imprenditori sociali in collaborazione con l’ONU.

Come approfondirà Zoe McDonagh nella cornice del Salone del Libro, il Media Development Investment Fund investe in quelle imprese che si occupano di informazione nei paesi dove l’accesso a media liberi e indipendenti è minacciato. Alla base della sua missione, parte da una visione che vede nell’informazione tempestiva, accurata e pertinente uno strumento per garantire una partecipazione più ampia alla vita pubblica e una maggior tutela dei diritti dell’individuo.

Investire nei media indipendenti per promuovere società che possano prosperare

In molti Paesi i finanziamenti alle imprese del settore dei media sono subordinati a condizioni editoriali. Così il Media Development Investment Fund offre un’alternativa che mira a salvaguardare l’indipendenza editoriale

Lo fa fornendo gli investimenti di debito e di capitale di cui le testate giornalistiche indipendenti hanno bisogno per crescere e competere con la concorrenza; ma anche sostenendo gli investimenti rivolgendo ai media un intenso monitoraggio finanziario, assistenza tecnica e consulenza strategica che permette loro di sfruttare al meglio il finanziamento ricevuto. Aiuta inoltre le testate a espandere il loro pubblico, a migliorare i propri prodotti giornalistici e ad aumentare le proprie entrate.

Finanziare i media per un impatto sociale

Come riportano i dati del Media Develompent Investment Fund, dal 1996 a dicembre 2023, MDIF ha investito in 152 clienti in 47 paesi. Ha inoltre fornito finanziamenti per un totale di $316.2 milioni, compresi milioni in prestiti e investimenti in equity e sovvenzioni per assistenza tecnica. 

Partendo dal presupposto che l’80 percento delle persone vive in paesi con accesso limitato a informazioni e notizie indipendenti, MDIF, nei suoi 25 anni di lavoro, ha contribuito in maniera virtuosa ed efficace a creare e supportare istituzioni mediatiche finanziariamente sostenibili che hanno contribuito, e contribuiscono tuttora allo sviluppo politico, sociale ed economico, proteggendo i diritti degli individui e delle minoranze.

Open Incet bench-mark

Bench-Mark | Ep. 66 – Open Incet

Dal 2015 Open Incet opera sul territorio torinese con un approccio innovativo, mirando a favorire lo sviluppo di un’economia d’impatto di prossimità.

In questo nuovo episodio di Bench-Mark, insieme a Debora Greco e Sara Carrabba, rispettivamente Project Manager e Project Officer di Open Incet, cerchiamo di comprendere il significato che l’impact economy ha per loro e l’importanza di “fare rete” insieme agli attori pubblici e privati del territorio che li circonda.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Styli Charalambous

Daily Maverick interviene su “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”

Chi sono gli speaker dell’evento Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”, organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism? Giornalisti, comunicatori ed esperti di impatto interverranno venerdì 10 maggio ore 10,30 in Sala Bianca.

Uno di loro è Styli Charalambous, co-fondatore del Daily Maverick, testata giornalistica online e quotidiano cartaceo sudafricano partito da una start-up di 5 persone per arrivare a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Appassionato di leadership e innovazione, Styli nel 2021 è stato insignito del più importante premio giornalistico sudafricano per il coraggio e l’integrità per il suo ruolo determinante, che ha portato al successo del Daily Maverick.

Quello che propone è un giornalismo indipendente che si basa sui principi di verità, onestà e profondità analitica. Conscio dell’importanza di un giornalismo che non solo informi ma che ispiri anche a un cambiamento positivo, il Daily Maverick rivolge l’attenzione alle sfide globali della nostra società: dalle questioni sulla sostenibilità ai diritti umani, dalla politica interna alla giustizia sociale. È così che, oltre a essere testata giornalistica, si propone di promuovere una società più equa e consapevole.

Un giornalismo ad impatto

Finanziato da organizzazioni filantropiche, attività commerciali (come la proprietà digitale e cartacea della testata, eventi e sponsorizzazioni), oltre che dal sostegno dei lettori, negli anni il Daily Maverick ha creato più di 100 posti di lavoro, la maggior parte dei quali a tempo indeterminato.

Informazione costruttiva, misurazione dell’impatto sociale delle notizie e coinvolgimento della cittadinanza caratterizzano questo progetto editoriale, grazie a un team di giornalisti convinti che l’informazione debba indirizzare la società nel prendere decisioni migliori e più consapevoli. 

Così, al di là della mera informazione, il Daily Maverick si pone oggi come un punto di riferimento per la comunità, promuovendo attivamente la partecipazione dei suoi lettori attraverso forum e piattaforme social dove il dialogo e lo scambio di idee vengono incoraggiati. Questo spirito comunitario rafforza il legame tra il giornale e il suo pubblico, per creare uno spazio online dove diverse voci possono coesistere e arricchire il dibattito pubblico.

gli ospiti impact journalism

Salone del Libro 2024: gli ospiti dell’evento “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”

C’è chi da anni orienta il lavoro giornalistico su valori sociali positivi e chi ha scommesso su strumenti innovativi per promuovere nuovi modi di fare informazione.  C’è chi ha fondato una testata di successo “from scratch”, ovvero da zero, ma anche chi ha creduto in un giornalismo che guarda alle soluzioni come approccio per cambiare il mondo.

Sono giornalisti, esperti di comunicazione e innovatori, nonché gli ospiti che venerdì 10 maggio, alle ore 10.30, si incontreranno in occasione del Salone del Libro di Torino per partecipare all’evento “Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”, organizzato da Torino Social Impact.

Un evento che si inserisce nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism: attraverso convegni, webinar, progetti e collaborazioni sul territorio, intende esplorare in che modo il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali. 

L’evento – ad accesso libero, fino a esaurimento posti – sarà un’occasione di dibattito e confronto tra esperti che quotidianamente mettono in pratica un giornalismo d’impatto, capace di aiutare la società a progredire, oltre che ad informare.

Il dibattito porterà la testimonianza del crescente – e sempre più capillare – movimento di giornalisti ed esperti che, dagli Stati Uniti al Sud Africa, dalla Francia all’Italia, indagano la realtà, rispondendo ai problemi della società attraverso un giornalismo rigoroso e basato sui fatti, che sappia mettere in luce esperienze positive tramite approcci costruttivi al giornalismo. 

Vi raccontiamo chi sono gli ospiti che, venerdì 10 maggio presso la Sala Bianca del Salone del Libro, porteranno la loro esperienza sul giornalismo d’impatto.

Mario Calabresi

Mario Calabresi

Giornalista e scrittore, ha iniziato la sua carriera come cronista parlamentare all’Ansa, è stato corrispondente dagli Stati Uniti e ha diretto La Stampa e La Repubblica. Ha scritto nove libri e si dedica alla sperimentazione di nuove forme di giornalismo e narrativa.Ha una newsletter settimanale che si chiama Altre/Storie. Dirige la podcast company Chora Media, di cui è uno dei fondatori.

 

Mario Calderini

Mario CalderiniRiconosciuto a livello internazionale come esperto ed innovatore sui temi della sostenibilità, dell’impatto sociale e della Purpose Driven Innovation. È direttore di Tiresia, il Centro di ricerca sulla finanza e l’innovazione a impatto sociale della Graduate School of Management del Politecnico di Milano, da lui creato nel 2013.

 

Styli Charalambous

Styli CharalambousCo-fondatore del Daily Maverick, che ha contribuito a far crescere da una start-up di 5 persone a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Appassionato di leadership e innovazione, nel 2021 è stato insignito del più importante premio giornalistico sudafricano per il coraggio e l’integrità per il suo ruolo determinante, che ha portato al successo del Daily Maverick.

 

Zoe McDonagh

Zoe McDonaghFa parte del team globale Outreach and Strategy del Media Development Investment Fund e si occupa di finanziamenti e relazioni con gli investitori. Ha trascorso quasi un decennio presso la Fondazione CRT, dove ha acquisito una vasta esperienza nell’attuazione di progetti internazionali in materia di imprenditorialità d’impatto.

 

Julie Pybus

Julie PybusRedattrice di Pioneers Post, la rete indipendente di notizie per la comunità globale dell’impatto. Il suo lavoro si è sempre basato sui principi del solution journalism, per offrire una copertura di notizie positive che indaghi come possono essere affrontate le sfide della società.

 

Tina Rosenberg

Tina RosenbergCo-fondatrice del Solutions Journalism Network e scrittrice. È stata a lungo giornalista del New York Times, scrivendo editoriali e articoli per la rivista domenicale. Insieme a David Bornstein, co-fondatore di SJN, ha scritto per 11 anni la rubrica Fixes del New York Times.

 

Raphael Zanotti

Raphael ZanottiGiornalista a La Stampa dal settembre 2007, si è occupato per 15 anni di cronaca nera e giudiziaria per poi specializzarsi in Data Journalism, Visual Journalism, Osint e Social Media Intelligence. È stato vice responsabile del web nazionale de La Stampa e oggi è responsabile dell’edizione web della cronaca cittadina di Torino.

biennale tecnologia

Panel di Biennale Tecnologia “Il tribunale dell’imprenditoria sociale: eroi o facilitatori?”

Dal 19 al 21 aprile si sta svolgendo a Torino Biennale Tecnologia 2024, un appuntamento organizzato dal Politecnico di Torino dedicato al ruolo decisivo che la tecnologia ha assunto in tutti gli ambiti della vita umana, dalla salute all’ambiente, dai rapporti personali alla democrazia.

Nel contesto della Biennale, si svolgerà un panel alle OGR domenica 21 aprile alle 11.30, dal titolo: “Il tribunale dell’imprenditoria sociale: eroi o facilitatori?”
In un processo giudiziario simulato si affronterà la narrativa dell’eroismo imprenditoriale: gli imprenditori sociali sono degli eroi contemporanei o piuttosto dei facilitatori di un’azione collaborativa?

Insieme ad Alberto Masetti-Zannini (Direttore di Sviluppo Globale per la rete internazionale di Impact Hub), Marco Nannini (CEO di Impact Hub srl SB), Tiziana Monterisi founder di Ricehouse Srl SB e Ugo Vallauri founder di The Restart Project, interverrà anche Elena Ferrero, co-fondatrice del partner di TSI Atelier Riforma.

comunità di pratica fit4benefit

Società Benefit: continua il percorso della Comunità di pratica per l’anno 2024-2025!

Quello avviato con le Società Benefit che fanno parte della rete di Torino Social Impact è un percorso dove non mancano l’entusiasmo e la voglia di affrontare sfide sempre nuove. Passo dopo passo, questo cammino continua a sorprenderci, con nuove occasioni e opportunità.

Oggi l’ecosistema conta 50 aziende benefit che hanno aderito al network: ognuna con la sua missione, i suoi progetti e la sua visione crede nel potere della collaborazione e del “fare insieme”. Così, dopo il successo del percorso di networking e formazione Fit4benefit avviato nel 2023, il 25 aprile 2024 parte della Comunità di pratica si è riunita per progettare nuovi incontri a partire dalle necessità raccolte a fine percorso.

La nuova edizione di Fit4benefit, in continuità con l’anno precedente, condivide oggi alcuni importanti obiettivi, come creare conoscenza comune attraverso un percorso di peer learning e far nascere nuove relazioni.

Con grande entusiasmo, oggi siamo lieti di annunciare l’inizio della seconda edizione di Fit4benefit per il periodo 2024-2025, che prevede due percorsi formativi paralleli: 

Fit4benefit “versione online” 

Si tratta di incontri virtuali in cui verranno proposte alcune pillole dei contenuti già trattati nel corso del 2023. Questi incontri sono pensati per i nuovi membri che si uniranno alla Comunità di pratica, per chi non ha preso parte agli incontri precedentemente realizzati e per coloro che sono interessati ad approfondire nuovamente alcune tematiche. Gli incontri avranno durata di 1 ora e affronteranno i seguenti temi:

  • Stakeholder engagement: sostenibilità è altrove
    a cura di Amapola
    8 maggio 2024, ore 12.15-13.15
  • Oggetto sociale Benefit
    a cura di Futura Law Firm
    11 dicembre 2024, ore 12.15-13.15
  • Comunicare Benefit
    a cura di Synesthesia
    5 marzo 2025, ore 12.15-13.15

Fit4benefit “versione in presenza” 

Si tratta di Incontri offline in cui si affronteranno in modo più approfondito alcuni argomenti relativi all’essere Benefit. Gli incontri, della durata di 3 ore, sono rivolti a tutto il gruppo delle Società Benefit e si concluderanno con un aperitivo di networking. Questi i temi che si affronteranno:

  • Il gioco della Buona Governance
    a cura di Operàri
    20 giugno 2024, ore 15.30-18.30
  • Funzione e redazione della Relazione Benefit
    a cura di FL20 Studio e Futura Law Firm
    8 novembre 2024, ore 15.30-18.30
  • Organizzazioni positive e i sistemi di gestione sulla parità di genere
    a cura di Uomo & Ambiente e Clover
    24 gennaio 2025, ore 15.30-18.30
  • Essere Benefit: comunicare, coinvolgere, condividere
    a cura di Amapola e Synesthesia
    18 aprile 2025, ore 15.30-18.30

Se rappresenti una Società Benefit, sei la benvenuta a partecipare a questa esperienza! Scrivi a info@torinosocialimpact.it per iscriverti agli incontri.

Il progetto Comunità di pratica è realizzato grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

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Torino Impact Journalism al Salone del Libro di Torino

Quale è il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy? Questo l’interrogativo al centro dell’evento organizzato al Salone del Libro di Torino. Da qui parte un percorso per approfondire come il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

Venerdì 10 maggio 2024 – ore 10.30
“Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy”
Salone Internazionale del Libro di Torino, Sala Bianca

Un dibattito internazionale per approfondire come il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali. L’evento illustrerà anche il movimento del solution journalism, che propone un’informazione orientata a produrre impatto sociale mostrando non solo i problemi ma anche le soluzioni e contribuendo così a un progresso della società.

L’evento è organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism.

Introduce
Raphael Zanotti, giornalista La Stampa e curatore di Torino Impact Journalism

Modera
Mario Calderini, Professore del Politecnico di Milano e portavoce Torino Social Impact

Tina Rosenberg, co-fondatrice Solution Journalism Network e Premio Pulitzer
Styli Charalambous, co-fondatore Daily Maverick
Julie Pybus, giornalista Pioneers Post
Zoe Mc Donagh, Media Development Investment Fund
Mario Calabresi, giornalista e scrittore, fondatore di Chora Media

L’evento è inserito nel programma del SalTO24
L’ingresso all’evento è ad accesso libero, fino a esaurimento posti.

Panacea Banner

Bench-Mark | Ep. 65 – Panacea Social Farm

ll food è uno dei settori dove meglio si possono sperimentare gli effetti intelligenti e benefici dell’economia di impatto.

Nel 2014, in pieno quartiere barriera di Milano, nasce Panacea, una cooperativa sociale che produce pane, ma con obiettivi particolari: tra questi, il consolidamento della relazione con il territorio che la circonda.

Sulla panchina di Bench-Mark si è seduta insieme a noi Isabella de Vecchi, socia lavoratrice di Panacea Social Farm, che ci ha raccontato di più su questa realtà partner di Torino Social Impact.

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

il lavoro viaggia con noi

Tour Truck a Torino per l’orientamento professionale e la sicurezza nel lavoro

La città di Torino accoglie con entusiasmo l’arrivo del Tour Truck, un evento unico dedicato all’orientamento professionale e alla promozione della sicurezza e della legalità nel lavoro. L’iniziativa, che si terrà il 18 aprile dalle ore 9.00 alle 13.00, è organizzata dalla Fondazione Consulenti per il Lavoro in collaborazione con numerose istituzioni e enti locali.

Durante la giornata, i partecipanti potranno esplorare sei stand che offrono servizi di orientamento al lavoro, supporto nella redazione di curriculum vitae, informazioni su opportunità di lavoro locali, e molto altro. Inoltre, sarà possibile vivere un’esperienza interattiva con GeL, il primo videogame dedicato al lavoro etico che aiuta a orientarsi nel
mondo del lavoro.

L’apertura dell’evento vedrà la partecipazione dell’Assessore al Lavoro, Istruzione e Merito della Regione Piemonte, Elena Chiorino, e il Presidente della Fondazione Consulenti per il Lavoro, Vincenzo Silvestri.

Segue un fitto programma di conferenze presso l’Aula A2 del Campus Luigi Einaudi, con interventi di diverse autorità accademiche e istituzionali che discuteranno temi legati alla sicurezza, legalità e orientamento nel mondo del lavoro.

Il Tour Truck rappresenta un’occasione imperdibile per studenti, giovani professionisti e chiunque sia interessato a comprendere meglio le dinamiche del mercato del lavoro e a valorizzare le proprie competenze in un contesto professionale stimolante e informativo.

Per maggiori informazioni sul programma dell’evento clicca qui

Nutri-Menti: Cultura, sostenibilità e diritto del cibo al Forum Ferdinando Rossi 2024

“Nutri-menti. Significato culturale, sostenibilità e diritto del cibo” è il titolo dell’ottava edizione del Forum Ferdinando Rossi, dedicato al rapporto tra essere umano e cibo, che si terrà a Torino dal 17 al 19 aprile 2024.

La discussione avrà luogo presso l’Aula Terracini di Palazzo Nuovo (17-18 aprile) e l’Aula magna del Rettorato (19 aprile) e sarà declinata, sotto diverse prospettive, attraverso il contributo di discipline quali l’antropologia, la semiotica, la bioetica, le scienze sociali e della vita.

Un approccio disciplinare sul cibo

Mai come oggi siamo ossessionati dall’alimentazione, dal mangiare sano. Mai come oggi il cibo è diventato veicolo di idee politiche, strumento di comunicazione e di costruzione identitaria e, infine, mai come oggi siamo esposti continuamente a immagini e rappresentazioni del cibo.

A partire dall’osservazione della realtà quotidiana contemporanea, e in particolare dalla frequente mancanza nella comunicazione pubblica e accademica di un approccio interdisciplinare sul cibo, è nata l’idea di dedicare a questo tema l’ottava edizione del Forum Ferdinando Rossi, realizzata grazie al Contributo dell’Università degli Studi di Torino e della Scuola di Studi Superiori “Ferdinando Rossi” di Torino.

Politiche del cibo, food influencing, socialità e nutrimento

Il Forum 2024 approfondirà il tema attraverso un’ottica disciplinare, per poter offrire uno scambio fruttuoso e significativo tra diverse discipline. Le conferenze, gratuite e aperte al pubblico, saranno suddivise in tre giornate in cui esperti ed esperte saranno invitati a intervenire sul tema. Tra i tanti argomenti che si affronteranno nell’evento, si esploreranno le politiche locali del cibo, il food influencing, le gastronomie popolari, il ruolo benefico dei nutraceutici, le scelte morali riguardo alla produzione del cibo, il legame tra cibo e scrittura e i DCA. 

La rassegna sarà completata da due Tavole Rotonde in cui studenti e studentesse selezionati/e con bando dialogheranno sulla relazione tra cibo, nutrimento e socialità. La partecipazione del pubblico a questo dibattito è la benvenuta.

Il Forum Ferdinando Rossi 

Il Forum Ferdinando Rossi è un evento culturale con cadenza annuale, ideato ed organizzato dal Comitato Organizzatore, organo composto da studentesse e studenti universitari della Scuola di Studi Superiori “Ferdinando Rossi”, il percorso di eccellenza dell’Università degli Studi di Torino (SSST). 

Nato dalla volontà di stimolare uno scambio proficuo tra mondo accademico, associazioni e territorio, si pone l’obiettivo di promuovere la conoscenza di argomenti di carattere scientifico, umanistico e sociale e di rilevanza attuale, attraverso un approccio interdisciplinare e grazie all’intervento di esperti provenienti da diversi ambiti disciplinari.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il programma completo degli interventi degli esperti sul sito dedicato e prenotare il proprio posto, valido per le tre giornate dell’evento.

LOCANDINA UFFICIALE FFR2024

Cover banner Dalla Stessa Parte

Bench-Mark | Ep. 64 – Dalla Stessa Parte

Da oltre quarant’anni, la Cooperativa Dalla Stessa Parte si impegna attivamente sul territorio torinese a favore delle persone svantaggiate, prendendo ispirazione dalla storia del suo “padre fondatore”, Franco Malerba, che a seguito di un tragico incidente stradale decise di dedicare la propria vita a un progetto di solidarietà e inclusione.

Ascoltiamo oggi il contributo di Gianluca Bruna, Referente Progettazione di Dalla Stessa Parte, che ci illustra come le loro attività odierne tengano conto dell’economia d’impatto, portando avanti l’eredità di Franco e continuando a fare la differenza sul territorio.

Intervista a cura di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

project hub

Una giornata formativa dedicata al Programma Europeo CERV

L’accesso ai finanziamenti europei per le imprese e le organizzazioni dell’economia sociale è oggi una delle principali sfide da affrontare per promuovere il settore.  È da questo bisogno che nasce l’iniziativa HUB progetti europei per l’economia sociale, avviata nel 2023 in collaborazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo

Giovedì 28 marzo si è tenuta al Cottino Social Impact Campus la prima giornata formativa dedicata al Programma CERV, che ha riunito 18 persone di 10 organizzazioni partner di Torino Social Impact interessate ad approfondire i quattro pilastri principali, gli obiettivi e le call del programma.

Il Programma CERV “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori”

Il programma mira a sostenere e sviluppare società aperte, basate sui diritti, democratiche, eque e inclusive fondate sullo Stato di diritto. Questo comprende favorire una società civile dinamica e autonoma, che incoraggi la partecipazione democratica, civica e sociale dei cittadini e coltivi la ricca diversità della società europea sulla base dei valori, della storia e della memoria che abbiamo in comune.

Il programma CERV si articola in quattro pilastri:

  1. Uguaglianza, diritti e parità di genere: promozione dei diritti, della non discriminazione e dell’uguaglianza; integrazione delle politiche di genere e della non discriminazione a tutti i livelli
  2. Coinvolgimento e partecipazione dei cittadini: promozione del coinvolgimento e della partecipazione dei cittadini alla vita democratica dell’Unione, degli scambi tra cittadini di diversi Stati membri e della conoscenza della storia europea comune
  3. Daphne: lotta contro la violenza, compresa la violenza di genere e la violenza contro i minori
  4. Valori dell’Unione: tutela e promozione dei valori dell’Unione.

Una giornata di capacity building e workshop sulle open call 

Nel corso della mattinata Maria Chiara Pizzorno, senior expert di Weco Impresa Sociale e valutatrice di numerosi programmi europei, ha guidato una infosession sul programma. Inoltre, Chiara Mantegazza e Matteo Pizzi di Danish Refugee Council hanno condiviso con i partecipanti la propria esperienza nella progettazione CERV e nella gestione del grant, in una logica di apprendimento peer to peer. 

Nel pomeriggio le organizzazioni, suddivise in tavoli di lavoro, hanno progettato sulle open call “To prevent and combat gender-based violence and violence against children CERV-2024-DAPHNE” e “European Remembrance CERV-2024-CITIZENS-REM”, che scadranno a maggio 2024.

Tanti i temi proposti: dalla rievocazione della memoria storica dei flussi migratori nelle città europee, alla prevenzione della violenza di genere su uomini a rischio di recidiva, fino alla promozione della consapevolezza dei giovani sull’Unione Europea dei popoli, dei diritti e della democrazia. 

Un fruttuoso scambio di idee, strumenti e competenze per accrescere la capacità di progettazione europea dell’ecosistema TSI!

evoluzioni transizione digitale

Nuovo bando “Evoluzioni”

Nuovo bando “Evoluzioni” per sostenere le organizzazioni dell’economia sociale e del terzo settore nella progettazione e realizzazione di strategie e processi per la transizione digitale.

Il nuovo bando “Evoluzioni – Transizione digitale nell’economia sociale” è rivolto alle realtà dell’economia sociale operanti nei territori di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia.
In continuità con la precedente edizione dell’iniziativa, il bando Evoluzioni si svilupperà attraverso quattro ambiti della transizione digitale: trasformazione digitale dei processi; innovazione di servizio e prodotto; organizzazione data-driven e marketing, comunicazione e fundraising.
In linea con gli elementi individuati dalla Commissione Europea verso le transizioni verde e digitale, questa nuova edizione dell’iniziativa riserva una particolare attenzione ai temi della Twin transition, individuando tra gli obiettivi primari del bando anche quello di voler accompagnare gli enti attraverso lo sviluppo di soluzioni economicamente sostenibili, a basso impatto ambientale e ad alto impatto sociale.

Evento online di presentazione del bando il prossimo 10 aprile alle ore 11:00 previa registrazione a questo link

Candidature entro il 30 maggio 2024.

Approfondisci

Mercato itinerante MI app

MERCATO ITINERANTE: Quando non puoi andare al mercato, il mercato viene da te!

MI permette di acquistare da app direttamente dai mercati locali e ricevere i prodotti a casa o sul luogo di lavoro. Il servizio offerto non è un semplice marketplace di food online, ma un servizio di sostenibilità sociale, ambientale e alimentare.

I mercati rionali, patrimonio culturale, sociale ed economico delle città, attraversano una fase di grande difficoltà e stanno scomparendo. Sono sempre di più le attività costrette a chiudere, non riuscendo a competere con le grandi aziende presenti nel settore.

Da un punto di vista sociale, il lavoro è impostato in sinergia con le piccole attività per creare un ecosistema territoriale basato su servizi di prossimità. Aggregando i banchi del mercato e le piccole attività commerciali è possibile offrire un sistema di vendita online e di consegna a domicilio.

Sono coinvolte le associazioni del terzo settore presenti nell’area di interesse, con particolare attenzione all’integrazione lavorativa delle persone svantaggiate.

Le consegne sono effettuate a zero impatto ambientale e acustico grazie all’utilizzo di cargo bikes, che riducendo il traffico cittadino migliorano la viabilità.

Molta attenzione viene riservata anche agli imballaggi. Il sistema infatti è basato su pratiche di vuoti a rendere, tutti gli imballaggi vengono recuperati dai clienti, igienizzati e riutilizzati per gli ordini successivi.

Da un punto di vista alimentare vengono promossi solo prodotti legati al territorio, educando il consumatore tramite l’offerta di prodotti stagionali.

Come marketplace, ogni venditore ha accesso e controllo della propria vetrina di prodotti. La vendita arriva direttamente al cliente e grazie alla professionalità presente nei mercati, il cliente può personalizzare i prodotti. Ad esempio, è possibile scegliere il grado di maturazione della frutta, il taglio di carni e formaggi, la pulizia del pesce, la macinatura del caffè, il sottovuoto e molte altre personalizzazioni ad hoc.

Alle aziende vengono offerte convenzioni con sconti, servizi welfare e benefit per i dipendenti e consegna direttamente sul luogo di lavoro o a casa (da poter monitorare sempre come Welfare)un’iniziativa che valorizza i dipendenti e sostiene l’economia locale.

Approfondisci: Mercato Itinerante – La freschezza del mercato a casa tua

impact prototypes lab

Infoday Impact Prototypes Labs-IV edizione

Giovedì 4 aprile 2024
h 14:30 – 16:00
Webinar su Webex

Al via la IV edizione del percorso Impact Prototypes Labs proposto da Cottino Social Impact Campus e Camera di commercio di Torino dedicato alle imprese del territorio piemontese e alle studentesse e studenti dei Corsi di Laurea Magistrali del Politecnico di Torino e dell’Università degli Studi di Torino.

IP Labs è un programma pratico di formazione e accompagnamento alla sostenibilità, rivolto alle imprese che intendano affrontare un percorso di evoluzione e innovazione strategica, organizzativa, manageriale, attraverso progetti che coniughino gli obiettivi di competitività e posizionamento sul mercato con la realizzazione e misurazione dell’impatto positivo generato.

Impact Prototypes Labs è un programma di sistema che da quattro anni coinvolge alcuni dei maggiori player del territorio piemontese: Camera di commercio di Torino, Cottino Social Impact Campus, UniCredit, Api Torino, Confindustria canavese, Unione Industriali Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Fondazione Collegio Einaudi, Fondazione Piemonte innova, Unigens, YES4TO, Torino Social Impact.

Nelle prime 3 edizioni hanno partecipato già 62 imprese piemontesi e sono stati coinvolti 200 studenti.

Le imprese partecipanti saranno accompagnate nell’analisi della loro situazione di partenza per sviluppare nuove opportunità e progetti, guidate da una tutorship competente in strategia aziendale, gestione, misurazione dell’impatto e confrontandosi con menti giovani per accogliere nuove visioni e competenze.

Il 4 aprile  Camera di commercio di Torino e  Cottino Social Impact Campus con Api Torino, Confindustria Canavese e Unione Industriali Torino organizzano un webinar per presentare la quarta edizione di Impact Prototypes Labs, per approfondirne i benefici per le imprese e cogliere le connessioni fra innovazione, evoluzione organizzativa e impatto.

Programma

14.30
Saluto introduttivo
Guido Cerrato, dirigente Area Promozione del Territorio e Regolazione Mercato, Camera di commercio di Torino

Impact Prototypes Labs IV edizione – introduzione al programma
Caterina Soldi, Cottino Social Impact Campus – Direzione IP Labs

14.45
Innovare grazie all’impatto – significati ed opportunità 
Mario Calderini, Advisor scientifico Cottino Social Impact Campus e Professore Ordinario Politecnico di Milano, portavoce di Torino Social Impact

15.00
Quale evoluzione d’impresa per l’impatto?
Marella Caramazza, Board Member CSIC e Direzione strategica CeVIS – Centro di Competenze per la Misurazione e Valutazione dell’Impatto 

15.15
Le fasi del programma IP Labs e i benefici per le imprese 
Caterina Soldi, Cottino Social Impact Campus – Direzione IP Labs

15.30
Q&A – closing

Partecipazione gratuita previa registrazione on-line.

Gli iscritti potranno collegarsi all’evento cliccando sul link che riceveranno il giorno precedente al webinar.
Non è necessario scaricare l’applicazione Webex sul proprio dispositivo.

Per info: innovazione@to.camcom.it

SEFIT 2

Open Call Sefit: un pomeriggio di progettazione per promuovere la transizione verde e digitale

È possibile promuovere una transizione verde e digitale più equa e inclusiva, il cui sviluppo tenga in considerazione i soggetti vulnerabili e le nuove generazioni?

Mercoledì 20 marzo diverse organizzazioni torinesi – parte della Comunità di pratica che riunisce le realtà della circular economy di Torino Social Impact – si sono lanciate in una nuova sfida: ideare e proporre progetti innovativi da presentare alla Open Call di SEFIT, progetto europeo di Fondazione Brodolini e Città di Torino.

Gli spazi di Open Incet sono stati la cornice ideale per un pomeriggio interamente dedicato alla progettazione: preziosa è stata la presenza di Weco Impresa Sociale, che ha facilitato il workshop accompagnando le organizzazioni nell’ideazione e nella scrittura di una proposta progettuale, oltre che della Fondazione Brodolini, che nel corso della mattinata ha risposto a domande e curiosità degli enti durante una infosession dedicata al progetto Sefit.

LA OPEN CALL SEFIT 

L’Open Call, rivolta a PMI e Organizzazioni del Terzo Settore, prevede un grant a fondo perduto per l’implementazione dell’innovazione proposta e l’erogazione di un percorso di capacity building atto a supportarne la realizzazione. Così il workshop si è concentrato sulle sfide che guardano a proposte innovative: quali bisogni e quali soluzioni sono state identificate, quale impatto si può produrre a livello locale e, ancora, in che modo il progetto ideato può essere scalabile e replicabile a livello nazionale. 

PROPOSTE PROGETTUALI CHE GUARDANO ALL’INNOVAZIONE SUL TERRITORIO

Nel corso del pomeriggio le organizzazioni presenti hanno lavorato su due ambiti: quello dell’educazione Finanziaria e al Consumo, concepita come risposta alla crescente povertà causata dall’aumento dei costi energetici e dalla mancanza di consapevolezza riguardo alla conservazione energetica; e quello dei green jobs, volti ad aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici attraverso la formazione e l’occupazione di individui svantaggiati nel settore dell’economia verde.

Sono diverse e innovative le idee emerse e condivise con il gruppo di partecipanti: da chi intende ridurre gli scarti nella filiera agroalimentare a chi sta progettando di promuovere una comunità energetica rinnovabile in ambito urbano a chi sta progettando una piattaforma per costruire relazioni virtuose e a chilometro zero basate sul mutuo aiuto. 

Un grazie ai partecipanti per questa ricca giornata e in bocca al lupo a tutti e tutte per la candidatura del proprio progetto!

Cover banner Benchmark UGI

Bench-Mark | Ep. 63 – UGI Unione Genitori Italiani ODV

Da più di trent’anni, UGI – Unione Genitori Italiani ODV, si impegna a sostenere famiglie con bambini colpiti da oncologia pediatrica.

In questa nuova puntata di Bench-Mark ascoltiamo Massimo Mondini, Direttore esecutivo di UGI ODV, che ci racconta in che modo le azioni promosse dall’associazione si traducano in un impatto sociale positivo sul territorio.
Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Trento a torino

Prosegue il dialogo tra le città italiane e TSI sulla Social Economy

Dopo gli incontri recenti con Reggio Emilia e Bologna, TSI ha avuto il piacere di ospitare ieri a Torino il Consorzio Consolida di Trento, un prezioso membro di Consorzio Nazionale CGM.

Durante l’incontro, Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact, ha fornito preziosi contributi sulla genesi e lo sviluppo dell’ecosistema ad impatto sociale ad una delegazione guidata dalla presidente del Consorzio, Francesca Gennai, e accompagnata da Flaviano Zandonai.

Questo incontro è stato un’opportunità per condividere la missione, i valori e i progetti in corso di TSI. La forza di questo ecosistema risiede nella sua capacità di favorire la collaborazione, ispirare l’innovazione e servire da modello per gli altri.

 

incontro tra Bologna e TSI

La Città metropolitana di Bologna in visita a Torino Social Impact

Dopo l’esperienza del 28 febbraio a Bologna, dove Torino Social Impact ha portato il racconto dell’ecosistema torinese nell’ambito dell’economia sociale, è stato un piacere ospitare il 5 marzo a Torino la Città Metropolitana di Bologna e Social Seed, laboratorio di innovazione per le organizzazioni del territorio.

È stata un’occasione per condividere missione, valori e progetti di Torino Social Impact, con la speranza di poter essere di ispirazione verso il percorso virtuoso che in Emilia Romagna guarda alla costruzione di un Hub ricerca e innovazione sociale di livello regionale. Sicuramente anche noi portiamo a casa molti spunti grazie al loro racconto.

Per l’occasione abbiamo fatto visita ad alcune realtà partner dell’ecosistema che operano nel campo dell’abitare, della cura e dell’inserimento lavorativo: la cooperativa Esserci ci ha accolto presso Pandàn, il suo accogliente progetto di ristorazione sociale e la Cooperativa Accomazzi ci ha portato alla scoperta di Luoghi Comuni, il social housing di Porta Palazzo che promuove un modo più inclusivo di abitare.

La forza dell’ecosistema è proprio questa: condividere, stimolare ed essere un esempio generativo.

european commission

La Borsa dell’Impatto Sociale si racconta a Bruxelles

La fattibilità della Borsa dell’Impatto Sociale è stata recentemente al centro di un’ampia e approfondita discussione nel corso di un workshop organizzato e ospitato a Bruxelles dalla Unit Imprenditorialità Sociale della DG EMPL della Commissione Europea.

L’incontro, svoltosi il 14 febbraio scorso, ha coinvolto esperti qualificati della DG EMPL, DG GROW, DG FISMA, DG ECFIN della Commissione Europea, della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) ed è stata un’ottima occasione per esplorare strategie innovative per superare lo squilibrio tra domanda e offerta di finanziamenti per le imprese orientate all’impatto e creare un ambiente favorevole per l’economia sociale integrando meglio le sue esigenze e peculiarità all’interno del sistema dei mercati finanziari.

Comitato Promotore Borsa dell’Impatto Sociale

I Promotori: Paolo Biancone (Università degli Studi di Torino); Guido Bolatto (Camera di Commercio di Torino); Mario Calderini (Torino Social Impact); Davide Dal Maso (Avanzi Sostenibilità per Azioni); Giorgio Fiorentini (Università Bocconi); Giovanni Gallo (Confcooperative); Andrea Ganelli (Leading Law); Mario Montalcini (Studio Dottori Commercialisti Associati); Paolo Mulassano (Compagnia di San Paolo); Paolo Petrucci (Legacoop Piemonte); Eleonora Rajneri (Università degli Studi del Piemonte Orientale); Roberto Randazzo (Legance); Elisa Rosso (Torino Social Impact); Raffaella Scalisi (Torino Social Impact).

Gli altri membri: GianPaolo Badini (Investimenti Solidali s.p.a.); Paola Bellotti (Coopfond); Pietro Bracco (AndPartners); Stefano Cacchi Pessani (Bonelli Erede); Alessandro Corbari (Nexus); Pierangelo Decisi (Sigit S.p.A.); Claudia Fiaschi (Forum Terzo Settore); Dario Prunotto (Unigens); Giuseppe Cais e Alessandro Baldo di Vinadio (Studio BGR Tax and Legal); Marella Caramazza (Cottino Social Impact Campus e Centro di competenza per la valutazione e misurazione dell’impatto sociale).

borsa valori

Nuovo ingresso nel comitato promotore della borsa dell’impatto sociale

Ingresso importante nel Comitato Promotore della Borsa dell’Impatto Sociale, costituito nel 2021 e aperto all’adesione e al coinvolgimento degli stakeholder interessati, presieduto da Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino

Cassa Depositi e Prestiti si unisce agli attuali 24 membri del Comitato Promotore nella fase di valutazione dei possibili scenari di creazione dell’infrastruttura di mercato. Considerata la missione di sostenere l’innovazione e la competitività del mondo imprenditoriale italiano e promuovere uno sviluppo sostenibile dell’economia del Paese, CDP porta all’interno del Comitato competenze e strumenti cruciali per affrontare al meglio le future sfide dell’iniziativa.

La Borsa dell’Impatto Sociale è un progetto innovativo realizzato da Torino Social Impact grazie al sostegno dei soggetti promotori (Camera di commercio di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo e Banca d’Italia), che mira alla creazione di un mercato di capitali dedicato a imprese che realizzano in modo intenzionale, addizionale e misurabile un impatto sociale positivo, dove le transazioni sono basate non solo sul valore finanziario, ma anche sul valore dell’impatto sociale misurato.

L’obiettivo finale è quello di creare un mercato il cui accesso sia riservato a società che vogliono contribuire alla soluzione delle sempre più grandi sfide sociali ed ambientali, non semplicemente con profili ESG brillanti, ma con modelli imprenditoriali che definiscono formalmente e stabilmente la sostenibilità dello sviluppo come elemento fondante della propria missione – ha dichiarato Guido Bolatto, Presidente del Comitato Promotore della Borsa dell’Impatto Sociale -. L’ingresso di un attore come Cassa Depositi e Prestiti nel Comitato è una ulteriore dimostrazione di quanto questo progetto sia innovativo e strategico nella strada verso una economia ad impatto”.

La Borsa dell’Impatto Sociale è una proposta che non sostituisce, ma completa e integra gli attuali canali di finanziamento, offrendo ulteriori opportunità per chi, sia sul lato dell’offerta sia sul lato della domanda, è interessato a sostenere la prospettiva di un’economia “nuova”, che non si limiti a mitigare gli impatti ambientali e sociali negativi, ma che si ponga l’obiettivo dichiarato di generare valore sociale per tutti gli stakeholder.

Nel 2023 si è conclusa la quotazione simulata di 8 imprese pilota, con 130 professionisti coinvolti per promuovere l’impact investing e creare un mercato di capitali dedicato alle imprese ad impatto. Nel corso della sperimentazione le imprese hanno lavorato ad ipotesi di quotazione sia su mercati azionari che obbligazionari. Sono state definite le strategie d’impatto e le relative metodologie di misurazione costruite con un approccio tailor-made, volte a rappresentare le tipicità di ogni impresa ed ingegnerizzate ipotesi di strumenti finanziari in grado di prevedere meccanismi di valorizzazione del raggiungimento dei risultati d’impatto. Gli esiti della simulazione sono poi stati raccolti in un report pubblico scaricabile dal sito dell’iniziativa.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): cosa sono e il progetto CerTO della Camera di commercio di Torino

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono gruppi di persone, imprese ed enti che producono e condividono energia da fonti rinnovabili nel territorio locale. Previste dalla normativa europea e nazionale possono beneficiare di incentivi, agevolazioni fiscali e tariffe ridotte per l’accesso alla rete elettrica.

Il 18 marzo sarà possibile approfondire il tema, grazie alla tappa torinese di InsiemEnergia, il giro dell’Italia per le CER organizzato da Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il Gestore dei Servizi Energetici e Unioncamere. L’iniziativa permette a istituzioni, associazioni e imprese di conoscere le novità del decreto di incentivazione e scoprire le potenzialità di questo strumento. Nella giornata la Camera di commercio di Torino presenta il suo progetto CERTo. L’evento è fruibile anche in streaming.

Bench-Mark | Ep. 62 – Uomo e Ambiente

Nel 2004, a pochi passi dal Parco della Tesoriera di Torino, prende vita un progetto innovativo che promuove i valori della sostenibilità e della responsabilità ambientale.

In questo episodio di Bench-Mark, Nunzia Giunta e Mario Burrascano, rispettivamente Amministratrice Delicata® e Amministratore delegato e co-fondatore di UOMOeAMBIENTE,  hanno condiviso con noi il racconto del loro coraggioso viaggio nell’accompagnare le imprese desiderose di adottare un approccio etico e sostenibile.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Civicamente, un ciclo di incontri per conoscere e monitorare le politiche della città

Amapola organizza CivicaMente: un ciclo di incontri aperto a tutti e tutte, che intende stimolare l’interesse e l’attivazione dei cittadini alle politiche della propria città, ma anche un’occasione per acquisire una maggior consapevolezza con lo sguardo rivolto alla sostenibilità.

Dopo l’incontro “Come i cittadini possono attivarsi e influire sull’azione pubblica?”, il 7 marzo dalle 17:30 alle 20.00, presso la Casa del quartiere Più SpazioQuattro, in via Gaspare Saccarelli 18 a Torino, si terrà il secondo appuntamento dal titolo “Aria di Città: come migliorarne la qualità e attivarsi nel pieno del cambiamento climatico”.

La qualità dell’aria è un tema cruciale del vivere urbano: ha un impatto diretto sulla vita dei cittadini, le loro abitudini e la loro salute. Come rispondono le politiche urbane? Cosa possono fare i cittadini in prima persona e nel monitorare l’azione pubblica? 

Interverranno:

  • Alessandro Bertello – Città Metropolitana di Torino
  • Maurizio Cisi – Università di Torino 
  • Dario Marmo – LAMA Impresa Sociale 
  • Elisa Gallo – FIAB 
  • Roberto Mezzalama – Torino Respira 
  • Modera: Cristina Massarente – Amapola

Per l’occasione verrà illustrata una panoramica sullo stato dell’arte e verranno condivise alcune esperienze di monitoraggio da parte di gruppi e cittadini. Al termine dell’incontro sarà offerto un aperitivo ai partecipanti.

Per iscrizioni e informazioni scrivere a: civicamente@amapolaprogetti.org

È possibile iscriversi ad uno solo o a più incontri.

Qui il Programma degli incontri.

Indetto il bando di selezione per partecipanti alla Tavola Rotonda della VIII edizione del Forum Ferdinando Rossi

“Cibo, relazioni, socialità: il nutrimento come forma di condivisione”

Target: Studenti e studentesse di UniTo, PoliTo, RIASISSU e Collegi di Merito

Oggetto: partecipazione alle tavole rotonde del Forum Ferdinando Rossi

Scadenza invio abstract: 15 marzo 2024

Comunicazione esiti: 25 marzo 2024

Evento: 17-19 aprile 2024

Finalità del presente Bando

Il Comitato Organizzatore del Forum Ferdinando Rossi indice il presente bando per la selezione di sei abstract, i cui autori e autrici parteciperanno alle tavole rotonde del Forum Ferdinando Rossi 2024.

Presentazione del Forum 2024

“Nutri-menti. Significato culturale, sostenibilità e diritto del cibo” è il titolo dell’ottava edizione del Forum Ferdinando Rossi, dedicato al rapporto tra essere umano e cibo. La discussione sarà declinata sotto diverse prospettive, attraverso il contributo di discipline quali l’antropologia, la semiotica, la bioetica, le scienze sociali e della vita. Muovendo da un’imprescindibile analisi delle problematiche relative agli aspetti quantitativi, quali la sostenibilità della filiera alimentare, nel convegno si approfondiranno le diverse funzioni e i significati associati al cibo, sia nell’immaginario collettivo sia in quello individuale. 

Il convegno si strutturerà in tre giornate, con l’intervento di esperti sul tema e con due momenti di confronto tra studenti di Unito, Polito e altre realtà universitarie. Durante queste tavole rotonde, si confronteranno studentesse e studenti provenienti dall’Università degli Studi di Torino, dal Politecnico di Torino o da una delle realtà d’eccellenza d’Italia (Scuole Superiori Universitarie facenti parte di RIASISSU e Collegi di Merito). Il confronto sarà introdotto e moderato da un dottorando o una dottoranda, che presenterà brevemente la sua ricerca e favorirà l’interazione tra i partecipanti alla tavola rotonda.

Tema della Tavola Rotonda

L’atto di nutrirsi è per gli esseri umani, ma anche per altre specie, un’esperienza che si svincola dal bisogno puramente biologico di alimentarsi, per diventare una pratica sociale di condivisione e apertura nei confronti dei propri simili. Attraverso la commensalità, attorno alla tavola si realizza uno spazio di convivenza e di confronto reciproco, che è stato ampiamente trattato dalle scienze sociali, così come da quelle umanistiche, in forme antiche e attuali, che spaziano dal convivio platonico e dantesco ai moderni rituali di consumo di massa nella società globalizzata e foodificata. Anche nello studio delle specie vegetali e animali sono state evidenziate forme di socialità legate al reperimento e al consumo di nutrienti. Si pensi al legame nutritivo che unisce la madre al feto, nei mammiferi, o alle fitte reti di comunicazione e di interscambio tra le piante, messe in luce di recente dalla biologia vegetale. 

Si chiede ai/alle partecipanti alla Tavola Rotonda del Forum Ferdinando Rossi di riflettere sulle modalità con cui la produzione e il consumo del cibo, così come l’immaginario ad esso legato, implichino oppure escludano forme di condivisione e socialità tra individui di specie uguali o diverse. La riflessione potrà avvalersi di una prospettiva teorica – sfruttando gli strumenti concettuali che possono offrire discipline quali la filosofia, la letteratura e le arti figurative, ma anche le scienze della vita e la psicologia – ed evidenziare l’evoluzione diacronica del tema in questione, osservato da una particolare prospettiva disciplinare. Si potrà altresì sfruttare una prospettiva sincronica, così come proporre la discussione di risultati o studi di settore.

Modalità di svolgimento della Tavola Rotonda 2024

L’edizione 2024 prevede due tavole rotonde. Le prima sarà dedicata alla declinazione del quesito della tavola rotonda rispetto a tematiche di respiro umanistico e sociale, col titolo di “scienze umane”; la seconda sarà dedicata invece alla declinazione tecnico-scientifica, col titolo di “scienze naturali”, in analogia con la divisione della Scuola di Studi Superiori di Torino. È comunque favorita la più ampia interdisciplinarità degli interventi. 

Durante ciascuno dei due momenti, si confronteranno tre studentesse e studenti provenienti dall’Università degli Studi di Torino, dal Politecnico di Torino o da una delle realtà d’eccellenza d’Italia (Scuole Superiori Universitarie facenti parte di RIASISSU e Collegi di Merito) e un o una PhD sotto selezione del Comitato organizzatore. Il confronto sarà moderato da una studentessa o uno studente della Scuola di Studi Superiori “Ferdinando Rossi”, che si occuperà di favorire l’interazione con il pubblico. La tavola mira a proporre la presentazione, in circa 7-10 minuti, di una prospettiva sull’argomento espressa nell’abstract di ogni studente/ssa, e di una breve presentazione del lavoro del/la PhD di circa 15 minuti; sarà quindi aperto un dibattito con il pubblico e il tavolo sulle questioni aperte dalle presentazioni.

Numero di posti e requisiti di partecipazione

Il presente bando si articola in due sezioni per un totale di n. 6 abstract: Sez. I Saranno selezionati n. 3 abstract per la sezione di “scienze umane”; Sez. II Saranno selezionati n. 3 abstract per la sezione di “scienze naturali”. Gli abstract devono, con un taglio essenziale, aprire un cono prospettico sul tema della tavola rotonda, alla luce della formazione e dell’interesse accademico dell’autore o autrice. 

Sono ammessi alla selezione abstract scritti da studentesse e studenti universitari iscritti a una delle realtà d’eccellenza d’Italia (Scuole Superiori Universitarie facenti parte di RIASISSU e Collegi di Merito), all’Università degli Studi di Torino e al Politecnico di Torino. La commissione si riserva di variare il numero selezionato di paper per ciascuna sezione in caso di esubero o penuria di candidature idonee e in ragione del loro particolare interesse. Saranno ammesse alla selezione le candidature provenienti da qualunque corso di laurea triennale, magistrale o magistrale a ciclo unico dei suddetti Atenei o Istituti di Merito. Non saranno accettati lavori scritti a più mani.

Domanda di partecipazione

Si richiede l’invio dell’abstract (max. 4000 caratteri spazi inclusi) di una presentazione originale inerente al quesito di cui al paragrafo 3 del presente bando, corredato da una bibliografia minima e seguito da un cenno biografico dell’autore/autrice. Quest’ultimo può essere inoltrato in formato di lettera (max. 1000 caratteri spazi inclusi) o di breve video (durata max. di 1 minuto) e deve contenere età, ateneo di appartenenza e corso di laurea frequentato dal/la candidato/a, oltre ad altre informazioni ritenute interessanti ai fini della selezione da parte dell’interessato/a. 

L’abstract potrà essere redatto indifferentemente in italiano o in inglese. Il documento dovrà pervenire in formato PDF all’indirizzo di posta elettronica del Comitato Organizzatore (comitato@forumferdinandorossi.it) entro e non oltre le ore 15:00 di venerdì 15 marzo 2024.

Commissione esaminatrice

Una commissione di studentesse, studenti e docenti della Scuola di Studi Superiori “Ferdinando Rossi” dell’Università degli Studi di Torino selezionerà le domande pervenute. Saranno premiati con una valutazione positiva i lavori che presentano una particolare originalità e una visione consapevole dei problemi inerenti al tema del presente bando. L’esito della selezione sarà comunicato ai soli vincitori del bando, tramite posta elettronica, entro il 25 marzo 2024.

Oneri per Studentesse e Studenti selezionati

Gli studenti selezionati e le studentesse selezionate sono tenuti e tenute a partecipare alla tavola rotonda del Forum Ferdinando Rossi, che si terrà in presenza nei giorni 18 e 19 aprile 2024, dove avranno occasione di presentare singolarmente il proprio abstract e successivamente di confrontarsi tra loro sul quesito della tavola rotonda, aprendo il dibattito anche con il pubblico.

Note organizzative sullo svolgimento dell’evento

Eventuali spese di viaggio e alloggio che si rendessero necessarie in relazione allo svolgimento in presenza della tavola rotonda saranno a carico del Comitato Organizzatore.

Report buone pratiche BUYSOCIAL-B2B

Partnership tra imprese dell’economia sociale e imprese tradizionali

Nell’ambito del progetto europeo BUY SOCIAL, che ha l’obiettivo di promuovere tra le aziende private forme innovative di fornitura al fine di sostenere la crescita delle imprese e delle attività ad impatto sociale, è stato redatto un dettagliato report che mira ad approfondire, attraverso l’analisi di alcuni casi particolarmente rilevanti, la partnership tra imprese operanti nell’economia sociale e quelle operanti nell’economia tradizionale.

In particolare, sono state analizzate le imprese dell’economia sociale che hanno partnership di lunga data con imprese tradizionali: Urbike & Facq (Belgio), La Varappe & ONET (Francia), Naturgy (Spagna), Ikea & I-Did (Paesi Bassi) e Goel (Italia).

Nel report vi è anche uno spazio dedicato all’analisi delle diverse realtà esaminate: la loro storia, dal loro nascere al loro sviluppo, al contesto economico e sociale in cui sono cresciute, agli obiettivi che hanno raggiunto e agli obiettivi che si sono prefissate per il futuro.

Per saperne di più sul social procurement e sul progetto BUY SOCIAL, consultate il Report sulle Buone Pratiche.

Da Torino a Bologna: un incontro verso la creazione dell’Hub ricerca e innovazione sociale in Emilia Romagna

Attrattività, ricerca e territorio: tre parole che mettono insieme il senso più profondo dell’incontro che si è tenuto a Bologna mercoledì 28 febbraio.

In Emilia Romagna è stato avviato un percorso virtuoso che guarda alla costruzione di un Hub ricerca e innovazione sociale di livello regionale, previsto dal Programma Regionale Attività Produttive 2023-2025. Un luogo dove co-costruire politiche e iniziative che permettano all’innovazione sociale di diventare un modello di intervento per le politiche di ricerca e innovazione orientate all’impatto sociale. 

Un hub per co-costruire politiche e iniziative sul territorio

Torino Social Impact ha partecipato come ospite, per portare la sua esperienza nell’ambito della creazione di un ecosistema che promuove l’impatto sociale. 

Una preziosa opportunità per confrontarsi con la Regione Emilia Romagna, nella persona di Morena Diazzi (Direzione generale conoscenza, ricerca, lavoro, imprese, Regione Emilia-Romagna) e con ART-ER, Società Consortile dell’Emilia-Romagna nata per favorire la crescita sostenibile della regione e promuovere l’internazionalizzazione del sistema della ricerca tramite la partecipazione a Reti europee ed internazionali e lo sviluppo di progetti di collaborazione, favorendo scambi di conoscenze e valorizzare le competenze e le esperienze regionali.

Ecosistemi di economia sociale: l’esperienza di Torino Social Impact 

Per l’occasione Torino Social Impact ha condiviso la sua esperienza raccontandone la genesi sul territorio torinese e identificando la visione, gli obiettivi e la strategia costruita a livello territoriale. L’attenzione si è poi concentrata sull’identificazione dello scopo grazie al quale nascono gli ecosistemi di economia sociale, ma anche l’importante ruolo che ha avuto la ricerca.

La giornata si è infine conclusa con un laboratorio durante il quale è stato analizzato il sistema della ricerca e dell’innovazione sociale rispetto ai tre scenari di presente, futuro e transizione, lavorando sulle visioni dei partecipanti. 

È stata una importante occasione poter condividere l’esperienza di Torino Social Impact con l’ampia rappresentanza di organizzazioni del territorio e ci auguriamo di aver dato il nostro contributo per la nascita e la riuscita del nuovo Hub che sta nascendo in Emilia Romagna.

Da Torino a Reggio Emilia: un incontro sulla creazione degli ecosistemi locali per la impact economy

Costruire un’idea comune di economia a impatto sociale con le organizzazioni del terzo settore e delle imprese: è questo l’obiettivo di “Reggio Emilia verso un’economia di Impatto Sociale”, un percorso laboratoriale promosso dal Comune di Reggio Emilia, Fondazione E35 e Laboratorio Aperto.

È stata una grande occasione partecipare alla giornata per raccontare l’esperienza di Torino Social Impact al fianco del Comune di Torino e di un’ospite d’eccezione: Juan Antonio Pedreño, presidente di Social Economy Europe, CEPES (Confederazione spagnola dell’economia sociale), UCOMUR (Cooperative di lavoratori della Regione di Murcia) e UCOERM (Cooperative educative della Regione di Murcia).

Il percorso laboratoriale nasce da una convinzione: in un contesto in cui le sfide sociali e della sostenibilità sono sempre più impellenti, creare alleanze tra il mondo dell’imprese, delle cooperative, del terzo settore e delle istituzioni diventa sempre più strategico e necessario per definire un’economia che sia più inclusiva e competitiva. Un’economia capace, quindi, di non lasciare indietro nessuno.

Per l’occasione Comune di Reggio Emilia, Fondazione E35 e Laboratorio Aperto hanno organizzato una giornata ricca di appuntamenti, mostrando in che modo la città e le sue organizzazioni si stanno impegnando a sostenere e rafforzare lo sviluppo dell’innovazione e dell’impatto sociale, attraverso progetti di rigenerazione tanto ambiziosi quanto virtuosi.

Tra passato e futuro: la visita al Parco Innovazione Reggiane

La prima tappa della visita ha avuto luogo presso il Parco Innovazione Reggiane: un tempo ospitava le storiche Officine Meccaniche Reggiane, oggi è un luogo riqualificato dove si incontrano innovazione, lavoro, creatività e relazioni, attraverso la collaborazione tra il mondo accademico e quello imprenditoriale. 

Sospeso tra passato e futuro, è un hub tecnologico che riunisce università e centri di ricerca, imprese, pubblica amministrazione. Qui crescono le imprese e ne nascono di nuove, all’interno di un complesso che mette davanti la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico. Visitando i suoi spazi si incontra il Capannone 19, primo edificio ristrutturato che oggi ospita il Tecnopolo, con 4 laboratori di ricerca avanzata e trasferimento tecnologico al servizio delle imprese, oltre che un incubatore per startup innovative.

La Polveriera, un luogo di inclusione e bellezza

La visita è poi proseguita alla Polveriera: si racconta come “uno spazio alla portata di tutti” ed effettivamente il suo motto non la smentisce: all’interno di due strutture laterali e di una grande piazza centrale, la bellezza qui è di casa e dà vita tutti i giorni a un laboratorio attivo di cultura sociale, catalizzatore di inclusione.

I suoi spazi sono infatti abitati da realtà differenti: c’è il Consorzio Oscar Romero, primo consorzio sociale nato in provincia di Reggio Emilia, insieme ad altre cooperative sociali, imprese, associazioni ed enti locali. Realtà accomunate dalla convinzione che solo attraverso la bellezza si possa generare reciprocità, cambiamento e mutuo aiuto.

Negli spazi della Polveriera ha sede una bottega che produce oggetti di design attraverso l’incontro tra creativi, imprenditori e persone fragili; degli uffici; un laboratorio che si occupa del reinserimento sociale di donne vittime di tratta; un centro diurno; un centro residenziale rivolto a persone con disabilità, delle agenzie di collocamento che si occupano di inserimento lavorativo di persone vulnerabili; un bar-ristorante e tanto altro ancora.

L’ecosistema di TSI nella cornice dei Chiostri di San Pietro

I Chiostri di San Pietro sono, infine, l’ultima tappa dell’esperienza a Reggio Emilia. Negli anni passati il complesso monumentale dei Chiostri ha visto un restauro, cofinanziato dal FESR, per la creazione del Laboratorio Aperto, che lavora quotidianamente alla sperimentazione di modelli di economia collaborativa e di innovazione sociale e tecnologica. È proprio in questa suggestiva cornice che si è tenuto l’incontro “Ecosistemi per l’imprenditorialità e l’economia ad impatto sociale”, dove, per l’occasione, Juan Antonio Pedreño, Torino Social Impact e il Comune di Torino hanno contribuito a una panoramica di esperienze nazionali – a partire da Torino –  ed europee di territori ed imprese che oggi lavorano per sostenere la transizione sociale dell’economia.

Oggi Torino Social Impact opera ormai in rete con un numero crescente di territori ed enti a livello nazionale ed europeo, contribuendo ad un confronto costante sulla creazione degli ecosistemi locali per la impact economy. E se è vero che quella di martedì 27 febbraio ha rappresentato per Torino Social Impact la prima occasione di incontro a Reggio Emilia, siamo certi questo è solo il primo tassello di un più lungo e reciproco percorso di scambio e contaminazione. Ringraziamo per l’invito il Comune di Reggio Emilia, la Fondazione E35 e Laboratorio Aperto per questa occasione di incontro, con l’augurio di ritrovarci presto.

SparkZ: Giovani che attivano

Un nuovo bando della Fondazione Compagnia di San Paolo dedicato ad under 30 quali attivatori di partecipazione e impegno civico su temi, bisogni e opportunità da loro direttamente individuati

COS’È

La Fondazione Compagnia di San Paolo crede nei giovani come risorsa di sviluppo per l’intera società e lancia quindi il nuovo bando: SparkZ. Giovani che attivano. Coerentemente con la strategia dell’Unione europea per la gioventù 2019-2027, il cui obiettivo è incoraggiare la partecipazione dei giovani alla vita democratica, sostenere l’impegno sociale e civico e di garantirne una partecipazione attiva, la Fondazione sostiene percorsi che permettano agli under 30 di agire quali cittadini/e informati/e, consapevoli e attivi/e. Il bando si rivolge a giovani affinché:

  • identifichino bisogni e problemi ritenuti urgenti e/o importanti;
  • siano protagonisti nell’ideare e proporre soluzioni alle necessità individuate come rilevanti;
  • mettano in campo metodologie, tecniche e strumenti che facilitino la partecipazione di cittadini/e e delle comunità locali.

 CHI PUÒ PARTECIPARE

  • Gruppi informali composti da almeno 5 giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni che vivono in Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta;
  • Enti senza fini di lucro formalmente costituiti, con almeno il 75% di giovani tra i 18 e i 30 anni nell’organo di governo e che operino in Piemonte e/o Liguria e/o Valle d’Aosta. L’ente deve essere un soggetto ammissibile ai contributi della Fondazione Compagnia di San Paolo, secondo quanto indicato nelle Linee attuative del Regolamento delle attività istituzionali della Fondazione.

COSA CERCHIAMO

Potranno essere candidate proposte:

  • volte a favorire partecipazione attiva della popolazione e quindi che prevedano azioni che coinvolgano attivamente sia i beneficiari diretti delle iniziative sia il gruppo/ente proponente;
  • riguardanti qualunque ambito di intervento, purché sviluppate con metodologie partecipative;
  • con diversi livelli di definizione: idee, iniziative, progetti;
  • da realizzare nei territori di PiemonteLiguria e Valle d’Aosta.

TEMPISTICHE

Le candidature dovranno pervenire entro le ore 14:00 del 29 marzo 2024. La presente call è la prima parte di un percorso a più fasi che prevede, lungo tutto il 2024, l’incubazione delle proposte selezionate attraverso l’ascolto per l’emersione dei bisogni, la formazione e l’accompagnamento tecnico a supporto dello sviluppo delle proposte e per il rafforzamento del gruppo. Le iniziative selezionate potranno essere realizzate nel 2025 (fase 2: realizzazione/implementazione). Per maggiori informazioni sulle tempistiche si veda il testo del bando a questo link.

COME PARTECIPARE

Per partecipare è necessario compilare il FORM con la vostra proposta

INFORMAZIONI E DOMANDE

Per il testo completo del bando clicca qui. Per ulteriori specifiche sui temi trattati dalla Missione Partecipazione clicca qui. Per domande prima della presentazione delle candidature scrivere a: sparkz@compagniadisanpaolo.it. A partire dal mese di febbraio, la Fondazione Compagnia di San Paolo darà il via al Roadshow di SparkZ! Un vero e proprio tour tra PiemonteLiguria e Valle d’Aosta in collaborazione con diverse realtà territoriali e in cui ragazze e ragazzi interessati a presentare la propria candidatura, potranno approfondire tutte le opportunità messe a disposizione dal Bando SparkZ.

Per partecipare consulta il calendario disponibile a questo link.

Testimonianza di TSI a Bologna per l’hub ricerca e innovazione sociale regione Emilia Romagna

28 febbraio ore 10.00 – 13.00, CNR – Area della Ricerca di Bologna

Ringraziamo ART-ER (Società Consortile dell’Emilia-Romagna nata per favorire la crescita sostenibile della regione attraverso lo sviluppo dell’innovazione e della conoscenza, l’attrattività e l’internazionalizzazione del territorio) per l’invito a raccontare la storia di Torino Social Impact nell’ambito di un percorso di co-progettazione per la costituzione di un HUB Ricerca e Innovazione Sociale di livello regionale.

Il percorso si focalizza sulla costruzione di un Hub ricerca e innovazione sociale inteso come luogo dove co-costruire politiche e iniziative che permettano all’innovazione sociale di diventare un modello di intervento per le politiche di ricerca e innovazione orientate all’impatto sociale.

Obiettivo dell’incontro sarà quello di definire obiettivi e finalità dell’HUB Ricerca e Innovazione Sociale.

La testimonianza di Torino Social Impact funge da stimolo alla discussione e all’attività laboratoriale da realizzare a seguire con gli stakeholder del territorio: perchè la nascita dell’ecosistema TSI, quale è stato il percorso e quali funzione svolge per il territorio.

Questo intervento, che segue quello del giorno precedente a Reggio Emilia, si inserisce nel filone di testimonianze che l’ecosistema TSI è chiamato a portare a livello nazionale per favorire la replica di un modello riconosciuto dall’esterno come efficace e generativo d’impatto.

Torino Social Impact opera ormai  in rete con un numero crescente di territori ed enti a livello nazionale ed europeo e contribuisce ad un confronto costante sulla creazione degli ecosistemi locali per la impact economy. In Italia il dialogo è attivo con varie realtà: oltre a Milano, Genova, Trento, ora Bologna e Reggio Emilia, ma anche alcune aree del centro-sud.

Scopri il programma dell’incontro

Reggio Emilia verso un’economia di impatto sociale

Incontro con Juan Antonio Pedreño, Torino Social Impact e Comune di Torino

Nel contesto del percorso “Reggio Emilia verso un’economia di impatto sociale”, il Comune di Reggio Emilia insieme a Fondazione E35 ed i Laboratori Aperti dei Chiostri di San Pietro, organizza una serie di eventi aperti agli attori dell’ecosistema di economia sociale per confrontarsi con realtà regionali, nazionali ed europee sul tema.

Durante questo incontro il 27 febbraio conosceremo l’esperienza sviluppata da Torino Social Impact e dal Comune di Torino sugli ecosistemi per l’imprenditorialità ed investimenti ad impatto sociale.

Interverrà Juan Antonio Pedreño, esperto di economia sociale e cooperazione. Attualmente è presidente di Social Economy Europe, CEPES (Confederazione spagnola dell’economia sociale), UCOMUR (Cooperative di lavoratori della Regione di Murcia) e UCOERM (Cooperative educative della Regione di Murcia).
L’obiettivo di questo incontro è quello di favorire uno scambio di esperienze e conoscenze, per approfondire aspetti rilevanti per il territorio e le sue sfide.

Torino Social Impact opera ormai in rete con un numero crescente di territori ed enti a livello nazionale ed europeo e contribuisce ad un confronto costante sulla creazione degli ecosistemi locali per la impact economy. In Italia il dialogo è attivo con varie realtà: oltre a Milano, Genova, Trento, ora Bologna e Reggio Emilia, ma anche alcune aree del centro-sud.

Programma:

Parco Innovazione, Reggio Emilia

11.00 – Welcome ed accoglienza – Tecnopolo Reggio Emilia (Piazzale Europa, 1)
11.10 – Visita del Parco Innovazione
Il Parco Innovazione Reggiane è un polo europeo dei servizi, nato dalla rigenerazione delle storiche “Officine Meccaniche Reggiane”, costruite nel 1904. Un tempo luogo di lavoro emblematico della modernità e motore della crescita industriale italiana del XX secolo, oggi, dopo il restauro delle strutture originarie, un polo tecnologico-scientifico-umanistico, che riunisce centri universitari e di ricerca, imprese e pubblica amministrazione in una location unica di grande fascino.

 

La Polveriera, Reggio Emilia

12.00 – Trasferimento e visita degli spazi de La Polveriera
La Polveriera è uno spazio rigenerato di incontro e aggregazione che ospita diversi servizi e attività per il quartiere e la città. È nato grazie al sostegno del Consorzio Oscar Romero e di alcune cooperative sociali insieme a imprese, associazioni ed enti locali. Gli edifici ospitano diversi servizi: un centro diurno, un centro residenziale e un centro socio-occupazionale per persone con disabilità, uffici, agenzie di collocamento che si occupano di inserimento lavorativo di persone vulnerabili, servizi per richiedenti asilo e migranti, laboratori e un bar-ristorante.
Il Consorzio Oscar Romero è il primo consorzio sociale di Reggio Emilia. Sostiene la crescita e lo sviluppo delle cooperative associate (attualmente 12) e dialoga con gli attori locali del tessuto sociale, fungendo da connettore e punto di riferimento culturale per una cittadinanza aperta, e opera come strumento di promozione umana, di un’economia più equa.
12.45 – Pranzo presso La Polveriera.

 

Chiostri di San Pietro (Via Emilia San Pietro 44c)

I Chiostri di San Pietro sono il più straordinario complesso monumentale di Reggio Emilia, uno dei più suggestivi del Rinascimento italiano. Si tratta di un antico monastero utilizzato nel corso dei secoli in modi diversi, recentemente restaurato e restituito alla cittadinanza come centro culturale di rilevanza internazionale. Attraverso il restauro dei Chiostri, cofinanziato dal FESR, è stato creato un Laboratorio aperto per la sperimentazione di modelli di economia collaborativa e di innovazione sociale e tecnologica. Maggiori informazioni qui.
14.30 – Welcome ed accoglienza stakeholder locali
14.40 – Benvenuto ed introduzione al pomeriggio
14:45 – Daniele Marchi, Assessore a Bilancio e Welfare Comune di Reggio Emilia
15.00 – Juan Antonio Pedreño, presidente Social Economy Europe
15:40 – Networking cafè
16.10 – Torino Social Impact e Comune di Torino
17:10 – Chiusura del pomeriggio: sintesi dei temi emersi, prossimi incontri e saluti

Conferma la tua presenza entro il 23 febbraio scrivendo a: sara.magnani@comune.re.it e a silvia.gabrielli@e-35.it

Bench-Mark | Ep. 61 – Redrim

Aiutare le aziende e le organizzazioni a comprendere e misurare meglio il proprio impatto sociale e ambientale: questo è l’obiettivo di Redrim, cooperativa fondata a Borgaro Torinese nel 2014, che da oltre 10 anni si impegna a guidare il cambiamento verso un un nuovo modello di economia d’impatto, combinando concetti di ibridazione e contaminazione

Oggi scopriamo di più su questa realtà con Simona Orlandi, socia di Redrim e membro del consiglio di amministrazione.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Webinar “Buongiorno Polo_GDPR per PMI e Non Profit: opportunità per l’innovazione”

Domani, mercoledì 21 febbraio 2024, dalle 09:30 alle 10:30, si terrà il webinar “Buongiorno “Polo_GDPR per PMI e Non Profit: opportunità per l’innovazione” che vuole aiutare a comprendere meglio le opportunità e i vantaggi dell’adeguamento della propria organizzazione al GDPR .

Il GDPR, infatti, non deve essere visto solo come un obbligo, ma un’opportunità per le PMI e le organizzazioni non profit di innovare i propri processi e migliorare la fiducia dei clienti.

COSA SCOPRIRAI IN QUESTO WEBINAR:

  • Perché il GDPR è importante per la tua organizzazione
  • Come adeguarsi al GDPR in modo semplice e sicuro
  • Come il GDPR può aiutarti a creare prodotti/servizi innovativi sicuri
  • Come Fondazione Piemonte Innova può supportarti per essere GDPR READY

A CHI È RIVOLTO
Imprenditori manager di PMIresponsabili della privacyconsulenti 

PERCHÈ PARTECIPARE:

  • Imparerai come il GDPR può aiutarti a migliorare i processi aziendali
  • Riceverai consigli pratici e una breve formazione per adeguarti al GDPR
  • Potrai rivolgere domande ai nostri esperti

Relatori:
Cristina Colucci, Responsabile Area Compliance, DPO e Consulente privacy certificato
Federica Lombardi, Consulente privacy

Il webinar è organizzato dal Polo di Innovazione ICT, in collaborazione con gli esperti certificati GDPR & Privacy di Fondazione Piemonte Innova.

Iscriviti ora qui

Il Giro d’Italia della CSR 2024 a Torino il 27 febbraio

Riparte il Giro d’Italia della CSR, l’evento itinerante del Salone della CSR e dell’innovazione sociale che ha l’obiettivo di valorizzare le esperienze concrete di imprese e territori, promuovere la cultura della sostenibilità, stimolare un’emulazione virtuosa. Il 27 febbraio si ferma come di consueto a Torino, con un intervento di Torino Social Impact sugli ecosistemi territoriali ad impatto sociale.

Il Salone è un appuntamento culturale che da 12 anni promuove occasioni di confronto e aggiornamento tra le imprese e tra le imprese e gli altri attori sociali.

Durante tutto l’anno il Salone della CSR organizza eventi nei territori, incontri online, hackathon, premi e iniziative per sostenere il percorso delle organizzazioni verso uno sviluppo sempre più responsabile.

Gestione dell’impatto: dalle contraddizioni al contraddittorio

Torino, 27 febbraio 2024
Università degli Studi di Torino, Corso Unione Sovietica 220 – Aula Jona

ORE 10 | APERTURA LAVORI
Francesca Culasso, Direttrice Dipartimento di Management
Università degli Studi di Torino
Paola Casagrande, Direttore regionale Coordinamento politiche Regione Piemonte
Rossella Sobrero, Gruppo promotore Il Salone della CSR

Ore 10.15 | OLTRE LA MISURAZIONE D’IMPATTO
Giulio Pasi, Policy Officer Social and Sustainable Investments European Commission

Ore 10.30 | ECOSISTEMI TERRITORIALI PER L’IMPATTO SOCIALE
Raffaella Scalisi, Senior Advisor Torino Social Impact

Ore 10.45 | COLLABORARE PER IL BENESSERE SOCIALE
Coordina:
Francesca Ricciardi, Professoressa ordinaria Organizzazione Aziendale Università degli Studi di Torino

Intervengono:
Luca Pereno, Social Impact Manager Leroy Merlin Italia
Alberto Zambolin, Vicepresidente Il Quinto Ampliamento

Ore 11.15 | CONDIVIDERE L‘IMPEGNO PER L‘AMBIENTE
Coordina:
Rossella Sobrero, Gruppo promotore Il Salone della CSR

Intervengono:
Marco Piccolo, CEO Reynaldi
Sergio Vazzoler, Esperto di comunicazione ambientale e partner Amapola

Ore 11.45 | INNOVARE I SERVIZI PER I CITTADINI
Coordina:
Enrico Sorano, Docente Economia aziendale Università degli Studi di Torino

Intervengono:
Sandro Baraggioli, Presidente Confservizi Piemonte – Valle d’Aosta
Chiara Foglietta, Assessora transizione ecologica e digitale
Città di Torino

Ore 12.15 | DOMANDE E RISPOSTE
Ore 12.30 | CONCLUSIONI

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Webinar “Cer e Impact Investing”: come finanziare Comunità Energetiche Rinnovabili per una transizione giusta?”

In concomitanza dell’entrata in vigore del decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) in materia di Comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo diffuso in Italia, Social Impact Agenda per l’Italia (SIA) avvia un percorso di ricerca e approfondimento per individuare modelli e strumenti di finanziamento delle CER che ne assicurino impatti sociali positivi sui territori.

Il 20 febbraio, alle ore 15.00, si terrà il primo webinar a partecipazione libera e gratuita, dal titolo ”CER E IMPACT INVESTING. Come finanziare Comunità Energetiche Rinnovabili per una transizione giusta?”. A partire da questa sessione, SIA intende attivare un ragionamento a più voci per orientare offerta tecnologica, dinamiche di mercato e considerazioni di governance verso modelli di business idonei a rendere le CER soggetti attivatori di impatto sociale, per uno sviluppo sostenibile e inclusivo sui territori, con attenzione particolare a modelli e strumenti di finanziamento.

Con il contributo di esperti ed esperte, analisti, finanziatori ed esperienze dirette sui territori, il webinar rappresenta un primo momento di riflessione e confronto pubblico sul tema della finanza a impatto per le CER, nel quadro delle politiche e dei processi di transizione verde e giusta che si stanno avviando. 

L’approccio dell’impact investing, con le sue caratteristiche di intenzionalità, addizionalità e misurabilità degli impatti sociali generati, sembra infatti poter spingere le esperienze di CER verso una maggiore consapevolezza dei modelli di business sottostanti e dei connessi impatti, ben oltre l’orizzonte della sostenibilità ambientale e dell’efficientamento energetico.

Programma e iscrizioni: 

È possibile iscriversi al seguente link.  

Parteciperanno: Leonardo Becchetti, Università di Roma Tor Vergata; Paola Bellotti, Coopfond; Giusi Biaggi, Consorzio nazionale CGM, Annalisa Corrado, Kyoto Club; Giovanni di Corato, Amundi Asset Manager; Giuseppe Dasti, Intesa Sanpaolo, Filippo Montesi, Segretario generale SIA. 

Prossime tappe 

All’appuntamento del 20 febbraio seguirà, nei prossimi mesi, una tappa centrale del percorso SIA dedicato a CER e impact investing, con la  presentazione dei risultati della ricerca in corso “Comunità Energetiche Rinnovabili| Modelli e strumenti di impact investing per la just transition”.

Social Impact Agenda per l’Italia (SIA) riunisce investitori, imprese sociali, market builder e istituzioni filantropiche per realizzare una nuova economia, che sia in grado di combinare sostenibilità economica e impatto sociale e ambientale positivo. SIA rappresenta l’Advisory Board italiano del Global Steering Group for Impact Investment (GSG).

Maggiori informazioni sul sito di Social Impact Agenda.

TSI a Liegi per il meeting europeo dell’economia sociale – 12 e 13 febbraio

Torino Social Impact interviene alla Conferenza Europea Economia Sociale nell’ambito della Presidenza belga del Consiglio della UE. TSI ha partecipato anche alla Conferenza della presidenza spagnola a San Sebastián e della presidenza svedese a Göteborg, confermandosi come uno degli ecosistemi ad impatto sociale più dinamici al mondo.

Il 12 e 13 febbraio 2024 si svolge a Liegi il Meeting europeo dell’economia sociale. Questo evento è un’opportunità unica per l’economia sociale di riunire operatori, scienziati, responsabili politici e altre parti interessate per discutere modelli economici innovativi, resilienti e stimolanti per un’Europa più sociale e sostenibile.

L’ecosistema Torino Social Impact è stato invitato a portare una testimonianza nell’ambito della tavola rotonda su: Integrazione dell’economia sociale: una strategia politica per il futuro. Raffaella Scalisi, Senior Advisor, interviene il 13 febbraio.

Ponendo le persone al centro dell’approccio all’impresa, l’economia sociale offre un modello di sviluppo economico basato sulla cooperazione e sul radicamento locale.

La forza dell’economia sociale deriva dalla sua governance democratica, che prevede la partecipazione di tutti gli attori – lavoratori, utenti, beneficiari e altri stakeholder – alla gestione dell’impresa/organizzazione, e dalla sua stretta relazione con il territorio, in linea con le esigenze in continua evoluzione della popolazione.

Il programma dell’incontro di Liegi è molto vario:

  • tre sessioni plenarie dedicate a ciascuna delle transizioni
  • sei workshop che presentano una varietà di buone pratiche e fanno riferimento alla realtà sul campo in Europa e nel mondo (sulle 3 transizioni, ma anche sullo storytelling, sui progetti di scaling-up e infine sull’innovazione sociale)
  • quattro tavole rotonde che analizzano come gli obiettivi politici possano essere messi in pratica (una dedicata agli ambienti urbani con l’esempio di Bruxelles, le altre sugli aiuti di Stato, sull’integrazione dell’economia sociale e infine sull’accessibilità dei finanziamenti e degli investimenti).

Buy Social: la terza formazione dedicata alle imprese a impatto sociale

Per un’impresa sociale, conoscere la propria identità è essenziale per migliorare e rafforzare la propria presenza sul mercato: raccontare la propria storia, avere chiari i propri valori, ma anche sapersi relazionare e comunicare al meglio. 

È con il progetto europeo Buy social Future of Social Economy! che ci siamo rivolti alle imprese e alle cooperative sociali del territorio per fornire loro, attraverso tre momenti di formazione, gli strumenti e le competenze utili per rafforzare la propria competitività e presenza sul mercato B2B.

In occasione del terzo e ultimo incontro, che si è svolto giovedì 8 febbraio, a farci da sfondo è stata nuovamente la cornice di Beeozanam e, anche per questa occasione, ci hanno accompagnato i formatori Daniele Consoletti, Alberto Marzetta e Alberto Baccari, rispettivamente esperti di contrattualistica, comunicazione e marketing.

Abbiamo ripreso i temi trattati negli scorsi incontri, fornendo ulteriori spunti sia attraverso momenti frontali che attività pratiche: con l’avvocato Daniele Consoletti abbiamo parlato di come si stipula di un contratto, di accordi di riservatezza e di patti di non concorrenza; Alberto Marzetta ha poi accompagnato i partecipanti attraverso una consulenza individuale su come comunicare al meglio la propria organizzazione: ricordandoci che la comunicazione deve essere autentica  e cucita “su misura”, ha mostrato come realizzare un efficace storytelling, come costruire un piano di comunicazione, a quali target rivolgersi e quali strumenti e canali utilizzare. 

Infine, abbiamo parlato di marketing con Alberto Baccari, head of innovation. Con il suo supporto, i partecipanti hanno messo “le mani in pasta” attraverso un’attività di team building che li ha visti lavorare fianco a fianco simulando il lavoro di un’azienda nella definizione di una proposta di valore. 

Le formazioni si inseriscono nel più ampio progetto Buy Social! che promuove il social procurement in ambito privato- ovvero l’acquisto di prodotti e servizi delle imprese sociali che mettono al primo posto l’impatto, valorizzando così le relazioni commerciali con le imprese tradizionali.

Bench-Mark | Ep. 60 – Qubì

La ristorazione può rappresentare uno straordinario veicolo per far conoscere i valori della sostenibilità e dell’economia circolare. Questo è, in parte, quello che si propongono di fare i ragazzi di Qubì, offrendo iniziative culturali legate alla gastronomia e servizi di catering a domicilio.

Quella di Qubì, associazione torinese che da alcuni anni opera nel cuore del quartiere Aurora – Borgo Rossini, è un’esperienza che va oltre il piacere del palato: un viaggio attraverso valori orientati al futuro, dove le relazioni di prossimità sul territorio diventano veicolo per condividere e diffondere principi che, altrimenti, sembrerebbero lontani.

In un dialogo di scoperta con Margherita Frari, Responsabile dell’Associazione Culturale Qubì, ci addentriamo all’interno di questa realtà che da anni porta avanti la filosofia sociale e di riciclo.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Social Procurement – Diventa protagonista dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026!

Sei una micro, piccola o media impresa o un’impresa sociale?

IMPACT2026, il programma di social procurement legato ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, ti aiuta ad accedere alle opportunità che nascono grazie all’organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026.

Grazie alla collaborazione tra Fondazione Milano Cortina 2026, Yunus Sports Hub e Fondazione Giacomo Brodolini IMPACT2026 mira a creare opportunità di lavoro sostenibile, favorire l’integrazione professionale di gruppi vulnerabili e sviluppare il tessuto economico locale dei diversi territori coinvolti.

CANDIDATI

Per saperne di più registrati e partecipa al webinar che si terrà il 14 febbraio dalle 16 alle 17. Durante l’infosession verranno illustrate le modalità di partecipazione al programma e le opportunità economiche previste.

REGISTRATI

Quali sono i benefici di IMPACT 2026?

  • stimolare la crescita e la sostenibilità economica delle imprese e dei territori
  • rendere i Giochi più inclusivi e sostenibili.

Chat GPT e AI generativa: un seminario su come funziona e quali impatti avrà

Con ChatGPT l’interesse per l’AI generativa è esploso tra il pubblico e sui media. Ma in che modo funziona, qual è il suo utilizzo e il suo impatto? Per saperne di più, martedì 6 febbraio dalle 17 alle 19 si terrà il seminario “AI generativa: come funziona e quali impatti avrà”. Un contributo, per offrire una visione indipendente e completa dell’innovazione più importante che stiamo vivendo. 

L’evento, a cura di CSI Piemonte, Associazione SENIOR CSI, Forum Democrazia Etica Digitale e ISMEL, partirà da casi concreti di applicazioni basate sull’AI e metterà a fuoco le principali domande che nascono dall’esperienza attuale.

L’evento avrà luogo in presenza presso la sede di CSI Next, previa registrazione al seguente link. È inoltre possibile seguire il seminario in streaming (senza registrazione) e accedere al link che sarà pubblicato allo stesso indirizzo il giorno dell’evento.

Programma: 

  • Ore 17.00: Registrazione e welcome coffee
  • Ore 17.15: Introduce e coordina Pietro Bizzotto. Saluti di Pietro Pacini, Direttore Generale CSI Piemonte
  • Ore 17.30: “Lavorare con ChatGPT: come costruire un prompt efficace”, a cura di Pietro Terna di Accademia delle Scienze di Torino
  • Ore 18.00: “Camilla, la nuova assistente digitale della PA: ideazione, realizzazione e scelte tecnologiche”, a cura di Claudio Parodi e Maurizio Dipierro di AI e Robotic Process Automation CSI Piemonte
  • Ore 18.30: Discussione e dibattito con i partecipanti
  • Ore 19.00: Conclusione

Bando “Data Driven Innovation”

Valorizzare il patrimonio informativo e le competenze del sistema camerale, adottando l’Open Innovation come modello di riferimento, per sostenere la trasformazione digitale della Pa e delle imprese. Sono questi i presupposti del progetto promosso da Unioncamere e InfoCamere che – con la collaborazione di The Doers, la società di consulenza di Open Innovation di Digital Magics, l’incubatore leader in Italia negli investimenti in fase early-stage di startup digitali – ha dato il via a un percorso di “Open Innovation” di sistema che oggi approda al lancio della Call “Data-Driven Innovation: Camere di Commercio e Startup insieme per un’Italia Digitale” diretta al mondo delle startup e Pmi innovative italiane.

Al centro del progetto, che vede la prima fase di sperimentazione in cinque Camere di Commercio (Firenze, Messina, Milano, Padova, Torino) c’è la definizione di due tematiche strategiche per il sistema camerale (c.d. “Challenge”), mirata alla selezione e implementazione di sperimentazioni da realizzare su ciascuna Camera e che, in una seconda fase dell’iniziativa, potranno evolversi in progetti operativi.

Tra luglio e ottobre sono state condotte le attività preliminari con l’identificazione dei bisogni degli stakeholder coinvolti (Camere di Commercio e imprese), la definizione delle due aree tematiche su cui si svolgeranno le “Challenge” tra i candidati e il setup degli strumenti necessari alla call, a partire dalla piattaforma online per la raccolta delle candidature.

La Call è rivolta a tutte le startup che siano in grado di fornire tecnologie per la digitalizzazione e automazione dei processi, con l’obiettivo di efficientare e rendere più agili e produttive sia le procedure interne camerali, sia quelle che hanno risvolti anche all’esterno (Internal process automation) e/o soluzioni ad alto grado di innovazione che possano contribuire al miglioramento della gestione del patrimonio informativo, aumentando l’accuratezza, l’attualità, la coerenza e la completezza dei dati gestiti dal Sistema Camerale (Intelligent Data Analysis & Management).

In questo contesto, nel primo caso si ricercano tecnologie di NLP (Natural Language Processing): Artificial Intelligence, Machine Learning, Conversational Design, Chatbots & Virtual Assistants, Virtual testing, RPA (Robotic Process Automation). Per la seconda tipologia di soluzioni si ricercano tecnologie di Big Data Analysis: Data Governance, Data Cleansing, Data Quality Assurance, Predictive Analysis, Sentiment Analysis.

Dopo la chiusura della call, prevista per il 19 febbraio 2024, si terrà a Roma un “Innovation Day” (22 marzo) durante il quale le migliori startup selezionate avranno l’opportunità di presentarsi davanti ai referenti degli stakeholder del sistema camerale, oltre che ad esperti di settore, per illustrare i propri progetti. Ogni startup avrà a disposizione 5 minuti per presentare il proprio prodotto/servizio e 5 minuti per rispondere a domande provenienti dalla platea.

All’esito della call, un programma di Co-design consentirà ai vincitori di lavorare insieme con le Camere di Commercio, Unioncamere e InfoCamere per individuare servizi e/o prodotti coerenti con le aspettative di tutti gli stakeholder. Il lavoro cooperativo porterà alla finalizzazione concreta del design di prodotti e/o servizi delle start up/PMI che si sono distinte durante l’Innovation day. Il punto di partenza saranno i servizi e/o prodotti già esistenti selezionati, per poi arrivare all’adattamento degli stessi, attraverso la fase di Co-design, agli obiettivi degli stakeholder.

Le modalità di partecipazione alla call e tutti i dettagli relativi all’iniziativa sono visionabili e scaricabili nella piattaforma online.

News from the EU Project Hub: missione per le imprese sociali a Bruxelles

Nell’ambito dell’EU Project HUB for the Social Economy, finalizzato ad incrementare le opportunità europee per l’ecosistema, si evidenzia una interessante iniziativa.

9-11 aprile 2024

La missione per le imprese sociali a Bruxelles ha un duplice obiettivo:

  • Conoscere in prima persona i fondi e i programmi collaborativi europei interessanti per le imprese sociali e lavorare sugli strumenti e sui processi per accedervi: responsabili dei diversi fondi e programmi di Bruxelles, nonché esperti del settore, forniranno informazioni pratiche e risponderanno direttamente alle domande e ai dubbi dei partecipanti.
  • Evento di matchmaking: individuare i partner con cui preparare progetti internazionali e potenziali collaborazioni commerciali. L’attività è organizzata in collaborazione con il Proximity & Social Economy Sector Group dell’Enterprise Europe Network (EEN) e con le imprese sociali di diverse regioni europee.

Idealmente, al termine della missione, le imprese sociali avranno identificato i loro fondi o programmi di collaborazione europei di interesse e i potenziali partner con cui candidarsi a tali fondi o programmi.

Chi può partecipare?

Imprese sociali delle regioni che appartengono al gruppo settoriale di prossimità ed economia sociale dell’EEN (incluso il Piemonte), che sono interessate ai fondi e ai programmi di collaborazione dell’UE e desiderano incontrare potenziali partner per progetti internazionali.

Le imprese sociali interessate devono lavorare preferibilmente nei seguenti settori, ma per la missione possono essere prese in considerazione anche candidature di imprese sociali che lavorano in altri campi:

  • Servizi sociali e di assistenza (ad es. disabilità, anziani, assistenza all’infanzia)
  • Persone a rischio di esclusione sociale
  • Sostegno ai migranti
  • Parità di genere
  • Mobilità sostenibile
  • Turismo sostenibile Energia sostenibile
  • Istruzione e cultura
  • Innovazione sociale

Scadenza delle adesioni: 16 febbraio 2024

Per Info: alps-europa@pie.camcom.it

Per Adesioni Mission for social enterprises in Brussels – Registration form.

Scarica il programma completo.

Buy Social: la seconda formazione per rendere le imprese sociali competitive sul mercato

In che modo possiamo valorizzare la relazione tra le imprese tradizionali e le organizzazioni dell’economia sociale per costruire un’economia più sostenibile e resiliente? E come possiamo rafforzare le organizzazioni dell’economia sociale in quanto portatrici di un modello economico basato sull’equilibrio tra responsabilità sociale, ambientale e redditività?

Ponendoci queste centrali domande, abbiamo dato il via al secondo incontro di formazione “Impresa a impatto sociale: come rafforzare la presenza sul mercato”, nell’ambito del progetto europeo Buy social Future of Social Economy!.

Per l’occasione, giovedì 25 gennaio, siamo stati accolti negli spazi del nostro partner Beeozanam, un community hub dove si producono idee e comunità, nato da un patto di collaborazione che unisce al suo interno diverse realtà occupate nel sociale.

È stata nel complesso una giornata ricca di spunti e utili consigli: per l’occasione abbiamo approfondito l’ambito della contrattualistica, del marketing e della comunicazione grazie alla presenza di esperti del settore che ci stanno affiancando in questo percorso. Tra questi ha portato nuovamente la sua esperienza l’avvocato Daniele Consoletti, con un intervento incentrato su “Contrattualistica per le imprese e le cooperative sociali”, seguito da Alberto Marzetta – membro dell’agenzia di comunicazione Amapola Srl Società Benefit -, che ha fornito preziosi esempi e consigli per mettere in atto una buona comunicazione, proprio come riporta il nome del suo intervento: “Comunicare in maniera efficace. Breve vademecum” degli esperti”.

Infine, nel pomeriggio, è intervenuto Alberto Baccari: con un approfondimento su “La strategia di approccio al mercato”, con cui ha portato la sua decennale esperienza come imprenditore ed esperto di innovazione sostenibile. 

La formazione è stata anche un’occasione di incontro e conoscenza tra le organizzazioni presenti: insieme agli esperti non sono mancati momenti di confronto e di racconto delle proprie attività, tra sfide e nuove opportunità. Momenti di condivisione, che proseguiremo con il terzo e ultimo appuntamento previsto per giovedì 8 febbraio. Non mancate!

Bench-Mark | Ep. 59 – Fondazione Paideia

Nel cuore di Torino, da oltre vent’anni, la Fondazione Paideia si dedica alla promozione di percorsi di accompagnamento verso l’autonomia di persone in difficoltà e delle loro famiglie, cercando di tessere legami tra individui provenienti da ogni angolo della società.

Per loro, comprendere e abbracciare la diversità è l’elemento chiave per costruire una comunità più pacifica, aperta e giusta. Con oltre novecento nuclei familiari e mille bambini con disabilità supportati soltanto nel 2023, oggi, Fondazione Paideia, si è trasformata in una realtà completa, dotata di enti strumentali significativi in grado di tradurre la loro visione in azioni concrete.

In questo nuovo episodio di Bench-Mark, insieme a Fabrizio Serra, segretario generale della Fondazione, esploriamo come l’accoglienza costituisca una chiave fondamentale per l’economia d’impatto e non solo.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.