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Bench-Mark | Ep. 78 – ENGIM Piemonte ETS

Dal 1979, ENGIM Piemonte ETS supporta chi è in difficoltà, offrendo formazione, orientamento e servizi al lavoro per giovani, adulti, stranieri, persone con disabilità e chi affronta situazioni di disagio sociale.

Al Collegio Artigianelli di Torino abbiamo incontrato Marco Muzzarelli per approfondire il loro impegno e conoscere meglio questa realtà partner di Torino Social Impact!

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

la goccia di lube - i numeri del 2024

Primo bilancio del Progetto Impresa Accogliente

Venti tra contratti di lavoro, tirocini, corsi di formazione e lavoro volontario a beneficio di persone che stanno scontando la loro pena fuori dal carcere, con le cosiddette misure alternative, o l’hanno già terminata. Nello stesso periodo, 70 persone prese in carico tra adulti (59) e giovani adulti (11), 54 imprese e cooperative incontrate e contattate e 31 che hanno dato la disponibilità a offrire lavoro a chi ha avuto problemi con la giustizia. Ventisei i colloqui di lavoro effettuati. Senza dimenticare le 8 persone che, dopo o durante un’attività di accompagnamento, sono state in grado di trovare lavoro autonomamente.

Questi numeri, come i numeroni individuati anche nella fotografia di copertina,sono alcuni dei risultati raggiunti nel 2024 dal Progetto Impresa Accogliente, promosso dall’organizzazione torinese di volontariato La goccia di Lube ETS, con il sostegno finanziario della Regione Piemonte, partito nel giugno scorso, che ha permesso di destinare due persone a tempo parziale all’organizzazione degli interventi. Il primo bilancio del progetto è stato presentato il 12 dicembre a Torino nel salone incontri dell’Ufficio pastorale migranti dove l’associazione La goccia di Lube, capofila del network, opera con colloqui e riunioni. Al convegno hanno partecipato il consigliere regionale Silvio Magliano, le direttrici dell’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna e dell’Ufficio servizio sociale per i monirenni, Antonella Giordano e Laura Angius, e il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Torino, Marco Viglino.

L’iniziativa del Progetto Impresa Accogliente vuole dare una risposta a un fenomeno rilevante ma ai più sconosciuto, quello delle persone che scontano all’esterno del carcere gli ultimi o alcuni periodi di detenzioneIn Italia a fine 2023, erano intorno alle 70 mila unità, almeno quanto – se non di più – i detenuti ristretti in carcere, di cui circa 3000 nella sola area del Torinese e dell’Astigiano, competenza dell’Uiepe di Torino (Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna) e circa 5000 in tutto il Piemonte. Una realtà da affrontare in modo serio e risoluto.

Queste persone sono tra noi, anche se non ce ne accorgiamo, e sono tante – dice Bianca Eula, responsabile della presa in carico degli utenti e per i volontari, che proprio con loro, ogni giorno, è al fianco delle persone che scontano la pena fuori dal carcere, segnalate da Uiepe di Torino e Ussm (Ufficio servizio sociale per i minorenni) –. Scontando la pena fuori dal carcere, hanno spese da affrontare, come noi tutti. E, senza avere un lavoro, sono a forte rischio di recidiva. Il lavoro è per loro una vera chance di rinascita. Ma per potervi accedere, hanno bisogno di essere accompagnati anche per i dettagli più scontati: non avere la patente, ad esempio, significa essere tagliati fuori da una lunga serie di opportunità. Quindi, come Associazione, cerchiamo anche enti disponibili a finanziare il corso di guida, il cui costo è spesso insostenibile per queste persone. Si tratta, inoltre, di persone molto spesso con bassa scolarità e che debbono ricostruirsi una cultura del lavoro. I nostri volontari le affiancano in ogni fase e le aiutano a ritrovare la fiducia in sé stesse, oltre che gli strumenti necessari per superare questi limiti.

Dei 70 soggetti tra uomini e donne presi in carico a oggi dall’associazione, 20 sono sottoposti a detenzione domiciliare, 36 sono in affidamento in prova al servizio sociale, 1 in libertà vigilata e 2 sono in stato di messa alla prova. Le altre 11 persone sono giovani adulti sottoposti a misure alternative specifiche.

Appena prendiamo in carico queste persone – dicono Adriano Moraglio e Dario Valenzano, rispettivamente presidente e vicepresidente de La goccia di Lube – facciamo dei colloqui per capire le loro competenze e aspirazioni in modo tale da poterle valorizzare. Durante questi colloqui abbiamo individuato una prevalenza di professionalità legate all’edilizia, alla piccola manutenzione, alla manovalanza e alla ristorazione. L’età media degli adulti colloquiati si aggira intorno ai 40 anni, mentre i giovani adulti sono 20enni.”

Abbiamo bisogno di aziende coraggiose – è l’appello di Silvia Lessona, a cui sono affidati i rapporti con cooperative e imprese – Con altri volontari abbiamo lavorato in questi mesi per costruire una rete di soggetti imprenditoriali disposti a scommettere sul positivo, a superare gli stereotipi sulle persone che hanno sbagliato. Ad oggi abbiamo effettuato 75 incontri con singole imprese, cooperative, enti datoriali e finora sono 31 le imprese e coop tra le 54 incontrate e contattate che si sono dette disponibili a diventare imprese accoglienti. Attualmente sono sei le imprese profit o le coop sociali che hanno dato lavoro a queste persone, fregiandosi tra l’altro, della targa Impresa Accogliente prevista dal Progetto. Tali numeri, per quanto ancora minimi, sono incoraggianti e danno la misura del lavoro che deve essere ancora compiuto dal Progetto Impresa Accogliente a fianco degli imprenditori.”

La prima azienda che ha ottenuto il riconoscimento di “Impresa Accogliente” è la Market Service di Givoletto, specializzata nell’allestimento di grandi magazzini e supermercati in tutt’Italia. Altre targhe di “Impresa Accogliente” sono state attribuite a: The Promoland di Volpiano; la cooperativa Raggio di Torino; la cooperativa Frassati; la coop sociale Barbara B di Torino e Cooperativa Amico, di Almese.

Tra i parner del Progetto Impresa Accogliente spiccano anche i nomi di Unione Industriali Torino attraverso il Tavolo De&i (Diversity, Equity and Inclusion), Api Torino e Api FormazioneConfcooperative Piemonte Nord, Confesercenti TorinoCollegio costruttori Ance Torino e la sua scuola edile, la Fsc, e poi l’Agenzia Piemonte Lavoro con i suoi centri per l’impiego dell’area metropolitana torinese, la Compagnia delle OpereL’Unione cristiana imprenditori e dirigenti, le agenzie formative Immaginazione e Lavoro e Casa di Carità Arti e Mestieri, l’agenzia per il lavoro Adecco con la sua sezione Diversity and Inclusion. Sostiene il Progetto anche Volontariato Torino.

Confronti sono in corso con altre realtà esterne al Progetto, come Unimpiego Torino, il centro formativo salesiano Cnos-FapConfartigianato TorinoConfagricoltura Torino e Scuola Camerana, per ampliare la ricerca di opportunità lavorative e formative per le persone sottoposte a misure alternative al carcere.

Centrale è dunque per i volontari de La goccia di Lube poter trovare posti di lavoro, con tirocini e assunzioni, che permettano a chi è in detenzione domiciliare o in affidamento in prova al servizio sociale, oppure in libertà vigilata (le tre principali situazioni giuridiche sulle quali interviene il Progetto), di poter sopravvivere al rientro nel mondo sociale e di poter respingere le lusinghe di una possibile reiterazione dei reati che avevano portato tali persone a essere condannate e rinchiuse in carcere. Un beneficio per il singolo e per l’intera società. Un intervento che va incontro al bisogno di sicurezza sempre più avvertito tra la popolazione.

L’associazione La goccia di Lube, anche grazie al Progetto Impresa Accogliente, ha aderito recentemente alla piattaforma Torino social impact.

numeri del 2024 La goccia di Lube

social innovation trail

Innovazione sociale: al via il programma Social Innovation Trail

Il Terzo Settore italiano si trova di fronte a sfide cruciali: crescente complessità, nuove esigenze dei beneficiari e la necessità di adottare modelli operativi più efficienti e sostenibili. In questo contesto, l’innovazione tecnologica e digitale rappresenta un fattore chiave per garantire la capacità di risposta e l’impatto degli interventi sociali. 

Nasce Social Innovation Trail (SIT), un ecosistema dedicato all’innovazione sociale italiana, promosso da ELIS, in collaborazione con AICCON e con il supporto di UniCredit. SIT si pone l’obiettivo di favorire l’incontro e la collaborazione tra Enti del Terzo Settore e startup/PMI innovative, creando sinergie per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di rispondere alle sfide sociali del nostro tempo. 

“Favorire nuove collaborazioni tra organizzazioni del Terzo Settore e soggetti innovatori – spiega Luciano De Propris, Head of Open Innovation & Sustainability ELIS – significa rafforzare la sostenibilità degli enti non-profit e potenziare la rete di soggetti in grado di unire dimensione economica e sociale nello sviluppo dei territori”. 

Il 20 novembre, in occasione dell’evento di lancio, sono state aperte le candidature ai bandi rivolti a Enti del Terzo Settore e a Soggetti Innovativi: 

  • Call4Project“: rivolta agli Enti del Terzo Settore, offre l’opportunità di presentare progetti a forte impatto sociale che necessitano di supporto con soluzioni tecnologiche innovative. 
  • Call4Solution“: dedicata a startup e PMI Innovative, consente di presentare soluzioni tecnologiche capaci di supportare il Terzo Settore. 

“Il bando di SIT vuole essere una piattaforma per integrare e potenziare la relazione fra progetti sociali e imprese digitali orientate all’impatto sociale. L’obiettivo del progetto non si limita a realizzare un “matching” ma aspira a creare dei prototipi d’innovazione sociale su base territoriale.” – Paolo Venturi, Direttore AICCON 

Un elemento distintivo di SIT è la presenza di una rete nazionale di fondazioni, cooperative e altri enti, organizzati in sette board territoriali, che garantiscono al programma linee di sviluppo coerenti con le esigenze dei differenti ecosistemi locali distribuiti da nord a sud in Italia. 

Tra le organizzazioni coinvolte nei sette board territoriali figurano: Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI), Confcooperative Piemonte, Consorzio Nazionale CGM, Fondazione Caritro, Fondazione Cariverona, Fondazione Cariparo, Fondazione con il Sud, Fondazione Italiana Accenture – Ente Terzo Settore, Fondazione ITS Academy per le nuove tecnologie della vita di Roma, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Isola Catania, L’Altra Napoli, Legacoop Friuli-Venezia Giulia, Legacoop Piemonte, Legacoop Sicilia, Torino Social Impact. 

“L’innovazione sociale è un elemento chiave per affrontare le sfide attuali – afferma Stefano Gallo, Responsabile Sviluppo Territoriale di UniCredit – perché promuove sinergie tra organizzazioni, imprese e istituzioni facilitando la condivisione di risorse e competenze. Siamo convinti che attraverso le collaborazioni strategiche con le organizzazioni del Terzo Settore basate sull’innovazione sociale, possiamo attivare cambiamenti significativi e duraturi essenziali per costruire un futuro sostenibile e inclusivo.” 

Il programma SIT rappresenta un’opportunità concreta per gli Enti del Terzo Settore di: 

  • Accedere a competenze e tecnologie innovative per migliorare i propri servizi e raggiungere un maggior numero di beneficiari. 
  • Sviluppare nuove partnership e rafforzare il proprio ruolo all’interno dell’ecosistema di innovazione sociale. 
  • Contribuire alla creazione di un futuro più inclusivo e sostenibile per il nostro Paese. 

Enti non-profit e soggetti innovatori avranno tempo fino al 7 febbraio 2025 per presentare progetti e proporre soluzioni. 

Fit4benefit 2024-2025

Fit4benefit 2024-2025: un nuovo incontro dedicato all’oggetto sociale

Si è tenuto mercoledì 11 dicembre 2024 l’ultimo appuntamento dell’anno della Comunità di pratica delle Società Benefit, che ha coinvolto le organizzazioni dell’ecosistema di Torino Social Impact per un confronto sul tema dell’oggetto sociale benefit.

L’incontro è stato realizzato in collaborazione con l’avvocata Emanuela De Sabato, presidente e fondatrice di Futura Law Firm, grazie alla quale si è aperta una riflessione importante sulla redazione dell’oggetto sociale benefit e sul ruolo che questo riveste.

L’incontro ha visto la partecipazione di dieci diverse realtà, tra cui alcune impegnate a valorizzare l’impatto positivo delle proprie attività intraprendendo un percorso di trasformazione verso la forma di Società Benefit.

Definire l’oggetto sociale benefit: esperienze, strumenti e obiettivi

Il tema dell’incontro è stato approfondito mettendo a fattor comune esperienze concrete e spunti pratici, al fine di comprendere come rendere il proprio oggetto sociale benefit uno strumento funzionale e allineato agli obiettivi dell’impresa. Partendo da questo focus, ci si è quindi concentrati su come definire e declinare al meglio gli obiettivi benefit in relazione al proprio oggetto sociale, nonché sui motivi per cui potrebbe essere utile modificarlo nel tempo.

I partecipanti all’incontro, eterogenei per background ed esperienza, hanno avuto così l’opportunità di confrontarsi sulle diverse modalità di redazione dell’oggetto sociale benefit e sulle strategie più efficaci per valorizzare nel tempo l’impatto positivo generato dalle proprie attività.

Fit4Benefit: un ciclo di incontri per l’annualità 2024/2025

L’iniziativa si colloca all’interno del progetto della Comunità di Pratica delle Società Benefit per il biennio 2024-2025, con l’obiettivo di creare un sapere condiviso attraverso la collaborazione e lo scambio di competenze tra tutti i partecipanti.

Il progetto Comunità di pratica è realizzato grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Europa Social

Torino Social Impact a Barcellona per la conferenza Europa Social

Torino Social Impact è stata invitata come modello di cooperazione pubblico-privato-sociale a parlare all’incontro annuale di politica sociale dell’UE, la conferenza “Europa Social”, che si terrà a Barcellona in collaborazione con il Governo della Catalogna il 10 dicembre dal 10 all’11 dicembre.

L’esperienza di Torino Social Impact porta un contributo ai dibattiti che si stanno svolgendo in tutta Europa per affrontare le sfide sociali e costruire una nuova agenda sociale europea dal basso: politiche e pratiche locali.

Alla conferenza si sono iscritte oltre 150 persone, tra cui rappresentanti del terzo settore catalano e internazionale, amministrazioni pubbliche e ricercatori. La conferenza Europa Social è un’iniziativa comune di Taula e Catalonia International (il principale consorzio catalano per l’impegno internazionale) con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza locale sui processi politici dell’UE e mostrare le prospettive locali all’interno dei processi politici dell’UE. All’organizzazione dell’evento partecipano anche il Ministero catalano dei diritti sociali, il Comune e il Consiglio provinciale di Barcellona.

Webinar Sostenibilità economica dell'impact journalism

Il racconto del webinar “Sostenibilità economica dell’impact journalism”

Lunedì 2 dicembre, dalle 14 alle 16, si è tenuto il corso “Sostenibilità economica dell’impact journalism: il quarto di un ciclo di webinar inserito nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism, patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, che mira a esplorare come il giornalismo possa promuovere il cambiamento, coinvolgendo tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali.

 Strategie e modelli per una sostenibilità economica: le testimonianze degli esperti

Nel panorama attuale, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e mutamenti nelle abitudini di consumo dell’informazione, le testate giornalistiche si trovano di fronte a una sfida fondamentale: garantire la propria sostenibilità economica nel medio-lungo termine. In un contesto in cui la qualità dell’informazione è essenziale per il funzionamento delle democrazie, diventa sempre più importante affrontare l’equilibrio tra la ricerca di nuove fonti di ricavi e l’indipendenza editoriale.

A partire da questo contesto, il webinar “Sostenibilità economica dell’impact journalism” ha visto la partecipazione di esperti del settore per confrontarsi sulle sfide economiche e sulle possibili soluzioni per garantire la sostenibilità di una redazione con logiche di impatto. Un’occasione di confronto tra realtà nazionali e internazionali, che hanno portato consigli ed esempi concreti, affinché le strategie adottate possano contribuire a costruire un futuro sostenibile per il giornalismo.

Organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti, il webinar ha registrato la partecipazione di 80 professionisti, tra giornalisti, comunicatori, esperti di media e di impatto. Moderato da Pietro Saccò, il corso ha visto la partecipazione di relatori e relatrici di rilievo, tra cui: Styli Charalambous, Co-fondatore del Daily Maverick; Annalisa Eichholzer, Business Development Manager presso la Corporate Foundation di Thomson Reuters; Lucy Nash, Impact Producer nel team Enablers del Bureau of Investigative Journalism ed infine Francesco Zaffarano, Head of content presso Will Media.

Il webinar si è sviluppato in due sessioni principali: la prima ha approfondito esperienze e modelli sostenibili di impact journalism, mentre la seconda si è concentrata su come costruire una redazione da zero.

Per iniziare, Styli Charalambous ha raccontato l’evoluzione del Daily Maverick, testata nata a Città del Capo e cresciuta da una start-up di 5 persone a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Tra gli strumenti chiave per il successo, Styli Charalambous ha descritto il programma di membership Maverick Insider, un modello economicamente sostenibile basato sulla community. La sua testimonianza ha offerto spunti preziosi sulle strategie di coinvolgimento dei lettori e sulle lezioni apprese nella creazione di una redazione orientata all’impatto in Sudafrica, applicabili anche in altri contesti.

Successivamente, Annalisa Eichholzer ha presentato il lavoro della Thomson Reuters Foundation, che sostiene progetti di impact journalism in tutto il mondo. Ha spiegato come l’organizzazione identifica e sviluppa partnership strategiche per garantire la sostenibilità economica delle redazioni, offrendo inoltre consigli pratici per accedere a finanziamenti e bandi di gara, utili soprattutto a chi desidera avviare progetti da zero.
Inoltre, nell’ottica della costruzione di una redazione da zero, ha raccontato quali elementi rendono un progetto particolarmente promettente dal punto di vista di un funder or donor, per quanto riguarda l’impatto sociale e la sostenibilitá economica.

Tra i pionieri del giornalismo d’impatto in Italia vi è Francesco Zaffarano, Head of content di Will Media, progetto che in poco tempo è riuscito a coinvolgere un pubblico giovane e digitale. Il focus del suo intervento si è concentrato sulle strategie di distribuzione e monetizzazione necessarie per raggiungere un equilibrio tra sostenibilità economica e l’impatto sociale, garantendo un giornalismo di qualità.
Ha inoltre approfondito il ruolo della New Media Academy, sviluppata da Will Media, nel supportare la formazione di giornalisti nell’ambito dell’impact journalism, evidenziando i percorsi formativi essenziali per costruire una redazione innovativa e sostenibile.

Infine, la testimonianza del Bureau of Investigative Journalism è stata portata da Lucy Nash, Impact Producer che ne ha descritto il modello di impatto adottato, raccontando in che modo l’organizzazione si impegna a generare un cambiamento reale a partire da notizie e inchieste, condividendo tecniche e strategie adottate per amplificarne la portata e l’efficacia.

Nel complesso, il webinar ha offerto una panoramica ricca di spunti pratici, dimostrando come un giornalismo orientato alle soluzioni e a un approccio costruttivo possa rendersi economicamente sostenibile. Le esperienze condivise dai relatori rappresentano pertanto una guida preziosa per giornalisti e redazioni interessati a sviluppare un modello di giornalismo d’impatto che sia concreto ed efficace.

Programma di Formazione Imprenditoriale per Persone Rifugiate e Migranti

REFUGEE RESTART: Candidature Aperte al nuovo Programma di Formazione Imprenditoriale per Persone Rifugiate e Migranti

REFUGEE RESTART, incubatore online di talenti e startup per persone rifugiate e migranti, parte del network Conecta Migrants & Refugees Italia, è lieta di condividere il recente lancio di un un programma gratuito e interamente online per supportare imprenditori e imprenditrici con background migratorio nel loro percorso imprenditoriale.

Dettagli del programma

Il percorso, della durata di 5 mesi, offre:

  • Formazione pratica per sviluppare competenze fondamentali;
  • Mentoring personalizzato con esperti del settore;
  • Accesso a una rete internazionale per valorizzare e far crescere idee imprenditoriali.

Chi stiamo cercando?

Imprenditori e imprenditrici di prima, seconda o terza generazione, con background migratorio, interessati a avviare una nuova impresa oppure a dare impulso alla crescita di una startup già esistente, nelle regioni Lombardia, Lazio o Campania.

Mentor esperti in vari settori, disposti a offrire il proprio supporto in modo flessibile e volontario (1-2 ore a settimana), contribuendo a creare una società più inclusiva.

Come partecipare?

Le candidature sono aperte fino al 15 gennaio 2025!

Partnership con le Comunità Locali

REFUGEE RESTART è interessata a entrare in contatto con partner locali per promuovere l’iniziativa e garantire la selezione dei partecipanti entro la data del 15 gennaio 2025. Le organizzazioni interessate possono scrivere all’indirizzo info@refugeerestart.com per fissare un appuntamento ed esplorare possibili sinergie e contribuire alla diffusione di questa opportunità unica.

Perché aderire?

Unirsi a REFUGEE RESTART significa contribuire alla costruzione di un ecosistema imprenditoriale più inclusivo, sostenibile e capace di generare un impatto sociale concreto.

Facciamo crescere insieme l’innovazione e l’inclusione!

La comunicazione inclusiva attraverso il gioco

La comunicazione inclusiva attraverso il gioco: il quarto incontro della Comunità di pratica sulla parità di genere

Dopo aver approfondito il tema della Certificazione della parità di genere, il quarto appuntamento della Comunità di pratica è stato dedicato alla comunicazione inclusiva, attraverso in un’esperienza dinamica e immersiva per esplorare le dinamiche della parità di genere in modo coinvolgente e formativo.

A guidare l’incontro è stata Monica Cerutti, esperta in politiche di genere ed ex Assessora alle Pari Opportunità e all’Immigrazione della Regione Piemonte. Durante la sessione, sono state illustrate le recenti linee guida ISO sulla comunicazione inclusiva, che mirano a promuovere un linguaggio che “non esclude che non limita ma che anzi pone ogni persona al centro senza discriminare per via del genere, etnia o abilismo, contribuendo a rompere quelli che sono i pregiudizi e gli stereotipi che le parole hanno costruito nel tempo”.

 Una comunicazione efficace

L’evento si è svolto nel laboratorio tecnologico di Redrim, società cooperativa impegnata nell’innovazione dei processi produttivi con particolare attenzione alla sostenibilità e all’inclusione, nonché partner di TSI che ha sostenuto fin dall’inizio la creazione di una comunità di pratica dedicata alle tematiche di genere.

Durante l’incontro, il gruppo ha riflettuto sull’evoluzione del linguaggio nel tempo e sugli stereotipi che sono radicati nelle parole e nel nostro linguaggio quotidiano. Un approfondimento è stato dedicato alle strategie per comunicare in modo consapevole e inclusivo, sia per quanto riguarda la comunicazione verbale che quella digitale. Abbiamo inoltre analizzato come le immagini possano rinforzare gli stereotipi e l’importanza di diversificare i protagonisti rappresentati nelle fotografie o nei contenuti visivi.

Gli applied games come strumento per l’inclusione

Il gioco si è dimostrato essere uno strumento efficace che permette non solo di apprendere in modo attivo e coinvolgente, ma che può contribuire alla sensibilizzazione verso una cultura della diversità e dell’inclusione. Durante l’incontro, il gruppo ha avuto modo di conoscere alcuni applied games, videogiochi e applicazioni digitali che sfruttano le logiche del game design e progettati per simulare situazioni reali, facendo immedesimare i giocatori e le giocatrici in temi complessi. L’immedesimazione nel gioco riveste un ruolo essenziale: non solo sensibilizza, ma stimola anche l’empatia e una maggiore consapevolezza.

Attraverso un applied game innovativo sviluppato da Drimlab in collaborazione con la Cooperativa Fiordaliso, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di immergersi in un’esperienza ludica e coinvolgente, progettata per esplorare e approfondire il tema della parità di genere. Il gioco, caratterizzato da dinamiche interattive e stimolanti, ha rappresentato un’occasione preziosa di apprendimento attivo, offrendo ai partecipanti la possibilità di riflettere su questioni cruciali legate alla parità  e all’inclusione, imparando attraverso il fare. Un’esperienza che ha unito intrattenimento ed educazione, promuovendo consapevolezza e sensibilità su un tema di grande rilevanza sociale.

Mens Sana in Corporate Sana

Mens Sana in Corporate Sana: il workshop di UOMOeAMBIENTE per costruire organizzazioni più felici e sostenibili

Il 29 novembre 2024, al Talent Garden di Torino si è svolto “Mens Sana in Corporate Sana”, un evento unico dedicato al benessere e alla felicità aziendale, realizzato da UOMOeAMBIENTE in collaborazione con 2BHappy | Culture Company. L’incontro ha esplorato e approfondito come le politiche e le strategie aziendali possano evolvere per mettere al centro le persone, generando benessere e sostenibilità per il futuro delle organizzazioni.

Con gli interventi dei co-founder di UOMOeAMBIENTE Nunzia Giunta e Mario Burrascano, e del team di 2BHappy Daniela Di Ciaccio, Veruscka Gennari, Paola Baravalle e Saverio Cuoghi, il pubblico ha potuto approfondire come il benessere dei dipendenti e la felicità organizzativa, oggi supportati da solide evidenze scientifiche, possano rappresentare il motore per performance sostenibili, culture aziendali fertili e una prosperità duratura.

Il momento centrale della giornata è stato un coinvolgente workshop interattivo, durante il quale i partecipanti hanno lavorato attivamente seguendo i quattro pilastri della felicità:

  • + noi, meno io
  • + essere, meno avere
  • + chimica positiva, meno chimica negativa
  • + disciplina, meno caos

Grazie alla guida del team di 2BHappy e alla partecipazione attiva dei presenti, sono state pianificate attività pratiche per tradurre questi principi in azioni concrete, utili a migliorare il benessere e l’efficienza nelle organizzazioni.

L’evento rappresenta il secondo appuntamento di un’iniziativa annuale organizzata da UOMOeAMBIENTE, società torinese di consulenza e formazione, che coinvolge clienti e partner per promuovere temi legati alla sostenibilità, alla felicità organizzativa e agli obiettivi ESG. Come già avvenuto lo scorso anno, i risultati e le riflessioni emerse dal workshop saranno raccolti in un quaderno di lavoro pratico, che verrà distribuito nel corso del prossimo anno come strumento operativo per le aziende interessate a intraprendere questo percorso di trasformazione.

Mens Sana in Corporate Sana ha offerto un’occasione preziosa per costruire INSIEME un modello di organizzazione che sia umano e fertile, capace di valorizzare le persone e generare valore ecosistemico.

convegno empower

Convegno il 16 dicembre a Torino “Dall’accoglienza all’autonomia: lavoro e imprenditorialità per un’integrazione sostenibile”

Il 16 dicembre dalle 14:30 alle 17:00, presso Social Fare, via Maria Vittoria 38, Torino, il convegno e tavola rotonda  Dall’accoglienza all’autonomia: lavoro e imprenditorialità per un’integrazione sostenibile.

Il convegno, organizzato nell’ambito del progetto Empower! che ha l’obiettivo di favorire un’integrazione e l’autonoma economica dei cittadini extra UE, sarà un’occasione di riflessione e confronto con attori Istituzionali e Privati per fare il punto sui percorsi di orientamento e sulle opportunità lavorative e imprenditoriali per cittadini stranieri a Torino. 

Durante la prima parte del pomeriggio verranno esposti i risultati e le best practices del progetto Empower!. Dopo un coffe break si aprirà la tavola rotonda “Costruire ponti: collaborazioni pubblico-privato per l’integrazione.

La partecipazione all’evento è gratuita ma i posti sono limitati.

Per partecipare è necessario registrasi tramite il form al link.

Iscriviti

Programma

Moderatore
Diego Boerchi – Università Cattolica del Sacro Cuore

Programma

14.30
Dal progetto alla persona: esperienze che fanno la differenza

  • Presentazione delle attività di orientamento del progetto EMPOWER
  • Intervento di un beneficiario: una storia di successo

15.30 – Pausa caffè

16.00
Tavola rotonda: Costruire ponti: collaborazioni pubblico-privato per l’integrazione

  • Cinzia Bove, Responsabile sportello lavoro di Progetto Tenda
  • Emiliano Iannone, Camera di commercio di Torino, settore nuove imprese
  • Valentina Chiesa, Head of Development & Partnership, di Adecco
  • Tessa Zaramella, Responsabile di Mettersi in Proprio, Regione Piemonte.
CER A IMPATTO

Comunità Energetiche Rinnovabili a impatto. Modelli e strumenti di impact investing per la transizione giusta: la ricerca di SIA

Il prossimo 11 dicembre Social Impact Agenda per l’Italia (SIA) presenta i risultati della Ricerca “Comunità Energetiche Rinnovabili a impatto. Modelli e strumenti di impact investing per la transizione giusta” realizzata con il contributo di Amundi, Coopfond, CGM e Intesa Sanpaolo, e sviluppata con BIP in partnership con AzzeroCO2, Bonelli Erede, ESTÀ, Kyoto Club.

La Ricerca ha visto la partecipazione attiva della base associativa di SIA, che rappresenta il network della finanza a impatto in Italia, e il coinvolgimento dei principali stakeholder di settore e ha identificato e analizzato le soluzioni di investimento e finanziamento a impatto più efficaci all’interno del contesto delle CER, a partire da una loro modellazione tecnico-finanziaria.

Quali sono le evidenze e le istanze che risultano dal lavoro di ricerca? E ancora, come si possono calare e sviluppare nell’attuale panorama legislativo e tecnico-operativo delle CER? È davvero possibile utilizzare strumenti di finanza come leva per potenziare la natura generativa di impatti sociali delle CER sui territori italiani?

Di questo e altro si discuterà mercoledì 11 dicembre, dalle ore 15.00 a Roma e on line. A discuterne: i policymaker e gli esperti del settore energia e della valutazione di impatto, gli amministratori territoriali, i finanziatori pubblici e privati, gli attori del mercato e del terzo settore. L’obiettivo è verificare le condizioni per avviare sperimentazioni utili sui territori italiani.

L’evento è patrocinato e ospitato da Legacoop, presso la sede di Via Giuseppe Antonio Guattani, 9, Roma.

L’evento sarà trasmesso in streaming.

Per partecipare:

Programma e iscrizioni sul sito di Social Impact Agenda per l’Italia: CER A IMPATTO. Strumenti di impact investing per la transizione giusta. Presentazione dei risultati della Ricerca SIA.

Info: c.buongiovanni@socialimpactagenda.it

rivestito

RiVestiTO: innovazione tecnologica e trasparenza per una moda circolare

Che fine fanno i nostri vestiti una volta buttati?
Ogni anno i cittadini e le cittadine europee acquistano quasi 26 kg di prodotti tessili e ne buttano circa 11 kg. Una volta dismessi, tuttavia, anche quando vengono correttamente conferiti nella raccolta differenziata, abiti e tessili post consumo sono spesso di bassa qualità e molto difficili da riciclare, rendendo complicato trovare per ciascun capo la giusta destinazione. La maggior parte, così, viene spedita in Africa o Sud America dove soffocano la produzione artigianale locale, e spesso finiscono bruciati, dispersi nei mari o in discariche a cielo aperto.
Una situazione che va affrontata rendendo la raccolta differenziata del tessile delle nostre città, più sostenibile, utile e trasparente e, ancora prima, riducendo la produzione di tali rifiuti.

La Città di Torino ha accolto questa sfida nel quadro di Climaborough, un progetto finanziato da CINEA e dall’Unione Europea all’interno della missione “100 Climate neutral and Smart Cities” che coinvolge dodici città europee nella sperimentazione di soluzioni innovative di pianificazione urbana per la transizione ecologica e digitale verso la neutralità climatica.

Da rifiuto a risorsa

Ideato da Atelier RiformaMercato Circolare e Huulkea Torino è nato il progetto RiVestiTO che abbiamo presentato alla cittadinanza durante i Circular Days, il festival della circolarità di Green Pea, e lanciato in occasione del Circular Monday, il movimento internazionale che promuove pratiche di riuso e consumo responsabile.
L’obiettivo del progetto è rendere trasparente ed efficiente la raccolta dei prodotti tessili dismessi nella città di Torino, indirizzandoli verso le modalità di valorizzazione più idonee, sostenendo pratiche di riuso e incentivando un circolo virtuoso locale di economia circolare.

“In un mondo in cui le risorse sono limitate, è assolutamente urgente mettere in atto strategie per sfruttare al meglio i prodotti tessili già esistenti, con pratiche virtuose di economia circolare – dichiarano Elena Ferrero e Nadia Lambiase, amministratrici di Atelier Riforma e Mercato Circolare,  -.  RiVestiTo è una sperimentazione ambiziosa, volta a portare un cambiamento sostanziale nell’attuale modalità di gestione dei tessili usati, afflitta da sprechi, inquinamento, poca trasparenza verso cittadini e cittadine, e da una normativa con diverse zone grigie”.

Tecnologia al servizio delle persone

Il progetto si distingue per l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi:

  • Re4Circular, sviluppato da Atelier Riforma, un’applicazione che attraverso l’intelligenza artificiale aiuta gli enti che raccolgono vestiti usati a classificarli e digitalizzarli e a destinarli a professionisti e aziende che praticano riutilizzo, upcycling e riciclo di tessili
  • La App Mercato Circolare, che mette in connessione utenti e realtà che pensano e operano secondo i principi dell’economia circolare, incentivando una rete virtuosa dove domanda e offerta si incontrano.

Rendere più trasparente ed efficiente la raccolta dei prodotti tessili dismessi

Il progetto mapperà e individuerà le realtà del territorio che raccolgono indumenti e tessuti usati, a cui sarà fornito lo strumento tecnologico Re4Circular per indirizzare ciascun materiale tessile verso la modalità di valorizzazione più adatta. La piattaforma Re4Circular, infatti, è collegata a un marketplace b2b che mette in contatto chi raccoglie materiale tessile con imprese, artigiani e artigiane disponibili a utilizzarlo e valorizzarlo.
Un capo perfetto sarà destinato ai negozi di vintage e di seconda mano. Uno con piccoli difetti, così come i tessuti di rimanenza delle aziende tessili, potrà essere trasformato da artigiani, artigiane e sartorie attraverso l’upcycling. Uno molto danneggiato ma idoneo al riciclo tessile sarà destinato a ottenere nuovi filati e tessuti, mentre i materiali non recuperabili potranno essere indirizzati ad aziende specializzate nella produzione di prodotti isolanti per l’edilizia e altro.
Tutto in completa trasparenza, tracciando la destinazione di ogni materiale.

Incentivare un circolo virtuoso locale di economia circolare

I prodotti tessili dismessi da cittadini e aziende della città, entreranno così in questo sistema di economia circolare.
Ma l’economia circolare può esistere solo se partecipata congiuntamente da imprese, cittadine e cittadini e pubblica amministrazione. Per questo, grazie alla app Mercato Circolare, il progetto RiVestiTo metterà in rete cittadini e cittadine, scuole e pubbliche amministrazioni con enti di raccolta, negozi dell’usato, artigiani e artigiane, sartorie e tutte quelle attività locali che danno una seconda vita ai materiali tessili. L’obiettivo è incentivare un circolo virtuoso locale capace, attraverso la App, di connettere l’offerta di prodotti circolari con la domanda da parte della cittadinanza e delle istituzioni.

Incentivare il riutilizzo dei beni prima che diventino rifiuti

In collaborazione con la Città di Torino, il progetto avvierà, inoltre, un corridoio sperimentale per permettere di trattare gli scarti di sartoria e i tessili pre e post consumo, come beni e non come rifiuti. Ad oggi, infatti, la normativa, non consente di conferire tali materiali a imprese, artigiane e artigiani che potrebbero dare loro una seconda vita (è possibile donarli solo ad enti caritatevoli). Grazie al corridoio sperimentale, invece, potranno essere valorizzati come risorse permettendo di risparmiare l’utilizzo di materia vergine.

La cittadinanza sarà coinvolta attivamente tramite delle giornate cittadine volte a sensibilizzare ed educare alla prevenzione degli sprechi, incentivando pratiche di riutilizzo e di economia circolare.
Attraverso un questionario rivolto alla cittadinanza, inoltre, il progetto indagherà gli attuali comportamenti di consumo e utilizzo dei materiali tessili, invitando a una riflessione sulle proprie abitudini e all’adozione di pratiche più sostenibili.

Sono previste anche la realizzazione di un libro, un podcast e una mostra fotografica realizzata dalla fotografa Chiara Agostinetto.

conferenza

Un anno decisivo per il Progetto Impresa Accogliente

In un anno 20 tra contratti di lavoro, tirocini e corsi di formazione (comprese le scuole-guida per le patenti B) a beneficio di persone che stanno scontando la loro pena fuori dal carcere con le cosiddette misure alternative o l’hanno già terminata. Nello stesso periodo 67 persone prese in carico tra adulti (55) e giovani adulti (12), 19 imprese e cooperative che hanno dato la disponibilità a offrire lavoro a chi ha avuto problemi con la giustizia, 24 colloqui di lavoro effettuati, 3 persone avviate al volontariato come forma di restituzione sociale. Senza dimenticare le 8 persone che, dopo e durante un’attività di accompagnamento, hanno trovato lavoro autonomamente. Sono alcuni dei risultati con i quali il Progetto Impresa Accogliente – promosso dalla torinese organizzazione di volontariato La goccia di Lube ETS – si sta avvicinando alla fine del 2024 dopo la prima fase sperimentale che si è svolta da gennaio a maggio e con quella ufficiale, partita dallo scorso giugno in poi. Un viaggio, quello dei volontari de La goccia di Lube nel mondo della ricerca di opportunità di lavoro, che ha potuto contare sul sostegno di un alleato importante, la Regione Piemonte, che con un finanziamento ha permesso ai promotori di dedicare due figure professionali alla realizzazione del Progetto, a coordinamento delle attività di una rete di oltre 35 volontari.

Si tratta di risultati che descrivono l’esistenza di un altro mondo che vive di fiducia e di disponibilità a offrire una seconda opportunità a chi ha sbagliato contro le persone e la società, diverso da quello al quale ci abituano le notizie della cronaca nera. Un mondo popolato da volontari che offrono il proprio tempo libero per il bene e il riscatto umano degli altri, un mondo dove gli imprenditori, alcune principali associazioni di categoria e rinomate agenzie formative contribuiscono alla rinascita, alla crescita umana e professionale di adulti e giovani, applicando così, a volte forse inconsapevolmente, il desiderio che ognuno ha di aiutare chi sta peggio e vuole tornare a una vita onesta e responsabile. Un modo – anche – per rendere concreto il dettato della Costituzione che parla di “rieducazione dei condannati”.

Tutto questo quadro è emerso al webinar – condotto da Alessandra Giannino – che l’Unione industriali di Torino ha voluto organizzare il 12 novembre scorso per le aziende confindustriali che hanno aderito al cosiddetto Tavolo De&i (Diversity, Equity and Inclusion) sulla responsabilità sociale d’impresa. A queste è stato presentato il Progetto, le sue finalità e i suoi primi risultati, descritti nelle relazioni delle coordinatrici del Progetto Bianca Eula (responsabile della presa in carico degli utenti e e punto di riferimento dei volontari) e Silvia Lessona (a cui sono affidati i rapporti con cooperative e imprese), oltre al vicepresidente de La goccia di Lube, Dario Valenzano.

I relatori del webinar nella sede dell’Unione industriali a Torino, da sinistra Dario Valenzano, la moderatrice Alessandra Giannino, Luca Ordazzo, Silvia Lessona, Bianca Eula, Massimiliano Manera e Marianna Carlini.

E’ stato solo il primo passo di un coinvolgimento dell’ente confindustriale nel Progetto Impresa Accogliente di cui è partner insieme con un nutrito gruppo di collaboratori, e che avrà ulteriori sviluppi nei prossimi mesi. Tra i collaboratori del Progetto Impresa Accogliente spiccano anche i nomi di Api Torino e Api Formazione, Confcooperative Piemonte Nord, Confesercenti Torino, Collegio costruttori Ance Torino e la sua scuola edile, la Fsc, e poi l’Agenzia Piemonte Lavoro con i suoi centri per l’impiego dell’area metropolitana torinese, la Compagnia delle Opere, L’Unione cristiana imprenditori e dirigenti, le agenzie formative Immaginazione e Lavoro e casa di Carità Arti e Mestieri, l’agenzia per il lavoro Adecco con la sua sezione Diversity and Inclusion. Sostengono il Progetto, con servizi e consulenze, anche Volontariato Torino, il creativo Massimiliano Manera e l’agenzia di comunicazione Master Communication. Nel corso del webinar, Manera ha descritto l’ideazione del brand “Impresa Accogliente” mentre Marianna Carlini, di Master Communication, ha illustrato le strategie di comunicazione del Progetto e le prime pubblicazioni e uscite sui media di carta e digitali, grazie al contributo di Serena Ravazzotti. Confronti sono in corso anche con altre realtà esterne al Progetto, come Unimpiego Torino, il centro formativo salesiano Cnos-Fap ,Confagricoltura Torino e Confartigianato Torino, per ampliare la ricerca di opportunità lavorative e formative per le persone sottoposte a misure alternative al carcere che La odv La goccia di Lube prende in carico su segnalazione dell’Uiepe (l’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna) di Torino e l’Ussm, l’Ufficio servizio sociale per i minorenni che dipende dal Centro di giustizia minorile. Il ruolo principale delle associazioni datoriali nell’ambito del Progetto è quello di individuare aziende alle quali proporre di far parte della rete delle “imprese disponibili” a diventare “imprese accoglienti” offrendo lavoro.

Centrale è dunque per i volontari de La goccia di Lube poter trovare posti di lavoro con tirocini e assunzioni che permettano a chi è in detenzione domiciliare o in affidamento in prova al servizio sociale, oppure in libertà vigilata – le tre principali situazioni giuridiche sulle quali interviene il Progetto – di potersi mantenere al rientro nel mondo sociale e di poter respingere le lusinghe di una possibile reiterazione dei reati che avevano portato tali persone a essere condannate e rinchiuse in carcere.

La prima azienda che ha potuto fregiarsi del riconoscimento di “Impresa Accogliente” è la Market Service di Givoletto, impresa specializzata nell’allestimento di grandi magazzini e supermercati in tutt’Italia. Nel corso della prevista conferenza di fine anno, il prossimo 12 dicembre a Torino, saranno consegnate altre targhe dell’”Impresa Accogliente” a riconoscimento dell’impegno a offrire posti di lavoro già profuso dalle società The Promoland di Volpiano, la cooperativa Raggio di Torino, la cooperativa Frassati e la coop sociale Barbara B. Al webinar è intervenuto Luca Ordazzo, della Market Service, che ha spiegato le ragioni della scelta aziendale di offrire opportunità di lavoro a ben tre persone segnalate da La goccia di Lube. L’imprenditore torinese ha concluso il suo intervento-testimonianza “ringraziando tutte le persone che collaborano al Progetto Impresa Accogliente per il loro lavoro, sperando che si riesca a creare un binario diretto con le aziende e le istituzioni cercando, dove possibile, di snellire o facilitare i processi di inserimento e creare tante opportunità di lavoro e di… vita.”

Webinar Sostenibilità economica dell'impact journalism

“Sostenibilità economica dell’impact journalism”: chi sono gli ospiti del webinar

Come si può creare una redazione da zero e rendere economicamente sostenibile nel tempo un progetto di giornalismo d’impatto? 

Si terrà lunedì 2 novembre, dalle ore 14 alle 16, il corso “Sostenibilità economica dell’impact journalism“, il quarto di un ciclo di webinar che si inserisce nella cornice dell’iniziativa Torino Impact Journalism.

 Il webinar sarà dedicato alle sfide economiche e alle possibili soluzioni per garantire la sostenibilità di una redazione con logiche di impatto. Ciò include la discussione sui modelli di finanziamento innovativi come bandi di gara, crowdfunding e partnership strategiche, attraverso esempi concreti e case studies.

Il corso si concentrerà anche sulla costruzione di una redazione di impact journalism da zero, incoraggiando la partecipazione attiva della comunità e dimostrando come il giornalismo possa essere utilizzato per affrontare le sfide locali, promuovere la consapevolezza e ispirare azioni concrete per un cambiamento sociale positivo.  

L’evento è parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare questa tematica.

Gli ospiti del webinar

Styli CharalambousStyli Charalambous. Co-fondatore del Daily Maverick, che ha contribuito a far crescere da una start-up di 5 persone a oltre 100 dipendenti a tempo pieno. Appassionato di leadership e innovazione, nel 2021 è stato insignito del più importante premio giornalistico sudafricano per il coraggio e l’integrità per il suo ruolo determinante, che ha portato al successo del Daily Maverick.

 

Annalisa Eiccholzer

Annalisa Eichholzer. Business Development Manager presso la Corporate Foundation di Thomson Reuters, il suo ruolo consiste nel ricercare e sviluppare nuove opportunitá per partnership strategiche con enti filantropici e aziende interessate a sostenere il giornalismo indipendente ed un servizio legale pro bono attivo a livello globale.

 

Lucy NashLucy Nash. Impact Producer nel team Enablers del Bureau of Investigative Journalism, si occupa di garantire che le inchieste abbiano un impatto tangibile oltre la pubblicazione. Scrive inoltre la newsletter Spark, interamente dedicata ai cambiamenti positivi derivanti dal giornalismo investigativo.

 

Pietro Saccò Pietro Saccò. Vice caporedattore di Avvenire, è responsabile della redazione Economia e dell’inserto L’economia civile. Insegna giornalismo all’Università Pontificia Salesiana di Roma ed è co-autore del libro “Corso base di giornalismo”. Ha vinto i premi State Street Institutional Press Award nelle categorie “Giovane Talento” e “Miglior articolo di approfondimento”.

 

Francesco Zaffarano Francesco Zaffarano. Responsabile dei contenuti di Will Media, startup che mette la comunità al centro e che si dedica a raccontare le grandi storie e i trend di un mondo in rapida evoluzione. È anche direttore della New Media Academy. In precedenza, ha ricoperto ruoli legati allo sviluppo del pubblico presso The Telegraph, The Economist, GEDI Digital e La Stampa.

 

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form.

FuTOURiSME

Stimolare l’innovazione turistica ad impatto sociale: nuove iniziative supportate dall’HUB sui progetti europei

Attrarre fondi comunitari stimolando la partecipazione attiva dell’ecosistema locale ai bandi europei: è questa la missione dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, che si pone come punto di riferimento per enti e imprese interessati a cogliere le opportunità offerte dai finanziamenti UE.

​In quest’ottica, l’HUB ha recentemente lavorato su una open call nell’ambito del progetto FuTOURiSME – Fostering Digital & Sustainable Transition of TOURism SMEs for FUture Innovation and Resilience, co-finanziato dal Single Market Programme della Commissione Europea. 

L’obiettivo del bando: innovazione e tween transition per il turismo

Il bando mira a sostenere lo sviluppo, l’implementazione e la scalabilità di soluzioni innovative – siano esse prodotti, processi, servizi o modelli di business – da parte delle piccole e medie imprese europee (PMI) del settore turistico. L’obiettivo è duplice: favorire l’innovazione nell’offerta turistica e accelerare la transizione verde e digitale del settore.

Un percorso strutturato per supportare la candidatura dei progetti

Per facilitare la partecipazione degli enti interessati, l’HUB ha attivato un percorso di accompagnamento progettuale, articolato in più fasi e guidato da Gaia Bacin e Maria Chiara Pizzorno, esperte in europrogettazione di Weco Impresa Sociale. 

Il percorso è iniziato con un webinar collettivo, focalizzato sui punti chiave del bando:

  • Compilazione del formulario descrittivo;
  • Realizzazione dello schema di attività in Excel;
  • Interpretazione della griglia di valutazione.

A seguito del webinar, i partecipanti hanno sviluppato le loro proposte progettuali con un supporto articolato in alcune fasi:

  1. Abstract dell’idea progettuale: condivisione via mail di una sintesi di max 3.500 caratteri contenente:
    1. Descrizione dell’ente o del partenariato;
    2. Obiettivo del progetto in relazione ai topic della call;
    3. Dimensione innovativa della proposta;
    4. Macro-azioni previste;
    5. Impatti attesi sul proponente e sul settore turistico.
  2. Revisione dell’abstract: restituzione di osservazioni e indicazioni per migliorare la proposta.
  3. Sviluppo dei documenti progettuali: redazione del formulario descrittivo e dello schema di attività.
  4. Revisione dei documenti progettuali: feedback dettagliati per affinare la proposta.
  5. Call individuale di un’ora: confronto diretto per una revisione finale della candidatura.

Grazie a questo approccio strutturato e collaborativo, sono stati candidati alla open call due progetti a forte impatto sociale, coinvolgendo complessivamente cinque enti del territorio torinese. Tra i temi trattati, la proposta di un’offerta turistica che coniuga sostenibilità ambientale e partecipazione sociale, e la creazione di una piattaforma di dialogo tra le organizzazioni culturali di tutta Europa.

​L​’HUB progetti europei è avviato in co-progettazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo​.