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Bench-Mark | Ep. 78 – ENGIM Piemonte ETS

Dal 1979, ENGIM Piemonte ETS supporta chi è in difficoltà, offrendo formazione, orientamento e servizi al lavoro per giovani, adulti, stranieri, persone con disabilità e chi affronta situazioni di disagio sociale.

Al Collegio Artigianelli di Torino abbiamo incontrato Marco Muzzarelli per approfondire il loro impegno e conoscere meglio questa realtà partner di Torino Social Impact!

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

social innovation trail

Innovazione sociale: al via il programma Social Innovation Trail

Il Terzo Settore italiano si trova di fronte a sfide cruciali: crescente complessità, nuove esigenze dei beneficiari e la necessità di adottare modelli operativi più efficienti e sostenibili. In questo contesto, l’innovazione tecnologica e digitale rappresenta un fattore chiave per garantire la capacità di risposta e l’impatto degli interventi sociali. 

Nasce Social Innovation Trail (SIT), un ecosistema dedicato all’innovazione sociale italiana, promosso da ELIS, in collaborazione con AICCON e con il supporto di UniCredit. SIT si pone l’obiettivo di favorire l’incontro e la collaborazione tra Enti del Terzo Settore e startup/PMI innovative, creando sinergie per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di rispondere alle sfide sociali del nostro tempo. 

“Favorire nuove collaborazioni tra organizzazioni del Terzo Settore e soggetti innovatori – spiega Luciano De Propris, Head of Open Innovation & Sustainability ELIS – significa rafforzare la sostenibilità degli enti non-profit e potenziare la rete di soggetti in grado di unire dimensione economica e sociale nello sviluppo dei territori”. 

Il 20 novembre, in occasione dell’evento di lancio, sono state aperte le candidature ai bandi rivolti a Enti del Terzo Settore e a Soggetti Innovativi: 

  • Call4Project“: rivolta agli Enti del Terzo Settore, offre l’opportunità di presentare progetti a forte impatto sociale che necessitano di supporto con soluzioni tecnologiche innovative. 
  • Call4Solution“: dedicata a startup e PMI Innovative, consente di presentare soluzioni tecnologiche capaci di supportare il Terzo Settore. 

“Il bando di SIT vuole essere una piattaforma per integrare e potenziare la relazione fra progetti sociali e imprese digitali orientate all’impatto sociale. L’obiettivo del progetto non si limita a realizzare un “matching” ma aspira a creare dei prototipi d’innovazione sociale su base territoriale.” – Paolo Venturi, Direttore AICCON 

Un elemento distintivo di SIT è la presenza di una rete nazionale di fondazioni, cooperative e altri enti, organizzati in sette board territoriali, che garantiscono al programma linee di sviluppo coerenti con le esigenze dei differenti ecosistemi locali distribuiti da nord a sud in Italia. 

Tra le organizzazioni coinvolte nei sette board territoriali figurano: Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI), Confcooperative Piemonte, Consorzio Nazionale CGM, Fondazione Caritro, Fondazione Cariverona, Fondazione Cariparo, Fondazione con il Sud, Fondazione Italiana Accenture – Ente Terzo Settore, Fondazione ITS Academy per le nuove tecnologie della vita di Roma, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Isola Catania, L’Altra Napoli, Legacoop Friuli-Venezia Giulia, Legacoop Piemonte, Legacoop Sicilia, Torino Social Impact. 

“L’innovazione sociale è un elemento chiave per affrontare le sfide attuali – afferma Stefano Gallo, Responsabile Sviluppo Territoriale di UniCredit – perché promuove sinergie tra organizzazioni, imprese e istituzioni facilitando la condivisione di risorse e competenze. Siamo convinti che attraverso le collaborazioni strategiche con le organizzazioni del Terzo Settore basate sull’innovazione sociale, possiamo attivare cambiamenti significativi e duraturi essenziali per costruire un futuro sostenibile e inclusivo.” 

Il programma SIT rappresenta un’opportunità concreta per gli Enti del Terzo Settore di: 

  • Accedere a competenze e tecnologie innovative per migliorare i propri servizi e raggiungere un maggior numero di beneficiari. 
  • Sviluppare nuove partnership e rafforzare il proprio ruolo all’interno dell’ecosistema di innovazione sociale. 
  • Contribuire alla creazione di un futuro più inclusivo e sostenibile per il nostro Paese. 

Enti non-profit e soggetti innovatori avranno tempo fino a metà gennaio del 2025 per presentare progetti e proporre soluzioni. 

Fit4benefit 2024-2025

Fit4benefit 2024-2025: un nuovo incontro dedicato all’oggetto sociale

Si è tenuto mercoledì 11 dicembre 2024 l’ultimo appuntamento dell’anno della Comunità di pratica delle Società Benefit, che ha coinvolto le organizzazioni dell’ecosistema di Torino Social Impact per un confronto sul tema dell’oggetto sociale benefit.

L’incontro è stato realizzato in collaborazione con l’avvocata Emanuela De Sabato, presidente e fondatrice di Futura Law Firm, grazie alla quale si è aperta una riflessione importante sulla redazione dell’oggetto sociale benefit e sul ruolo che questo riveste.

L’incontro ha visto la partecipazione di dieci diverse realtà, tra cui alcune impegnate a valorizzare l’impatto positivo delle proprie attività intraprendendo un percorso di trasformazione verso la forma di Società Benefit.

Definire l’oggetto sociale benefit: esperienze, strumenti e obiettivi

Il tema dell’incontro è stato approfondito mettendo a fattor comune esperienze concrete e spunti pratici, al fine di comprendere come rendere il proprio oggetto sociale benefit uno strumento funzionale e allineato agli obiettivi dell’impresa. Partendo da questo focus, ci si è quindi concentrati su come definire e declinare al meglio gli obiettivi benefit in relazione al proprio oggetto sociale, nonché sui motivi per cui potrebbe essere utile modificarlo nel tempo.

I partecipanti all’incontro, eterogenei per background ed esperienza, hanno avuto così l’opportunità di confrontarsi sulle diverse modalità di redazione dell’oggetto sociale benefit e sulle strategie più efficaci per valorizzare nel tempo l’impatto positivo generato dalle proprie attività.

Fit4Benefit: un ciclo di incontri per l’annualità 2024/2025

L’iniziativa si colloca all’interno del progetto della Comunità di Pratica delle Società Benefit per il biennio 2024-2025, con l’obiettivo di creare un sapere condiviso attraverso la collaborazione e lo scambio di competenze tra tutti i partecipanti.

Il progetto Comunità di pratica è realizzato grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Europa Social

Torino Social Impact a Barcellona per la conferenza Europa Social

Torino Social Impact è stata invitata come modello di cooperazione pubblico-privato-sociale a parlare all’incontro annuale di politica sociale dell’UE, la conferenza “Europa Social”, che si terrà a Barcellona in collaborazione con il Governo della Catalogna il 10 dicembre dal 10 all’11 dicembre.

L’esperienza di Torino Social Impact porta un contributo ai dibattiti che si stanno svolgendo in tutta Europa per affrontare le sfide sociali e costruire una nuova agenda sociale europea dal basso: politiche e pratiche locali.

Alla conferenza si sono iscritte oltre 150 persone, tra cui rappresentanti del terzo settore catalano e internazionale, amministrazioni pubbliche e ricercatori. La conferenza Europa Social è un’iniziativa comune di Taula e Catalonia International (il principale consorzio catalano per l’impegno internazionale) con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza locale sui processi politici dell’UE e mostrare le prospettive locali all’interno dei processi politici dell’UE. All’organizzazione dell’evento partecipano anche il Ministero catalano dei diritti sociali, il Comune e il Consiglio provinciale di Barcellona.

Webinar Sostenibilità economica dell'impact journalism

Il racconto del webinar “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14 alle 16, si è tenuto il corso “Sostenibilità economica dell’impact journalism: il quarto di un ciclo di webinar inserito nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, che mira a esplorare come il giornalismo possa promuovere il cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

 Strategie e modelli per una sostenibilità economica: le testimonianze degli esperti

Nel panorama attuale, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e mutamenti nelle abitudini di consumo dell’informazione, le testate giornalistiche si trovano di fronte a una sfida fondamentale: garantire la propria sostenibilità economica nel medio-lungo termine. In un contesto in cui la qualità dell’informazione è essenziale per il funzionamento delle democrazie, diventa sempre più importante affrontare l’equilibrio tra la ricerca di nuove fonti di ricavi e l’indipendenza editoriale.

A partire da questo contesto, il webinar “Sostenibilità economica dell’impact journalism” ha visto la partecipazione di esperti del settore per confrontarsi sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per garantire la sostenibilità di una redazione con logiche di impatto. Un’occasione di confronto tra realtà nazionali e internazionali, che hanno portato consigli ed esempi concreti, affinché le strategie adottate possano contribuire a costruire un futuro sostenibile per il giornalismo.

Organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, il webinar ha registrato la partecipazione di 80 professionisti, tra giornalisti, comunicatori, esperti di media e di impatto. Moderato da Pietro Saccò, il corso ha visto la partecipazione di relatori e relatrici di rilievo, tra cui: Styli Charalambous, Co-fondatore del Daily Maverick; Annalisa Eichholzer, Business Development Manager presso la Corporate Foundation di Thomson Reuters; Lucy Nash, Impact Producer nel team Enablers del Bureau of Investigative Journalism ed infine Francesco Zaffarano, Head of content presso Will Media.

Il webinar si è sviluppato in due sessioni principali: la prima ha approfondito esperienze e modelli sostenibili di impact journalism, mentre la seconda si è concentrata su come costruire una redazione da zero.

Per iniziare, Styli Charalambous ha raccontato l’evoluzione del Daily Maverick, testata nata a Città del Capo e cresciuta da una start-up di 5 persone a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Tra gli strumenti chiave per il successo, Styli Charalambous ha descritto il programma di membership Maverick Insider, un modello economicamente sostenibile basato sulla community. La sua testimonianza ha offerto spunti preziosi sulle strategie di coinvolgimento dei lettori e sulle lezioni apprese nella creazione di una redazione orientata all’impatto in Sudafrica, applicabili anche in altri contesti.

Successivamente, Annalisa Eichholzer ha presentato il lavoro della Thomson Reuters Foundation, che sostiene progetti di impact journalism in tutto il mondo. Ha spiegato come l’organizzazione identifica e sviluppa partnership strategiche per garantire la sostenibilità economica delle redazioni, offrendo inoltre consigli pratici per accedere a finanziamenti e bandi di gara, utili soprattutto a chi desidera avviare progetti da zero.
Inoltre, nell’ottica della costruzione di una redazione da zero, ha raccontato quali elementi rendono un progetto particolarmente promettente dal punto di vista di un funder or donor, per quanto riguarda l’impatto sociale e la sostenibilitá economica.

Tra i pionieri del giornalismo d’impatto in Italia vi è Francesco Zaffarano, Head of content di Will Media, progetto che in poco tempo è riuscito a coinvolgere un pubblico giovane e digitale. Il focus del suo intervento si è concentrato sulle strategie di distribuzione e monetizzazione necessarie per raggiungere un equilibrio tra sostenibilità economica e l’impatto sociale, garantendo un giornalismo di qualità.
Ha inoltre approfondito il ruolo della New Media Academy, sviluppata da Will Media, nel supportare la formazione di giornalisti nell’ambito dell’impact journalism, evidenziando i percorsi formativi essenziali per costruire una redazione innovativa e sostenibile.

Infine, la testimonianza del Bureau of Investigative Journalism è stata portata da Lucy Nash, Impact Producer che ne ha descritto il modello di impatto adottato, raccontando in che modo l’organizzazione si impegna a generare un cambiamento reale a partire da notizie e inchieste, condividendo tecniche e strategie adottate per amplificarne la portata e l’efficacia.

Nel complesso, il webinar ha offerto una panoramica ricca di spunti pratici, dimostrando come un giornalismo orientato alle soluzioni e a un approccio costruttivo possa rendersi economicamente sostenibile. Le esperienze condivise dai relatori rappresentano pertanto una guida preziosa per giornalisti e redazioni interessati a sviluppare un modello di giornalismo d’impatto che sia concreto ed efficace.

La comunicazione inclusiva attraverso il gioco

La comunicazione inclusiva attraverso il gioco: il quarto incontro della Comunità di pratica sulla parità di genere

Dopo aver approfondito il tema della Certificazione della parità di genere, il quarto appuntamento della Comunità di pratica è stato dedicato alla comunicazione inclusiva, attraverso in un’esperienza dinamica e immersiva per esplorare le dinamiche della parità di genere in modo coinvolgente e formativo.

A guidare l’incontro è stata Monica Cerutti, esperta in politiche di genere ed ex Assessora alle Pari Opportunità e all’Immigrazione della Regione Piemonte. Durante la sessione, sono state illustrate le recenti linee guida ISO sulla comunicazione inclusiva, che mirano a promuovere un linguaggio che “non esclude che non limita ma che anzi pone ogni persona al centro senza discriminare per via del genere, etnia o abilismo, contribuendo a rompere quelli che sono i pregiudizi e gli stereotipi che le parole hanno costruito nel tempo”.

 Una comunicazione efficace

L’evento si è svolto nel laboratorio tecnologico di Redrim, società cooperativa impegnata nell’innovazione dei processi produttivi con particolare attenzione alla sostenibilità e all’inclusione, nonché partner di TSI che ha sostenuto fin dall’inizio la creazione di una comunità di pratica dedicata alle tematiche di genere.

Durante l’incontro, il gruppo ha riflettuto sull’evoluzione del linguaggio nel tempo e sugli stereotipi che sono radicati nelle parole e nel nostro linguaggio quotidiano. Un approfondimento è stato dedicato alle strategie per comunicare in modo consapevole e inclusivo, sia per quanto riguarda la comunicazione verbale che quella digitale. Abbiamo inoltre analizzato come le immagini possano rinforzare gli stereotipi e l’importanza di diversificare i protagonisti rappresentati nelle fotografie o nei contenuti visivi.

Gli applied games come strumento per l’inclusione

Il gioco si è dimostrato essere uno strumento efficace che permette non solo di apprendere in modo attivo e coinvolgente, ma che può contribuire alla sensibilizzazione verso una cultura della diversità e dell’inclusione. Durante l’incontro, il gruppo ha avuto modo di conoscere alcuni applied games, videogiochi e applicazioni digitali che sfruttano le logiche del game design e progettati per simulare situazioni reali, facendo immedesimare i giocatori e le giocatrici in temi complessi. L’immedesimazione nel gioco riveste un ruolo essenziale: non solo sensibilizza, ma stimola anche l’empatia e una maggiore consapevolezza.

Attraverso un applied game innovativo sviluppato da Drimlab in collaborazione con la Cooperativa Fiordaliso, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di immergersi in un’esperienza ludica e coinvolgente, progettata per esplorare e approfondire il tema della parità di genere. Il gioco, caratterizzato da dinamiche interattive e stimolanti, ha rappresentato un’occasione preziosa di apprendimento attivo, offrendo ai partecipanti la possibilità di riflettere su questioni cruciali legate alla parità  e all’inclusione, imparando attraverso il fare. Un’esperienza che ha unito intrattenimento ed educazione, promuovendo consapevolezza e sensibilità su un tema di grande rilevanza sociale.

CER A IMPATTO

Comunità Energetiche Rinnovabili a impatto. Modelli e strumenti di impact investing per la transizione giusta: la ricerca di SIA

Il prossimo 11 dicembre Social Impact Agenda per l’Italia (SIA) presenta i risultati della Ricerca “Comunità Energetiche Rinnovabili a impatto. Modelli e strumenti di impact investing per la transizione giusta” realizzata con il contributo di Amundi, Coopfond, CGM e Intesa Sanpaolo, e sviluppata con BIP in partnership con AzzeroCO2, Bonelli Erede, ESTÀ, Kyoto Club.

La Ricerca ha visto la partecipazione attiva della base associativa di SIA, che rappresenta il network della finanza a impatto in Italia, e il coinvolgimento dei principali stakeholder di settore e ha identificato e analizzato le soluzioni di investimento e finanziamento a impatto più efficaci all’interno del contesto delle CER, a partire da una loro modellazione tecnico-finanziaria.

Quali sono le evidenze e le istanze che risultano dal lavoro di ricerca? E ancora, come si possono calare e sviluppare nell’attuale panorama legislativo e tecnico-operativo delle CER? È davvero possibile utilizzare strumenti di finanza come leva per potenziare la natura generativa di impatti sociali delle CER sui territori italiani?

Di questo e altro si discuterà mercoledì 11 dicembre, dalle ore 15.00 a Roma e on line. A discuterne: i policymaker e gli esperti del settore energia e della valutazione di impatto, gli amministratori territoriali, i finanziatori pubblici e privati, gli attori del mercato e del terzo settore. L’obiettivo è verificare le condizioni per avviare sperimentazioni utili sui territori italiani.

L’evento è patrocinato e ospitato da Legacoop, presso la sede di Via Giuseppe Antonio Guattani, 9, Roma.

L’evento sarà trasmesso in streaming.

Per partecipare:

Programma e iscrizioni sul sito di Social Impact Agenda per l’Italia: CER A IMPATTO. Strumenti di impact investing per la transizione giusta. Presentazione dei risultati della Ricerca SIA.

Info: c.buongiovanni@socialimpactagenda.it

Webinar Sostenibilità economica dell'impact journalism

“Sostenibilità economica dell’impact journalism”: chi sono gli ospiti del webinar

Come si può creare una redazione da zero e rendere economicamente sostenibile nel tempo un progetto di giornalismo d’impatto? 

Si terrà lunedì 2 novembre, dalle ore 14 alle 16, il corso “Sostenibilità economica dell’impact journalism“, il quarto di un ciclo di webinar che si inserisce nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism.

 Il webinar sarà dedicato alle sfide economiche e alle possibili soluzioni per garantire la sostenibilità di una redazione con logiche di impatto. Ciò include la discussione sui modelli di finanziamento innovativi come bandi di gara, crowdfunding e partnership strategiche, attraverso esempi concreti e case studies.

Il corso si concentrerà anche sulla costruzione di una redazione di impact journalism da zero, incoraggiando la partecipazione attiva della comunità e dimostrando come il giornalismo possa essere utilizzato per affrontare le sfide locali, promuovere la consapevolezza e ispirare azioni concrete per un cambiamento sociale positivo.  

L’evento è parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare questa tematica.

Gli ospiti del webinar

Styli CharalambousStyli Charalambous. Co-fondatore del Daily Maverick, che ha contribuito a far crescere da una start-up di 5 persone a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Appassionato di leadership e innovazione, nel 2021 è stato insignito del più importante premio giornalistico sudafricano per il coraggio e l’integrità per il suo ruolo determinante, che ha portato al successo del Daily Maverick.

 

Annalisa Eiccholzer

Annalisa Eichholzer. Business Development Manager presso la Corporate Foundation di Thomson Reuters, il suo ruolo consiste nel ricercare e sviluppare nuove opportunitá per partnership strategiche con enti filantropici e aziende interessate a sostenere il giornalismo indipendente ed un servizio legale pro bono attivo a livello globale.

 

Lucy NashLucy Nash. Impact Producer nel team Enablers del Bureau of Investigative Journalism, si occupa di garantire che le inchieste abbiano un impatto tangibile oltre la pubblicazione. Scrive inoltre la newsletter Spark, interamente dedicata ai cambiamenti positivi derivanti dal giornalismo investigativo.

 

Pietro Saccò Pietro Saccò. Vice caporedattore di Avvenire, è responsabile della redazione Economia e dell’inserto L’economia civile. Insegna giornalismo all’Università Pontificia Salesiana di Roma ed è co-autore del libro “Corso base di giornalismo”. Ha vinto i premi State Street Institutional Press Award nelle categorie “Giovane Talento” e “Miglior articolo di approfondimento”.

 

Francesco Zaffarano Francesco Zaffarano. Responsabile dei contenuti di Will Media, startup che mette la comunità al centro e che si dedica a raccontare le grandi storie e i trend di un mondo in rapida evoluzione. È anche direttore della New Media Academy. In precedenza, ha ricoperto ruoli legati allo sviluppo del pubblico presso The Telegraph, The Economist, GEDI Digital e La Stampa.

 

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

FuTOURiSME

Stimolare l’innovazione turistica ad impatto sociale: nuove iniziative supportate dall’HUB sui progetti europei

Attrarre fondi comunitari stimolando la partecipazione attiva dell’ecosistema locale ai bandi europei: è questa la missione dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, che si pone come punto di riferimento per enti e imprese interessati a cogliere le opportunità offerte dai finanziamenti UE.

​In quest’ottica, l’HUB ha recentemente lavorato su una open call nell’ambito del progetto FuTOURiSME – Fostering Digital & Sustainable Transition of TOURism SMEs for FUture Innovation and Resilience, co-finanziato dal Single Market Programme della Commissione Europea. 

L’obiettivo del bando: innovazione e tween transition per il turismo

Il bando mira a sostenere lo sviluppo, l’implementazione e la scalabilità di soluzioni innovative – siano esse prodotti, processi, servizi o modelli di business – da parte delle piccole e medie imprese europee (PMI) del settore turistico. L’obiettivo è duplice: favorire l’innovazione nell’offerta turistica e accelerare la transizione verde e digitale del settore.

Un percorso strutturato per supportare la candidatura dei progetti

Per facilitare la partecipazione degli enti interessati, l’HUB ha attivato un percorso di accompagnamento progettuale, articolato in più fasi e guidato da Gaia Bacin e Maria Chiara Pizzorno, esperte in europrogettazione di Weco Impresa Sociale. 

Il percorso è iniziato con un webinar collettivo, focalizzato sui punti chiave del bando:

  • Compilazione del formulario descrittivo;
  • Realizzazione dello schema di attività in Excel;
  • Interpretazione della griglia di valutazione.

A seguito del webinar, i partecipanti hanno sviluppato le loro proposte progettuali con un supporto articolato in alcune fasi:

  1. Abstract dell’idea progettuale: condivisione via mail di una sintesi di max 3.500 caratteri contenente:
    1. Descrizione dell’ente o del partenariato;
    2. Obiettivo del progetto in relazione ai topic della call;
    3. Dimensione innovativa della proposta;
    4. Macro-azioni previste;
    5. Impatti attesi sul proponente e sul settore turistico.
  2. Revisione dell’abstract: restituzione di osservazioni e indicazioni per migliorare la proposta.
  3. Sviluppo dei documenti progettuali: redazione del formulario descrittivo e dello schema di attività.
  4. Revisione dei documenti progettuali: feedback dettagliati per affinare la proposta.
  5. Call individuale di un’ora: confronto diretto per una revisione finale della candidatura.

Grazie a questo approccio strutturato e collaborativo, sono stati candidati alla open call due progetti a forte impatto sociale, coinvolgendo complessivamente cinque enti del territorio torinese. Tra i temi trattati, la proposta di un’offerta turistica che coniuga sostenibilità ambientale e partecipazione sociale, e la creazione di una piattaforma di dialogo tra le organizzazioni culturali di tutta Europa.

​L​’HUB progetti europei è avviato in co-progettazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo​.

Lucy Nash

Lucy Nash interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism”, il quarto webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

Tra gli ospiti che interverranno al webinar c’è Lucy Nash, membro del Bureau of Investigative Journalism, nonché impact producer nel team Enablers, dove si occupa di garantire che le inchieste abbiano un impatto tangibile oltre la pubblicazione. Il team indaga su come i dirigenti, gli avvocati e i contabili del Regno Unito consentano il riciclaggio di denaro nel Paese. Lucy scrive inoltre la newsletter Spark, interamente dedicata ai cambiamenti positivi derivanti dal giornalismo investigativo.
Prima di unirsi al Bureau of Investigative Journalism, Lucy Nash ha lavorato in Parlamento, dove si è concentrata sul miglioramento delle relazioni parlamentari con i paesi africani e mediorientali. Ha collaborato con parlamentari e deputati appartenenti a tutte le forze politiche e ha guidato numerose delegazioni in missioni internazionali.

Il Bureau of Investigative Journalism: indipendenza e impegno per la verità

Oggi il giornalismo di interesse pubblico è più vitale che mai. La fiducia e la verità sono sotto attacco ed è sempre più necessario mantenere in vita un’informazione di qualità. Per questo motivo, al centro della missione del Bureau of Investigative Journalism vi è la convinzione che il giornalismo investigativo svolga un ruolo chiave nel rafforzare la democrazia e nel rendere le società più giuste.

Fondata nel 2010 da David ed Elaine Potter, l’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro si occupa di analizzare temi di grande rilevanza attraverso un giornalismo approfondito che porta alla luce la verità. Guardando oltre alle notizie a breve termine e al bisogno di generare clic, il lavoro del Bureau si concretizza in articoli e inchieste che cercano di dare voce a chi spesso viene ignorato.

Il Bureau collabora con testate giornalistiche in tutto il mondo per garantire che le sue storie raggiungano il maggior numero possibile di persone. In questi anni gli articoli e le inchieste sono stati pubblicati su tutti i principali quotidiani e canali televisivi britannici, nonché su numerose testate internazionali, tra cui il New York Times, Al Jazeera e Newsweek. Inoltre, ha prodotto oltre 50 inchieste e servizi per i telegiornali e le sue indagini sono frequentemente oggetto di citazione da parte di avvocati, accademici e decisori politici.

L’impatto di notizie e inchieste del Bureau of Investigative Journalism

Il Bureau of Investigative Journalism monitora i cambiamenti che innesca attraverso un impact tracker. Strumento, che consente di seguire ciò che accade dopo la pubblicazione delle storie, classificando l’impatto in cinque categorie: comunitario, politico/legale, economico, organizzativo e mediatico. Inoltre, analizza sia la portata geografica, sia il numero di persone raggiunte dal suo giornalismo.

Le inchieste del Bureau of Investigative Journalism hanno avuto, nel corso degli anni, un impatto significativo, contribuendo a incidere su politiche e leggi sia a livello locale che nazionale nel Regno Unito e in molti altri Paesi. I risultati delle indagini sono stati utilizzati in processi giudiziari per assicurare i responsabili di violazioni dei diritti umani alla giustizia; hanno fornito supporto e nuovi strumenti a ONG e accademici, rafforzandone il lavoro e, infine, hanno dato voce alle persone emarginate, offrendo loro una piattaforma per esprimersi, farsi ascoltare e intraprendere azioni concrete.

Pietro Saccò webinar

Pietro Saccò interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism, il quarto ed ultimo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

A moderare il webinar sulla “Sostenibilità economica dell’impact journalism” è Pietro Saccò, vice caporedattore di Avvenire e responsabile della redazione Economia e dell’inserto L’economia civile.
Insegna giornalismo all’Università Pontificia Salesiana di Roma. Insieme a Paola Springhetti ha scritto il Corso base di giornalismo (Las 2014). In precedenza ha vinto i premi State Street Institutional Press Award nelle categorie “Giovane Talento” e “Miglior articolo di approfondimento” e il premio “Pasquale De Vita” per il giornalismo sui temi dell’energia.

L’impegno nel giornalismo di Avvenire

Quotidiano di ispirazione cattolica fondato nel 1968, nasce dalla fusione dei quotidiani cattolici L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia di Bologna.
Avvenire oggi è al centro di un vero e proprio sistema editoriale che comprende, oltre al quotidiano con i suoi inserti dedicati a tematiche specifiche, un sito web con un servizio di lettura vocale degli articoli e accessibilità di lettura per persone con disabilità

Tra i suoi contenuti sono presenti siti verticali dedicati, una newsletter che esce ogni sabato mattina con il meglio della settimana, i social e un canale podcast con mini serie dedicate. Attraverso una App dedicata è possibile consultare il quotidiano digitale e tutte le sue edizioni locali (diocesane), il mensile Luoghi dell’Infinito, che racconta di arte, cultura e itinerari, una produzione libraria che annovera anche una collana in collaborazione con Vita e Pensiero, il giornale di attualità per bambini che ha un’ampia diffusione presso le scuole primarie italiane.

Avvenire si presenta come un giornale d’informazione e di idee che offre una visione armonica della realtà e di ciò che accade ogni giorno nel mondo, sostenuta da un solido assetto valoriale che ne caratterizza l’identità nel panorama editoriale italiano.

scintille di claudio pasceri

Scintille

Gli ambienti della RELIFE Foundation ospitano un laboratorio di Claudio Pasceri in collaborazione con EstOvest Festival all’interno del progetto Armonie dal Mondo – Torino Che Cultura!

“Con il mio violoncello, attraverso ascolti dal vivo e registrazioni storiche, racconti di esperienze individuali e collettive, intendo affrontare un “viaggio collettivo” nella musica.”

La voce, quando si sente l’esigenza di comunicare qualcosa, è uno strumento unico, personalissimo eppure ancestrale.
Il pensiero, la voce umana, gli strumenti musicali che a ogni latitudine veicolano e sostengono i messaggi dell’essere umano, sono un bagaglio di inestimabile valore.

Le diverse culture, le radici che raccontano la storia di ogni individuo e di tante società straordinarie e in continua trasformazione, sono anche la musica che ascoltiamo e quella che immaginiamo e suoniamo.

L’evento è gratuito ma la prenotazione è obbligatoria! Prenota il tuo posto cliccando qui.

Annalisa Eichholzer webinar

Annalisa Eichholzer interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism, il quarto ed ultimo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

“Lavoriamo per rafforzare la resilienza dei media indipendenti, migliorare l’accesso ai servizi legali e promuovere modelli di business responsabili“: queste parole incarnano l’essenza del Thomson Reuters Institute, un punto di riferimento globale che unisce professionisti del settore legale, aziendale, fiscale e governativo per analizzare tendenze, stimolare il dibattito e fornire strumenti concreti per affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione.

Annalisa Eichholzer è Business Development Manager presso la Corporate Foundation di Thomson Reuters, ente di beneficenza indipendente, registrato nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Il suo ruolo consiste nel ricercare e sviluppare nuove opportunità per partnership strategiche con enti filantropici e aziende interessate a sostenere il giornalismo indipendente ed un servizio legale pro bono attivo a livello globale.

In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Partnerships Manager all’Open Data Institute. Ha ottenuto un Master in Media and Communications alla London School of Economics e si è laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università di Pavia.

Un impegno per il giornalismo libero e indipendente

La Fondazione è profondamente impegnata nel promuovere e sostenere il giornalismo libero e indipendente, riconoscendolo come un pilastro fondamentale per una società libera, equa e informata. Il giornalismo accurato, bilanciato e imparziale è infatti oggi più che mai essenziale per garantire trasparenza e responsabilità, rafforzando così i principi della democrazia.

In questo contesto, la Thomson Reuters Foundation rappresenta un ecosistema mediatico libero e indipendente che combina la sua vasta esperienza nel giornalismo e nel diritto al fine di rafforzare la resilienza dei media indipendenti a livello globale.

Offre una gamma completa di servizi legali gratuiti, formazione e risorse per contrastare le minacce ai giornalisti, sostenere la sostenibilità delle testate giornalistiche e potenziare il supporto alle organizzazioni che promuovono la libertà di stampa.

Le sfide dei media indipendenti

Oggi i media indipendenti affrontano sfide senza precedenti. Dagli attacchi volti a silenziare o screditare il giornalismo critico, ai modelli di business destabilizzati dai rapidi progressi tecnologici e dai cambiamenti nel consumo delle notizie: la necessità di proteggere una stampa libera non è mai stata così urgente.

In questo contesto, la Fondazione rappresenta un attore chiave nello sviluppo dei media. Il suo impegno per rafforzare la resilienza dei media indipendenti include programmi di sviluppo per giornalisti e redazioni, oltre alla collaborazione con tutti coloro che sono in prima linea nella creazione di un ambiente favorevole a una stampa libera.

I servizi  a sostegno della libertà di stampa

Dal formare i giornalisti per adottare i più alti standard editoriali, al rafforzare la resilienza e la sostenibilità delle testate giornalistiche, fino a lavorare con i governi per migliorare i quadri normativi a sostegno della libertà di stampa, l’approccio olistico della Thomson Reuters Foundation è ampio e affinato dalla sua lunga esperienza.

Con questa missione, la Fondazione utilizza l’analisi dei dati per guidare e migliorare continuamente i propri programmi e prodotti, affrontando le questioni più critiche e attuali con strumenti pertinenti ed efficaci. Inoltre, fornisce approfondimenti basati sui dati a investitori, aziende, professionisti dei media e del settore legale, dando loro il potere di svolgere un ruolo positivo all’interno della società.

Attraverso i suoi progetti e iniziative, la Fondazione si impegna concretamente a garantire che i media indipendenti possano prosperare, continuando a informare il pubblico con un giornalismo responsabile e orientato al bene comune.

BenchMark Il Sogno di una Cosa

Bench-Mark | Ep. 77 – Il Sogno di una Cosa

Dal 1982, c’è una realtà che lavora per fare la differenza: è Il Sogno di una Cosa, una cooperativa sociale impegnata a migliorare la qualità della vita di adulti con disabilità intellettive, attraverso servizi e iniziative che mettono al centro l’inclusione e la comunità.

Ce lo racconta Alessandro Giampaolo, educatore della cooperativa, che condivide con noi la loro mission: creare un impatto sociale che duri nel tempo, attraverso la contaminazione positiva tra il territorio, le persone e le realtà che lo animano.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

the role of journalism in the impact economy

Il giornalismo d’impatto alla Impact Week di Bilbao con Torino Social Impact

In questi giorni Torino Social Impact partecipa alla Impact Week 2024 di Bilbao, evento che riunisce la comunità globale dei changemaker impegnati nell’impact investing. La Impact Week offre ad ogni edizione un’occasione per esplorare idee innovative, stringere collaborazioni e scoprire tendenze emergenti a beneficio delle persone e del pianeta. 

Alla Impact Week chiunque operi nel campo dell’impatto è il benvenuto e l’edizione che si tiene dal 27 al 29 novembre, incentrata sul tema “Madness, Boldness, Brightness”, ne è la testimonianza concreta. 

Il panel sul giornalismo d’impatto, 28 novembre ore 17.45

Nell’ambito dell’agenda di questo evento internazionale, Torino Social Impact porta un panel dal titolo “The role of journalism in the impact economy“, che avrà luogo il 28 novembre dalle ore 17.45 alle 19.00.

La sessione approfondirà come il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati a impegnarsi nell’affrontare le grandi sfide ambientali e sociali. I partecipanti apprenderanno come il cosiddetto “impact journalism” possa essere un veicolo per la diffusione di buone pratiche che favoriscono il progresso della società.

Il panel vedrà partecipazione di tre relatrici, esperte nel campo del giornalismo d’impatto:

  • Julie Pybus. Redattrice di Pioneers Post, la rete indipendente di notizie per la comunità globale dell’impatto. Il suo lavoro è basato sui principi del solutions journalism, per offrire una copertura di notizie positive che indaghi come possono essere affrontate le sfide della società.
  • Zoe McDonagh. Fa parte del team globale Outreach and Strategy del Media Development Investment Fund e si occupa di finanziamenti e relazioni con gli investitori. Ha trascorso quasi un decennio presso la Fondazione CRT, dove ha acquisito una vasta esperienza nell’attuazione di progetti internazionali in materia di imprenditorialità d’impatto.
  • Paula Garrero. Giornalista e membro di Impact Investor, canale di notizie dedicato alla finanza d’impatto e responsabile. Impact Investor esplora il mercato degli investimenti a impatto, dove il ritorno finanziario incontra i benefici sociali e ambientali.

La sessione si inserisce nell’ambito della più ampia iniziativa Torino Impact Journalism, lanciata nel mese di marzo da Torino Social Impact, con l’obiettivo di portare al centro dell’attenzione la discussione sul giornalismo. Grazie al contributo di esperti e alle collaborazioni avviate sul territorio, l’iniziativa esplora come il giornalismo possa avere un ruolo attivo nel promuovere il cambiamento sociale, oltre che nell’informare.

Siamo orgogliosi di portare questo tema alla Impact Week 2024 di Bilbao e di contribuire al dibattito globale sull’importanza del giornalismo nel promuovere un’economia a impatto positivo per le persone e il pianeta.

Styli Charalambous Banner Webinar

Styli Charalambous interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism, il quarto ed ultimo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e le possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

Styli Charalambous è il co-fondatore del Daily Maverick, testata giornalistica online e quotidiano cartaceo sudafricano partito da una start-up di 5 persone per arrivare a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Appassionato di leadership e innovazione, nel 2021 è stato insignito del più importante premio giornalistico sudafricano per il coraggio e l’integrità per il suo ruolo determinante, che ha portato al successo del Daily Maverick.

Quello che propone è un giornalismo indipendente che si basa sui principi di verità, onestà e profondità analitica. Conscio dell’importanza di un giornalismo che non solo informi ma che ispiri anche a un cambiamento positivo, il Daily Maverick rivolge l’attenzione alle sfide globali della nostra società: dalle questioni sulla sostenibilità ai diritti umani, dalla politica interna alla giustizia sociale. È così che, oltre a essere testata giornalistica, si propone di promuovere una società più equa e consapevole.

Un giornalismo ad impatto

Finanziato da organizzazioni filantropiche, attività commerciali (come la proprietà digitale e cartacea della testata, eventi e sponsorizzazioni), oltre che dal sostegno dei lettori, negli anni il Daily Maverick ha creato più di 100 posti di lavoro, la maggior parte dei quali a tempo indeterminato.

Informazione costruttiva, misurazione dell’impatto sociale delle notizie e coinvolgimento della cittadinanza caratterizzano questo progetto editoriale, grazie a un team di giornalisti convinti che l’informazione debba indirizzare la società nel prendere decisioni migliori e più consapevoli. 

Così, al di là della mera informazione, il Daily Maverick si pone oggi come un punto di riferimento per la comunità, promuovendo attivamente la partecipazione dei suoi lettori attraverso forum e piattaforme social dove il dialogo e lo scambio di idee vengono incoraggiati. Questo spirito comunitario rafforza il legame tra il giornale e il suo pubblico, per creare uno spazio online dove diverse voci possono coesistere e arricchire il dibattito pubblico.

Zaffararano Banner Webinar

Francesco Zaffarano interviene al webinar: “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Sostenibilità economica dell’impact journalism, il quarto ed ultimo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e le possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto. 

Lanciato nel 2020, oggi Will Media è uno dei più seguiti – e apprezzati –  progetti italiani di divulgazione giornalistica. Se dovessimo spiegare di cosa si occupa, non basterebbe una sola definizione. Will Media è, infatti, tante cose insieme: una startup che mette la comunità al centro e che si dedica a raccontare le grandi storie e i trend di un mondo in rapida evoluzione, uno spazio di approfondimento dedicato ai curiosi, ma anche un progetto realizzato da giovani e capace di coinvolgere un pubblico altrettanto giovane e digitale.

All’interno del suo team, Francesco Zaffarano è responsabile dei contenuti, oltre che direttore della New Media Academy. In precedenza, ha ricoperto ruoli legati allo sviluppo del pubblico presso The Telegraph, The Economist, GEDI Digital e La Stampa. È stato uno degli organizzatori del capitolo londinese di Hacks/Hackers, una comunità internazionale che riunisce giornalisti e tecnologi per ripensare il futuro del giornalismo. Dal 2018 partecipa alle Predictions for Journalism del Nieman Lab, offrendo il suo contributo sull’evoluzione del settore.

Will Media, uno spazio dedicato ai curiosi

Oggi Will Media è una community online che conta oltre 1,9 milioni di persone, unite dal desiderio di comprendere e affrontare le grandi sfide del nostro tempo.

La sua missione è ispirare il cambiamento, promuovendo una maggiore consapevolezza su temi cruciali che riguardano la società contemporanea. Will Media non si limita a raccontare il mondo ma, attraverso i suoi contenuti, si impegna attivamente a sensibilizzare le persone e generare un impatto positivo.

Video, podcast e articoli: raccontare il cambiamento mettendo la comunità al centro

Will Media produce una varietà di contenuti multimediali tra cui video, podcast e articoli, approfondendo tematiche che spaziano tra attualità, politica economica e innovazione tecnologica, passando per geopolitica, storia e sostenibilità. 

A distinguersi è soprattutto per l’uso di formati coinvolgenti che catturano l’attenzione e creano connessioni autentiche con il pubblico, sfruttando al massimo il potenziale dei canali social, come nel caso di Instagram, Facebook o Tiktok. I suoi podcast, come raccontano, sono “il modo per affrontare in qualsiasi momento temi di attualità” e rappresentano una delle colonne portanti della piattaforma, approfondendo temi e argomenti complessi in modo accessibile. Inoltre, ogni settimana, Will Media racconta una storia di cambiamento dal mondo attraverso LOOP, uno spazio di approfondimento pensato per i curiosi. 

Questi contenuti hanno un approccio data-driven, realizzati in collaborazione con brand che ne condividono i valori e diffondendo messaggi capaci di ispirare il cambiamento. Grazie a queste partnership, Will Media riesce a parlare a una community giovane, attenta e desiderosa di essere parte attiva nel costruire un futuro migliore.

Nel 2021, è stato lanciato Will Meets, un tour dal vivo che ha attraversato l’Italia con 20 tappe in città e piccoli borghi, percorrendo oltre 5.000 km e coinvolgendo 1.500 persone. L’obiettivo era quello di portare il dialogo offline, favorendo un confronto diretto con la sua community.

Will Media si distingue per il suo impegno nel costruire un rapporto di fiducia con la sua community: ogni progetto viene sviluppato per amplificare messaggi che ispirano il cambiamento, per raccontare il mondo che cambia.

Webinar Sostenibilità economica dell'impact journalism

Webinar “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Dopo l’incontro introduttivo sui principi e i fondamenti dell’impact journalism, seguito da un approfondimento sugli strumenti utili per misurare l’impatto sociale delle notizie e sulle “storie che fanno la differenza”, proseguiamo con il quarto webinar dal titolo “Sostenibilità economica dell’impact journalism”, che si terrà lunedì 2 dicembre, ore 14-16. 

Il webinar sarà dedicato alle sfide economiche e alle possibili soluzioni per garantire la sostenibilità di una redazione con logiche di impatto. Ciò include la discussione sui modelli di finanziamento innovativi come bandi di gara, crowdfunding e partnership strategiche, attraverso esempi concreti e case studies.

Il corso si concentrerà anche sulla costruzione di una redazione di impact journalism da zero, incoraggiando la partecipazione attiva della comunità e dimostrando come il giornalismo possa essere utilizzato per affrontare le sfide locali, promuovere la consapevolezza e ispirare azioni concrete per un cambiamento sociale positivo. 

Il corso fa parte di un ciclo di webinar nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, che intende esplorare il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy. L’iniziativa, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, approfondisce come il giornalismo possa realmente contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

 Il webinar sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori che a chiunque sia interessato/a ad esplorare il mondo del giornalismo e della comunicazione d’impatto!

Lingue di lavoro: italiano/inglese

Nei prossimi giorni non mancherà il racconto degli ospiti che porteranno la loro esperienza al webinar.
Per partecipare – e ricevere prima dell’evento il link di accesso al webinar – è necessario iscriversi al seguente Google Form.

 I relatori:

  • Styli Charalambous, Co-fondatore del Daily Maverick
  • Annalisa Eichholzer, Business Development Manager presso Thomson Reuters Foundation
  • Pietro Saccò, Vicedirettore di Avvenire, responsabile della redazione Economia e dell’inserto L’economia civile
  • Francesco Zaffarano, Head of content presso Will Media e Direttore della New Media Academy
  • TBD
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Assemblea Torino Social Impact 

Cinque progetti a impatto sociale per la Città al centro dell’evento aperto ai 330 partner e alla cittadinanza

Si è svolta il 18 novembre l’Assemblea dei 330 partner di Torino Social Impact, aperta a tuttə lə cittadinə, le organizzazioni e gli enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale.

350 persone hanno partecipato all’incontro, che è stato una preziosa opportunità di dialogo con espertə e figure di rilievo nazionale, con al centro uno scambio su cinque progetti a impatto per la città e un’ampia sessione dedicata alle attività collaborative e di peer learning. Torino Social Impact nasceva a novembre 2017 da una iniziativa della Camera di commercio di Torino che, attraverso l’attività dal Comitato per l’imprenditorialità sociale e con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, dava ufficialmente il via alla piattaforma immaginata per rafforzare il sistema locale e qualificarlo come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa e finanza, perseguendo allo stesso tempo obiettivi di redditività economica e di impatto sociale.

Dopo i saluti di apertura di Cristopher Cepernich, Vice Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio Torino, Carlotta Salerno, Assessora della Città di Torino all’istruzione, edilizia scolastica, giovani, periferie e rigenerazione urbana, Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino e Paolo Mulassano, Responsabile Direzione Innovazione d’Impatto Fondazione Compagnia di San Paolo, Mario Calderini, Politecnico di Milano e portavoce Torino Social Impact, è entrato nel vivo dell’evento, immaginato come un percorso aperto da condividere con la numerosa platea su Cinque progetti per la città, per un futuro a impatto positivo. Ad ogni progetto è stato dedicato un panel coinvolgendo vari soggetti, tra cui il Sottosegretario di Stato On. Lucia Albano.

“Mi complimento per l’iniziativa odierna e, più in generale, per la preziosa attività che svolgete con la finalità di mettere in rete progetti, attività, competenze, opportunità per trovare soluzioni a bisogni sociali del territorio. Oltre ai contenuti affrontati dalla vostra organizzazione, condivido anche il metodo di lavoro: voler mettere in rete le competenze per rispondere al meglio alle esigenze sociali. Un metodo che ho applicato nell’operatività di due mie deleghe, quella alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e quella all’economia sociale.

Lo scorso 7 novembre, si è insediata al Ministero dell’Economia la Cabina di regia sulla valorizzazione e dismissione degli immobili pubblici, da me coordinata. Istituita dal Governo, la Cabina di regia, per la prima volta, coinvolge tutti gli attori istituzionali che saranno partecipi di un percorso comune, così da classificare e valorizzare il real estate pubblico per la funzione di servizio alla comunità. Per rispondere alla raccomandazione dell’Unione Europea dello scorso 27 novembre 2023, riguardante lo sviluppo delle condizioni quadro per l’economia, ho istituito un gruppo di lavoro sull’economia sociale composto dalle principali rappresentanze del settore. Questo tavolo mira a dare ai partecipanti un ruolo attivo e propositivo per valorizzare l’economia sociale, sensibilizzando in merito al suo potenziale e agevolandone la crescita”, ha dichiarato l’On. Lucia Albano.

“Torino Social Impact sempre più si configura come un incubatore e acceleratore di grandi progetti sistemici caratterizzati da elevata innovazione e rischio. Questa Assemblea, volutamente aperta a cittadinə, organizzazioni, imprese ed enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale è stata occasione di un dialogo con espertə e figure di rilievo nazionale su cinque progetti a impatto per la città: dalla costruzione di infrastrutture finanziarie per l’impatto, tra cui la Borsa dell’Impatto Sociale, alla valorizzazione del patrimonio pubblico per l’impatto sociale, fino a varie forme di partenariati per l’impatto sociale come il social procurement e gli investimenti a impatto per i giovani neet. Infine, nel solco delle evoluzioni delle politiche e delle strategie europee e nazionali per l’economia sociale, cui Torino Social Impact ha contribuito attivamente in questi anni, la redazione del Piano Metropolitano per l’Economia Sociale” ha dichiarato Mario Calderini.

I 5 progetti a impatto per la Città

  1. La costruzione di infrastrutture finanziarie per l’impatto. La Borsa dell’Impatto Sociale
    Laura Cosa, project manager Borsa dell’Impatto Sociale
    Guido Romano, Responsabile Monitoraggio ed Analisi di Impatto Cassa Depositi e PrestitiSi tratta della creazione di un mercato di capitali dedicato a imprese che realizzano in modo intenzionale, addizionale e misurabile un impatto sociale positivo.Il progetto della Borsa dell’Impatto Sociale partiva da uno studio di fattibilità nel 2019, e nel 2021 è stato costituito il Comitato promotore. Tra il 2022 e il 2023 si è lavorato ad una quotazione simulata con 8 imprese italiane e 100 professionisti coinvolti.Oggi, grazie ad un accordo di collaborazione siglato con il partner finanziario Vorvel SIM S.p.A., si compie un ulteriore passo verso la creazione del nuovo mercato di capitali dedicato alle imprese ad impatto. È partita infatti una fase di lavoro che consentirà di definire le regole peculiari di funzionamento del mercato, con particolare attenzione alla dimensione dell’impatto. Nell’attività esplorativa in corso è inoltre prevista anche la creazione di strumenti dedicati al supporto della liquidità del mercato, per crearne le condizioni sufficienti di dinamicità e sostenibilità.
  2. Disegnare la città valorizzando il patrimonio pubblico per l’impatto sociale. La sperimentazione del Comune di Torino
    Marella Caramazza, Direzione strategica CeVIS, Board member Cottino Social Impact Campus e Istud Business School
    Paolo Mazzoleni, Assessore della Città di Torino all’urbanisticaIl progetto si propone di predisporre un modello di misurazione di impatto per la valorizzazione del patrimonio immobiliare e la riqualificazione urbana della Città di Torino. L’obiettivo è arrivare ad un metodo per poter concedere uno sconto a chi voglia acquistare un immobile per progetti con valore sociale: la Città ha da una parte il problema degli immobili invenduti, dall’altra l’esigenza di rispondere alle sfide sociali.Dopo una fase di analisi preliminare ed analisi dei vincoli di finanza pubblica, associati ai profili giuridici e contrattuali, è in corso la fase di calcolo dell’impatto e di definizione dello sconto. Si prevede il lancio e la comunicazione nel 2025, a conclusione della sperimentazione e modellizzazione.
  3. Partenariati per l’impatto. Il social procurement
    Raffaella Scalisi, advisor Torino Social Impact
    Marco Piccolo, Vice Presidente Piccola Industria con delega alla Sostenibilità
    Irene Bongiovanni, Vicepresidente Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di TorinoIl social procurement è la scelta di una organizzazione, pubblica o privata, di prediligere fornitori a impatto sociale per la propria catena di fornitura e il proprio funzionamento aziendale.In concreto si tratta di incentivare sul territorio forme innovative di fornitura, nel sistema pubblico ed in quello privato, al fine di sostenere la crescita delle imprese e delle attività ad impatto sociale. Torino Social Impact si è concentrata sulle potenzialità del social procurement in ambito privato ed a seguito di una indagine sulla propensione agli acquisti sociali da parte delle imprese profit ed alla correlata capacità operativa del settore non profit, ha avviato un programma di capacity building, b2b e comunicazione nell’ambito di un finanziamento della Commissione Europea e con la collaborazione di Unione Industriali, in occasione di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024. La campagna di comunicazione All Included, basata sul messaggio “Attenzione al profitto, attenzione al sociale. Tutto incluso e tutti inclusi”, prevede anche un portale sperimentale per reperire le imprese a impatto sociale. Nel portale si trovano differenti realtà di imprenditorialità sociale, quali cooperative e imprese sociali, società benefit e startup innovative a vocazione sociale, ed è possibile filtrarle in base al servizio o prodotto offerto, al tipo di impresa e alla missione sociale prevalente. A breve sarà integrato anche con le informazioni relative alla possibilità di stipula di convenzioni finalizzate all’integrazione nel mercato del lavoro delle persone con disabilità che presentino particolari difficoltà d’inserimento nel ciclo lavorativo ordinario ai sensi dell’art 14 del D lgs 10 settembre 2003 n 276.
  4. Partenariati outcome-based. Un fondo a impatto per i NEET in Piemonte
    Gianluca Gaggiotti, co-fondatore IMPACTips
    Marco Romei, Deputy Chief Innovation Officer Banca SellaL’outcome fund è un’iniziativa finalizzata alla costruzione di un meccanismo pubblico privato di finanza ad impatto per affrontare il problema dei NEET. Grazie all’approvazione del progetto europeo TOUCH da parte della componente occupazione e innovazione sociale (EaSI) del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), si definiranno i dettagli del meccanismo che permetterà agli enti del terzo settore e alle imprese sociali di partecipare a bandi per l’ottenimento di risorse funzionali al raggiungimento dei loro risultati d’impatto. Partendo dalle prime sperimentazioni sul territorio piemontese che vedrà coinvolti attori pubblici e privati in qualità di investitori ed outcome payers, il modello sarà poi condiviso a livello nazionale.
  5. L’evoluzione delle strategie europee e nazionali per l’economia sociale. Il piano metropolitano di Torino
    Simona De Giorgio, coordinamento Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di Torino e Torino Social Impact
    Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino
    On. Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle FinanzeLa Camera di commercio di Torino e la Città Metropolitana nel luglio scorso firmavano un accordo per la redazione di un Piano metropolitano per l’economia sociale.Lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva.Già nel 2017 Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione inserivano Occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030 quali obiettivi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. A seguire, nel 2021 la Commissione ha adottato un Piano di Azione per l’Economia Sociale, con misure concrete da attuare sia a livello nazionale sia europeo, che ha portato nel novembre 2023 all’approvazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE agli Stati membri per lo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.Sia il Piano sia la Raccomandazione evidenziano il ruolo strategico dei livelli locali, essendo i soggetti dell’economia sociale fortemente radicati sul territorio.Nel mese di maggio 2024 presso il Ministero economia e finanze è stato avviato un gruppo di lavoro “Economia sociale”, coordinato dalla sottosegretaria On. Lucia Albano, con l’obiettivo di dare seguito alla Raccomandazione del Consiglio UE.Il piano metropolitano terrà conto dei lavori in atto al MEF ed è strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione UE, focalizzandosi sulla promozione dell’accesso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.

    Si prevede che la redazione del piano sarà ultimata entro inizio 2025, a conclusione di un ampio processo di consultazione di tutti gli stakeholder.

Stakeholder meeting: le comunità di pratica, l’HUB Progetti Europei per l’economia sociale e gli strumenti di peer learning

A conclusione dei lavori, una sessione dedicata alle Comunità di pratica e agli strumenti di peer learning, gruppi di lavoro tematici nati dall’iniziativa di alcuni partner: per favorire il rafforzamento dell’ecosistema e la dimensione collettiva, è obiettivo della piattaforma Torino Social Impact abilitare il coinvolgimento e il protagonismo dei partner, attivando e facilitando gruppi di lavoro su tematiche e sfide condivise e attingendo alle competenze dei partner della rete per collaborare su progettualità emergenti. Le Comunità di pratica attualmente attive sono: Società Benefit, Economia circolare, Parità di genere, OP4Impact – Ordini professionali per l’impatto, NEET.

Tra le attività di supporto al partenariato c’è l’HUB Progetti Europei per l’Economia sociale. In linea con le finalità di Torino Social Impact, nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale, partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit. L’HUB intende potenziare le competenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario. Venerdì 15 novembre 5 enti hanno firmato un accordo potenziare l’iniziativa: Camera di commercio di Torino, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino. La firma è avvenuta a due giorni di distanza dall’importante riconoscimento che la Commissione europea ha voluto dare alla Città di Torino quale città all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini: l’economia sociale è ormai uno degli strumenti riconosciuti quali più validi ed efficaci.

È stato infine presentato il progetto Firstlife, che è una piattaforma collaborativa e un social network di comunità, sviluppato dal Gruppo Territori e Comunità Digitali del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, co-progettato insieme a cittadini e istituzioni locali. Attraverso Firstlife Torino Social Impact lancerà a breve la mappatura dell’ecosistema, con l’obiettivo di scoprire le opportunità offerte, creare nuove connessioni di networking, geolocalizzare i partner che promuovono l’impatto sociale sul territorio.

convegno imprese a impatto sociale

“Imprese ad Impatto Sociale”: il 23 novembre un convegno su Diversità, Equità e Inclusione al Sermig di Torino

Torino si prepara ad accogliere il convegno “Imprese ad Impatto Sociale”, un appuntamento di rilievo nel calendario delle iniziative per Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024. Organizzato da Unione Industriali Torino, l’evento si terrà il 23 novembre 2024, dalle 10:00 alle 12:00, presso il Sermig Arsenale della Pace.

L’incontro sarà un’occasione per riunire esponenti del mondo imprenditoriale, istituzionale e del terzo settore, con l’obiettivo di riflettere sul ruolo delle aziende nella promozione della responsabilità sociale. I temi centrali saranno diversità, equità e inclusione, con un focus sul supporto alle imprese nella definizione di strategie capaci di generare valore sociale e condiviso.

Programma

Il ricco programma è consultabile in allegato, e vedrà un contributo artistico a cura del Teatro Stabile di Torino, un keynote speech d’eccezione dell’artista-imprenditore Francesco Canale, e la presentazione del Tavolo Diversity, Equity and Inclusion di Unione Industriali Torino.
L’evento si concluderà con una tavola rotonda animata da esperti del settore, che offriranno approfondimenti e spunti pratici per le imprese.

A conferma del suo impegno concreto, Unione Industriali Torino compenserà le emissioni prodotte dall’evento con la piantumazione di un albero, un gesto simbolico per lasciare un segno positivo anche sull’ambiente.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione qui.

programma imprese ad impatto

accelerating social impact with ai

Call for Applications: Social Tides – Grow AI Accelerator

Siamo lieti di condividere un’importante opportunità per le organizzazioni a impatto sociale: è ufficialmente aperta la call for applications per l’acceleratore Grow AI, un programma europeo gestito da INCO con il supporto di Google.org.

Grow AI è un programma di accelerazione equity-free della durata di 6 mesi, rivolto a organizzazioni che utilizzano l’intelligenza artificiale o il machine learning per generare impatto positivo.

Cosa offre Grow AI?

Le organizzazioni selezionate potranno accedere a:

  • Formazione e mentoring da esperti di IA e business;
  • Networking e visibilità in un contesto internazionale;
  • Grant fino a 250.000 dollari per supportare la crescita dei progetti.

Scadenza e modalità di candidatura

La call for applications è aperta fino al 16 dicembre 2024. Per conoscere tutti i dettagli e candidarsi, visita il sito ufficiale del programma Grow AI.

Orange The World di UN Women Italy

Partecipa alla campagna Orange the World – UNITE contro la violenza di genere

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, vi invitiamo a unirvi alla campagna italiana Orange the World – UNITE, promossa da UN Women Italy, il Comitato Nazionale recentemente accreditato dalle Nazioni Unite per sostenere l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile nel nostro Paese.

La campagna globale UNiTE to End Violence Against Women di UN Women, attiva dal 25 novembre al 10 dicembre (Giornata internazionale dei diritti umani), sottolinea come la violenza di genere rappresenti una grave violazione dei diritti umani. Orange the World è un invito a sensibilizzare e mobilitarsi contro questa piaga, illuminando simbolicamente di arancione spazi e monumenti.

Maggiori dettagli sulla campagna qui

Come aderire:

  1. Diffondendo il materiale informativo predisposto da UN Women Italy sui vostri canali social.
  2. Illuminando di arancione la vostra sede il 25 novembre e durante i giorni della campagna.

Noi di Torino Social Impact abbiamo già aderito, certi che un’ampia partecipazione possa rafforzare il messaggio e contribuire al superamento di questa grave problematica.

Per ricevere ulteriori informazioni o materiali per partecipare, potete contattare il team di UN Women Italy scrivendo a communication@unwomenitaly.org.

HUB Progetti Europei per l’Economia sociale

L’HUB Progetti Europei per l’Economia sociale raduna 5 enti per potenziare l’attività

Nel primo anno di sperimentazione, vinti 4 progetti sul territorio.
L’economia sociale è uno strumento per attrarre risorse finalizzate alla fornitura di soluzioni innovative a vantaggio della collettività

Camera di commercio di TorinoCittà di TorinoCittà Metropolitana di TorinoUniversità degli Studi di Torino e Politecnico di Torino hanno firmato il 15 novembre un Memorandum of Understanding per collaborare all’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale nell’ambito di Torino Social Impact. La firma è avvenuta a due giorni di distanza dall’importante riconoscimento che la Commissione europea ha voluto dare alla Città di Torino quale città all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini: l’economia sociale è ormai uno degli strumenti riconosciuti quali più validi ed efficaci.

In linea con le finalità di Torino Social Impact, nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale, partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit. L’HUB intende potenziare le competenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario.

Vista l’utilità e l’importanza dell’iniziativa nel contesto europeo attuale, nell’ottica di sinergia e collaborazione che caratterizza gli enti del territorio, è stata formalizzata la volontà comune di potenziarla e valorizzarla condividendone gli obiettivi, al fine di attrarre gli investimenti europei per l’economia sociale nel territorio torinese, con un approccio orientato al capacity building dei partner di Torino Social Impact ed alla partecipazione concreta ai bandi.

“L’HUB progetti europei per l’economia sociale prevede la creazione di una Cabina di Regia a cui contribuiscono tutti gli enti firmatari con l’obiettivo di pianificare le attività, proporre iniziative, monitorare i risultati. Siamo convinti che questa sinergia non potrà che moltiplicare il potenziale che l’iniziativa ha già mostrato di avere nel primo anno di sperimentazione, realizzata nell’ambito di Torino Social ImpactFare sistema tra istituzioni per favorire la capacità di attrarre fondi per l’economia sociale è strategico per supportare il territorio nel perseguire congiuntamente obiettivi di sostenibilità sociale ed ambientale”, ha dichiarato Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino.

Per Chiara Foglietta, assessora all’Innovazione della Città di Torino: “L’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale rappresenta una straordinaria opportunità per il territorio torinese, non solo come punto di riferimento locale, ma in una prospettiva di crescita più ampia. Lavorare in rete è fondamentale per potenziare le competenze, condividere risorse e valorizzare le buone pratiche che possono avere un impatto su scala europea. Torino, con il suo ricco ecosistema di istituzioni, imprese e terzo settore, è il luogo ideale per far nascere queste iniziative innovative. L’HUB, attraverso un approccio di capacity building, mira a sfruttare le numerose opportunità finanziarie dell’Unione Europea, promuovendo la crescita dell’economia sociale. Si tratta di un’occasione da cogliere per la nostra città: grazie alla sinergia tra i partner di Torino Social Impact, si possono infatti creare condizioni per attrarre investimenti, stimolare l’imprenditorialità sociale e dare un ulteriore contributo attivo a un’Europa più inclusiva e sostenibile”.

Sonia Cambursano, consigliera di Città metropolitana di Torino delegata allo sviluppo economico: “La Città metropolitana di Torino aderisce con convinzione all’HUB progetti europei per l’economia sociale nell’ambito di Torino Social Impact: attrarre investimenti e idee imprenditoriali per risolvere problemi sociali è una mission che condividiamo totalmente e alla quale lavoriamo attraverso l’attuazione del Piano strategico metropolitano, perché le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi individuati della ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e della ‘Inclusione sociale’. Investiamo già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili: abbiano messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300mila euro”.

Alessandro Zennaro, Vice-Rettore Università degli Studi di Torino per la valorizzazione del patrimonio umano e culturale: “Trasferire le proprie competenze al territorio con l’obiettivo di promuovere la crescita economica e sociale è parte integrante della missione dell’Università. Fare rete è essenziale per potenziare l’impatto di progetti e iniziative del territorio, specie in un ambito come l’economia sociale, dove la risposta alle sfide sociali emergenti richiede la collaborazione di diversi soggetti pubblici e privati e il coinvolgimento attivo del terzo settore. Per questo, come Atenei, siamo particolarmente orgogliosi di mettere a disposizione del nuovo HUB il patrimonio di competenze ed esperienze maturate nel nostro Ateneo per contribuire all’individuazione di nuovi modelli economici sostenibili sul piano sociale e ambientale, in grado di attrarre i finanziamenti europei”.

Elena Maria Baralis, prorettore del Politecnico di Torino: “Il Politecnico di Torino è da sempre al fianco del Torino Social Impact, ed è pronto a mettere a disposizione tutto il suo know how affinchè siano sfruttate al massimo le possibilità offerte dai finanziamenti europei nel campo dell’imprenditorialità sociale, in linea con gli obiettivi individuati da questo mandato rettorale.”

Un contesto di policy europea ed internazionale per supportare l’economia sociale

Nel 2023 il Consiglio della UE approva la Recommendation on developing social economy framework conditions indicando la social economy come settore strategico per il raggiungimento di un’Europa più sostenibile sul piano sociale ed ambientale, in continuità con i precedenti documenti comunitari, in primis l’Action Plan per la Social Economy approvato nel 2021 e con l’inserimento dei proximity and social economy ecosystems tra i 14 ecosistemi industriali per la ripresa economica europea. Tra le diverse raccomandazioni del documento del Consiglio della UE che gli Stati dovranno recepire nelle politiche e legislazioni nazionali, emerge anche la centralità dei sistemi territoriali e la loro capacità di fungere da elemento di snodo per le opportunità finanziarie. Si parla di istituire punti di contatto per l’economia sociale nazionali, locali o regionali che svolgano la funzione di ambasciatori dell’economia sociale e promuovano il settore, offrano sostegno tra pari, agevolino l’accesso ai finanziamenti nazionali e dell’Unione e agiscano come intermediari con le autorità nazionali e regionali che gestiscono i fondi dell’Unione.

Analogamente anche a livello delle Nazioni Unite, il ruolo dell’economia sociale prende un posto importante come strumento di raggiungimento degli SDGs, con l’approvazione nel 2023 della Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Promuovere l’economia sociale e solidale per lo sviluppo sostenibile”.

Le attività dell’HUB

Il meccanismo di funzionamento dell’HUB si basa su un sistema Hub&Spoke, dove vengono coinvolti enti esperti, europrogettiste/i ed enti abilitanti del territorio per facilitare la partecipazione dell’ecosistema ai bandi europei.

Il progetto prevede, tramite la realizzazione di differenti workshop e info session sui programmi della Commissione Europea, il coinvolgimento dell’ecosistema tramite un processo di capacity-building e di peer-learning, mettendo in rete i partner di TSI per facilitare la condivisione di esperienze e stimolare processi di progettazione e «idea generation». L’ecosistema ha l’opportunità di prendere parte ad un vero e proprio apprendimento sul campo, potendo inoltre accedere ad un supporto per l’elaborazione e candidatura delle proposte.

Le attività dell’HUB sono co-progettate insieme a Weco Impresa Sociale, partner di Torino Social Impact impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit.

I risultati attuali dell’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale

Nel corso del 2023, con il supporto della Camera di commercio e della Compagnia di San Paolo, nell’ambito di Torino Social Impact sono state avviate le attività propedeutiche alla creazione di un HUB progetti europei per l’economia sociale attraverso una mappatura sugli interessi dei partner con 40 risposte, l’organizzazione di 3 incontri con 20 tavoli di idea generation, la gestione di 45 ore di accompagnamento, il coinvolgimento di 22 esperti, oltre 50 partner partecipanti, 12 enti accompagnati alla candidatura Erasmus+.

Nel 2024 sono stati consegnati 11 progetti europei (di cui 7 Erasmus+), organizzati 3 workshop sulla progettazione europea e 1 infosession online per un totale di oltre 40 partner e 19 esperti coinvolti. Inoltre, sono stati avviati 9 percorsi di accompagnamento 1to1 alla progettazione europea con il coinvolgimento di 5 europrogettisti. 4 progetti sono andati a buon fine ed hanno vinto il relativo bando. La cooperativa sociale Progetto Tenda ha portato in conferenza stampa la testimonianza relativa all’accompagnamento sperimentato per uno dei progetti vincitori, un Erasmus+ il cui focus è l’inclusione linguistica per migliorare l’occupabilità degli adulti migranti.

impact deal

Torino Social Impact è partner di sistema di Impact Deal, programma di accelerazione sostenuto da Fondazione CRT

Impact Deal è un programma di accelerazione per start-up, scale-up e PMI impegnate ad avere un impatto ambientale e sociale positivo e che intendono intraprendere un percorso di crescita che contempli l’uso di dataset, messi a disposizione gratuitamente da partner privati e pubblici (Windtre, Sella Bank, Almawave, TIM, Città di Torino ecc.) e valorizzati dalle imprese attraverso specifiche applicazioni (es. Intelligenza Artificiale). Il bando di Impact Deal è aperto fino al 2 dicembre.

Si prefigge i seguenti obiettivi: 

  • Favorire la crescita di attività imprenditoriali con finalità sociali e ambientali attraverso la valorizzazione di dataset proprietari (ovvero di proprietà di specifiche aziende e organizzazioni);
  • Promuovere la creazione di modelli di collaborazione tra pubblico e privato o tra grandi e piccole imprese per la messa in comune di dati, utili ad azioni orientate a un misurabile impatto sociale (es. per rafforzare le capacità di previsione e azione in campo sanitario, ambientale, di lotta alla povertà, ecc.); 
  • Favorire collaborazioni, partecipazioni e investimenti di natura commerciale, operativa, finanziaria o strategica tra le imprese partecipanti, i partner del programma e la comunità di investitori;
  • Promuovere lo sviluppo del territorio quale hub per la creazione di valore a partire dai dati e dalle tecnologie da essi alimentate (come ad esempio l’Intelligenza Artificiale).

La partnership. Già realizzato in due edizioni, Impact Deal è promosso e sostenuto da Fondazione CRT, in collaborazione con:

  • OGR Tech (che è sede del programma e gestisce, insieme ad Impact Deal, altri 14 altri programmi di accelerazione);
  • Fondazione ISI (partner scientifico, eccellenza nel campo della scienza dei dati);
  • TOP-IX (partner operativo, specializzato nella valorizzazione di asset tecnologici per lo sviluppo e l’impatto sociale).

L’elemento centrale nel funzionamento di Impact Deal è la presenza di un Data Club, ovvero di un gruppo di organizzazioni che sostengono il programma mettendo a disposizione dataset proprietari e individuando collaborazioni con le imprese a impatto selezionate.

Sostengono inoltre Impact Deal anche vari “Partner di sistema”, tra cui Torino Social Impact, che mettono a disposizione conoscenze, competenze, risorse tecnologiche e reti nei settori dell’imprenditoria sociale, dell’accelerazione d’impresa, dell’innovazione tecnologica, del digitale e dell’ICT.

Impact Deal coinvolge infine i rappresentanti di potenziali investitori, che forniscono alle imprese partecipanti la possibilità di accedere a varie forme di finanziamento, partecipazione finanziaria e investimento a impatto.

Come funziona. Impact Deal prevede un bando aperto a imprese a impatto europee con prospettive di crescita “data-driven”, ovvero stimolate dall’utilizzo sistematico e consapevole di dataset. Le imprese candidate sono selezionate sulla base delle loro potenzialità in termini economici, di investimento, di creazione d’impatto e di potenziale utilizzo dei dati. A seguire, Impact Deal si sviluppa secondo il seguente format:

  • Kick-off (15 gennaio): momento di lancio del programma, alla presenza delle 30 imprese selezionate e dei partner di progetto;
  • Fase 1: la prima parte del programma è dedicata ad attività di formazione sull’utilizzo dei dati per lo sviluppo del business e sui temi tipici dell’accelerazione d’impresa a impatto. Prevede inoltre incontri dedicati online con gli organizzatori del programma. Al termine viene organizzato il Data Pitch in cui le imprese presentano ai membri del Data Club e agli altri partner le loro prospettive e come intendono utilizzare i dati messi a disposizione. A seguito del Data Pitch viene effettuata un’ulteriore selezione di 12 delle imprese, sulla base della corrispondenza tra dataset a disposizione e prospettive di utilizzo;
  • Fase 2: il gruppo selezionato accede a una seconda fase che prevede per ciascuna impresa un supporto con mentori, dedicato ad approfondire nell’accesso ai dataset e il loro utilizzo. Vengono inoltre approfondite le opportunità di investimento con investitori a impatto;
  • Demo Day: alla fine del programma viene organizzata una giornata di presentazione in cui ciascuna impresa illustra il suo percorso, le sue prospettive e i suoi progetti ai potenziali investitori.

Impact Deal vuole rappresentare l’inizio di possibili collaborazioni più strutturate (basate sui dati, e/o di natura commerciale, operativa, finanziaria o strategica) tra le imprese partecipanti, i partner del progetto e, più in generale, il mondo imprenditoriale e finanziario, dell’impresa sociale e dell’impact investing a livello locale, nazionale e internazionale.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare il sito web

Torino Capitale Europea dell’Innovazione 2024

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024 (iCapital)

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024 (iCapital), riconoscimento che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

L’annuncio poco fa a Lisbona, città che aveva vinto questo premio lo scorso anno. A consegnare il premio al Sindaco Stefano Lo Russo sul palco principale del Web Summit, uno degli appuntamenti dedicati all’innovazione più interessanti d’Europa e sicuramente uno dei più importanti al mondo, la Commissaria europea all’innovazione, ricerca, cultura, istruzione e gioventù Iliana Ivanova.

“L’assegnazione del ‘Premio Capitale Europea dell’Innovazione 2024’ è un riconoscimento all’impegno e al lavoro per delineare una visione del futuro che abbia cittadini e comunità sempre al centro dei processi innovativi. L’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili.  Grazie alle nuove tecnologie e alla pianificazione urbana è possibile migliorare sia la qualità di vita dei cittadini sia i livelli di servizio pubblico rivolgendo la nostra attenzione a sostenibilità, efficienza energetica, comunicazioni e gestione delle emergenze” commenta il Sindaco Stefano Lo Russo.

“La nostra città – ricorda l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta, anche lei a Lisbona – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

Per supportare la candidatura di Torino erano presenti all’evento tecnologico nella città portoghese diversi attori rappresentativi dell’ecosistema locale dell’innovazione e coinvolti nelle progettualità torinesi premiate: i due Atenei – Università di Torino e Politecnico di Torino -, la Camera di Commercio di Torino con Torino Social Impact, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Piemonte Innova.

La giuria ha evidenziato come fattori per l’assegnazione di questo premio il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio. Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio, giunto quest’anno alla sua decima edizione, identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale.

A Torino – preferita a Espoo (Finlandia) e West Midlands (Regno Unito) nella categoria ‘Capitale Europa dell’Innovazione’ – andranno anche 1 milione di euro. Nella categoria ‘Città Innovative Emergenti’ ha vinto la città Braga (Portogallo), davanti Linz (Austria) e Oulu (Finlandia) .

Tra i vincitori delle precedenti edizioni Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017), Atene (2018), Nantes (2019), Lovanio (2020), Dortmund (2021), Aix-Marseille Provence Metropole (2022) e Lisbona (2023). come Capitali europee dell’innovazione. Nella categoria delle città innovative emergenti, i vincitori precedenti sono Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

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Il racconto del webinar “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Lunedì 11 novembre, dalle 14 alle 16, si è tenuto il corso “Impact journalism: storie che fanno la differenza”: il terzo di un ciclo di webinar inserito nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, che mira a esplorare come il giornalismo possa promuovere il cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

Storie e testimonianze dei pionieri del giornalismo d’impatto

Nell’attuale panorama mediatico, approcci innovativi stanno rivoluzionando il modo di raccontare le notizie. Esperienze come il solutions journalism negli Stati Uniti e il constructive journalism in Europa dimostrano come sia possibile andare oltre la semplice informazione, mettendo al centro storie che offrono soluzioni concrete e promuovono un cambiamento positivo. L’obiettivo di questi approcci è creare una narrativa capace di ispirare e coinvolgere le comunità, affrontando i problemi con uno sguardo orientato all’azione.

Il webinar “Impact Journalism: storie che fanno la differenza” ha dato voce a queste esperienze, riunendo relatori nazionali e internazionali per condividere le proprie storie e mettere in luce esperienze concrete e di successo. Il corso, moderato da Maria Chiara Voci, giornalista e autrice del gruppo Sole 24 Ore, è stato un’occasione per far dialogare il giornalismo italiano con quello internazionale, fornendo utili spunti di riflessione e confronto.

Ad aprire il dialogo è stata Mariia Bohdanovska, Digital Analyst di Rubryka. Grazie alla sua testimonianza, ha offerto una prospettiva sull’impact journalism in un contesto di guerra, raccontando l’esperienza di Rubryka, testata ucraina che affronta questioni complesse attraverso il solutions journalism. Bohdanovska ha condiviso esempi di come una storia, che documentava le difficoltà di una comunità colpita dalla guerra, abbia ispirato azioni concrete per il suo sostegno. Ha inoltre illustrato come Rubryka utilizzi strumenti specifici per misurare l’impatto delle sue storie e di come un approccio costruttivo possa ridurre la polarizzazione nei lettori, favorendo un senso di comunità e speranza.

Camilla Soldati è Content coordinator di LifeGate, organizzazione che supporta le imprese per migliorare la propria sostenibilità attraverso un’attività di consulenza, comunicazione strategica e l’adesione a progetti ambientali. Ha raccontato come la testata stia sviluppando storie di impatto e illustrato qual è il criterio che la guida attraverso esempi concreti e casi studio che hanno avuto un impatto tangibile sulle comunità e sull’ambiente.

In seguito, Alberto Puliafito ha raccontato qual è la visione che muove Slow News, progetto editoriale che ha co-fondato e di cui è il Direttore. Grazie a un recente grant per il giornalismo d’impatto, Slow News sta attualmente sviluppando un’inchiesta specifica. Inoltre, Alberto Puliafito ha illustrato le difficoltà quotidiane incontrate, come il bilanciare le esigenze economiche con la necessità di approfondire storie di slow journalism.

Infine, Christian de Boisredon ha chiuso il webinar raccontando la nascita di Sparknews, un’organizzazione che da anni lavora con media di oltre 50 Paesi per promuovere l’impact journalism. De Boisredon ha condiviso le sfide affrontate nel coordinare una rete globale di giornalisti con culture e priorità diverse. Progetti come l’Impact Journalism Day sono stati esempi concreti di come Sparknews riesca a mantenere un approccio costruttivo e orientato alle soluzioni, garantendo che le storie pubblicate abbiano un impatto misurabile.

Nel complesso, il webinar ha rappresentato un momento di confronto su progetti che stanno concretamente generando un cambiamento positivo sulle persone e sulle comunità di tutto il mondo. Dalle diverse testimonianze, è emerso un messaggio potente: non basta raccontare notizie interessanti, è fondamentale che queste siano capaci di ispirare azioni concrete e generare un impatto reale.

diventare digitali

Incontro sui NEET il 4 dicembre per Diventare digitali. Le storie e le esperienze del Fondo per la Repubblica Digitale

La Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale ha organizzato due eventi rivolti a Enti del Terzo Settore e professionisti delle tematiche digitali.

Dopo un primo appuntamento a novembre dedicato alle competenze digitali per le donne, segue mercoledì 4 dicembre un evento incentrato sulle competenze per i NEET (giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiano né lavorano), utili a facilitare il loro ingresso nel mercato del lavoro.

In apertura ad entrambi gli eventi, il racconto di due progetti vincitori di bandi del Fondo (rispettivamente “Futura” e “OnLife”), per poi proseguire con una tavola rotonda sul tema dell’incontro.

Al termine sarà lasciato spazio a una sessione di domande e risposte, seguita da un momento di networking, durante il quale i partecipanti potranno conoscersi e scambiare idee e opinioni sulle sfide e le opportunità legate alla digitalizzazione.

Per partecipare è possibile effettuare la registrazione tramite il presente link.

Scarica iprogramma

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Bench-Mark | Ep. 76 – NATworking

Nata a Porta Palazzo, NATworking è un’associazione che ha l’obiettivo di avvicinare agli spazi di lavoro nelle aree rurali e interne i lavoratori e le lavoratrici che possono lavorare da remoto.

Oggi, con Chiara Guidarelli e Francesca Albera, rispettivamente Co-founder e parte del team management di NATworking, esploriamo come questa realtà cerchi di instaurare connessioni con le comunità locali per avviare processi di rigenerazione duraturi, che vadano oltre un’esperienza temporanea.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

 

comunità di pratica società benefit

Relazione annuale: un nuovo incontro della Comunità di pratica sulle Società Benefit

Continua il percorso della Comunità di Pratica sulle Società Benefit!

In collaborazione con Futura Law Firm e FL20 Studio, si è tenuto un nuovo incontro della Comunità di Pratica – Società Benefit, che ha riunito le organizzazioni facenti parte dell’ecosistema di Torino Social Impact per un momento di dialogo e confronto. Ospitati anche questa volta nella sede di Futura Law Firm, ci siamo concentrati sulla “Funzione e redazione della Relazione Benefit,” esplorando insieme il valore e l’importanza dello strumento annuale, richiesto alle Società Benefit per illustrare il perseguimento del beneficio comune.

Sono dieci le organizzazioni che hanno preso parte all’incontro: alcune sono Società Benefit già coinvolte nel percorso di Fit4Benefit, altre hanno recentemente aderito a TSI, mentre altre ancora stanno valutando di intraprendere questa trasformazione.

Generare impatto sociale: un’occasione di confronto condiviso

L’incontro si aperto con una riflessione iniziale: “Qual è la funzione della Relazione Benefit?”. Una domanda che ha stimolato un confronto vivace, dove ciascuno ha condiviso esperienze e sfide incontrate lungo il percorso. È emerso come la Relazione Benefit rappresenti un potente strumento comunicativo: una sorta di “carta d’identità” che mostra l’impegno dell’organizzazione verso la sostenibilità, l’impatto sociale e la governance. Un documento, quindi, che esprime l’anima della propria scelta aziendale.

Successivamente, i partecipanti hanno discusso degli aspetti essenziali da considerare nella redazione della relazione e degli elementi che devono essere inclusi obbligatoriamente. Ci si è confrontati su come mappare gli obiettivi e le azioni intraprese dalle organizzazioni, oltre che sulle sfide incontrate nella valutazione dei risultati raggiunti.

L’incontro ha offerto un momento prezioso di scambio, arricchito da esperienze, punti di vista, esempi pratici e la condivisione di criticità e opportunità. La Comunità di Pratica si propone proprio di favorire questo tipo di confronto, dove ogni domanda trova uno spazio di ascolto e riflessione.

Fit4Benefit: un ciclo di incontri per l’annualità 2024/2025

L’iniziativa si colloca all’interno del progetto della Comunità di Pratica delle Società Benefit per il biennio 2024-2025, con l’obiettivo di creare un sapere condiviso attraverso la collaborazione e lo scambio di competenze tra tutti i partecipanti.

Il progetto Comunità di pratica è realizzato grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

eu project hub weco

Networking e innovazione sociale: imprenditori lituani e realtà torinesi a confronto con l’HUB progetti europei per l’economia sociale

Giovedì 7 novembre si è svolto un incontro dedicato al networking e allo sviluppo di progetti innovativi a livello europeo nell’ambito dell’economia sociale, promosso dall’HUB progetti europei per l’economia sociale, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale e supportato dalla Camera di commercio di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Organizzato in collaborazione con la Cooperativa Sociale Didaxé, l’evento ha rappresentato un’importante occasione per conoscere diverse realtà di impresa sociale provenienti dalla Lituania e ampliare le opportunità di collaborazione europea per le organizzazioni del territorio. 

L’incontro si è svolto presso la sede di Impact HUB Torino, spazio di coworking che ospita e mette in rete i professionisti del territorio con organizzazioni, investitori e settore pubblico, nonché incubatore certificato di startup e community impegnata sui temi dell’innovazione sociale.

Le organizzazioni provenienti dalla Lituania, in tutto dodici, hanno presentato le proprie attività e progetti innovativi: tra queste, Katalista Ventures,  un acceleratore che supporta startup e organizzazioni orientate a generare un impatto positivo sulle persone, sull’ambiente e sul mondo dell’impresa. Hanno preso parte all’incontro anche rappresentanti di organizzazioni locali del terzo settore e dell’economia sociale, tra cui la Cooperativa Sociale Liberitutti, Vol.To, Mercato Itinerante e Discentis

Durante l’evento è stato realizzato un workshop interattivo che ha permesso ai partecipanti di conoscersi reciprocamente, confrontarsi sulle sfide affrontate all’interno dei propri ambiti di intervento e condividere le competenze che le varie realtà avrebbero potuto offrire o cercare in vista di una collaborazione futura.

In una seconda fase, il dibattito si è articolato in tavoli tematici dedicati a quattro ambiti principali: integrazione, innovazione, salute e artigianato.

Il confronto tra realtà provenienti da contesti diversi ma orientate agli stessi obiettivi nell’innovazione e nell’economia sociale si è rivelato molto arricchente, offrendo una molteplicità di prospettive, esperienze e visioni, con l’obiettivo di costruire e consolidare relazioni collaborative a livello internazionale ed europeo.

assemblea partner torino social impact

L’Assemblea del 18 novembre è un evento pubblico aperto a tuttə!

Non perdere l’appuntamento con l’Assemblea Generale di Torino Social Impact!

All’evento è confermata la partecipazione del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze On. Lucia Albano.

Ti aspettiamo lunedì 18 novembre dalle ore 14.30 alle ore 18.00, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino all’interno della Cavallerizza Reale, in via Giuseppe Verdi 9 a Torino.

L’Assemblea è aperta a tuttə lə cittadinə, le organizzazioni e gli enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale: ti invitiamo a unirti a noi e a diffondere questo evento a tuttə coloro che possano essere interessatə a partecipare!

L’incontro sarà una preziosa opportunità di dialogo con espertə e figure di rilievo nazionale. Al centro uno scambio su cinque progetti a impatto per la città e un’ampia sessione dedicata alle attività collaborative e di peer learning.

Per permetterci di organizzare al meglio l’incontro, ti invitiamo a registrarti se non l’hai ancora fatto!

REGISTRATI QUI

AGENDA

14.30
Registrazione

15.00
Benvenuto e Saluti di apertura
Cristopher Cepernich, Vice Rettore dell’Università degli Studi di Torino
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio Torino
Carlotta Salerno, Assessora della Città di Torino all’istruzione, edilizia scolastica, giovani, periferie e rigenerazione urbana
Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino
Paolo Mulassano, Responsabile Direzione Innovazione d’Impatto Fondazione Compagnia di San Paolo

15.15
Un futuro a impatto positivo: cinque progetti per la città
Introduzione e moderazione dialoghi a cura di Mario Calderini, Politecnico di Milano e portavoce Torino Social Impact

15.30
La costruzione di infrastrutture finanziarie per l’impatto. La Borsa dell’Impatto Sociale
Laura Cosa, project manager Borsa dell’Impatto Sociale
Guido Romano, Responsabile Monitoraggio ed Analisi di Impatto Cassa Depositi e Prestiti

15.45
Disegnare la città valorizzando il patrimonio pubblico per l’impatto sociale. La sperimentazione del Comune di Torino
Marella Caramazza, Direzione strategica CeVIS, Board member Cottino Social Impact Campus e Istud Business School
Paolo Mazzoleni, Assessore della Città di Torino all’urbanistica

16.00
Partenariati per l’impatto. Il social procurement
Raffaella Scalisi, advisor Torino Social Impact
Marco Piccolo, Vice Presidente Piccola Industria con delega alla Sostenibilità
Irene Bongiovanni, Vicepresidente Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di Torino

16.20
Partenariati outcome-based. Un fondo a impatto per i NEET in Piemonte
Gianluca Gaggiotti, co-fondatore IMPACTips
Marco Romei, Deputy Chief Innovation Officer Banca Sella

16.35
L’evoluzione delle strategie europee e nazionali per l’economia sociale. Il piano metropolitano di Torino
Simona De Giorgio, coordinamento Comitato imprenditorialità sociale Camera di commercio di Torino e Torino Social Impact
Sonia Cambursano, Consigliera delegata Città Metropolitana di Torino
On. Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze

17.00
Stakeholder meeting: le comunità di pratica e gli strumenti di peer learning
Team Torino Social Impact

18.00
Conclusione dei lavori

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“Impact journalism: storie che fanno la differenza”: chi sono gli ospiti del webinar

Come funziona una redazione focalizzata sul giornalismo d’impatto e quali sono le principali sfide che deve affrontare nel contesto mediatico odierno?

Si terrà lunedì 11 novembre, dalle ore 14 alle 16, il corso “Impact journalism: storie che fanno la differenza“,  il terzo di un ciclo di webinar che si inserisce nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism.

Il webinar sarà un’occasione per immergersi nelle esperienze di giornalismo d’impatto a livello nazionale e internazionale, per esplorare come integrare gli approcci e le strategie, già affrontate nelle sessioni precedenti, nelle pratiche giornalistiche quotidiane. Attraverso l’intervento di giornalisti ed esperti del settore, scopriremo testimonianze dirette, consigli pratici e casi studio di successo.

L’evento è parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare questa tematica.

Gli ospiti del webinar

Christian-de-BoChristian de Boisredon. Imprenditore d’impatto, pioniere del solutions journalism, consulente nella trasformazione culturale e speaker motivazionale. Nel 2011 ha fondato Sparknews per creare programmi collaborativi di solutions journalism con i principali media in 50 paesi, promuovendo un cambiamento culturale positivo.

 

Mariia-BohdanovskaMariia Bohdanovska. Ex giornalista e attualmente analista digitale presso Rubryka, prima testata che in Ucraina si occupa di solutions journalism. Per promuovere un giornalismo orientato alle soluzioni, come analista digitale si occupa di tracciare, analizzare e misurare l’impatto che le storie hanno sulla vita delle persone.

 

Alberto-PuliafitoAlberto Puliafito. Giornalista, regista e analista dei media, co-fondatore e direttore di Slow News. Con un background in ingegneria biomedica, oggi studia comunicazione interculturale ed è impegnato nella formazione, copertura giornalistica e sperimentazione di tutto ciò che riguarda le intelligenze artificiali.

 

camilla-soldatiCamilla Soldati. Coordinatrice della redazione di LifeGate per cui scrive di conservazione, diritti umani e ambientali, per amplificare le voci di chi fa la differenza per il nostro Pianeta e raccontare storie che possono ispirare un cambiamento positivo. È anche curatrice della pagina di Instagram della testata e del libro Cose belle dal mondo.

 

Maria-Chiara-VociMaria Chiara Voci. Giornalista, da oltre 15 anni si occupa di sostenibilità e salubrità nell’ambito di costruzioni, architettura, recupero dell’esistente e rigenerazione urbana, innovazione, smart city e tecnologica in edilizia. È autrice del gruppo Sole 24 Ore e direttrice editoriale della rivista di bioedilizia Casa Naturale.

 

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

Maria Chiara Voci

Maria Chiara Voci interviene al webinar: “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Lunedì 11 novembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Impact journalism: storie che fanno la differenza, il terzo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di giornalisti ed esperti che si confronteranno sulle esperienze di impact journalism a livello nazionale e internazionale, per esplorare come integrare gli approcci e le strategie nelle pratiche giornalistiche quotidiane.

A moderare il webinar e gli interventi degli ospiti, protagonisti delle “storie che fanno la differenza,” è Maria Chiara Voci.

Un viaggio a 360 gradi nella sostenibilità

Giornalista professionista, da oltre 15 anni Maria Chiara Voci si occupa di sostenibilità e salubrità nel comparto delle costruzioni, architettura, recupero dell’esistente e rigenerazione urbana, innovazione, smart city e tecnologica in edilizia. Appassionata – e affascinata – dall’evoluzione del settore e dalle opportunità di crescita e sviluppo della filiera, lavora come autrice del gruppo Sole 24 Ore.

È direttrice editoriale della rivista di bioedilizia Casa Naturale, oltre che autrice e conduttrice del podcast “Non solo Voci – Dialoghi costruttivi sul futuro dell’abitare”: un viaggio multidisciplinare che esplora le intersezioni tra edilizia, architettura, urbanistica e società, proponendosi di offrire una visione a 360 gradi sul futuro delle nostre città, analizzando tanto le grandi trasformazioni urbanistiche quanto le dinamiche interne al settore edile.

 Dai cantieri alla progettazione, dalla formazione alla ricerca, il podcast offre una piattaforma di confronto e dialogo per tutti coloro che sono interessati a costruire un futuro più sostenibile e inclusivo.

Nel 2019 Maria Chiara Voci ha ideato e lanciato il progetto Home, Health & Hi-Tech (casaesalute.com) per lo sviluppo di una comunicazione e formazione informata sul tema della salubrità indoor.

Spazi inclusi: una “redazione” collettiva che stimola il confronto tra i saperi

Nel 2011, a Torino, Maria Chiara Voci ha fondato il service di giornalisti Spazi Inclusi, realtà partner di Torino Social Impact. Il nome del progetto richiama l’espressione “spazi inclusi,” che si riferisce alla competenza professionale di scrivere rispettando precise battute, un’abilità che fa parte della professionalità di giornalisti e comunicatori. Nato nel 2013 come progetto di condivisione dello spazio e come “redazione” collettiva, moderna e multimediale, Spazi Inclusi è oggi una società strutturata che favorisce la logica del network professionale e il confronto fra i saperi.

La società promuove l’interazione tra giornalisti, comunicatori di impresa, esperti multimediali, foto e videomaker, grafici, organizzatori di eventi, startupper e creativi della comunicazione. Studia strategie ad hoc, gestisce in outsourcing strumenti e prodotti editoriali – cartacei, web e video – e realizza eventi e campagne di media relations.

Camilla Soldati - IJ

Camilla Soldati interviene al webinar: “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Camilla Soldati è coordinatrice della redazione di LifeGate, per cui scrive di conservazione, diritti umani e ambientali, per amplificare le voci di chi fa la differenza per il nostro Pianeta e raccontare storie che possono ispirare un cambiamento positivo. È anche curatrice della pagina di Instagram della testata e del libro Cose belle dal mondo. Quando non è in redazione, è tra i monti, tra le rocce, tra gli alberi o tra le onde per sentirsi profondamente connessa con gli elementi naturali.

LifeGate nasce nel 2000 con l’obiettivo di coinvolgere persone e aziende nei temi della sostenibilità ambientale e sociale. Come testata giornalistica attraverso il network multicanale composto da sito, radio, social network, newsletter, e come società benefit attraverso servizi di consulenza e progetti ambientali, diffonde fin dal primo giorno un modello di sviluppo sostenibile oggi necessario e urgente, e ha costruito negli anni una community attiva e solida. 

Nasce nel 2000 dall’esperienza della famiglia Roveda maturata negli anni Ottanta con Fattoria Scaldasole, la prima azienda a entrare in grande distribuzione con un prodotto biologico.

L’obiettivo, fin da allora, è stato promuovere un mondo giusto e sostenibile dove la circolarità è il futuro. Come nell’amicizia e nell’amore, prendere e restituire è alla base della relazione tra le persone, le imprese e il pianeta. Dove lo stile di vita sostenibile abbraccia ogni ambito della vita quotidiana di ciascun individuo, mettendolo in relazione con il sistema di valori proprio e di ciò che gli sta intorno. È un approccio consapevole per ridefinire il progresso, tenendo conto degli indicatori ambientali, sociali ed economici.

LifeGate oggi è una società benefit, considerata il punto di riferimento della sostenibilità e conta su una community di oltre 5 milioni di persone interessate e appassionate ai temi legati alla sostenibilità.

Ogni giorno LifeGate lavora con passione e determinazione per mettere a disposizione informazioni, progetti e servizi coinvolgendo una rete sempre più ampia di persone, imprese, ong, istituzioni che vogliono impegnarsi attivamente al cambiamento per un futuro sostenibile.

Vogliamo diffondere un approccio consapevole e un modus operandi in grado di ridefinire il progresso, tenendo conto degli indicatori ambientali, sociali ed economici. Siamo l’hub dello sviluppo sostenibile: a noi si rivolge non solo chi cerca informazioni, ma anche chi ha bisogno di strumenti concreti per passare all’azione.

AlgoritmoAssociates benchmark

Bench-Mark | Ep. 75 – AlgoritmoAssociates

AlgoritmoAssociates lavora per promuovere l’inclusione sociale attraverso LanguageAid, un progetto che mette in comunicazione tecnologia e linguaggio, coinvolgendo la comunità migrante residente a Torino.

Oggi, con Ilaria Molendi, Project Manager di AlgoritmoAssociates, scopriamo come questa realtà collabora con enti locali e università per costruire un network solido, rafforzare l’inclusione e sensibilizzare sull’importanza della comunicazione interculturale.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

trust conference racconto evento

Trust Conference: il racconto dal forum all’insegna di società più consapevoli

Varcare la soglia del Queen Elizabeth II Conference Centre, nel cuore pulsante di Londra, significa entrare in un contesto vibrante, dove ogni partecipante, proveniente da diversi Paesi del mondo, sembra parlare la stessa lingua. Innovatori, attivisti e leader aziendali di spicco si sono riuniti in occasione della Trust Conference, l’evento annuale organizzato dalla Thomson Reuters Foundation, nonché forum globale dedicato ad affrontare le questioni cruciali della nostra era, che si collocano all’intersezione tra media, diritto e responsabilità sociale d’impresa.

Per l’occasione ha partecipato anche Torino Social Impact, con l’obiettivo di raccogliere interessanti e utili spunti e approfondire qual è il ruolo cruciale dell’informazione nell’era dell’impact economy.

Come testimoniato dagli interventi inclusi nell’ampio e ricco programma, il motto della conferenza è: “costruire società libere, giuste e informate”. Non solo una dichiarazione di intenti, ma una filosofia condivisa che permea ogni aspetto dell’evento. La vera forza di questo forum globale risiede infatti nella convinzione che solo attraverso il dialogo e la collaborazione si possano spingere i confini di ciò che è realizzabile, per affrontare in modo concreto e innovativo alcune delle sfide più urgenti che il mondo contemporaneo si trova ad affrontare.

Lasciarsi ispirare: il programma degli interventi verso un futuro più equo

A partire dalle testimonianze dei relatori di spicco presenti, durante il primo giorno sono state esplorate le sfide complesse che le democrazie stanno affrontando a livello globale. Mentre miliardi di persone votano alle elezioni in tutto il mondo, si trovano di fronte a un’impennata di regimi e pratiche repressive, dalla diffusione della disinformazione all’affievolimento delle libertà. In questo contesto ci si è interrogati su una domanda chiave: possiamo invertire la tendenza al declino della democrazia? E se sì, come?

Per rispondere, seppur in parte, a questa domanda, si è lasciato ampio spazio all’esplorazione delle sfide che sta vivendo l’informazione. Diverse riflessioni si sono concentrate sul modo in cui i professionisti dei media e le redazioni possano contribuire a preservare i valori fondamentali del buon giornalismo con l’intento di mantenere intatti i principi di integrità e verità, in particolare in una fase di trasformazione così radicale. 

Tema ampiamente affrontato è poi quello dell’intelligenza artificiale generativa, che fin dal suo debutto sul mercato ha sconvolto il nostro modo di accedere alle informazioni. Con l’integrazione sempre maggiore dell’IA nel nostro paesaggio digitale, esperti hanno discusso su quali sono le considerazioni etiche e le pratiche necessarie per evitare la diffusione della disinformazione e l’ulteriore erosione della fiducia.

Successivamente, l’attenzione si è spostata sulle difficoltà affrontate dai media in esilio, tema particolarmente attuale. Sono state mostrate le sfide affrontate da giornalisti e redazioni che quotidianamente lottano per la libertà di informazione in contesti repressivi e le strategie per contrastare gli attacchi legali contro chi difende la libertà dei media hanno offerto spunti concreti.

Il secondo giorno l’evento si è concentrato sul più ampio impatto sociale dell’IA e sul ruolo che le imprese responsabili possono svolgere alla luce delle trasformazioni globali. Sono stati discussi i quadri internazionali per la sua governance, sono state esplorate le sfide etiche dell’integrazione dell’IA nel settore aziendale e si è analizzato come questa stia trasformando la professione legale, valutando se la sua adozione stia democratizzando l’accesso alla legge o creando nuove barriere.

Un forum che guarda ai diritti umani per accelerare l’impatto

Possiamo definirlo un pubblico altamente informato quello che, da oltre quarantacinque paesi, ha preso parte alla Trust Conference per riflettere e informarsi nell’ottica di un futuro più inclusivo e prospero per tutti e tutte. Le testimonianze condivise hanno messo in luce non solo le opportunità concrete per costruire un futuro più equo, ma anche le gravi conseguenze che potrebbero derivare dalla nostra inazione.

Nel corso dei due giorni di forum, il programma ha incluso tavole rotonde, presentazioni interattive e opportunità di dialogo e networking tra i partecipanti. Al termine di queste intense giornate, l’evento si è confermato come un’occasione preziosa per il confronto e la condivisione di idee, con l’obiettivo di costruire realmente, proprio come dicevamo all’inizio, società più libere, giuste e informate.

Alberto Puliafito

Alberto Puliafito interviene al webinar: “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Lunedì 11 novembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Impact journalism: storie che fanno la differenza, il terzo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di giornalisti ed esperti che si confronteranno sulle esperienze di impact journalism a livello nazionale e internazionale, per esplorare come integrare gli approcci e le strategie nelle pratiche giornalistiche quotidiane.

Tra i giornalisti italiani impegnati nell’esplorazione di approcci alternativi al giornalismo tradizionale figura Alberto Puliafito: regista, analista dei media e co-fondatore di Slow News, il primo progetto italiano di slow journalism, di cui è direttore.

Alberto Puliafito è anche co-fondatore di IK Produzioni con cui realizza documentari e prodotti audiovisivi per ogni tipo di piattaforma. Con Valerio Bassan ha creato Supercerchio, uno strategy studio indipendente che aiuta brand, creator e media company a potenziare, innovare e monetizzare la propria presenza digitale.

Con un background in ingegneria biomedica, oggi studia comunicazione interculturale ed è molto impegnato nella formazione, copertura giornalistica e sperimentazione di tutto ciò che riguarda le intelligenze artificiali. È autore di “Artificiale”, newsletter di Internazionale sulle intelligenze artificiali, e di “The Slow Journalist”, newsletter sul mondo dei media. Ha inoltre scritto svariati libri di cui l’ultimo è “In principio era ChatGP – Intelligenze artificiali per testi, immagini, video e quel che verrà“, pubblicato con Apogeo.

Slow News, la comunità che ti (e si) informa

Slow News nasce nel 2014 dall’idea di quattro amici: Alberto Puliafito, Alessandro Diegoli, Andrea Spinelli Barrile e Andrea Coccia. Dopo numerosi anni di lavoro nel mondo del giornalismo digitale, hanno deciso di provare a cambiare le regole del gioco, mettendosi in proprio. Oggi Slow News è un progetto di giornalismo sostenibile basato su un rapporto diretto e biunivoco con la comunità di lettori che lo sostiene.

In passato hanno inoltre dato vita a un progetto internazionale della durata di quattro anni, durante il quale hanno visitato oltre dieci redazioni negli Stati Uniti e in Europa. Questo percorso ha dato vita al documentario Slow News, un film corale che esplora le vite, le sfide e le idee di coloro che si impegnano a cambiare le cose attraverso un viaggio tra l’Europa e gli Stati Uniti.

Rallentare, per un giornalismo più vicino alle persone

In questi anni, insieme a un team di giornalisti e giornaliste, hanno lavorato per creare una comunità che oggi raccoglie migliaia di persone, con l’obiettivo di promuovere attivamente la diversità nel panorama del giornalismo italiano. Slow News racconta di ambiente, cultura, economia, media, politica e tanto altro ancora, mantenendo un approccio aperto e inclusivo per raccontare il mondo da diversi, e ogni volta nuovi, punti di vista.

Possiamo infatti definire Slow News come una rete di persone che si è creata nel tempo e che produce informazione in tanti modi diversi, molto spesso non convenzionali, esprimendo un punto di vista radicale sulle dinamiche più importanti dei nostri tempi. Il progetto nasce dalla convinzione che sia necessario rallentare e creare reti per contribuire a un giornalismo che sia più utile alle persone.

Mariia Bohdanovska Impact Journalism

Mariia Bohdanovska interviene al webinar: “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Lunedì 11 novembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Impact journalism: storie che fanno la differenza, il terzo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di giornalisti ed esperti che si confronteranno sulle esperienze di impact journalism a livello nazionale e internazionale, per esplorare come integrare gli approcci e le strategie nelle pratiche giornalistiche quotidiane.

Oggi vi raccontiamo del primo media in Ucraina ad aver accettato sfida di proporre un giornalismo più costruttivo e orientato alle soluzioni, concentrandosi non solo sui problemi, ma anche e soprattutto sulle possibili soluzioni a livello nazionale, comunitario e personale.

Parliamo di Rubryka, testata che parteciperà al webinar sulle “storie che fanno la differenza”, condividendo la propria esperienza dall’Ucraina, il suo paese d’origine.

A intervenire sarà Mariia Bohdanovska, ex giornalista e attualmente analista digitale presso Rubryka. Ciò a cui si dedica è un giornalismo orientato alle soluzioni, tracciando, analizzando e misurando l’impatto che le storie hanno sulle vite delle persone. Crede che un approccio più costruttivo nella copertura delle notizie, sia nazionali che internazionali, sia il modo più efficace per ridurre la polarizzazione e favorire un maggiore coinvolgimento delle persone nella risoluzione delle sfide contemporanee.

Rubryka: soluzioni dall’Ucraina

In un paese, oggi scosso dal conflitto bellico, Rubryka porta avanti quotidianamente la sua battaglia per un giornalismo rigoroso e costruttivo che sia vicino alle persone. Fondato nel 2018 da Anastasia Rudenko, formatrice accreditata in Ucraina dal Solutions Journalism Network, Rubryka ha come missione quella di ispirare le comunità affinché queste possano diventare agenti di un cambiamento concreto. 

I suoi contenuti spaziano tra notizie dall’Ucraina e dall’estero. Con la sezione “What’s Going On”, offre spiegazioni dal mondo della politica, dell’economia e dell’attualità. Alcune rubriche approfondiscono temi di rilievo come Cases, che porta alla luce storie di imprenditori, iniziative sociali e pratiche da diffondere. She’s Got It è poi la rubrica per le donne socialmente attive; EcoRubric approfondisce il tema dell’ecologia con notizie dall’Ucraina e dal mondo; Urban, si concentra sullo sviluppo e sulle pratiche urbane, mentre eRubric è dedicata alle tecnologie e alla digitalizzazione. 

In Ucraina, Rubryka è riconosciuta per i suoi elevati standard giornalistici e per l’attenzione dedicata all’alfabetizzazione mediatica. La testata, che gode di ampio riconoscimento internazionale, in passato ha collaborato con importanti organizzazioni globali impegnate nella promozione del giornalismo delle soluzioni, tra cui Transitions e Solutions Journalism Network.

Economia ad impatto sociale

Economia ad impatto sociale: significati e valori dal territorio

Verso nuove economie ed imprese ad impatto sociale

6 novembre 2024 Ore 9.30 – 12.30
Cottino Social Impact Campus
Corso Castelfidardo 30/A – Torino

Quali i servizi e le opportunità che il territorio offre alle imprese sociali ed agli aspiranti imprenditori che intendono avvicinarsi a questo mondo?
Quali i punti fondamentali del piano metropolitano dell’economia sociale? Cos’è e come funziona la valutazione di impatto?
Queste le domande alle quali un gruppo di esperti darà risposta nel corso dell’incontro alternando le loro voci alle testimonianze dirette di imprenditori sociali.

Programma

Ore 09.30: accredito partecipanti
Ore 10.00: Apertura lavori:

  • Giuseppe Dell’Erba, Cottino Social Impact Campus
  • Alessandra Brogliatto, Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Torino

Focus territorio
Economia sociale: quali significati e valori dal territorio? – Caterina Soldi, Cottino Social Impact Campus
Gli obiettivi e le prospettive del Piano metropolitano per l’Economia Sociale – Simona De Giorgio, Camera di commercio di Torino, Comitato per l’imprenditorialità sociale e Torino Social Impact

Focus Impresa – strategie e strumenti
La definizione di impresa sociale – Andrea Mussa, Confcooperative Piemonte Nord
Misurare e valutare l’impatto. Inquadramento ed esperienze dal territorio: il CeVIS – Marella Caramazza, Cottino Social Impact Campus e Istud Business School
Un’esperienza di valutazione di impatto in impresa – Bruno Toninelli, Solidarietà Sei s.c.s. – Claudia Carena, Unioncoop-Torino s.c.

Vastè l’Ibridazione tra profit e no profit – Marco Pastori e Cristina Avonto, Vastè s.c.s. Impresa Sociale

Partecipa all’evento

Per iscriverti all’evento accedi o registrati.

op4impact cottino social impact campus

Terzo appuntamento per la Comunità di pratica OP4IMPACT

Venerdì 18 ottobre si è tenuto il terzo incontro della Comunità di Pratica OP4IMPACT, nella quale si riuniscono quattro ordini professionali: l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, l’Ordine degli Avvocati di Torino, il Consiglio Notarile di Torino e Pinerolo, e l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino.

La Comunità di Pratica OP4IMPACT, nata per promuovere un impatto sociale positivo, mettendo a fattor comune competenze e approcci distintivi dei diversi ordini professionali, ha tra i suoi obiettivi elaborare progettualità e contenuti utili non solo alla rete di TSI ma anche agli ordini stessi.

Il terzo e ultimo incontro del 2024, che come i precedenti si è svolto presso il Cottino Social Impact Campus, è stata l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta in questi mesi e per definire temi e contenuti a cui dedicarsi nel 2025.

Un workshop per definire gli obiettivi del 2025

Dopo aver chiesto ai singoli professionisti quanto fossero stati gli aspetti chiave dell’esperienza della Comunità di Pratica e quanto si sentano preparati sul tema dell’economia sociale, il workshop è proseguito dividendo il gruppo in quattro tavoli, afferenti ai quattro ordini professionali, in modo che ciascun ordine potesse lavorare ad un canvas per la co-creazione di OP4IMPACT 2025. 

I partecipanti hanno discusso prima di tutto delle nuove consapevolezze raggiunte, ma anche di quanto sia necessario fare in termini di formazione, divulgazione, approcci e modelli trasformativi per il futuro, definendo obiettivi di breve, medio e lungo termine che la comunità di pratica dovrebbe aiutare a raggiungere.  

Nuove consapevolezze e prospettive future

Nella valutazione dei professionisti coinvolti il bilancio di questo ciclo di incontri è largamente positivo; tra gli elementi più importanti, segnaliamo sicuramente una nuova consapevolezza sui temi dell’economia sociale, ma anche della possibilità degli ordini professionali di lavorare insieme in maniera complementare e con una metodologia condivisa. 

Dall’incontro è emersa chiaramente la volontà generale di proseguire nel percorso avviato dalla Comunità di Pratica, e sarà proprio grazie ai contributi del workshop e agli obiettivi indicati dai singoli ordini che verrà definito concretamente il piano di sviluppo di OP4IMPACT nel 2025

Il progetto Comunità di pratica è un’iniziativa di Torino Social Impact che rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento della dimensione collettiva dell’ecosistema ad impatto. Sostenuto dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito di TSI, mira a creare uno spazio collaborativo in cui i partner possano mettere in comune le loro competenze e lavorare insieme su tematiche e sfide condivise.

trust conference

Trust Conference: il forum globale per una società più libera, equa e informata

Quando parliamo di diritti umani e di lotta contro le ingiustizie, è necessario conoscere uno degli eventi più influenti a livello mondiale su questi temi: la Trust Conference. Organizzato dalla Thomson Reuters Foundation, il forum globale riunisce leader, attivisti, esperti e innovatori da tutto il mondo, per confrontarsi sulla creazione di società libere ed eque, istituzioni affidabili ed economie inclusive e sostenibili.

L’edizione 2024 si terrà il 22 e 23 ottobre 2024 presso il Queen Elizabeth II Conference di Londra e per l’occasione parteciperà anche Torino Social Impact, per apprendere e approfondire la conoscenza su temi di cui si occupa quotidianamente e che vanno nella direzione di promuovere un reale impatto sociale.  

Nell’arco di due giorni, il forum prevederà tavole rotonde, dibattiti, presentazioni interattive e momenti di networking: un’opportunità, quindi, per esplorare soluzioni concrete e collaborative a sfide globali sempre più urgenti.

Esplorare soluzioni verso le sfide del presente

Quest’anno la Trust Conference si propone di approfondire e discutere tematiche oggigiorno cruciali: dalla libertà di stampa all’uguaglianza di genere, dal cambiamento climatico ai diritti digitali.

Il primo giorno sarà dedicato ad esplorare le molteplici sfide che la democrazia globale deve affrontare con la crescente integrazione dell’intelligenza artificiale nel nostro paesaggio digitale. Interverranno per l’occasione professionisti dei media e delle redazioni giornalistiche, per comprendere come garantire che i valori fondamentali del buon giornalismo rimangano intatti mentre entrano in una nuova fase di trasformazione radicale.

Il secondo giorno sarà incentrato sul più ampio impatto sociale dell’IA e sul ruolo che le imprese responsabili possono svolgere sulla scia delle trasformazioni globali.

Verso un giornalismo d’impatto: la partecipazione di Torino Social Impact 

Come TSI, siamo entusiasti di partecipare a questo evento nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, che si sta occupando di indagare qual è il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy.

I temi che verranno trattati alla Trust Conference sono infatti aderenti ai valori e agli obiettivi dell’iniziativa avviata, a partire dalla convinzione che il giornalismo abbia un ruolo chiave nel promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

La partecipazione di Torino Social Impact rappresenta pertanto un’opportunità per ampliare il nostro impegno su questo tema ed entrare in contatto con altre realtà internazionali che condividono la stessa visione di un impatto positivo nel campo del giornalismo e dell’informazione.

ip labs cottino social impact campus

Innovazione ed evoluzione d’impresa per l’impatto: al via la 4^ edizione di Impact Prototypes Labs

Lunedì 14 ottobre ha preso avvio la 4^ edizione di Impact Prototypes Labs – IP Labs, il programma di apprendimento collettivo realizzato dal Cottino Social Impact Campus, rivolto alle imprese di Torino e Provincia e alle studentesse e studenti dei Corsi di Laurea Magistrali del Politecnico di Torino e dell’Università degli Studi di Torino. Si è trattato della prima sessione formativa, occasione di apprendimento, scambio e confronto per le 23 imprese selezionate insieme ai 90 studenti, ai tutor del Cottino Social Impact Campus e del CeVIS, il Centro di Competenze per la Misurazione e Valutazione dell’Impatto, nato da un accordo strategico fra Fondazione Cottino e Camera di commercio di Torino, Torino Social Impact.

Le imprese rappresentano uno spaccato del tessuto imprenditoriale piemontese, con PMI e grandi gruppi che si occupano di industria metalmeccanica, manifatturiero, industria alimentare, automazione industriale, ICT, ristorazione e terzo settore e che portano in IP Labs sfide cruciali per innovare ed evolvere verso l’impatto sociale. Oltre a imprese che partecipano per la prima volta ad IP Labs, ci sono anche realtà che hanno scelto di proseguire il lavoro avviato nella scorsa edizione. Le aziende partecipanti alla IV edizione del progetto sono: Archibuzz, Beats, Belmonte, Codex, COESA, Diciannove Soc. Coop., Dual Sanitaly, Greenmar, Gruppo GVS, I.T.G., Infra.To, Marcopolo, Mercato Itinerante, Overlab, R.C.A. Imballaggi Flessibili, Samsic Italia, Sistemi 2 Visione, Specialinsert, Sport Innovation Hub APS, Telecontrol Vigilanza, Ultraspazio, Vasté impresa sociale, WECO impresa sociale

Il progetto di sistema consentirà loro di analizzare la propria situazione di partenza, individuare e immaginare nuove opportunità, acquisire nuove competenze e strumenti per pianificare, gestire e misurare l’impatto: un processo di apprendimento collettivo in cui il lavoro dei docenti e dei tutor è decisivo per la strategia di impatto dell’impresa, e ai giovani studenti è affidato il compito di portare la loro visione del mondo, in uno scambio intergenerazionale e di trasformazione culturale di grande valore. 

Il programma IP Labs terminerà il 28 febbraio 2025 con l’Impact Day, che avrà l’obiettivo di dare spazio alle imprese e ai team di studenti per presentare il risultato del lavoro svolto durante il percorso e le strategie di impatto che le imprese avranno potuto formalizzare grazie alla formazione del Cottino Social Impact Campus, al lavoro dei tutor CeVIS e all’esperienza condivisa con i giovani dei rispettivi team. 

IP Labs prevede un investimento complessivo di oltre 140 mila euro finanziato dalla Fondazione Cottino, da Camera di commercio di Torino e da Unicredit e realizzato dal Cottino Social Impact Campus. Tra gli elementi distintivi del programma l’importante rete di partner: Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Fondazione Collegio Universitario Einaudi, Fondazione Piemonte Innova, Api Torino, Confindustria Canavese, Unione Industriali di Torino, YES4TO, Unigens e Torino Social Impact.

Christian De Boisredon Impact Journalism

Christian de Boisredon interviene al webinar: “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Lunedì 11 novembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà Impact journalism: storie che fanno la differenza, il terzo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di giornalisti ed esperti che si confronteranno sulle esperienze di impact journalism a livello nazionale e internazionale, per esplorare come integrare gli approcci e le strategie nelle pratiche giornalistiche quotidiane.

Se dovessimo riassumere con una frase l’ambiziosa missione che guida Sparknews e il suo fondatore Christian de Boisredon, non potremmo che utilizzare queste loro parole: Per rendere il mondo un posto migliore, cominciamo a cambiare il modo in cui ne parliamo”.
Sì, perché da più di 10 anni Sparknews è un punto di riferimento a livello mondiale nella costruzione di ecosistemi innovativi, capaci di aumentare la consapevolezza verso le sfide globali con un approccio orientato allo soluzioni. Lo fa non solo promuovendo nuove narrazioni, ma soprattutto creando legami tra i leader del cambiamento per far sentire la propria voce all’interno delle organizzazioni e comunità, in modo che possano, a loro volta, ispirare altri ad agire.

Promuovere cambiamenti culturali con un impatto positivo

Come dicevamo, a fondare questo progetto nato in Francia è Christian de Boisredon: imprenditore d’impatto, pioniere del solutions journalism, consulente di trasformazione culturale e speaker motivazionale. A 24 anni inizia il suo viaggio per il mondo alla scoperta di iniziative positive ignorate dai media tradizionali, ispirando un libro di viaggio, oggi diventato bestseller. 

È nel 2003 che lancia un movimento di solutions journalism, dimostrando l’impatto positivo di questo approccio, ai più sconosciuto. Successivamente, nel 2011, fonda Sparknews: la missione è esplorare nuovi modi per stimolare le redazioni di tutto il mondo a concentrarsi maggiormente sulle soluzioni. 

Oggi l’impresa sociale si occupa di creare dei programmi collaborativi di giornalismo orientato alle soluzioni con i principali media in 50 Paesi. In questi anni le operazioni editoriali collaborative mettono in luce iniziative positive: l’emblematico Impact Journalism Day riunisce 20 media nel primo anno, poi 40 nel 2014 e infine 54 media nel 2018, dimostrando che le notizie dal mondo possono essere raccontate in modo diverso.

Dal mondo imprenditoriale alla società civile per sostenere l’impegno verso l’azione

Sparknews, che dal 2019 è B-Corp, in questi anni ha rafforzato la propria expertise per poter aiutare quelli che definisce “agenti del cambiamento” a dare vita a nuove narrative all’interno delle proprie organizzazioni. Non solo si rivolge a giornalisti, dipendenti, manager, leader di organizzazioni, creatori o funzionari, ma contribuisce anche a mettere in connessione imprenditori, media e aziende per incentivare e sostenere l’impegno verso l’azione, tanto nel mondo imprenditoriale quanto nella società civile.

Tra le sue attività principali, si occupa di individuare iniziative positive in tutto il mondo attraverso la sua vasta rete di esperti, influencer e istituzioni partner; creare e diffondere formati e contenuti educativi coinvolgenti; rafforzare comunità che stimolino dinamiche positive e permettano la moltiplicazione di iniziative d’impatto e inoltre sostenere la diffusione di nuove narrazioni incentrate sulla transizione sociale ed ecologica nella nostra società e all’interno delle organizzazioni.

L’impegno di Sparknews, in numeri

Dalla sua fondazione, il team di Sparknews mette a frutto la propria esperienza per supportare chi desidera portare nuove narrazioni al centro della propria attività. In questo percorso, ha:

  •  Collaborato con oltre 100 importanti testate giornalistiche di tutto il mondo per partecipare a più di 20 programmi mediatici orientati alle soluzioni
  • Identificato 5500 progetti con un impatto sociale e ambientale significativo
  • Messo in evidenza più di 3000 progetti d’impatto attraverso le sue attività
  • Riunito più di 3000 responsabili decisionali presso il Positive Innovation Club di Parigi, New York, Londra e Hong Kong, incoraggiandoli ad adottare approcci più inclusivi e sostenibili all’interno delle loro aziende
  • Sensibilizzato 300 milioni di lettori in tutto il mondo attraverso le sue campagne mediatiche.

Numeri, che testimoniano l’impatto di una visione virtuosa, espressa dalle stesse parole di Sparknews: “Creiamo legami tra i promotori del cambiamento; piantiamo semi che possono innescare l’azione; creiamo scintille che possono attirare l’attenzione”. 

Relife benchmark

Bench-Mark | Ep. 74 – ReLife Foundation

Dal 2024, il progetto ReLife Foundation accoglie giovani provenienti da 25 paesi in una residenza universitaria innovativa, offrendo loro un’occasione unica per entrare in contatto con il territorio e con le imprese del terzo settore.

Oggi, con Sara Boido, Project Agent e Fundraiser della Relife Foundation, scopriamo come questa realtà sta lavorando per coinvolgere i ragazzi in progetti di imprenditoria sociale e volontariato, nel tentativo di creare un impatto significativo sul tessuto sociale torinese.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Impact journalism: storie che fanno la differenza

Webinar “Impact journalism: storie che fanno la differenza”

Dopo l’incontro introduttivo sui principi e i fondamenti dell’impact journalism, seguito da un approfondimento sugli strumenti utili per misurare l’impatto sociale delle notizie, proseguiamo con il terzo webinar dal titolo “Impact journalism: storie che fanno la differenza”, che si terrà lunedì 11 novembre, ore 14-16.

Il webinar sarà un’occasione per immergersi nelle esperienze di impact journalism a livello nazionale e internazionale, per esplorare come integrare gli approcci e le strategie, già affrontate nelle sessioni precedenti, nelle pratiche giornalistiche quotidiane. Attraverso l’intervento di giornalisti ed esperti del settore, scopriremo testimonianze dirette, consigli pratici e casi studio di successo che guardano a un giornalismo costruttivo e orientato alle soluzioni.

In questi mesi Torino Social Impact ha avviato un ciclo di webinar nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, che intende esplorare il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy. L’iniziativa, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, approfondisce come il giornalismo possa realmente contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

Il webinar sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori che a chiunque sia interessato/a ad esplorare il mondo del giornalismo e della comunicazione d’impatto!
Lingue di lavoro: italiano/inglese

Nelle prossime settimane non mancherà il racconto degli ospiti che porteranno la loro esperienza al webinar.
Per partecipare – e ricevere prima dell’evento il link di accesso al webinar – è necessario iscriversi al seguente Google Form.

I relatori:

  • Christian de Boisredon, Fondatore Sparknews
  • Maria Bogdanovska, Digital Analyst di Rubryka
  • Alberto Puliafito, Caporedattore di Slow News
  • Maria Chiara Voci, giornalista professionista, autrice ed esperta in sostenibilità
  • TBD
ambientazioni

Bando AmbientAzioni Torino 2024

Il Comitato Territoriale Iren di Torino ha lanciato un nuovo bando destinato ai giovani tra i 18 e i 26 anni, residenti o studenti nell’area della Città Metropolitana di Torino. L’iniziativa mira a selezionare fino a tre progetti innovativi focalizzati sulla sostenibilità ambientale e la valorizzazione del territorio. Tra gli ambiti progettuali richiesti figurano la riduzione del consumo energetico e delle risorse idriche, la mitigazione dei cambiamenti climatici, e la promozione di soluzioni di mobilità sostenibile.

Ambiti progettuali e criteri di selezione

I progetti possono spaziare dalla sensibilizzazione sull’uso responsabile delle risorse a strumenti di monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici e idrici, fino a interventi per ridurre l’impatto ambientale in piccole comunità. Particolare enfasi sarà posta su proposte che promuovano la circular economy e soluzioni per adattarsi ai cambiamenti climatici. La replicabilità, la realizzabilità e i benefici per la collettività rappresentano alcuni dei criteri principali per la selezione dei progetti, che dovranno essere conclusi entro un anno dall’assegnazione del contributo.

Caratteristiche e premi

I progetti dovranno essere originali e innovativi, con un budget compreso tra 3.000 e 25.000 euro. Il bando prevede la distribuzione di un fondo totale di 25.000 euro per la realizzazione dei migliori elaborati. Ogni proponente può presentare un solo progetto e la partecipazione è gratuita.

Termini di partecipazione

Le candidature dovranno essere inviate entro il 20 novembre 2024 tramite il form online sulla piattaforma dei Comitati Territoriali Iren, corredate da tutta la documentazione richiesta.

Per ulteriori informazioni e chiarimenti, è possibile contattare la segreteria del Comitato Territoriale Iren di Torino all’indirizzo email comitatiterritoriali.to@gruppoiren.it.

impact europe

TSI aderisce a Impact Europe, rete internazionale di fornitori di capitale a impatto

Torino Social Impact da ottobre 2024 aderisce a Impact Europe, la rete di fornitori di capitale a impatto lungo l’intero continuum del capitale (fondazioni, fondi a impatto, banche e istituzioni finanziarie, attori dell’impatto aziendale, finanziatori pubblici).

Obiettivo dell’adesione è offrire nuove occasioni di networking internazionali ai partner: 350 fornitori di capitale (fondazioni, fondi d’impatto, banche e istituzioni finanziarie, attori dell’impatto aziendale, finanziatori pubblici) e innovatori sociali di ogni tipo sono riuniti in Impact Europe.

Intanto, dal 27 al 29 novembre TSI in rappresentanza dell’ecosistema parteciperà all’annuale Impact Week, quest’anno a Bilbao.

L’Impact Week è un’opportunità unica per la comunità globale degli investimenti e per i changemaker dell’impatto di incontrare idee all’avanguardia, scoprire nuove tendenze e interagire con partner, vecchi e nuovi, per massimizzare il loro impatto sulle persone e sul pianeta.

Nel corso dei 20 anni di Impact Europe,  la conferenza annuale si è affermata come un’opportunità per lanciare iniziative rivoluzionarie, promuovere partnership inaspettate e offrire a ogni partecipante un modo per far valere la propria trasformazione. 

 

the social economy

TSI a Bruxelles al Parlamento Europeo per Social Economy Europe

Il 17 ottobre Torino Social Impact sarà presente al Parlamento Europeo, nella sede di Bruxelles, per “The Social Economy and the EU 2024-2029 objectives”, un evento promosso da Social Economy Europe in collaborazione con i gruppi parlamentari del Partito Popolare Europeo e dei Socialisti e Democratici.

Sarà un’occasione importante per confrontarsi con altre  realtà che in Europa si occupano di economia sociale, discutendo anche del loro ruolo nello  sviluppo economico locale, nazionale ed europeo, così come nell’implementazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.

Grazie al contributo di esperti, organizzazioni ed esponenti politici provenienti da vari paesi europei, si discuterà di come l’economia sociale possa e debba essere fondamentale per raggiungere gli obiettivi a medio e lungo termine che l’Unione Europea si è data: un’autonomia industriale giusta e verde, la promozione della formazione e del lavoro, il diritto alla casa, politiche sociali più efficaci ed in generale il rafforzamento della democrazia.

Per informazioni clicca qui
sfidare le contraddizioni

Sostenibilità trasformativa e gestione dell’impatto, TSI al Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale

In occasione della 12ª edizione del Salone, mercoledì 9 ottobre, ore 16.30 – 17.30, Torino Social Impact interviene all’evento: Sostenibilità trasformativa e gestione dell’impatto.

Quanto è importante misurare e valutare l’impatto generata con le proprie attività? Le organizzazioni che credono nella sostenibilità hanno compreso che il processo di misurazione e valutazione è utile non solo per comprendere gli effetti prodotti ma anche per impostare le scelte future. Una sfida a cui sono chiamate in particolare le imprese e gli Enti del Terzo Settore.

Pietro Saccò, Responsabile Redazione Economia e L’economia civile – Avvenire, modererà gli interventi di Giorgio Fiorentini (Professore di Management delle Imprese Sociali Università Bocconi), Federico Mento (Direttore Ashoka Italia) e Raffaella Scalisi (Advisor Torino Social Impact), che spiegherà come e perché questo tema sia stato centrale fin dall’inizio nella costruzione dell’ecosistema torinese ad impatto.

final conference buysocial

BUY SOCIAL: la conferenza finale del progetto europeo a Milano

Il progetto europeo BFSE-B2B sta per concludersi: il 17 e 18 ottobre a Milano si terrà un evento finale per celebrare due anni di attività dedicate a rafforzare le partnership tra imprese sociali e imprese tradizionali per migliorare il mercato dei prodotti e dei servizi delle imprese sociali.

L’evento prende il via il 17 ottobre, con pomeriggio di dibattiti e networking dedicato ai modelli innovativi di partnership tra imprese sociali e settore privato, per promuovere un’economia inclusiva e sostenibile. Accoglieremo partner e stakeholder del settore privato e sociale provenienti da tutta Europa, per discutere insieme i percorsi di cooperazione tra imprese tradizionali e imprese sociali. 

Torino Social Impact presenterà la campagna di promozione degli acquisti sociali in ambito B2B, che include anche un portale sperimentale per reperire le imprese a impatto sociale. 

Dove: mosso Milano, via Angelo Mosso 3 – Milano

Agenda

14.00 – 14.30 Welcome coffee

14.30 – 14.45 Benvenuto e introduzione

  • Gianluca Pastorelli, Diesis Network
  • Sabina Bellione, Consorzio Nazionale della Cooperazione Sociale CGM

14.45 – 15.00 Setting the scene: una panoramica del progetto Buy Social Future of Social Economy

  • Dorotea Daniele, Diesis Network

15.00 – 15.15 Le imprese sociali e il settore privato: tendenze e prospettive future a livello UE

  • Karel Vanderpoorten, Commissione Europea – DGGROW

15.15 – 16.05 Panel discussion: Vendere i prodotti delle imprese sociali nelle grandi catene di distribuzione, opportunità e sfide

  • Moderatore: Patrizia Bussi, European Network of Social Integration Enteprises (ENSIE)
  • Angela Achitei, ADV Romania
  • Paulina Zglinska, Polish Social Cooperatives Association
  • Daniele Caccherano, Liberitutti scs

16.05 – 16.55 Panel discussion: Partnerships tra imprese sociali e imprese private nel settore tessile

  • Moderatore: Mojca Metelko, Institue KNOF Slovenia
  • Buona pratica dalla Croazia o dalla Spagna
  • Peter Ambrožič, ETRI Group and Partners Slovenia
  • Sumita Mazumder, GreenPea

16.55 – 17.10 Coffee break

17.10 – 18.00 Panel discussion: Il ruolo cruciale della comunicazione nelle partnership B2B

  • Moderatore: TBC
  • Raffaella Scalisi, Torino Social Impact
  • Katja Beck Kos, PRIZMA
  • Antonella Tagliabue, UN-GURU

18.00 – 18.15 Closing Remarks

  • Gennaro di Cello, ENTOPAN Smart Networks and strategies

18.15 – 20.00 Aperitivo di Networking

Il 18 ottobre è prevista una study visit presso il TEXTILE HUB della cooperativa Vesti Solidale, il più grande impianto di riciclaggio tessile del Nord Italia. Vesti Solidale è uno degli attori più influenti nel campo del recupero dell’usato e del riciclo dei materiali tessili. In questo contesto, il TEXTILE HUB rafforza la presenza della cooperazione tra i principali attori del settore, creando la prima filiera completamente cooperativa del settore.

Volete partecipare? Potete registrarvi qui!

do impact

Do Impact: al via il progetto europeo per rafforzare l’economia sociale attraverso la digitalizzazione e i modelli data-driven

Il 30 settembre e il 1° ottobre 2024, Torino ha ospitato presso la sede di ZIP News il Kick-off del progetto DO Impact, un’iniziativa europea che mira a potenziare l’economia sociale, facilitando l’adozione di soluzioni digitali e modelli data-driven per piccole e medie imprese del settore. L’evento ha riunito i partner del consorzio, segnando l’inizio ufficiale di un progetto ambizioso che vuole sfruttare il potenziale della digitalizzazione per aumentare l’impatto sociale delle organizzazioni.

Durante le due giornate di lavoro, i partecipanti, rappresentanti di diverse organizzazioni europee, hanno esplorato gli obiettivi del progetto, la visione comune e la metodologia da seguire. Tra i partner presenti, Fondazione Piemonte Innova, Diesis Network, Torino Social Impact, Cluster Digital de Catalunya, Tiresia – Politecnico di Milano, Taula d’entitats del Tercer Sector Social, Coompanion Gothenburg, Social Entrepreneurship Association of Latvia, Lithuania Social Business Association.

La necessità di digitalizzazione nell’economia sociale

Uno dei temi centrali emersi nel Kick-off è stato il riconoscimento della necessità di accelerare la digitalizzazione delle imprese sociali. Attualmente, molte di queste realtà operano con un basso livello di integrazione tecnologica, nonostante le evidenti potenzialità che il digitale potrebbe offrire. In particolare, è fondamentale investire nella formazione su competenze chiave come la scienza dei dati, l’innovazione dei processi e lo sviluppo di modelli di business sociali più avanzati.

La digitalizzazione rappresenta un’opportunità per le organizzazioni dell’economia sociale, permettendo loro di migliorare l’efficienza operativa e offrire servizi più sostenibili. Tuttavia, è stato evidenziato come molte delle soluzioni digitali attuali non siano ancora adeguatamente adattate alle specifiche esigenze di queste organizzazioni. 

I momenti chiave del Kick-off

Il Kick-off ha avuto inizio con una presentazione delle organizzazioni partecipanti e una panoramica del progetto DO Impact. Durante la prima giornata, si è discusso lo stato attuale dell’economia sociale in Europa e il suo livello di digitalizzazione e utilizzo dei dati. Uno dei momenti centrali è stato il workshop, strutturato secondo il formato “World Cafè”, che ha offerto ai partecipanti l’opportunità di confrontarsi sui principali stakeholder da coinvolgere, sui settori chiave per lo sviluppo dell’economia sociale e sulle strategie per attivare gli ecosistemi locali. Questo confronto ha tracciato un percorso iniziale per la definizione delle attività future del progetto.

La seconda giornata ha affrontato temi gestionali e finanziari del progetto, insieme alle strategie di comunicazione e disseminazione, fondamentali per garantire il successo dell’iniziativa e diffondere i risultati su scala europea.

L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto e pianificazione, rafforzando l’impegno del consorzio verso una transizione digitale inclusiva e sostenibile per le organizzazioni dell’economia sociale in Europa.

the data tank

Data Stewardship Bootcamp

Un “Data Stewardship Bootcamp”  previsto a Torino nei giorni 18,19 e 20 novembre 2024 (+ tre giornate online) rivolto ai professionisti dei dati (e non solo) che desiderano formarsi sul tema del riuso dei dati privati e pubblici per affrontare le sfide delle nostre città e della società.

Il percorso formativo è gratuito per chi verrà selezionato ed è erogato dall’ente “The Data Tank” e in particolare da Stefaan Verhulst che è uno dei punti di riferimento a livello internazionale sul tema del riuso dei dati.

L’obiettivo è coinvolgere realtà profit, non profit e pubbliche per promuovere la contaminazione di esperienze e la formazione su più livelli.

Per informazioni e candidature entro il 14 ottobre clicca qui

Per saperne di più è possibile partecipare lunedì 7 ottobre alle ore 14.00 ad un webinar tenuto dagli organizzatori del Data Bootcamp, registrandosi qui.

CAAT banner

Bench-Mark | Ep. 73 – CAAT SCPA – Centro Agroalimentare di Torino

Siamo a Grugliasco, alle porte di Torino, dove ogni notte avviene un’importante attività di scambio tra grossisti e dettaglianti che rifornisce i banchi di mercati e ristoranti del territorio. Questa è l’opera di CAAT – Centro Agroalimentare Torino, uno dei maggiori centri agroalimentari d’Italia e partner di Torino Social Impact.

Seduto sulla panchina di Bench-Mark, il presidente Fabrizio Galliati, ci illustra come il centro sta investendo in sostenibilità e sicurezza alimentare.

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Comunità di pratica sulla parità di genere

Terzo incontro per la Comunità di pratica sulla parità di genere

Si è svolto ieri pomeriggio il terzo appuntamento della Comunità di pratica sulla parità di genere, che coinvolge le organizzazioni dell’ecosistema TSI impegnate su quello che è considerato ormai un tema prioritario e trasversale.

L’incontro, sempre guidato da Monica Cerutti, esperta di politiche di inclusione sociale e questioni di genere, ha fatto seguito al precedente, in cui era stato approfondito lo strumento della Certificazione della parità di genere (UNI/PdR 125:2022).

ìPreziosa è stata in tal senso la testimonianza di Amapola, Società Benefit partner di TSI specializzata in consulenza di sostenibilità e comunicazione, la quale ha condiviso col gruppo la propria esperienza relativa al percorso di certificazione, mettendo in luce le sfide affrontate nonché i vantaggi concreti ottenuti.

Nella seconda parte del pomeriggio, i partner dell’ecosistema hanno preso parte ad un workshop finalizzato al confronto sui punti di forza e sulle opportunità di un simile percorso, così come sui punti di debolezza e sugli ostacoli in cui è possibile imbattersi.

Dal fruttuoso confronto del gruppo di lavoro, composto da più di 10 realtà tra cui istituzioni, associazioni, aziende e cooperative, sono emersi infine esigenze ed obiettivi comuni, grazie ai quali sono stati definiti gli step su cui concentrare il percorso della comunità di pratica da qui in avanti.

L’incontro si è svolto presso Open, ovvero uno spazio aperto di apprendimento, condivisione e impegno civico per giovani con e senza disabilità, nonché nuova sede della Fondazione Time2, il cui obiettivo è proprio quello di favorire la partecipazione e il protagonismo delle persone con disabilità, sulla base dei principi di autodeterminazione e di uguaglianza, attraverso numerose attività operative, erogative e culturali. 

L’incontro è stato realizzato nell’ambito del progetto Comunità di pratica grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Social Outcomes Conference 2024

Innovazione sociale e nuovi modelli di governance: Mario Calderini interviene alla Social Outcomes Conference 2024

Ha recentemente avuto luogo l’edizione annuale della Social Outcomes Conference 2024, che si è svolta il 5-6 settembre, in modalità online e di persona, presso la Blavatnik School of Government di Oxford. Per l’occasione, si sono riuniti alcuni tra i più importanti ricercatori, politici e professionisti del mondo per condividere intuizioni all’avanguardia e strategie pratiche per costruire partenariati che non solo producano bene sociale, ma lo facciano con integrità ed efficacia.

Tra i relatori era presente Mario Calderini – Professore Ordinario del Politecnico di Milano, School of Management e portavoce di Torino Social Impact – che ha partecipato al keynote panel della The Social Outcomes Conference 2024 parlando della prospettiva dell’innovazione sociale e tecnologica e della richiesta di un nuovo modello di governance.

Un ponte che connette esperti e operatori del settore

La prestigiosa conferenza si impegna a dare valore alla diversità e all’inclusione, coinvolgendo una ricca intersezione di voci e background diversi. Lo fa incoraggiando la partecipazione di individui e organizzazioni che rappresentano una gamma di contesti che abbracciano differenze etniche, culturali, geografiche, di età e di reddito.

Con questo obiettivo, ha coinvolto anche per quest’ultima edizione i massimi esperti, ricercatori, politici, accademici e professionisti, per riflettere insieme su come costruire insieme partnership, condividere intuizioni all’avanguardia, strategie e pratiche che producano bene sociale, con integrità ed efficacia.

Responsabilità, trasparenza e fiducia, verso un cambiamento sociale

La missione alla base della recente edizione è comprendere come possiamo promuovere la collaborazione e il lavoro in partnership in un mondo di crescente incertezza. Di fronte alle avversità, la responsabilità, la trasparenza e la fiducia diventano più vitali che mai, costituendo la base delle partnership intersettoriali finalizzate al cambiamento sociale. 

A partire da questa riflessione, sono diversi i quesiti che l’edizione 2024 intende mettere in luce: come possono le pratiche innovative di contrattazione contribuire a relazioni di fiducia a lungo termine? Come possiamo utilizzare i dati non solo per misurare l’impatto, ma per promuovere attivamente il miglioramento e responsabilizzare i partner? Come possiamo garantire che le comunità emarginate siano coinvolte in modo significativo, e non solo consultate, nella definizione e nell’attuazione delle soluzioni?

Lo stesso titolo della conferenza, “Responsabilità, trasparenza e fiducia nelle partnership intersettoriali”, ci riporta a quei valori fondamentali per mettere in atto un cambiamento sociale. In un mondo alle prese con sfide senza precedenti e crisi quasi costanti, la collaborazione dimostra non essere un lusso ma una reale necessità. 

comunità di pratica op4impact

Secondo appuntamento per la Comunità di pratica OP4IMPACT

Ieri, martedì 17 settembre, si è tenuto il secondo incontro della Comunità di Pratica OP4IMPACT, che riunisce i quattro ordini professionali partecipanti: l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, l’Ordine degli Avvocati di Torino, il Consiglio Notarile di Torino e Pinerolo, e l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino.

La Comunità di Pratica OP4IMPACT è un’iniziativa volta a promuovere un impatto sociale positivo attraverso la collaborazione tra professionisti con competenze e approcci distintivi e complementari. L’incontro si è svolto presso il Cottino Social Impact Campus, un ambiente stimolante per il confronto e la riflessione.

L’approfondimento di un caso studio per condividere prospettive di lavoro future

Durante il workshop, al quale hanno partecipato 16 rappresentanti dei quattro ordini professionali, i partecipanti sono stati coinvolti in un esercizio rompighiaccio che ha dato avvio alla giornata.

Successivamente, hanno lavorato su un caso studio, con l’obiettivo di esplorare e approfondire le competenze specifiche e integrate dei vari ordini professionali, in continuità con quanto discusso nel primo incontro. Caterina Soldi, Development e Program Manager del Cottino Social Impact Campus, ha facilitato l’attività, incoraggiando i partecipanti a discutere strategie, ambiti di intervento e priorità in relazione a governance, value chain, comunicazione e reporting.

Il lavoro sul caso studio ha fornito spunti preziosi per definire i contenuti e i temi su cui concentrarsi nel 2025, concludendo così il workshop con una riflessione su come orientare il lavoro futuro della Comunità di Pratica.

Il progetto Comunità di pratica è un’iniziativa di Torino Social Impact che rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento della dimensione collettiva dell’ecosistema ad impatto. Sostenuto dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito di TSI, mira a creare uno spazio collaborativo in cui i partner possano mettere in comune le loro competenze e lavorare insieme su tematiche e sfide condivise.

social procurement webinar

Terzo appuntamento del ciclo: Social Procurement, la scelta responsabile delle imprese – Promozione del mercato sociale

Dalla collaborazione tra Camera di commercio di Torino, Torino Social Impact, Unione Industriali Torino Fondazione Compagnia di San Paolo nasce un ciclo di incontri online per approfondire il tema del social procurement, per una scelta responsabile delle imprese.

Gli incontri intendono approfondire gli aspetti principali di questa strategia d’impresa osservandone sia gli elementi di maggior interesse per lo sviluppo del business (lato offerta) sia le principali opportunità di inserimento in un mercato (lato domanda) che oltre a rispondere alle esigenze delle imprese genera impatti positivi sul territorio.

La Camera di commercio di Torino, da anni attiva nel supportare le imprese del territorio ad una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale, anche attraverso la piattaforma progettuale Torino Social Impact, ha aderito con entusiasmo a questa proposta condivisa.

Come diventare attore di Social Procurement? Dove posso trovare partner commerciali ad impatto sociale? Che tipo di fornitura posso richiedere e che forma di impatto mi posso aspettare? Quali sono le opportunità per le imprese sul territorio?

A queste ed altre domande proveranno a rispondere esperti e docenti in occasione dell’incontro Promozione del mercato sociale che si terrà online Martedì 24 settembre dalle 11.00 alle 13.00

Nel terzo ed ultimo webinar, grazie agli interventi di esperti di settore, saranno presentate opportunità e testimonianze di realizzazione di forniture sociali da parte di imprese del territorio.

Il programma, ancora in fase di definizione, è disponibile nella locandina allegata.

Concluderà il ciclo di incontri un keynote speach del professor Mario Calderini, PoliMi Mangement School e portavoce di Torino Social Impact.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione qui

programma

Il racconto del webinar “Metriche di social impact nel giornalismo”

Lunedì 16 settembre, dalle 14 alle 16, si è tenuto il corso “Metriche di social impact nel giornalismo“: il secondo di un ciclo di webinar inserito nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, che mira a esplorare come il giornalismo possa promuovere il cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

Partire dalle metriche per costruire una cultura dell’impatto

Misurare l’impatto sociale delle notizie è oggi un aspetto cruciale per il giornalismo. Le notizie vengono ampiamente valutate in termini quantitativi, seguendo le logiche imposte dagli algoritmi dei grandi player della Rete. Tuttavia, questo approccio rischia di trascurare il vero valore del giornalismo come agente del cambiamento sociale ed economico. Valutare l’impatto sociale delle notizie, sottolineando l’importanza di parametri qualitativi che vanno oltre il numero di visualizzazioni o condivisioni, consente invece di comprendere il loro effetto concreto sulle comunità e di restituire al giornalismo la sua funzione originaria: quella di innescare riflessioni e azioni positive nella società.

Così il webinar “Metriche di social impact nel giornalismo” ha visto la partecipazione di esperti del settore per analizzare le possibili metriche per misurare l’impatto sociale nell’ambito dell’informazione e fornendo strumenti pratici per valutare come le notizie influenzano le comunità di riferimento.

Misurare l’impatto sociale delle notizie: voce agli esperti

Sono più di 80 i giornalisti, comunicatori, esperti di media e interessati che hanno partecipato al webinar, organizzato in collaborazione con l’Ordine Nazionale dei Giornalisti. L’incontro, moderato da Paolo Piacenza, ha visto la partecipazione di relatori e relatrici esperte di impatto sociale, tra i quali Richard Addy; Co-fondatore di Akas; Lindsay Green-Barber, Fondatrice e Direttrice di Impact Architects; Filippo Montesi, Senior advisor di Human Foundation e segretario generale di Social impact agenda per l’Italia e infine Vera Penêda, Direttrice dei programmi e dell’impatto presso lo European Journalism Centre.

Dopo un’introduzione a cura di Paolo Piacenza, Filippo Montesi ha introdotto il concetto di impatto sociale, con un approfondimento sul concetto di valore sociale e sulle principali metriche di impatto. Ha inoltre fornito una panoramica di come il giornalismo possa contribuire a un cambiamento di paradigma economico verso uno sviluppo più sostenibile, sia socialmente che ambientalmente.

Lindsay Green-Barber, fondatrice di Impact Architects, ha poi illustrato l’utilizzo di strumenti digitali nelle redazioni per monitorare l’impatto delle notizie. Per l’occasione ha presentato l’IA Impact Tracker sviluppato da Impact Architects, piattaforma digitale gratuita per aiutare le organizzazioni giornalistiche, i finanziatori e gli altri stakeholder a comprendere l’impatto del giornalismo, definendo, misurando e tracciando i cambiamenti del mondo reale. 

Richard Addy ha successivamente illustrato la sua decennale esperienza nell’ambito della misurazione dell’impatto, portando la testimonianza di Akas, società di consulenza internazionale (di cui è co-fondatore) in materia di audience strategy,  la cui missione è aiutare le organizzazioni ad aumentare il proprio impatto per realizzare le proprie missioni e visioni. Per l’occasione ha presentato l’Impact Wheel, strumento utile per una valutazione precisa e credibile dell’impatto sociale delle notizie. Attraverso esempi pratici, Addy ha mostrato come l’utilizzo di tecniche di misurazione abbia influenzato il lavoro delle redazioni, aiutandole a produrre contenuti più rilevanti per il pubblico.

Infine, Vera Penêda, rappresentante dello European Journalism Centre, ha condiviso le sue esperienze nel formare le redazioni giornalistiche all’impact journalism, fornendo strumenti e supporto per implementare una mentalità orientata alla misurazione dell’impatto. Ha illustrato pertanto alcune indicazioni chiave per aiutare le redazioni e i giornalisti freelance a pianificare e misurare l’impatto sociale del loro giornalismo.

Nel complesso, gli esperti nazionali e internazionali hanno offerto un quadro generale ed esempi concreti quali spunti riflessione che partono da una certezza: nel panorama attuale, misurare l’impatto sociale del giornalismo non solo è possibile, ma necessario per ristabilire la sua centralità nel favorire uno sviluppo sociale sostenibile e consapevole.

Per saperne di più, non perdere i prossimi webinar in programma:

  • 11 novembre, ore 14-16 – Impact Journalism: Storie che fanno la differenza
  • 2 dicembre, ore 14-16 – Sostenibilità economica dell’impact journalism 
Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta APS

Bench-Mark | Ep. 72 – Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta APS

A Torino, l’impatto della crisi climatica è particolarmente sentito.

Durante la nostra chiacchierata con Sergio Capelli, direttore di Legambiente Piemonte Valle d’Aosta, abbiamo cercato di capire come l’attenzione ai temi della transizione ecologica, e quindi del cambiamento climatico, siano cruciali per il cambiamento della visione dell’economia.

Intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

economia circolare puliamo il mondo

“Puliamo il Mondo”, un pomeriggio di pulizia collettiva nel quartiere Aurora

Un pomeriggio, dedicato alla pulizia collettiva lungo il fiume Dora, ma anche e soprattutto un’occasione per prendersi cura insieme dello spazio pubblico e creare un momento di condivisione e collaborazione.

Si terrà domenica 22 settembre, nel quartiere Aurora, l’edizione 2024 della campagna “Puliamo il Mondo”, organizzata dai Circoli Legambiente Molecola e GreenTo, con la partecipazione di Torino Social Impact nell’ambito della Comunità di pratica – Economia Circolare, progetto finanziato dalla Camera di commercio di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

I Circoli coinvolti, Molecola e GreenTo, sono formati principalmente da giovani under 35 attivi sul territorio torinese, impegnati nella salvaguardia dell’ambiente e nella promozione di pratiche sostenibili. Alla campagna parteciperanno inoltre diverse realtà del territorio che si occupano di integrazione, inclusione e gestione dello spazio pubblico, per dare vita a un’esperienza di impegno e responsabilità civica.

Perché il quartiere Aurora? 

Sono numerose le realtà associative locali che nel quartiere Aurora lavorano quotidianamente per promuovere percorsi di integrazione e cura collettiva dello spazio urbano. Organizzare “Puliamo il Mondo”, in questo contesto, diventa un’occasione per contribuire a rendere il quartiere più vivibile e proprio da questa riflessione nasce il titolo della giornata: “CI SIAMO TUTT3 SE è DI TUTT3”.

Il programma:

  • Ritrovo: Fronte Sermig/Giardino Pellegrino, ore 14.30
  • Attività: Formazione e suddivisione in gruppi di lavoro
  • Cosa portare: Guanti e sacchi saranno forniti dalle associazioni. È richiesto abbigliamento adeguato (scarpe alte e resistenti)

Come partecipare

La partecipazione di tutti è fondamentale per il successo di questa iniziativa: a chi fosse interessato/a a partecipare all’iniziativa chiediamo di registrarsi all’evento e, se lo desidera, a proporre un’attività per l’occasione entro giovedì 19 settembre.

La Campagna “Puliamo il Mondo”

Ogni anno, centinaia di migliaia di persone in tutta Italia si impegnano per ripulire strade, piazze, parchi urbani, sponde di fiumi e spiagge dai rifiuti abbandonati. Puliamo il Mondo è un’iniziativa che, anno dopo anno, coinvolge attivamente i cittadini e che Legambiente ha definito “il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo”. È sostenuta da una vasta rete di associazioni che si occupano di migranti, richiedenti asilo, persone con disabilità, detenuti e persone discriminate per il loro orientamento sessuale, con l’obiettivo di “Pulire il Mondo anche dai pregiudizi”.

mario calderini

Mario Calderini nell’Expert Group on Social Economy and Social Enterprises della Commissione europea

Il professor Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact, riconosciuto a livello internazionale come esperto ed innovatore sui temi della sostenibilità, dell’impatto sociale e della Purpose Driven Innovation, entra a far parte dell’Expert Group on Social Economy and Social Enterprises della Commissione europea attraverso Social Impact Agenda per l’Italia, di cui è membro del Consiglio direttivo.
Si tratta di un importante traguardo per il sostegno e la diffusione in Europa dell’economia sociale e dell impresa sociale, nell’ottica di contribuire a un ecosistema europeo orientato alla generazione di impatti sociali positivi e misurabili.

Il GECES sostiene infatti il lavoro della Commissione europea su direttrici importanti. Tra i suoi compiti:

  • assistere la Commissione in relazione all’attuazione delle misure previste nella Comunicazione della Commissione: “Costruire un’economia al servizio delle persone: un piano d’azione per l’economia sociale”;
  • consigliare la Commissione su come attuare al meglio le misure di policy nel campo della politica industriale per l’economia sociale, in particolare nello sviluppo del Percorso di transizione per l’ecosistema industriale “Prossimità ed economia sociale”;
  • assistere la Commissione fornendo consulenza e competenze nel follow-up dell’attuazione della Raccomandazione del Consiglio sullo sviluppo delle condizioni quadro per l’economia sociale negli Stati membri;
  • assistere la Commissione nella preparazione di proposte legislative e iniziative politiche nel campo dell’economia sociale e dell’impresa sociale;
  • riflettere su come integrare al meglio le questioni dell’economia sociale e dell’impresa sociale nelle politiche e nei finanziamenti della Commissione;
  • realizzare uno scambio di esperienze e buone pratiche nel campo dell’economia sociale e dell’impresa sociale e contribuire alla sensibilizzazione.

SIA, attraverso il suo Segretariato, si felicita con il professore Mario Calderini, nella consapevolezza dello spessore e della competenza che saprà portare al tavolo di lavoro europeo.

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Mario Calderini nel 2021 è stato incluso da Apolitical nella lista dei cento accademici più influenti al mondo sulla politica.

PhD in Economia presso l’Università di Manchester, è professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano, dove insegna Impact and Sustainability Management.

È direttore di Tiresia, il Centro di ricerca sulla finanza e l’innovazione a impatto sociale della Graduate School of Management del Politecnico di Milano, da lui creato nel 2013.

Nel 2024 è stato nominato dalla Commissione Europea membro del GECES, il gruppo di esperti su ‘Social Economy and Social Enterprises”.

Durante il Governo Draghi è stato Consigliere di Gabinetto del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e membro della Commissione per la finanza delle infrastrutture sostenibili, istituita dal Ministro per le infrastrutture e la mobilità sostenibili; è stato precedentemente consigliere scientifico del Ministro della ricerca e dell’innovazione per quattro successivi governi e Sherpa del Governo per il G7. È stato membro della Task Force del G8 per l’Impact Investing. È consulente della Commissione Europea per la finanza e l’imprenditorialità a impatto sociale. Ha contribuito a promuovere l’agenda per l’innovazione sociale in Italia, avviando la prima consultazione pubblica del settore. Ha fatto parte del gruppo consultivo del Governo che ha redatto la Riforma del Terzo Settore.
Ha fatto parte dell’Advisory Board di Unicredit e del Sustainability Advisory Board di Bolton Group. Siede nel Global Advisory Council del Gruppo Sella. È  membro dei CDA di Fondazione De Agostini, Fondazione Cottino, Fondazione Human Age Institute e Fondazione per il Dono.

È portavoce di Torino Social Impact.

voci di quartiere

Voci di Quartiere

Condividiamo questa interessante iniziativa pensata per vivere attivamente lo spazio urbano. 

Vuoi dirci come si vive nel tuo quartiere, come sono i servizi e gli spazi pubblici che conosci e frequenti?

Con Voci di Quartiere puoi farlo!
Partecipa anche tu alla seconda fase del progetto rispondendo al questionario e prendendo parte agli eventi tra il 24 settembre e il 9 novembre 2024.

L’iniziativa è organizzata da Urban Lab con Città di Torino, Rete delle Case del Quartiere, Fondazione per la Cultura e Turismo Torino e Provincia.
Per tutto il 2024 potrai partecipare a incontri, spettacoli, camminate e chiacchierate negli spazi pubblici, nei parchi, nelle case di quartiere, nei mercati e in alcuni tra i luoghi più amati dai torinesi.

Resta sempre aggiornato consultando il sito.

Vera Peneda

Vera Penêda interviene al webinar: “Metriche di social impact nel giornalismo”

Lunedì 16 settembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà “Metriche di social impact nel giornalismo”, il secondo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. 

Tra i relatori e le relatrici che porteranno la loro esperienza al webinar, parteciperà Vera Penêda, Direttrice dei programmi e dell’impatto presso lo European Journalism Centre. Il suo contributo per promuovere un giornalismo più innovativo e di qualità in Europa è significativo: come responsabile dell’attuazione della strategia e dei programmi dell’EJC, in questi anni, ha progettato e sviluppato un numero significativo di programmi di formazione, sovvenzioni, borse di studio e acceleratori nell’ambito del giornalismo e dell’innovazione. L’obiettivo è fornire un supporto alle redazioni e ai giornalisti di tutta Europa ad adattarsi alle nuove sfide e diventare più resilienti.

Vera Penêda è anche responsabile del monitoraggio dell’impatto e dell’efficacia di tutti i programmi e le iniziative avviate dall’EJC. Negli ultimi 15 anni, ha lavorato all’interno di ONG internazionali e di importanti organizzazioni giornalistiche in Europa, America Latina e Asia, aiutando redazioni e giornalisti nella trasformazione digitale e nella creazione di nuovi prodotti. In precedenza, ha lavorato come corrispondente, reporter e redattrice multimediale.

European Journalism Centre: un centro che ripensa il giornalismo

 La fondazione European Journalism Centre (EJC) è un’organizzazione olandese, con sede nella città di Maastricht, nei Paesi Bassi. Il suo scopo è sostenere, rafforzare e sviluppare il giornalismo e i media nel Consiglio d’Europa. Convinta che ripensare il giornalismo oggigiorno sia fondamentale, è diventata in questi anni un centro di riferimento per le comunità, oltre che per la conoscenza e la collaborazione con partner e finanziatori.

 Nella sua visione, l’essenza del giornalismo si concretizza nel fornire alle persone informazioni affidabili, attendibili e verificate, in modo che possano prendere le migliori decisioni possibili sulle loro vite e sulle comunità, contribuendo a un miglioramento della società.

 Programmi di accelerazione, formazioni e borse di studio per rafforzare il giornalismo in Europa

Se è vero che il giornalismo svolge un ruolo fondamentale nel difendere la libertà di espressione e nel consentire democrazie forti, attraverso il suo lavoro, l’EJC si impegna a rafforzare la capacità di resistenza del giornalismo europeo favorendo il contatto tra i giornalisti e i media, mettendo a disposizione un’ampia gamma di programmi di sovvenzione, fornendo borse di studio e producendo risorse e formazioni accessibili o gratuite. L’obiettivo è che ogni giornalista e ogni organizzazione giornalistica possa così beneficiare di un programma o di un’iniziativa dell’EJC.

Lindsay Green-Barber

Lindsay Green-Barber interviene al webinar: “Metriche di social impact nel giornalismo”

Lunedì 16 settembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà “Metriche di social impact nel giornalismo”, il secondo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. 

Nell’ambito della misurazione dell’impatto sociale delle notizie e del supporto alle organizzazioni che si occupano di media e comunicazione, è centrale è la missione di Impact Architects

La sua fondatrice è Lindsay Green-Barber: lei si definisce un’ascoltatrice, un’insegnante, un’apprendista e una speaker ma è conosciuta soprattutto come leader mondiale nella strategia e nella misurazione dell’impatto dei media e delle comunicazioni.
Ha conseguito un dottorato in scienze politiche presso la City University of New York Graduate Center e oggi risiede a Boulder, in Colorado. In questi anni ha lavorato con finanziatori, media e non profit per sviluppare strategie volte a massimizzare l’impatto e condurre ricerche per valutare il successo delle organizzazioni. Parallelamente è stata invitata a parlare a decine di conferenze, negli Stati Uniti e a livello internazionale, sull’impatto e sulle tendenze dei nuovi media, sul coinvolgimento del pubblico e della comunità e su come costruire strategie ad alto impatto.

Impact Architects, quando strategia e ricerca catalizzano il cambiamento sociale

Nel 2017 Lindsay Green-Barber ha fondato Impact Architects: un’organizzazione dedicata a promuovere il cambiamento sociale attraverso la combinazione di strategia, ricerca umanistica e scienze sociali. Lavora principalmente nei settori del giornalismo, dei media, delle arti e della cultura, nonché nell’istruzione superiore. Tra le sue attività, offre una gamma di servizi con la missione di aiutare aziende, governi, organizzazioni non-profit e altre istituzioni a risolvere sfide complesse e creare comunità più resilienti e inclusive.

Misurare l’impatto nel giornalismo

Tra i servizi che offre, si occupa di implementare soluzioni innovative come nel caso dell’Impact Tracker, una piattaforma digitale progettata per aiutare le organizzazioni giornalistiche, i finanziatori e altri stakeholder a comprendere l’impatto del giornalismo e delle notizie, misurandone e tracciandone i cambiamenti reali nel mondo.

L’approccio di Impact Architects si basa su un impegno profondo verso l’inclusività e l’accessibilità, assicurandosi che le soluzioni individuate siano non solo efficaci ma anche sostenibili a lungo termine. La sua esperienza si estende dalla consulenza strategica alla realizzazione di progetti di ricerca su misura, progettati per affrontare questioni sociali complesse e migliorare l’impatto delle organizzazioni con cui collabora.

cooperativa nemo

Bench-Mark | Ep. 71 – NEMO – Nuova Economia in Montagna

Al confine tra Torino e Moncalieri, nel parco de Le Vallere – un luogo ricco di storia e significato – abbiamo incontrato gli amici della Cooperativa Nemo.

Seduti sulla panchina di Bench-Mark, Francesco Di Meglio e Silvia Santantonio, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Nemo, ci hanno parlato del loro tentativo di sviluppare un nuovo tipo economia, con finalità sociali e ambientali, che unisce territori di montagna e di città.

Intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Seconda edizione CUAP Social Impact Finance: aperte le pre-immatricolazioni

Sono ufficialmente aperte le pre-immatricolazioni per la seconda edizione del CUAP Social Impact Finance!

Dopo il successo della prima edizione, che ha visto coinvolti più di 20 Enti del Terzo Settore come discenti, siamo entusiasti di offrire nuovamente un percorso formativo unico, pensato per coloro che desiderano approfondire le loro competenze nella finanza sostenibile e nell’investimento a impatto.

Quando: Le lezioni interamente online inizieranno il 14 Ottobre, quindi non perdere l’occasione di riservare il tuo posto!

Perché partecipare: Scopri come la finanza può essere uno strumento potente per generare un cambiamento positivo e sostenibile nella società.

Pre-iscriviti ora e assicurati di non perdere questa opportunità – Le iscrizioni chiuderanno il 23 Settembre!

Per maggiori informazioni e per iscriverti: socialimpact.management@unito.it

Il CUAP Social Finance coordinato dal prof. Paolo Biancone è tenuto dalla Camera di commercio di Torino nell’ambito del Piano Strategico di Torino Social Impact e realizzato dalla Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino con il Politecnico di Torino (membri del Comitato per l’imprenditorialità sociale), l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, la Fondazione Piccatti Milanese, Cottino Social Impact Campus, Tiresia, gli enti di formazione delle Centrali Cooperative (Consorzio Il Nodo per Confcooperative Piemonte Nord e Inforcoop Ecipa Piemonte per LegacoopPiemonte) e la Fondazione Compagnia di San Paolo

Richard Addy

Richard Addy interviene al webinar: “Metriche di social impact nel giornalismo”

Lunedì 16 settembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà “Metriche di social impact nel giornalismo”, il secondo webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. 

Se dovessimo indicare un esperto di strategia, audience, comunicazione e impatto che nel suo percorso ha fornito consulenza alle più grandi realtà del mondo  – dalle istituzioni alle organizzazioni giornalistiche – uno dei nomi di riferimento sarebbe sicuramente quello di Richard Addy.

Richard Addy è oggi cofondatore di AKAS, società di consulenza internazionale in materia di audience strategy che si rivolge a media, istituzioni internazionali, fondazioni e ONG. La sua missione è aiutare le organizzazioni ad aumentare il proprio impatto attraverso la comprensione del loro pubblico di riferimento, degli stakeholder e degli ecosistemi con cui si relazionano, per realizzare le proprie missioni e visioni. Ciò permette loro di innovare le proprie strategie e adottare nuovi approcci, favorendo inoltre una crescita sostenibile e significativa all’interno delle organizzazioni.

Dalla sua nascita nel 2012, AKAS ha lavorato con oltre 100 clienti, tra cui The Guardian, BBC News, BBC World Service, Channel 4 News, FT Strategies, Warner Bros. EU Observer, Balkan Investigative Reporting Network, Internews, CPJ, ICFJ, European Journalism Centre, DW Akademie, In Ukraine, Hromadske and Suspline, Warner Bros, Earthday.org, The World Bank Group, IMF, EIB, EBRD, OECD e Asian Development Bank.

La collaborazione con le organizzazioni giornalistiche

In questi anni Akas ha lavorato a stretto contatto con diverse organizzazioni giornalistiche nell’ambito del Global Media Partnership Program della Fondazione Bill & Melinda Gates, tra cui El Pais, The Daily Telegraph, NPR, CNN, Der Spiegel, Le Monde, The Conversation Africa e The Nation Media Group. In tale veste, AKAS si è occupata di sviluppare un quadro di riferimento per l’impatto, oggi ampiamente utilizzato da queste organizzazioni.

 Richard Addy vanta oltre 30 anni di esperienza come stratega ed economista governativo, fornendo consulenza a CEO, ministri e leader. Prima di fondare AKAS, è stato il principale consulente per le questioni strategiche e di audience del Vicedirettore Generale della BBC, a capo di BBC News a livello locale, nazionale e internazionale. Ha inoltre formulato e perfezionato le strategie digitali, editoriali e di audience che hanno permesso di mantenere la portata globale di BBC News a oltre 250 milioni di utenti ogni settimana.  

Attualmente fa parte del Comitato esecutivo di theguardian.org e del Comitato consultivo di Africa No Filter. In precedenza, ha fatto parte dei consigli di amministrazione di Mind, USC Annenberg’s Media Impact Project e BBC Journalism.

Un itinerario tra i luoghi dell’impatto sociale a Torino

Se Torino Social Impact fosse un viaggio, avrebbe una mappa di luoghi, ed edifici, che hanno fatto la storia della città. Da Palazzo Birago realizzato da Filippo Juvarra alla sala delle grida nell’ex Borsa Valori fino alla Cittadella Politecnica. Spazi che raccontano una Torino dall’incontenibile vocazione per l’impatto sociale.

Un reportage che racconta la storia di Torino Social Impact, a partire dal Comitato Imprenditorialità Sociale della Camera di commercio, e arriva fino al Centro di Valutazione Impatto Sociale – CeVis, presso il Cottino Social Impact Campus.

Leggi l’articolo su Vita.it

“Metriche di social impact nel giornalismo”: chi sono gli ospiti del webinar

Si terrà lunedì 16 settembre dalle 14 alle 16 il corso “Metriche di social impact nel giornalismo”: il secondo di un ciclo di webinar nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.

Il webinar sarà un’occasione di dibattito e confronto tra esperti – nazionali e internazionali – nell’ambito del giornalismo, della misurazione dell’impatto e della comunicazione.  Insieme, gli esperti analizzeranno le possibili metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. 

L’evento sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori, sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare questa tematica.

Gli ospiti del webinar

Richard Addy

Richard Addy. Esperto di strategia, audience, comunicazione e impatto. Co-fondatore di AKAS e membro del Consiglio di Amministrazione di theguardian.org e Africa No Filter. Vanta oltre 30 anni di esperienza come stratega ed economista, fornendo consulenza a CEO, ministri e leader. Ha formulato e perfezionato le strategie digitali, editoriali e di audience della BBC.

 

Lindsay Green-BarberLindsay Green-Barber. È leader mondiale nella strategia e nella misurazione dell’impatto dei media e delle comunicazioni. Ha lavorato con organizzazioni di media, non profit e finanziatori, con la missione di progettare strategie per massimizzare l’impatto e di condurre ricerche per valutare il successo delle organizzazioni. Ha fondato Impact Architects nel 2017.

 

Filippo MontesiFilippo Montesi. Senior Advisor di Human Foundation, è esperto di metodi e strumenti di valutazione, con una specializzazione nel metodo SROI. Coordina Social Impact Agenda per l’Italia, Advisory Board italiano del Global Steering Group for Impact Investment, contribuendo allo sviluppo di politiche e pratiche a sostegno della finanza a impatto in Italia.

 

Vera PenêdaVera Penêda. Direttrice dei programmi e dell’impatto presso lo European Journalism Centre. Ha progettato e sviluppato molteplici programmi di formazione, borse di studio e acceleratori nell’ambito del giornalismo e dell’innovazione, per aiutare le redazioni e i giornalisti ad adattarsi alle nuove sfide e a diventare più resilienti. In precedenza, ha lavorato come corrispondente, reporter e redattrice multimediale.

 

Paolo PiacenzaPaolo Piacenza. Giornalista, coordinatore delle attività redazionali del Master in Giornalismo dell’Università di Torino, tutor per radio e podcast presso lo stesso Master. Consulente e formatore, si occupa prevalentemente di temi economici, sociali e culturali. Ha lavorato a Radio24 – Il Sole 24 Ore e presso la società Alicubi di Torino. È presidente dell’associazione Pop Economix.

 

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

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Bench-Mark | Ep. 70 – Stratosferica

È possibile cambiare concretamente la realtà che ci circonda interpretando l’economia d’impatto?

Stratosferica, vicino al campus Einaudi, è riuscita ad applicare questi principi per dare una seconda vita a una zona trascurata, offrendo un modello di scalabilità per città e territori. Ne abbiamo parlato con Luca Ballarini, fondatore e direttore di Stratosferica, che si è seduto con noi sulla panchina di Bench-Mark.

Scopri di più nell’intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

Webinar “Metriche di social impact nel giornalismo”

Nella cornice di Torino Impact Journalism, iniziativa patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, abbiamo lanciato un ciclo di webinar che esploreranno il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy.

Dopo il primo webinar, che ha approfondito i “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”, sono aperte le iscrizioni al secondo evento, dal titolo “Metriche di social impact nel giornalismo”, che si terrà lunedì 16 settembre, ore 14-16.

Con la partecipazione di esperti nell’ambito del giornalismo, della misurazione d’impatto e dell’informazione, il webinar analizzerà le possibili metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. Un parametro qualitativo che restituisce al giornalismo la sua funzione di agente per il cambiamento sociale ed economico, dopo anni in cui le notizie sono state valutate solo in termini quantitativi seguendo gli algoritmi dei big players della Rete. 

Il webinar sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare il mondo del giornalismo e della comunicazione d’impatto!

Nelle prossime settimane non mancherà il racconto degli ospiti che porteranno la loro esperienza al webinar.

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form

I relatori:

  • Richard Addy, Co-fondatore Akas
  • Lindsay Green-Barber – Fondatrice e Direttrice Impact Architects
  • Filippo Montesi – Senior advisor Human Foundation e segretario generale Social impact agenda per l’Italia
  • Vera Penêda – Direttrice dei programmi e dell’impatto presso lo European Journalism Centre
  • Paolo Piacenza, giornalista, Master in Giornalismo Università di Torino
Comunità locali del Canavese

Le comunità locali del Canavese puntano ad una transizione che unisca ambiente e impatto sociale

La storia di “Sinergie in Canavese”, un progetto per il rilancio della montagna costruito attorno al Pnrr e l’iniziativa della Camera di commercio di Torino per creare una comunità energetica a trazione d’impresa.

Quando due anni fa hanno deciso di costituire una green community del Canavese per accedere ai fondi del Pnrr puntavano a una transizione ecologica ed energetica che coinvolgesse i 27 comuni e le cinque Unioni montane della zona, con partner il versante piemontese del Parco del Gran Paradiso. Obiettivo: promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’area, integrando e valorizzando le risorse locali. D’altronde Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem, l’Unione dei comuni montani e consigliere dell’Unione montana Valli di Lanzo – tra i promotori della green community – lo ha ripetuto più volte: «Servono azioni di impatto per garantire un futuro alla montagna. Ma ad una condizione: che si coinvolgano le comunità locali, il vero motore del rilancio. Senza i territori, la transizione e la crisi non si affrontano». Di fatto la “Green community Sinergie in Canavese” – che è guidata dal presidente dell’Unione Valli Orco e Soana Marco Bonatto Marchello – rappresenta un bell’esempio di economia di impatto. Perché mette al centro le comunità ponendo quindi le basi per una transizione energetica che tenga conto della dimensione sociale, senza la quale è ormai chiaro che una transizione ambientale profondamente sostenibile e duratura non possa avere luogo. Un approccio non scontato in un contesto in cui anche gli investimenti privati devono contemplare un approccio addizionale, mettendo in conto di intervenire in aree più sfidanti sotto il profilo delle dinamiche remunerative del mercato. In questo quadro l’importante contributo di fondi pubblici – oltre quattro milioni garantiti dai fondi Pnrr – è una leva importante per un processo catalizzatore di nuove iniziative. I fondi sono stati progettati per produrre un valore per le persone e per il territorio. Qualche esempio? La realizzazione di sei vasche per la raccolta delle acque piovane per assicurare in una serie di punti nevralgici del Canavese riserve idriche cui attingere in caso di incendi nei boschi e per fronteggiare periodi di siccità in agricoltura. Oppure la riconversione di un sito industriale in uno stabilimento della filiera del legno, garantendo posti di lavoro e un risparmio anche nel consumo di suolo. L’impatto è compreso in tutti i diciannove interventi che la green community realizzerà entro i prossimi due anni, come impone il Pnrr: l’investimento, oltre al rischio e al rendimento, tiene conto soprattutto dei benefici di questi modelli di rigenerazione del territorio, in linea con i principi dell’intenzionalità e dell’addizionalità alla base dell’economia d’impatto. Inoltre, si misura il ritorno non solo economico che questi interventi avranno per la comunità del Canavese. «È questa la visione di una montagna che pensa al futuro – insiste Bussone -. D’altronde le terre alte possono davvero essere il campo giusto dove sperimentare investimenti che producano contemporaneamente impatto sociale e ambientale. Lo sviluppo della filiera del legno ne è forse l’esempio più virtuoso: perché garantisce cura dei boschi e posti di lavoro in montagna, permettendo anche un’altra buona pratica: l’economia circolare».

«D’altronde sin da subito il nostro progetto si è imposto di comprendere tutti i nove ambiti tematici che sono alla base dello sviluppo delle Green Communities in una strategia da Nord a Sud: l’energia rinnovabile, le risorse idriche e forestali, l’efficienza degli edifici, lo sviluppo in chiave sostenibile del turismo, della mobilità e delle filiere produttive locali» spiegano da “Sinergie in Canavese”. E nei progetti della green community c’è anche una Cer, cioè una comunità energetica per produrre e condividere localmente l’energia prodotta attraverso fonti rinnovabili. 

E alle Cer guarda con interesse anche la Camera di commercio di Torino. Spiega Guido Bolatto, segretario generale: «Tutto è partito dalla crisi energetica di due anni fa, con i prezzi di luce e gas alle stelle e le nostre associate alle prese con una gestione dei costi sempre più complicata. Scartata l’ipotesi di contributi a pioggia perché non avrebbe risolto il problema, abbiamo puntato sulle Cer. Con un punto di partenza chiaro: dovevano essere delle comunità energetiche a trazione d’impresa. Abbiamo fatto un censimento. Alla fine abbiamo individuato due cabine primarie: una a Torino, nel quartiere Aurora, l’altra nell’hinterland a Strambino. Contiamo di coinvolgere tra i consumatori molti commercianti e tra i produttori anche alcuni alberghi che possono sfruttare i tetti per installare impianti fotovoltaici». 

Nel progetto sono stati coinvolti pure gli ordini professionali, in particolare nella fase d’avvio, avvocati e notai, per stilare lo statuto della Cer. L’obiettivo finale della Camera di commercio è mettere a punto un modello che sia replicabile. «Nella sostanza un modello di Cer chiavi in mano che comprenda business plan, statuto, governance – aggiunge Bolatto -. In altre parole, un prototipo di Cer che poi si può adattare ma che intanto risolve alcuni dei nodi più complicati in partenza perché le incognite sono davvero tante, a cominciare dal capire il nodo fiscalità. Ecco perché è importante contare su un team di professionisti che sappia interpretare nel modo corretto la normativa». Il bando, aperto alle micro, piccole medie imprese di qualsiasi settore in provincia di Torino, è aperto fino all’autunno. La giunta camerale ha stanziato oltre 220 mila euro sotto la voce “Bando transizione energetica – Cer 2024”, prevedendo Contributi sotto forma di voucher. Altri bandi (e contributi) entro l’anno sono previsti dalla Regione Piemonte (attraverso Finpiemonte, per qualsiasi impresa) e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo (per Cer già costituite).

OP4Impact - primo incontro

Primo workshop della Comunità di pratica OP4IMPACT

Si è svolto ieri, giovedì 18 luglio, al Cottino Social Impact Campus il primo workshop della Comunità di pratica OP4IMPACT – Ordini professionali per l’impatto, composta dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili di Torino, l’Ordine degli Avvocati di Torino, il Consiglio Notarile di Torino e Pinerolo e l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino. 

La Comunità di pratica OP4IMPACT si è posta l’obiettivo di lavorare insieme sull’impatto sociale, con competenze ed approcci distintivi e complementari degli ordini professionali coinvolti.

Un workshop dedicato alla creazione di competenze integrate e  condivise 

Il primo workshop, condotto da Caterina Soldi del Cottino Social Impact Campus, è stata un’importante occasione per identificare e mettere a sistema le competenze distintive dei 4 ordini coinvolti per elaborare una matrice di competenze integrate e condivise. 

La mattinata è stata aperta con un esercizio di icebreaking per permettere ai 16 partecipanti di conoscersi meglio attraverso i propri hobby. Successivamente, i quattro ordini professionali hanno lavorato insieme sul senso della propria partecipazione ad OP4IMPACT. Tra i vari aspetti positivi emersi ci sono la valorizzazione delle diverse professioni e il volersi mettere in gioco per uscire dalle logiche individualistiche ed ordinistiche vecchio stampo. 

La seconda fase del workshop è stata dedicata alla definizione delle competenze distintive di ciascun ordine rispetto all’impatto sociale. Il confronto è proseguito con l’individuazione delle competenze complementari della Comunità di pratica: un lavoro ricco di stimoli che richiederà un approfondimento nel prossimo workshop.  

Infine, i presenti hanno riflettuto sui possibili temi e macroaree di lavoro di OP4IMPACT, in linea con il target TSI. 

Il progetto Comunità di pratica è un’iniziativa di Torino Social Impact che rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento della dimensione collettiva dell’ecosistema ad impatto. Sostenuto dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito di TSI, mira a creare uno spazio collaborativo in cui i partner possano mettere in comune le loro competenze e lavorare insieme su tematiche e sfide condivise.

accordo cambursano bolatto

Firmato l’accordo per la redazione di un Piano di economia sociale nel torinese

Presentato oggi, 18 luglio 2024, in Camera di commercio di Torino un accordo firmato tra ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese.

Come spiegato da Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio: “Anche questa volta, Torino è nuovamente apripista per la realizzazione di un’iniziativa importante e fortemente voluta dalle istituzioni europee.  La nostra esperienza, che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’ecosistema di Torino Social Impact con più di 300 realtà coinvolte, e la nostra ampia rete di contatti risultano fondamentali per la redazione del Piano locale, ma anche per accreditarci sempre di più come interlocutori strategici sia in ambito nazionale, al tavolo di lavoro con Ministero e sistema camerale nazionale, sia in ambito europeo dove siamo stati chiamati più volte a presentare il nostro modello di attività”. 

Per Sonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino: “La Città metropolitana di Torino lavora per integrare il Piano d’Azione per l’economia sociale con il Piano strategico metropolitano, nella consapevolezza che le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi già individuati ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e ‘Inclusione sociale’, dove già si prevede di valorizzare il potenziale di impresa delle economie dei servizi alla persona e alla famiglia, dei servizi di comunità e di territorio, qualificando lavoro, processi, tecniche e competenze del terzo settore e dell’impresa sociale. Tra l’altro, Città metropolitana di Torino investe già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili: abbiamo messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300mila euro”.

Per Mario Calderini, professore del Politecnico di Milano e portavoce di Torino Social Impact: “Lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva. La strada tracciata da Torino e da alcuni altri territori che si stanno muovendo analogamente richiede questo salto di paradigma politico, unito alla riscoperta del valore dei processi trasformativi dal basso, scegliendo come unità di azione politica gli ecosistemi locali, pur nel quadro di un disegno nazionale. Un nuovo paradigma anche per l’impact investing, affinché gli si attribuisca finalmente una dimensione politica, definendo un rapporto diverso tra pubblico e privato e un punto di incontro tra trasferimento tecnologico e terzo settore”.

Il contesto

Nel torinese si contano oltre 4.200 realtà fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti iscritti al Registro Nazionale del Terzo Settore: sono 576 le imprese sociali torinesi, il 2,4% di quelle italiane. Il Piano redatto da Camera di commercio e Città Metropolitana, con la collaborazione di Torino Social Impact, sarà concluso entro fine anno.

Occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030: già nel 2017 Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione inserivano questi principi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. A seguire nel 2021 la Commissione ha adottato un Piano di Azione per l’Economia Sociale, con misure concrete da attuare sia a livello nazionale sia europeo, che ha portato nel novembre 2023 all’approvazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE agli Stati membri per lo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.

Sia il Piano sia la Raccomandazione evidenziano il ruolo strategico dei livelli locali, dal momento che i soggetti dell’economia sociale sono fortemente radicati sul territorio, servono la comunità in cui si trovano e operano generalmente con un’impostazione dal basso.

Nel mese di maggio 2024 presso il Ministero economia e finanze è stato, inoltre, avviato un gruppo di lavoro “Economia sociale” coordinato dalla sottosegretaria Onorevole Lucia Albano con l’obiettivo di dare seguito alla Raccomandazione del Consiglio UE.

Torino

Il nostro territorio vanta una posizione di avanguardia grazie alla Camera di commercio di Torino che nel già nel 2016 ha dato vita al Comitato Imprenditorialità Sociale, che a sua volta è stato promotore della piattaforma Torino Social Impact, nata nel 2017 con il coinvolgimento iniziale di 12 partner e oggi modello virtuoso che aggrega oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore.

Il Piano: contenuti e tempi di realizzazione

Da domani inizierà un ampio lavoro di ricognizione e di coinvolgimento dei soggetti già attivi nell’ambito dell’economia sociale del torinese per stilare un elenco di obiettivi, strumenti e azioni in programma.

Gli obiettivi specifici dell’Accordo sono:

  • promuovere un nuovo modello di crescita economica su tutto il territorio della Città metropolitana, sostenendo ulteriormente lo sviluppo dell’economia sociale
  • favorire la collaborazione pubblico-privata per l’impatto sociale
  • sostenere una transizione ambientale socialmente sostenibile
  • sfruttare al meglio tutte le opportunità nazionali ed europee per l’economia sociale
  • raccogliere dati sull’ecosistema sociale e sulla misurazione dell’impatto sociale
  • posizionare Torino e il territorio metropolitano come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa sociale.

Il piano terrà conto dei lavori in atto al MEF e sarà strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione UE, focalizzandosi sulla promozione dell’acceso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.

Si prevede che la redazione del piano sarà ultimata entro fine 2024 a conclusione di un ampio processo di consultazione di tutti gli stakeholder.

Dati sull’economia sociale torinese

La città metropolitana di Torino conta oltre 4.200 realtà – fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti – che compongono il Terzo Settore e che, per tale motivo, sono iscritte al RUNTS (dati maggio 2024). Si tratta del 3,4% della presenza a livello nazionale e di oltre il 46% delle 9.111 organizzazioni piemontesi.

Per il 44% si tratta di associazioni di promozione sociale, per il 32,3% di organizzazioni di volontariato.

A seguire si collocano le imprese sociali, con 576 realtà iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (il 13,6%): quasi un’impresa sociale su due presente in Piemonte ha sede in provincia di Torino. A Torino opera il 2,4% delle imprese sociali italiane.

(fonte: RUNTS Registro Unico Nazionale del Terzo Settore presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).

A questo bacino si può aggiungere anche quello delle società benefit, forme organizzative for profit, che tuttavia perseguono finalità di beneficio comune secondo criteri di responsabilità e di sostenibilità: alla fine del primo trimestre 2024 si contano 201 società benefit iscritte all’anagrafe camerale torinese, con un trend che ha visto quasi decuplicare i numeri nel corso dell’ultimo quinquennio. Si tratta, per la quasi totalità, di società di capitali che impiegano poco meno di 4.400 addetti.

(fonte: Osservatorio sulle società benefit, Camera di commercio di Brindisi-Taranto – Infocamere).

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Bench-Mark | Ep. 69 – Patchanka Società Cooperativa Sociale

Qualche giorno fa, seduti su una panchina di Piazza Paravia, abbiamo incontrato Diego Coriasco, legale rappresentante di Patchanka, cooperativa sociale di tipo B fondata nel 2012 con l’obiettivo di creare una cultura del lavoro più inclusiva e umana.

Durante la nostra chiacchierata, Diego ci ha illustrato la loro visione di economia sociale, centrata sui concetti di comunità e persona.
Per scoprire di più, guarda il nuovo episodio di Bench-Mark.

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

accordo

Economia sociale: Camera di commercio e Città metropolitana per un Piano locale

Una collaborazione tra ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese: questo il contenuto dell’accordo che sarà presentato giovedì 18 luglio in Camera di commercio alla presenza di Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di TorinoSonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino con delega a turismo, attività produttive, sviluppo economico e pianificazione strategica.

Nel dicembre 2021 la Commissione europea ha adottato un Piano d’Azione per l’Economia Sociale presentando misure concrete da attuarsi sia a livello nazionale che di Unione.
Nel​ novembre 2023 è stata approvata la Raccomandazione del Consiglio dell’UE sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale, invitando gli Stati membri alla promozione di una strategia che ne agevoli lo sviluppo, attraverso iniziative, misure e quadri giuridici favorevoli, collaborando con gli stakeholder a tutti i livelli nella costruzione della stessa. La Raccomandazione contempla inoltre di istituire punti di contatto per l’economia sociale nazionali, locali o regionali, mirati alla promozione dell’innovazione sociale, al sostegno dello sviluppo dell’economia sociale e alla valorizzazione delle sue potenzialità di trasformazione economica e sociale.
Il territorio torinese si trova in una posizione di avanguardia per elaborare una declinazione locale di questi principi e piani di azione. Da anni Torino si distingue, infatti, per la sua attenzione all’economia sociale, grazie ad iniziative promosse da una varietà di attori: enti pubblici, privati, filantropici e del terzo settore, riuniti nell’ecosistema Torino Social Impact.

La conferenza stampa sarà anche l’occasione per presentare gli ultimi dati sull’economia sociale nel territorio.

Programma Europeo Interreg Alcotra

Un workshop dedicato al Programma Europeo Interreg Alcotra

Venerdì 12 luglio, nell’ambito dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, è stato realizzato il Workshop sul programma Interreg Alcotra: un’opportunità  rivolta ai partner di Torino Social Impact che mira a cogliere le opportunità finanziarie dell’Unione Europea nell’ambito di uno dei programmi di cooperazione transfrontaliera europea. Gli obiettivi del programma sono di rispondere alle sfide ambientali, dinamizzare il sistema economico e sociale transfrontaliero e superare i principali ostacoli transfrontalieri grazie ad una cooperazione locale, integrata e inclusiva.

Il workshop, realizzato in collaborazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, si è svolto presso il Cottino Social Impact Campus di Torino che ha messo a disposizione i suoi spazi dove dare vita ad un vero e proprio apprendimento sul campo.

Una giornata dedicata alla progettazione europea

L’evento ha visto la partecipazione di 10 organizzazioni interessate a mettersi alla prova nella progettazione europea, con l’obiettivo di apprendere e sviluppare progetti in ambito sociale. In particolare, la giornata si è svolta in due sessioni principali: una info session mattutina e un workshop operativo nel pomeriggio.

Dopo i saluti iniziali, nella info session della prima parte della giornata è stata svolta la formazione sul programma Interreg Alcotra: per l’occasione Maria Chiara Pizzorno, senior expert di Weco Impresa Sociale, ha esposto una panoramica del Programma Interreg VI-A Italia-Francia Alcotra 2021-2027, grazie al cui intervento i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire i dettagli del programma, conoscere le opportunità e confrontarsi con le sfide e gli aspetti da attenzionare.

Uno dei momenti salienti della mattinata è stata la presentazione di un’esperienza di successo, grazie alla partecipazione di Elena Di Bella di Città Metropolitana di Torino che ha illustrato il progetto C.A.R.E. – Sostegno comunitario alla resilienza degli ecosistemi sociali e sanitari, quale esempio emblematico di utilizzo dei fondi del programma Interreg Alcotra. 

Successivamente, il workshop è ripreso nel pomeriggio con un focus pratico sui Progetti Singoli Alcotra, guidato da Weco Impresa Sociale. Obiettivo è stato lavorare concretamente sul bando per i progetti singoli in scadenza a fine anno. Grazie alla guida degli esperti presenti non sono mancati momenti di confronto sullo sviluppo di idee progettuali che hanno permesso ai partecipanti di ricevere feedback immediati, preparando così le basi per candidature efficaci.

Un’opportunità di formazione sui progetti europei

Il workshop di progettazione sul Bando Progetti Singoli Interreg Alcotra si è rivelato un’opportunità preziosa per tutte le realtà interessate alla progettazione europea e al tema dell’economia sociale. La combinazione di sessioni informative e pratiche ha permesso ai partecipanti di acquisire conoscenze e competenze pratiche, facilitando così la partecipazione ai bandi europei.

mario calderini al senato

Mario Calderini al Senato della Repubblica

Il 9 luglio, Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact, professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano, è intervenuto durante le audizioni al Senato della Repubblica in merito al disegno di legge n.1049: proposta per la promozione di progetti a impatto sociale sul territorio.

Il prof. Calderini ha così portato la sua visione di valorizzazione e accompagnamento a progetti con un impatto sociale che sia intenzionale, addizionale e misurabile: vero impatto e non solo esternalità positive. Una visione che è alla base di Torino Social Impact dal 2017 e che muove oggi un ecosistema di oltre 320 partner.

Per ascoltare l’audizione
Commissione Finanze e tesoro – Ufficio di Presidenza
Promozione di progetti a impatto sociale sul territorio

premi impatto

Aperte le candidature alla terza edizione del Premio Impatto al Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale

Nell’ambito della 12ª edizione de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale torna la terza edizione del Premio Impatto. Questo premio è dedicato alla misurazione dell’impatto economico, sociale e ambientale generato da progetti di sostenibilità. L’obiettivo è enfatizzare l’importanza della valutazione dell’impatto e la necessità di coinvolgere gli stakeholder nel processo.

Il premio è aperto a tutte le organizzazioni profit, non profit e le pubbliche amministrazioni con sede in Italia, che abbiano realizzato e valutato un progetto tra il 2020 e il 2023, con impatti anche sul territorio italiano. Le organizzazioni devono aver comunicato l’impatto delle loro iniziative attraverso vari canali come eventi, workshop, siti web, newsletter o bilanci.

Modalità di partecipazione

Le candidature devono essere inviate entro il 31 agosto 2024 tramite la scheda di presentazione del progetto, differenziata per le categorie di imprese, non profit e pubblica amministrazione. È possibile partecipare con più progetti, ciascuno con una scheda dedicata. Ogni candidatura deve includere informazioni sull’organizzazione, descrizione del progetto e della metodologia adottata, risultati dell’impatto, dettagli sul coinvolgimento degli stakeholder e azioni di diffusione dell’iniziativa.

Leggi il regolamento
Scheda di iscrizione per le aziende
Scheda di iscrizione per le non profit
Scheda di iscrizione per le pubbliche amministrazioni

Per ulteriori informazioni: premioimpatto@koinetica.it

seed

Nasce a Torino il Centro di Competenza per l’Innovazione Sociale in Italia

Presentato il 10 luglio a Roma presso la Camera dei Deputati, il Centro di Competenza nazionale per l’Innovazione Sociale avrà sede a Torino, unica città italiana scelta dall’Ue, nei locali dell’ex-Incet. Questa nuova istituzione mira a collegare le politiche pubbliche con le pratiche sociali innovative. Un riconoscimento importante per la Città di Torino in primis, e per l’intero ecosistema dell’innovazione sociale che il territorio alimenta da anni, anche attraverso Torino Social Impact.

Il Centro di Competenza Italiano per l’Innovazione Sociale è nato in collaborazione con analoghi centri in tutta l’Unione europea, grazie a un’iniziativa sostenuta dal programma EaSI e finanziata dal Fondo Sociale Europeo Plus (ESF+). Il Centro fungerà da piattaforma di supporto per amministrazioni pubbliche, imprese e società civile, affrontando sfide sociali complesse con approcci innovativi.

Tra i partner coinvolti ci sono il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna, Euricse e la Fondazione Giacomo Brodolini. Questa collaborazione mira a creare un ecosistema inclusivo e collaborativo, facilitando lo scambio di competenze tra attori pubblici e privati. Città di Torino è partner fondatore di Torino Social Impact, così come il Politecnico di Torino. Anche Fondazione Brodolini è partner attivo dell’ecosistema territoriale, a conferma dell’importanza di un lavoro di networking sui temi dell’innovazione e dell’economia sociale.

Il progetto SEED (Social Innovation Ecosystem Development), coordinato dal Comune di Torino, ha vinto il bando ESFA per rafforzare i Centri nazionali e promuovere la collaborazione transnazionale. Gli obiettivi principali del Centro sono: diffondere conoscenze sull’innovazione sociale, essere un punto di riferimento per il disegno di politiche pubbliche e creare un ponte tra l’Italia e gli altri centri di competenza europei.

Il Centro offrirà vari servizi, tra cui definizione di strategie, consulenza e formazione per enti pubblici, Terzo settore e imprese, supporto per accedere ai finanziamenti europei, e promozione della cooperazione tra stakeholder per partenariati pubblico-privati.

Per approfondire clicca qui e qui

Comunità di Pratica

La Comunità di pratica sulla parità di genere si incontra al Pink Coworking

L’8 luglio si è svolto il secondo incontro della Comunità di pratica sulla parità di genere presso il Pink Coworking. Dopo un primo appuntamento dedicato all’approfondimento del tema e al confronto tra le organizzazioni dell’economia sociale, questo secondo incontro si è focalizzato sulla Certificazione della parità di genere.

La UNI/PdR 125: un percorso di valore per imprese e pubbliche amministrazioni

Accanto a Monica Cerutti, esperta di politiche di inclusione sociale e questioni di genere, curatrice della Comunità di pratica, è intervenuta Alessandra Brogliatto, responsabile del Settore Ricerca Sviluppo Formazione e Pari Opportunità per Confcooperative Piemonte Nord.

Inoltre, nella seconda parte del pomeriggio due partner dell’ecosistema hanno condiviso la propria esperienza sul percorso di certificazione: Synesthesia, una società benefit che si occupa di consulenza strategica, sviluppo software, servizi di marketing, ecommerce, formazione, organizzazione di eventi e la Cooperativa Esserci, che da oltre 30 anni si occupa di inclusione di persone fragili. 

Entrambe le realtà hanno illustrato il loro modello di welfare aziendale, i successi ottenuti e le difficoltà incontrate durante il processo di certificazione.

L’incontro si è svolto presso il Pink Coworking, un ambiente accogliente dove donne di tutte le età, orientamenti e provenienze lavorano insieme. Il coworking offre un’alternativa alla solitudine dello smart working casalingo e favorisce la creazione di nuove alleanze e opportunità professionali. Questo spazio è un progetto dell’associazione Acca, sostenuto dalla Circoscrizione 1 della Città di Torino.

L’incontro è stato realizzato nell’ambito del progetto Comunità di pratica grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Comunità di Pratica

ocd

Nasce l’OCDR: un’iniziativa per promuovere la sostenibilità nel consumo digitale

Il Movimento Consumatori APS, in collaborazione con Sloweb, ha lanciato l’Osservatorio Consumo Digitale Responsabile (OCDR), un’iniziativa mirata a promuovere la consapevolezza e la responsabilità nel consumo delle tecnologie digitali. Questa iniziativa si colloca all’interno del progetto “AgEnDa: Assistere, Educare, Diffondere”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo di favorire la transizione digitale.

Missione dell’OCDR

L’OCDR si propone di diventare il primo contenitore e rete nazionale dedicata al consumo digitale responsabile, consentendo ai cittadini di conoscere e utilizzare prodotti e servizi digitali che abbiano un impatto positivo economico, sociale e ambientale. La missione è di rendere il consumo digitale più inclusivo, sostenibile e consapevole, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.

L’Osservatorio si impegna a censire e dare visibilità a realtà profit e no profit attive nel campo del consumo digitale responsabile. Attraverso la distribuzione di un questionario, raccoglie dati su prodotti e servizi che promuovono un consumo tecnologico sostenibile. I dati raccolti saranno utilizzati per informare e sensibilizzare i cittadini, oltre a produrre position paper e un rapporto annuale sul tema.

L’OCDR si rivolge in particolare ai consumatori più vulnerabili, aiutandoli a individuare e utilizzare consapevolmente i servizi e prodotti tecnologici più adatti alle loro esigenze. L’Osservatorio non esprime giudizi sulle realtà monitorate, ma fornisce uno spazio per segnalare problematiche consumeristiche irrisolte, potendo intervenire in caso di pratiche commerciali scorrette.

Come aderire?

Per aderire all’OCDR, le realtà interessate devono compilare un modulo di richiesta di adesione, disponibile qui. L’adesione viene vagliata dal Movimento Consumatori APS e da Sloweb, che approvano la pubblicazione delle schede informative sui servizi digitali responsabili.

Per maggiori informazioni e per partecipare all’iniziativa, visitare il sito OCDR o contattare l’indirizzo email info@ocdr.it.

Con questa iniziativa, il Movimento Consumatori APS e Sloweb mirano a creare una comunità più consapevole e responsabile nell’uso delle tecnologie digitali, contribuendo a un futuro più sostenibile e inclusivo.

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Bench-Mark | Ep. 68 – Progesia srl Società Benefit

Dal 2015 Progesia accompagna le aziende in un percorso di crescita e di consapevolezza rispetto alla sostenibilità e all’impatto sociale.

Oggi, con Antonella Moira Zabarino, Amministratrice Unica di Progesia, scopriamo in che modo questa realtà sta lavorando per creare un ambiente lavorativo e una comunità più consapevole e impegnata nella promozione di pratiche sostenibili e inclusive.

L’intervista è a cura di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

il ruolo delle comunità energetiche

Torino verso la neutralità climatica il ruolo delle Comunità Energetiche e dei Gruppi di Autoconsumo

Il prossimo 3 luglio alle ore 9 presso il Centro Congressi di Enviroment Park, la Città di Torino organizza l’evento ‘Torino verso la neutralità climatica:  ruolo delle Comunità Energetiche e dei Gruppi di Autoconsumo’.

L’evento sarà dedicato all’approfondimento delle tematiche connesse al percorso verso la neutralità climatica, intrapreso dalla Città di Torino, con particolare attenzione al ruolo che possono assumere le Comunità di Energia Rinnovabile e i Gruppi di Autoconsumo locali.
L’importanza di queste configurazioni per il raggiungimento della futura neutralità climatica della Città di Torino è evidente e i benefici vanno ben oltre la dimensione energetica: ogni comunità, infatti, è chiamata a rispondere a esigenze territoriali e comunitarie, rappresentando forme di sviluppo locale, nuova imprenditorialità e costruzione di nuove filiere.
Gli interventi dei relatori saranno orientati ad approfondire le principali tematiche legate all’attuale disciplina di CER e Gruppi di Autoconsumo, a livello nazionale e locale, presentando le azioni che la Città di Torino intende mettere in atto per sostenere la diffusione di tali configurazioni. Nella seconda parte della mattinata saranno creati Gruppi di lavoro rivolti a tutti i soggetti interessati a costituire (o entrare in) una configurazione di autoconsumo, al fine di raccogliere esigenze, pareri, domande e richieste, verso la realizzazione di un servizio che nasca dalla coprogettazione con i protagonisti della transizione energetica in atto.

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evento bruxelles

Conclusa la Conferenza Finale di SocialTech4EU “GREEN AND DIGITAL TOGETHER” a Bruxelles

Si è conclusa oggi giovedì 27 luglio la conferenza finale di SocialTech4EU “GREEN AND DIGITAL TOGETHER”, svoltasi presso il Comitato Economico e Sociale Europeo a Bruxelles. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti e professionisti impegnati nell’innovazione sociale e nella transizione verde e digitale, promossa dai cluster dell’economia sociale e dagli imprenditori.

Tra i momenti salienti della conferenza, il discorso di apertura tenuto dal Professor Mario Calderini, portavoce di TSI e professore ordinario al Politecnico di Milano, ha catturato l’attenzione del pubblico. Calderini, esperto di Gestione per la Sostenibilità e l’Impatto, ha sottolineato l’importanza di superare i criteri territoriali nella modellazione della politica dei cluster, focalizzandosi invece su conoscenza e coesione. “Queste due dimensioni sono particolarmente importanti all’interno dei cluster dell’economia sociale per promuovere l’innovazione, l’aggregazione della domanda e la scalabilità delle soluzioni,” ha affermato Calderini.

Un altro momento significativo è stato il panel tenuto da Raffaella Scalisi, senior advisor di Torino Social Impact, che ha esplorato il percorso delle PMI e delle startup dall’idea alla scalabilità. La discussione ha offerto preziosi spunti su come supportare e potenziare le piccole e medie imprese nel contesto della transizione verde e digitale.

La conferenza “GREEN AND DIGITAL TOGETHER” ha rappresentato un’importante piattaforma di confronto e networking, facilitando la condivisione di esperienze e buone pratiche tra i partecipanti. L’evento ha concluso con un forte messaggio di cooperazione e impegno verso un futuro più sostenibile e innovativo per l’economia sociale europea.

Il progetto SocialTech4EU, cofinanziato dall’Unione Europea, mira a rafforzare la resilienza, la capacità di innovazione, la competitività e la sostenibilità degli ecosistemi dell’economia sociale, delle start-up e delle PMI dell’economia sociale in relazione alla transizione verde e digitale. L’iniziativa è guidata dalla Fondazione Giacomo Brodolini in collaborazione con cinque organizzazioni provenienti da diversi paesi europei: ENSIE NETWORK (Belgio), Silicon Vilstal (Germania), ADV Romania (Romania), Cluster IDiA (Spagna) e Coompanion (Svezia).

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Leggi l’agenda del 27 giugno

Leggi l’agenda del 28 giugno

MASTER ISTUD

Nuove borse di studio per studenti rifugiati: un’opportunità di inclusione e crescita

Torino Social Impact è lieta di annunciare un’importante iniziativa promossa dalla ISTUD Business School e dall’Università Cattolica di Milano, mirata all’inclusione formativa e professionale dei giovani rifugiati e titolari di protezione internazionale.

Sono state istituite due borse di studio, ciascuna del valore di €18.000, per partecipare al Master in Risorse Umane e Organizzazione. Queste borse coprono i costi di partecipazione al master, viaggio, vitto e alloggio. L’obiettivo è fornire ai beneficiari una formazione completa che integra teoria e pratica, preparando i partecipanti a intraprendere una carriera di successo nel campo delle risorse umane.

Il Master, progettato per offrire una formazione di alto livello, combina lezioni teoriche con esperienze pratiche, favorendo un’educazione orientata alla crescita personale e professionale. La collaborazione con aziende e istituzioni, parte integrante del programma, permette ai partecipanti di entrare in contatto con il mondo del lavoro già durante il percorso di studi.

Perché partecipare?

  • Inclusione e diversità: promuovere l’inclusione sociale attraverso l’istruzione e la formazione professionale
  • Opportunità professionali: accesso a un’ampia rete di aziende e professionisti nel settore delle risorse umane
  • Supporto completo: copertura dei costi per garantire un’esperienza di apprendimento senza ostacoli finanziari

Come candidarsi?

Le candidature sono aperte a tutti i giovani rifugiati e titolari di protezione internazionale interessati a una carriera nelle risorse umane. I dettagli e i requisiti per la presentazione della domanda sono disponibili sul sito della ISTUD Business School.

OP4IMPACT

OP4Impact, Ordini professionali per l’impatto: nasce una nuova Comunità di pratica 

Oggi, 26 giugno, in occasione di un seminario divulgativo sulla Sostenibilità presso il Cottino Social Impact Campus rivolto a imprese, avvocati e dottori commercialisti (per guardare alla sostenibilità nell’evoluzione del contesto socioculturale ed economico) è stato annunciato l’avvio di una nuova Comunità di pratica di Torino Social Impact, dedicata appunto agli Ordini professionali e denominata OP4Impact (Ordini professionali per l’impatto).

Voluta dall’Ordine dei Dottori Commercialisti, degli Avvocati, dei Consulenti del Lavoro e dei Notai, l’obiettivo del gruppo di lavoro è affrontare le principali problematiche delle organizzazioni orientate alla generazione di impatto ESG, mettendo insieme le competenze dei professionisti nei campi amministrativo, giuridico, contabile e notarile, creando un potente network in grado di supportare e guidare le organizzazioni verso pratiche sostenibili e responsabili.

Il progetto Comunità di pratica è un’iniziativa di Torino Social Impact che rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento della dimensione collettiva dell’ecosistema ad impatto. Sostenuto dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito di TSI, mira a creare uno spazio collaborativo in cui i partner possano mettere in comune le loro competenze e lavorare insieme su tematiche e sfide condivise.
Cottino Social Impact Campus supporterà la nuova Comunità di pratica con un ruolo di facilitazione ed indirizzo rispetto alle attività che saranno co-progettate e realizzate.

OP4Impact si aggiunge ad altre 4 Comunità di pratica attualmente attive, ciascuna delle quali affronta questioni fondamentali e di grande rilevanza sociale (Società benefit, Neet, Circular economy, Parità di genere).

fit4benefit 20 giugno

Fit4benefit 2024-2025: un gioco sulle buone pratiche di governance

Il 20 giugno le società benefit della Comunità di pratica di Torino Social Impact si sono incontrate per un nuovo incontro di confronto e apprendimento comune. Questa volta si è parlato di un tema chiave per una gestione aziendale efficace e sostenibile: la buona governance. 

Attraverso un gioco di carte ideato da operari, le 13 imprese presenti si sono confrontate sulle pratiche di buona e cattiva governance aziendale, cimentandosi in una modalità di apprendimento innovativa.

Svelato il segreto della “G” in Sostenibilità

Le Game Master Stefania Balliana e Giulia Gennaro hanno guidato i partecipanti tra gioco e condivisione, per scoprire come la buona governance può trasformare il futuro della loro azienda. Attraverso il game learning, hanno imparato a riconoscere le buone pratiche di governance, abbandonando quelle meno efficaci. In squadra, tra rischi e opportunità, hanno sperimentato in prima persona come guidare la loro impresa verso un futuro sostenibile.

Il percorso Fit4benefit, è realizzato nell’ambito del progetto Comunità di pratica grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Social Procurement – Come integrare la strategia dell’impresa

Secondo appuntamento del ciclo: Social Procurement, la scelta responsabile delle imprese

Dalla collaborazione tra Camera di commercio di Torino, Torino Social Impact, Unione Industriali Torino Fondazione Compagnia di San Paolo nasce un ciclo di incontri online per approfondire il tema del social procurement, per una scelta responsabile delle imprese.

Gli incontri intendono approfondire gli aspetti principali di questa strategia d’impresa osservandone sia gli elementi di maggior interesse per lo sviluppo del business (lato offerta) sia le principali opportunità di inserimento in un mercato (lato domanda) che oltre a rispondere alle esigenze delle imprese genera impatti positivi sul territorio.

La Camera di commercio di Torino, da anni attiva nel supportare le imprese del territorio ad una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale, anche attraverso la piattaforma progettuale Torino Social Impact, ha aderito con entusiasmo a questa proposta condivisa.

Come posso integrare nella mia strategia aziendale politiche di social procurement? Come posso inserire l’offerta della mia impresa nel mercato del social procurement? Quali caratteristiche deve avere un’impresa per considerarsi fornitore sociale?

A queste ed altre domande proveranno a rispondere esperti e docenti in occasione dell’incontro che si terrà online Mercoledì 3 luglio dalle 11.00 alle 13.00.

Grazie ad interventi di Torino Social Impact, del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, del Cottino Social Impact Campus e alla testimonianza di due realtà aziendali del territorio scopriremo le dinamiche che questa pratica di business ad impatto richiede e quali sono gli strumenti a disposizione degli imprenditori per adeguarle alle proprie realtà aziendali ed integrarle nella propria strategia di business.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione qui

Partecipa alla campagna di Torino Social Impact per gli acquisti sociali

Il procurement sociale è un’attività pillar per Torino Social Impact, che fin dalla sua nascita si impegna a promuovere nel territorio forme innovative di fornitura al fine di sostenere la crescita delle imprese e delle attività ad impatto sociale.  

Per perseguire questo fine, nasce la campagna All Included, che ha l’obiettivo di promuovere il social procurement in ambito privato, incentivando l’acquisto di prodotti e servizi delle imprese sociali che mettono al primo posto l’impatto. 

Attenzione al profitto, attenzione al sociale. Tutto incluso e tutti inclusi. Questo è il messaggio racchiuso nella campagna di comunicazione digitale che prende avvio questa settimana e sarà diffusa su diverse piattaforme e moltiplicata attraverso i canali di Torino Social Impact.

La campagna include anche un portale sperimentale per reperire le imprese a impatto sociale, per ora dedicato al settore dell’economia circolare,  che presto sarà ampliato. Nel portale potrai trovare differenti realtà di imprenditorialità sociale, quali cooperative e imprese sociali, società benefit e startup innovative a vocazione sociale. Potrai filtrarle in base al servizio o prodotto offerto, al tipo di impresa e alla missione sociale prevalente.

Consulta il portale a questo link

Cos’è il social procurement?

Gli acquisti sociali sono un modo semplice per integrare obiettivi di impatto nella tua azienda tramite le decisioni di acquisto.

Quando un’azienda decide di introdurre gli acquisti sociali nella propria catena di fornitura, continua a cercare il miglior prodotto o servizio al prezzo più conveniente, ma considera anche gli impatti sociali che potrà generare. Il principio di best “value” for money viene rafforzato con il social “value”.

Questo può avvenire acquistando prodotti o servizi da imprenditorialità sociale che pratica inclusione lavorativa di persone svantaggiate o persegue altri fini a impatto sociale oppure integrando criteri sociali nelle proprie procedure di selezione dei fornitori.

La campagna ed il portale sono realizzati nell’ambito del progetto europeo Buy Social finanziato dal Consiglio europeo per l’innovazione e dall’Agenzia esecutiva per le PMI (EISMEA) nell’ambito della call SMP-COSME-2022-BUYSOCIALB2BMARKET.

Il programma dedicato al social procurement di Torino Social Impact è realizzato con il supporto della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

evento esg

SOCIETA’ BENEFIT e ESG: un evento il 28 giugno

Un evento il 28 giugno, aperto a tutti, sui seguenti temi:

  • Le Società Benefit: un modello innovativo e virtuoso
  • La parità di genere nella sostenibilità sociale
  • La governance e l’intelligenza artificiale
  • Greenwashing e Socialwashing

L’evento, programmato tra le 15:30 e le 18:30, è accreditato presso l’Ordine degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili ed esperti contabili, ma è necessario registrarsi per tutti a qui

Scarica la locandina

Webinar Solutions journalism

“Fondamenti e Principi del Solutions Journalism”: il racconto del webinar

Lunedì 17 giugno, dalle 14 alle 16, si è tenuto il webinar “Fondamenti e principi del Solutions Journalism“: il primo di un ciclo di webinar, inserito nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, che mira a esplorare come il giornalismo possa promuovere il cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

L’importanza del giornalismo orientato alle soluzioni nell’attuale contesto mediatico

Durante il webinar – organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte –  hanno partecipato 100 tra giornalisti, comunicatori, esperti di media e interessati che hanno avuto l’opportunità di ascoltare e interagire con relatori di spicco per confrontarsi sul ruolo e sull’importanza dell’approccio del solutions journalism nell’attuale contesto mediatico. 

Tra i relatori che hanno portato la propria esperienza ci sono Stefano Arduini, Direttore di VITA magazine e Vita.it; Peter Damgaard, Direttore Operativo del Constructive Institute; Alessia Gianoncelli, Director of Knowledge and Programs di Impact Europe; Jodie Jackson, autrice e fondatrice di News Literacy Lab; Tina Rosenberg, Co-fondatrice del Solutions Journalism Network e Assunta Corbo, giornalista, autrice e fondatrice del Constructive Network.

Tra le testimonianze del Solutions Journalism, verso un cambiamento positivo nell’informazione

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di dibattito e confronto tra gli esperti nazionali e internazionali. Attraverso due sessioni di discussione, i relatori hanno condiviso le proprie esperienze e testimonianze, affrontando due temi centrali: il primo giro di tavolo si è concentrato sulla domanda: “Il solutions journalism può essere la strada per uscire dalla crisi del giornalismo?”

Per rispondere, i relatori hanno approfondito quali sono le cause del calo di interesse nelle notizie e quali effetti produce a livello psicologico essere sottoposti a continue notizie negative, ma anche perché il Solutions Journalism può essere una soluzione alla crisi del giornalismo; quali sono i tratti distintivi del constructive journalism e come si può definire un giornalismo che sia a impatto sociale.

Il secondo giro di tavolo ha avuto come obiettivo il racconto delle “esperienze e  casi di solutions journalism”: sono stati portati ad esempio da Tina Rosenberg casi concreti che mostrano come il solutions journalism possa offrire un maggior rigore, come metodologia, per garantire verità e accuratezza nel riportare le notizie, mentre Peter Damgaard Kristensen ha raccontato un caso rappresentativo di solutions journalism che sia rappresentativo dei principi di imparzialità e indipendenza. 

Assunta Corbo ha portato al pubblico l’esperienza del Constructive network italiano mentre Jodie Jackson si è concentrata sulla responsabilità sociale dei giornalisti nel valutare l’impatto delle notizie e incrementare la fiducia del pubblico, attraverso il racconto di un caso studio. Infine, Alessia Gianoncelli ha mostrato in che modo il giornalismo possa contribuire a portare avanti soluzioni di impact investing.

Grazie alle loro diverse esperienze e prospettive, il webinar ha permesso, nel complesso, di approfondire come il Solutions Journalism possa essere un potente strumento per il cambiamento positivo, promuovendo un giornalismo che non si limiti a denunciare i problemi, ma che sappia anche proporre soluzioni efficaci e ispirare azioni concrete.

Per saperne di più, non perdere i prossimi webinar in programma:

  • 16 settembre, ore 14-16 – Metriche di social impact nel giornalismo
  • 21 ottobre, ore 14-16 – Storie che fanno la differenza
  • 18 novembre, ore 14-16 – Sostenibilità economica dell’impact journalism 

borsa valori

La Borsa dell’Impatto Sociale al Forum della Finanza sostenibile

Ieri lunedì 17 giugno, Mario Calderini, Professore del Politecnico di Milano e Portavoce di Torino Social Impact, e Davide Dal Maso, Partner di Avanzi Sostenibilità per Azioni e Vicepresidente del Comitato Promotore della Borsa dell’Impatto Sociale, sono intervenuti all’incontro di presentazione della Borsa dell’Impatto Sociale rivolto ai membri del Forum della Finanza Sostenibile.

L’incontro online nasce dalla volontà di confrontarsi con gli operatori finanziari interessati agli investimenti ad impatto nella fase di studio e progettazione del futuro mercato di capitali.

La Borsa dell’Impatto Sociale è un progetto che mira alla creazione di un mercato di capitali dedicato alle imprese “ad impatto”, che realizzano in modo intenzionale, addizionale e misurabile un impatto sociale positivo, e nel quale le transazioni siano basate sia sul valore finanziario sia sul valore dell’impatto sociale misurato.

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eu committee

TSI il 27 giugno a Bruxelles per la chiusura di SocialTech4EU

“GREEN AND DIGITAL TOGETHER”

Il 27 giugno Torino Social Impact sarà a Bruxelles, presso l’European Economic and Social Committee, per l’evento di chiusura di SocialTech4EU, un progetto biennale che ha preso il via nel settembre 2022, finanziato dal Consiglio europeo per l’innovazione e dall’Agenzia esecutiva per le PMI (EISMEA) attraverso le iniziative comuni dei cluster (EUROCLUSTERS) per la ripresa dell’Europa (SMP-COSME-2021-CLUSTER).

Le organizzazioni dell’economia sociale affrontano spesso difficoltà strutturali legate all’accesso a nuovi modelli di business digitali e green riguardanti, in particolare, la precaria sostenibilità finanziaria, l’accesso ai finanziamenti, la mancanza di competenze, l’incapacità di attrarre talenti, e la scarsa competitività sul mercato rispetto alle PMI tradizionali.

Questo progetto mirava a rafforzare la resilienza e la capacità di innovazione, la competitività e la sostenibilità degli ecosistemi dell’economia sociale, con particolare attenzione alle imprese sociali tecnologiche.

Attraverso SocialTech4EU è stato pubblicato un bando per imprese sociali che ha erogato fondi per intraprendere percorsi formativi in materia di impresa, digitalizzazione e gestione tecnologica e innovativa

Il 16 maggio scorso gli spazi di Open Incet hanno ospitato l’evento “SocialTech4EU: Innovate & Connect with Italian enterprises. Presentation of project results and networking session”, un incontro per illustrare i risultati ottenuti e creare relazioni fra le imprese sociali e gli stakeholders del territorio.

Organizzato dalla Fondazione Giacomo Brodolini Srl SB e da Torino Social Impact, l’evento ha rappresentato un’opportunità per esplorare il progetto SocialTech4EU, che rappresenta oggi il più grande programma di supporto e formazione per le imprese sociali in Europa, co-finanziato dall’Unione Europea nel quadro di Joint Cluster Initiatives (EUROCLUSTERS) for Europe’s recovery.

Per la chiusura del progetto è in programma il 27 giugno la conferenza SocialTech4EU “GREEN AND DIGITAL TOGETHER”, per scoprire di più sull’innovazione sociale e sulla transizione verde e digitale guidata da cluster e imprenditori.

Gli speakers:

  • Giuseppe Guerini, membro del CESE e presidente di Cecop-Cicopa Europa
  • Diego Dutto, membro del CESE e coordinatore nazionale di Legacoopsociali
  • Anna Athanasopoulou, responsabile dell’Unità Prossimità, Economia sociale, Industrie creative (GROW.G.2)
  • Margit Perko, responsabile delle politiche presso l’unità Imprenditorialità sociale e inclusiva (EMPL.G.3)
  • Mario Calderini, professore ordinario al Politecnico di Milano, esperto di alto livello in Management per la sostenibilità e l’impatto e portavoce di Torino Social Impact

TSI ha coordinato questa iniziativa insieme alla Fondazione Giacomo Brodolini, collaborando con cinque organizzazioni provenienti da Belgio (European Network of Social Integration Enterprises – ENSIE NETWORK), Germania (Silicon Vilstal), Romania (ADV Romania), Spagna (Cluster IDiA) e Svezia (Coompanion).

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Tina ROSENBERG

Tina Rosenberg interviene al webinar: “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism” è il webinar – organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism – che lunedì 17 giugno dalle 14.00 vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno su come promuovere un’informazione d’impatto e orientata alle soluzioni.

Tra i nomi che meglio descrivono l’impatto positivo del giornalismo orientato alle soluzioni c’è indubbiamente quello di Tina Rosenberg, co-fondatrice del Solutions Journalism Network

Tina Rosenberg è una giornalista di lunga data del New York Times, per il quale ha redatto editoriali oltre che articoli per il Sunday magazine. Insieme a David Bornstein ha scritto, per 11 anni, la rubrica del New York Times “Fixes. Ha inoltre realizzato centinaia di articoli, oltre che tre libri: “Children of Cain: Violence and the Violent in Latin America”; “The Haunted Land: Facing Europe’s Ghosts After Communism”; e “Join the Club: How Peer Pressure Can Transform the World”. “The Haunted Land” ha vinto il Premio Pulitzer e il National Book Award.

Insieme a Tina Rosenberg, a fondare il Solutions Journalism nel 2013  sono i pluripremiati giornalisti David Bornstein e Courtney Martin, con una virtuosa missione: trasformare il giornalismo in modo che tutte le persone abbiano accesso a notizie che li aiutino a immaginare e costruire un mondo più equo e sostenibile.

Il Solutions Journalism Network in numeri

Convinto che mettere in luce l’intelligenza critica acceleri l’innovazione nel giornalismo e nella società,  il network sostiene gli attori imprenditoriali, gli individui e le testate che portano le soluzioni giornalistiche su nuovi mercati. 

Oggi il network conta oltre 30 membri del team distribuiti su quattro continenti; 47.000 giornalisti formati e che utilizzano gli strumenti offerti dal SJN; un database consultabile con una selezione di “solution stories” provenienti da 1.900 organizzazioni giornalistiche; 100 scuole di giornalismo partner; 8 partner istituzionali per la formazione in Nord America, Europa, Africa e America Latina, oltre che fellow e formatori che hanno una certificazione in Solutions Journalism in 40 paesi.

Perché un giornalismo orientato alle soluzioni?

Il Solutions Journalism è un approccio al giornalismo rigoroso, convincente e virtuoso proprio perché offre risposte ai problemi sociali. Nel suo lavoro giornalistico include alcuni elementi che possiamo definire chiave: esplora approfonditamente la narrazione di una risposta a un problema sociale e ne analizza dettagliatamente il funzionamento nei suoi aspetti più significativi; pone l’accento sull’efficacia anziché sulle sole buone intenzioni, riportando risultati tangibili; non si limita a ispirare, ma offre anche consigli pratici che altri possono adottare e, infine, esamina criticamente ciò che non funziona nell’approccio adottato.

In tutto il mondo le organizzazioni giornalistiche stanno plasmando il giornalismo e influenzando le proprie comunità. Si tratta di una rete internazionale di realtà e di giornalisti che quotidianamente promuove un giornalismo orientato alle soluzioni per favorire l’equità, consolidare la fiducia, stimolare l’impegno civico, individuare nuove fonti di reddito e ridurre la polarizzazione nel dibattito pubblico.

HUB progetti europei per l’economia sociale

Innovative Approaches Tackling Long-Term Unemployment: una info session dell’HUB progetti europei per l‘economia sociale

Si è aperta una nuova opportunità di finanziamento europeo per le organizzazioni dell’economia sociale: nell’ambito del programma Fondo Sociale Europeo (ESF+) Social Innovation+ è stata pubblicata una call for proposal con l’obiettivo di scalare iniziative sociali già sperimentate volte all’integrazione dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro e alla promozione della loro inclusione sociale.

Per facilitare la partecipazione alla call, venerdì 7 giugno l’HUB progetti europei per l’economia sociale ha organizzato una info session dedicata ad approfondire il bando. Il webinar è stato guidato da Weco Impresa Sociale in collaborazione con il National contact point del programma EaSI. 

Dopo la presentazione del Programma europeo EaSI, è stata analizzata la call for proposal a partire dai suoi obiettivi e attività eleggibili. Inoltre, è stata posta grande attenzione allo scopo della call, ovvero quello di trasferire e scalare buone pratiche per contrastare la disoccupazione di lunga durata

Al termine della info session le organizzazioni interessate a partecipare al bando sono state invitate a prendere parte ad un percorso di supporto alla progettazione e presentazione della candidatura, attivabile nell’ambito dell’HUB progetti europei per l’economia sociale. 

L’HUB progetti europei per l’economia sociale è un’iniziativa avviata in collaborazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

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Jodie Jackson interviene al webinar: “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism” è il webinar – organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism – che lunedì 17 giugno dalle 14.00 vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno su come promuovere un’informazione d’impatto e orientata alle soluzioni.

Tra i relatori e le relatrici presenti parteciperà anche Jodie Jackson: conosciuta per essere autrice e fondatrice di News Literacy Lab, oltre che per essere intervenuta al TEDxLondon con il suo talk “How to Heal a Broken Worldview”.

Jodie Jackson è una figura di spicco nel movimento del solutions journalism, portando sui palcoscenici mondiali il tema dell‘impatto della “dieta mediatica” sulla nostra salute mentale, oltre che lo storytelling per un cambiamento sociale. 

Alcuni tra i suoi libri influenti sono “You Are What You Read: Why changing your media diet can change the world” e “Little Ruffle and the World Beyond” che hanno aiutato le persone a integrare la padronanza dei media nella loro vita per migliorare la propria visione del mondo e la propria salute mentale. Il suo programma educativo pionieristico “Navigating News, Nurturing Hope” ha inoltre aiutato il pubblico più giovane a diventare più informato sul mondo e più autorizzato ad agire.

News Literacy Lab: per una “alfabetizzazione” alle notizie

Secondo Jodie Jackson, “se vogliamo costruire un mondo migliore, dobbiamo prima capirlo meglio”. Da questa convinzione nasce News Literacy Lab, organizzazione no-profit che intende aiutare le persone a sviluppare le competenze necessarie per navigare con successo nelle notizie e sviluppare una visione del mondo accurata.

Si occupa di responsabilizzare i giovani, dotandoli delle competenze essenziali per orientarsi tra le notizie nel mondo di oggi. Così l’alfabetizzazione alle notizie non deve rappresentare soltanto un’abilità essenziale per la vita, ma anche un potente catalizzatore di cambiamenti positivi.

Ciò che mette in atto il News Literacy Lab è un programma educativo che non si limita a curare i sintomi di un ambiente informativo inquinato, ma consente alle persone di partecipare attivamente alla creazione di un ecosistema informativo più sano, sostenendo un’azione sistemica per affrontare le cause alla radice di informazioni dannose e fuorvianti.

Con una forte attenzione alle soluzioni giornalistiche e alla salute mentale, la missione del Laboratorio è quindi quella di sfruttare il potere dell’alfabetizzazione informativa per migliorare il nostro benessere individuale e collettivo.

L’impatto delle notizie sulla nostra salute mentale

Negli ultimi dieci anni Jodie Jackson ha inoltre condotto ricerche sull’impatto dannoso dei bias connessi alle notizie sulla nostra salute mentale, individuale e collettiva.

Ha anche conseguito un master in psicologia positiva e le sue ricerche, ampiamente citate, l’hanno resa una figura influente all’interno del movimento per il giornalismo costruttivo. Jodie Jackson ha scritto per piattaforme giornalistiche affermate ed emergenti; è intervenuta in panel con pensatori, accademici e giornalisti di spicco; ha tenuto workshop e corsi di formazione per giornalisti, educatori, genitori e studenti e ha parlato in università e conferenze sui media e sulla salute mentale in tutto il mondo.

TORINO SPORT & FASHION MATCH 2024

B2B Torino Sport & Fashion Match: un’opportunità per le organizzazioni dell’economia sociale

Il progetto europeo Buy Social ha l’obiettivo di promuovere il social procurement in ambito privato, incentivando l’acquisto di prodotti e servizi delle imprese sociali che mettono al primo posto l’impatto. 

Dopo aver realizzato tre momenti di formazione per rafforzare la competitività e presenza sul mercato B2B delle organizzazioni dell’economia sociale, abbiamo avviato una collaborazione nell’ambito della nona edizione della Torino Fashion Week 2024, organizzata da Unioncamere Piemonte e la rete Enterprise Europe Network con il supporto della Camera di commercio di Torino.

Durante questo evento, il 29 – 30 giugno e 1 luglio 2024 a Torino si svolgerà il B2B Torino Sport & Fashion Match 2024

Il B2B Torino Sport & Fashion Match 2024 (29/30 giugno) vedrà il coinvolgimento di startup, aziende manifatturiere, fashion designers, investitori, rivenditori, agenti di commercio/ buyers ed esperti di settore che si incontreranno a Torino con l’obiettivo di creare accordi, trovare partner commerciali e tecnologici o sviluppare nuovi consorzi per partecipare a progetti internazionali.

COME PARTECIPARE AL B2B TORINO  SPORT  &  FASHION  MATCH  2024

  1. Registrati sulla piattaforma del b2b entro il 23 Giugno
  2. Seleziona i partecipanti che vorresti incontrare dal menu a tendina Participants. 
  3. Invia loro meeting requests e definisci preventivamente la tua AGENDA di incontri. 

Lingua di lavoro:  Inglese

Indirizzo: TALENT GARDEN TORINO, Via Giuseppe Giacosa 38 -Torino

Inoltre, il 1 luglio partecipa al TALK DAY, in cui  poter conoscere le nuove tendenze tecnologiche, digitali, ricevere ulteriori aggiornamenti su  temi quali sostenibilità, future thinking e Internazionalizzazione, innovazione e molto altro. Il programma  dettagliato dei TALK è disponibile a questo link

Alessia GIANONCELLI

Alessia Gianoncelli interviene al webinar: “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”

“Fondamenti e principi del Solutions Journalism” è il webinar – organizzato da Torino Social Impact nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism – che lunedì 17 giugno dalle 14.00 vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno su come promuovere un’informazione d’impatto e orientata alle soluzioni.

Nell’ambito della promozione dell’impatto sociale e ambientale, centrale è la missione di Impact Europe (ex EVPA), network europeo per l’investimento a impatto, nonché rete che riunisce organizzazioni, capitali, conoscenze e dati per catalizzare, innovare, scalare e salvaguardare l’impatto. 

Alessia Gianoncelli è Direttrice della ricerca e dei programmi presso Impact Europe. Negli ultimi dieci anni ha contribuito alla narrativa e al dibattito sugli investimenti a impatto, promuovendone lo sviluppo e supportando – tramite la ricerca, l’analisi di dati e la creazione di opportunità di formazione – gli investitori, le fondazioni e tutti gli stakeholders impegnati ad attuare un cambiamento positivo nella società.

Alessia Gianoncelli in questi anni ha pubblicato diversi reports, casi studio e articoli su temi quali la venture philanthropy, la misurazione e la gestione dell’impatto, l’ecosistema europeo degli investimenti sociali, la finanza ibrida.

Accelerare il cambiamento

Convinta che tutti i fornitori di capitale abbiano un ruolo cruciale per guidare e rendere il cambiamento trasformativo, Impact Europe si occupa di offrire strategie, approfondimenti e strumenti, rivolgendosi agli attori della finanza d’impatto. Lavora, infatti, per aumentare la prosperità e il progresso sociale, per ridurre le disuguaglianze, le ingiustizie e preservare il pianeta. 

La crescita di Impact Europe, in numeri

In 20 anni il network è cresciuto progressivamente, passando da 8 a 350 membri, diventando un gruppo eterogeneo di fornitori di capitale (fondi a impatto, aziende, fondazioni, private equity, banche, finanziatori pubblici) e innovatori sociali. 

Sin dalla sua creazione nel 2004, Impact Europe ha costruito un hub di dati unico per le pratiche di investimento a impatto, ha formato 1.000+ attori del settore, ha prodotto linee guida per la definizione di standard e l’incremento degli investimenti ad impatto, nonché per la misurazione e la gestione degli stessi. Rappresenta inoltre una presenza strategica nella sfera politica dell’UE e svolge un ruolo fondamentale nelle collaborazioni globali sui propri temi.

Erasmus Plus

Il programma Erasmus Plus: un nuovo workshop dell’HUB progetti europei

Aumentare la cultura e la capacità progettuale europea nelle organizzazioni dell’ecosistema TSI è uno degli obiettivi dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato in collaborazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo

Tra i numerosi programmi UE che finanziano le attività ad impatto sociale, l’Erasmus Plus è senza dubbio il più diffuso e conosciuto. Nella giornata di venerdì 31 maggio le organizzazioni di TSI interessate ad approfondire il Programma si sono incontrate presso il Centro Servizi per il Volontariato Vol.To per lavorare alla costruzione di un progetto da presentare alle scadenze autunnali 2024. In particolare sono state esaminate alcune call in scadenza il 1 ottobre 2024: i partenariati su scala-ridotta nei settori IFP (VET), Istruzione degli Adulti (ADU), Gioventù (YOU) – KA210, e l’accreditamento per le mobilità nei settori IFP (VET), Istruzione degli Adulti (ADU), Gioventù (YOU) – KA120 e KA150. 

Una giornata di capacity building e confronto tra pari

La mattinata è iniziata con un’introduzione al programma Erasmus Plus a cura di Davide Prette e Matteo Maritano, dell’ufficio progettazione europea di Vol.to. Successivamente Ilaria Molendi e Guido Mandarino di AlgoritmoAssociates hanno condiviso con i partecipanti la loro esperienza di progettazione su due small scale, sottolineando come anche una valutazione “negativa” possa essere un prezioso insegnamento. Infine Maria Chiara Pizzorno, senior expert di Weco Impresa Sociale e valutatrice di numerosi programmi europei, ha condotto una sessione informativa sulle call del programma. 

Nel pomeriggio le organizzazioni, suddivise in tavoli di lavoro, hanno progettato sulle open call  partenariati su scala-ridotta ne settore istruzione degli Adulti (ADU), Gioventù (YOU) – KA210, e l’accreditamento per le mobilità nei settori IFP (VET), Istruzione degli Adulti (ADU), Gioventù (YOU) – KA120 e KA150. 

Il Programma Erasmus Plus

Il programma Erasmus, nato nel 1987 come un programma di mobilità studentesca dell’Unione europea, nel 2014 si è trasformato in Erasmus+: un programma semplificato, che combina tutti i precedenti meccanismi di finanziamento dell’Unione Europea nel settore dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport, compresi il programma di apprendimento permanente (Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig), Gioventù in Azione e cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione con i paesi industrializzati). 

Nell’ambito del programma si possono presentare progetti rispetto a tre azioni chiave (key action):

  • KA1 Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento
  • KA2 Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche (Suddiviso nelle sottosezioni Adulti, Giovani, Sport etc…)
  • KA3 Sostegno alla definizione delle politiche e alla cooperazione

Nel programma 2021-2027 viene posta attenzione su alcune priorità in particolare: 

  • l’inclusione sociale 
  • la sostenibilità ambientale 
  • la transizione verso il digitale
  • la promozione della partecipazione dei giovani alla vita democratica