Lunedì 2 dicembre, dalle 14.00 alle 16.00, si terrà “Sostenibilità economica dell’impact journalism”, il quarto webinar organizzato nell’ambito dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia.
Il corso vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali che si confronteranno sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per mantenere economicamente in piedi una redazione con logiche di impatto.
Tra gli ospiti che interverranno al webinar c’è Lucy Nash, membro del Bureau of Investigative Journalism, nonché impact producer nel team Enablers, dove si occupa di garantire che le inchieste abbiano un impatto tangibile oltre la pubblicazione. Il team indaga su come i dirigenti, gli avvocati e i contabili del Regno Unito consentano il riciclaggio di denaro nel Paese. Lucy scrive inoltre la newsletter Spark, interamente dedicata ai cambiamenti positivi derivanti dal giornalismo investigativo.
Prima di unirsi al Bureau of Investigative Journalism, Lucy Nash ha lavorato in Parlamento, dove si è concentrata sul miglioramento delle relazioni parlamentari con i paesi africani e mediorientali. Ha collaborato con parlamentari e deputati appartenenti a tutte le forze politiche e ha guidato numerose delegazioni in missioni internazionali.
Il Bureau of Investigative Journalism: indipendenza e impegno per la verità
Oggi il giornalismo di interesse pubblico è più vitale che mai. La fiducia e la verità sono sotto attacco ed è sempre più necessario mantenere in vita un’informazione di qualità. Per questo motivo, al centro della missione del Bureau of Investigative Journalism vi è la convinzione che il giornalismo investigativo svolga un ruolo chiave nel rafforzare la democrazia e nel rendere le società più giuste.
Fondata nel 2010 da David ed Elaine Potter, l’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro si occupa di analizzare temi di grande rilevanza attraverso un giornalismo approfondito che porta alla luce la verità. Guardando oltre alle notizie a breve termine e al bisogno di generare clic, il lavoro del Bureau si concretizza in articoli e inchieste che cercano di dare voce a chi spesso viene ignorato.
Il Bureau collabora con testate giornalistiche in tutto il mondo per garantire che le sue storie raggiungano il maggior numero possibile di persone. In questi anni gli articoli e le inchieste sono stati pubblicati su tutti i principali quotidiani e canali televisivi britannici, nonché su numerose testate internazionali, tra cui il New York Times, Al Jazeera e Newsweek. Inoltre, ha prodotto oltre 50 inchieste e servizi per i telegiornali e le sue indagini sono frequentemente oggetto di citazione da parte di avvocati, accademici e decisori politici.
L’impatto di notizie e inchieste del Bureau of Investigative Journalism
Il Bureau of Investigative Journalism monitora i cambiamenti che innesca attraverso un impact tracker. Strumento, che consente di seguire ciò che accade dopo la pubblicazione delle storie, classificando l’impatto in cinque categorie: comunitario, politico/legale, economico, organizzativo e mediatico. Inoltre, analizza sia la portata geografica, sia il numero di persone raggiunte dal suo giornalismo.
Le inchieste del Bureau of Investigative Journalism hanno avuto, nel corso degli anni, un impatto significativo, contribuendo a incidere su politiche e leggi sia a livello locale che nazionale nel Regno Unito e in molti altri Paesi. I risultati delle indagini sono stati utilizzati in processi giudiziari per assicurare i responsabili di violazioni dei diritti umani alla giustizia; hanno fornito supporto e nuovi strumenti a ONG e accademici, rafforzandone il lavoro e, infine, hanno dato voce alle persone emarginate, offrendo loro una piattaforma per esprimersi, farsi ascoltare e intraprendere azioni concrete.