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Bench-Mark | Ep. 70 – Stratosferica

È possibile cambiare concretamente la realtà che ci circonda interpretando l’economia d’impatto?

Stratosferica, vicino al campus Einaudi, è riuscita ad applicare questi principi per dare una seconda vita a una zona trascurata, offrendo un modello di scalabilità per città e territori. Ne abbiamo parlato con Luca Ballarini, fondatore e direttore di Stratosferica, che si è seduto con noi sulla panchina di Bench-Mark.

Scopri di più nell’intervista di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

vanni lca

VANNI pubblica la sua seconda relazione di impatto

La prima azienda italiana di occhialeria a misurare gli impatti dei propri occhiali dimostra nei numeri che Made in Italy è meglio. Un LCA (Life Cycle Assessment) per quantificare la CO2 emessa

Produrre in Italia premia, non solo per una superiore qualità degli occhiali, ma anche per la sostenibilità ambientale dei prodotti manufatti. Lo dimostrano i numeri che VANNI ha ottenuto realizzando il Life Cycle Assessment degli occhiali da vista in acetato di cellulosa, rappresentativi del design delle collezioni VANNI.

Lo studio, commissionato all’Università Bicocca di Milano, in collaborazione con Liito, ha evidenziato cifre inequivocabili: l’impatto in termini di CO2 (principale causa del cambiamento climatico) del modello V1632 è di 2,35 KG, un peso sotto la media dei valori di riferimento del settore, ottenuto grazie all’utilizzo di materia prima italiana e alla scelta di produrre tutto nel territorio nazionale.

Lo stesso occhiale, nel caso di una produzione asiatica, avrebbe generato 4,45 kg di CO2, circa l’89% in più di emissioni, a causa dell’alto impatto ambientale dei trasposti intercontinentali.

A questa valutazione si aggiunge il non calcolabile “impatto sociale”, che ha a che vedere con le condizioni di lavoro dei lavoratori in fabbriche lontane dai nostri occhi, su cui è impossibile verificare i parametri di tutela e di lavoro dignitoso.

A differenza di molti brand del settore moda e accessori che valutano l’impatto dei loro prodotti “green”, specifici di una caspule collection dai numeri e dalle produzioni limitati, i risultati dello studio dell’LCA dei prodotti VANNI sono stati calcolati sulla base di un modello di occhiale rappresentativo dell’intera produzione di occhiali in acetato. La collezione VANNI include altri modelli, differenti a quello preso come campione, ma assimilabili nel processo produttivo e materiali utilizzati.

Il dato è evidenziato nella seconda relazione di impatto che VANNI ha pubblicato, documentando i risultati raggiunti nel corso del 2023 sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, depositata in Camera di Commercio e consultabile sul sito vanniocchiali.com. Un documento obbligatorio per legge, ma per VANNI è davvero l’occasione per mettere a fuoco dove è arrivata, e dove sta andando.

“Made in Italy, for sure è la nostra firma. Da sempre sosteniamo che produrre in Italia è una scelta che fa la differenza e oggi abbiamo voluto dimostrare – anche in termini numerici e analitici – che è la scelta giusta per il nostro ambiente, di cui dobbiamo seriamente prenderci cura, per preservarlo e passarlo alle generazioni future.

Ci teniamo a valorizzare la cultura italiana del settore, e dimostriamo che contenere i trasporti dei prodotti e le emissioni nocive per l’ambiente – premiando il territorio – diminuisce la nostra impronta sulla natura. In VANNI rendiamo trasparente ogni fase della fabbricazione, in un periodo di crescente proclami sui temi della sostenibilità, noi ci teniamo a raccontare dove e come nascono i nostri occhiali.

Il dato positivo sulle nostre emissioni di CO2 non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché possiamo migliorarlo, sapendo finalmente dove agire. Questo è il nostro impegno per gli anni a venire, come abbiamo sottolineato nella nostra relazione appena resa pubblica”  sostengono Giovanni Vitaloni e Alessandra Girardi titolari della società.

VANNI, l’azienda torinese di produzione di occhiali di design nata nel 1987, con distribuzione in oltre 50 paesi del mondo, e Made in Italy al 100%, è una Società Benefit dal 2021, la prima in Italia del settore. Una scelta che per la società significa darsi degli standard di valutazione e misurazione rispetto l’impegno verso le persone, il pianeta, il territorio e la creazione di ricchezza condivisa. La relazione monitora tutti gli effetti generati dalle proprie attività, in ogni campo, una radiografia accurata e misurata.

MyOrango

MyOrango tra le 100 startup finaliste di DigithON 2024

MyOrango è stata selezionata tra le 100 startup finaliste che parteciperanno alla nona edizione di DigithON, la prestigiosa maratona digitale che si terrà dal 5 al 7 settembre 2024 presso le Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie (BT) – PUGLIA.

DigithON rappresenta un evento di punta per l’ecosistema delle startup italiane E sarà per MyOrango un’opportunità unica di presentare il proprio progetto davanti a un’audience selezionata di investitori nazionali e internazionali.

L’evento culminerà la sera del 7 settembre in piazza Castello con la proclamazione e la premiazione delle startup vincitrici, offrendo una cornice unica e suggestiva per celebrare l’innovazione.

DigithON è un’occasione imperdibile per mostrare il nostro impegno nell’innovazione e nella trasformazione digitale. Siamo entusiasti di confrontarci con altre brillanti startup e di cogliere l’opportunità di incontro con importanti figure del settore. Invitiamo chiunque sia interessato all’innovazione digitale a seguire l’evento e a supportare MyOrango in questa entusiasmante avventura. 

Per maggiori info sull’evento clicca qui.

Webinar “Metriche di social impact nel giornalismo”

Nella cornice di Torino Impact Journalism, iniziativa patrocinata da Social Impact Agenda per l’Italia, abbiamo lanciato un ciclo di webinar che esploreranno il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy.

Dopo il primo webinar, che ha approfondito i “Fondamenti e principi del Solutions Journalism”, sono aperte le iscrizioni al secondo evento, dal titolo “Metriche di social impact nel giornalismo”, che si terrà lunedì 16 settembre, ore 14-16.

Con la partecipazione di esperti nell’ambito del giornalismo, della misurazione d’impatto e dell’informazione, il webinar analizzerà le possibili metriche del social impact, fornendo tool e strumenti per valutare l’impatto sociale che le notizie hanno sulle loro comunità di riferimento. Un parametro qualitativo che restituisce al giornalismo la sua funzione di agente per il cambiamento sociale ed economico, dopo anni in cui le notizie sono state valutate solo in termini quantitativi seguendo gli algoritmi dei big players della Rete. 

Il webinar sarà parte integrante della programmazione dei corsi dell’Ordine dei Giornalisti ed è rivolto sia agli addetti ai lavori sia a chiunque sia interessato/a ad esplorare il mondo del giornalismo e della comunicazione d’impatto!

Nelle prossime settimane non mancherà il racconto degli ospiti che porteranno la loro esperienza al webinar.

Per partecipare e ricevere il link di accesso al webinar, è necessario iscriversi al seguente Google Form

I relatori:

  • Richard Addy, Co-fondatore Akas
  • Lindsay Green-Barber – Fondatrice e Direttrice Impact Architects
  • Filippo Montesi – Senior advisor Human Foundation e segretario generale Social impact agenda per l’Italia
  • Vera Penêda – Direttrice dei programmi e dell’impatto presso lo European Journalism Centre
  • Paolo Piacenza, giornalista, Master in Giornalismo Università di Torino
Comunità locali del Canavese

Le comunità locali del Canavese puntano ad una transizione che unisca ambiente e impatto sociale

La storia di “Sinergie in Canavese”, un progetto per il rilancio della montagna costruito attorno al Pnrr e l’iniziativa della Camera di commercio di Torino per creare una comunità energetica a trazione d’impresa.

Quando due anni fa hanno deciso di costituire una green community del Canavese per accedere ai fondi del Pnrr puntavano a una transizione ecologica ed energetica che coinvolgesse i 27 comuni e le cinque Unioni montane della zona, con partner il versante piemontese del Parco del Gran Paradiso. Obiettivo: promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’area, integrando e valorizzando le risorse locali. D’altronde Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem, l’Unione dei comuni montani e consigliere dell’Unione montana Valli di Lanzo – tra i promotori della green community – lo ha ripetuto più volte: «Servono azioni di impatto per garantire un futuro alla montagna. Ma ad una condizione: che si coinvolgano le comunità locali, il vero motore del rilancio. Senza i territori, la transizione e la crisi non si affrontano». Di fatto la “Green community Sinergie in Canavese” – che è guidata dal presidente dell’Unione Valli Orco e Soana Marco Bonatto Marchello – rappresenta un bell’esempio di economia di impatto. Perché mette al centro le comunità ponendo quindi le basi per una transizione energetica che tenga conto della dimensione sociale, senza la quale è ormai chiaro che una transizione ambientale profondamente sostenibile e duratura non possa avere luogo. Un approccio non scontato in un contesto in cui anche gli investimenti privati devono contemplare un approccio addizionale, mettendo in conto di intervenire in aree più sfidanti sotto il profilo delle dinamiche remunerative del mercato. In questo quadro l’importante contributo di fondi pubblici – oltre quattro milioni garantiti dai fondi Pnrr – è una leva importante per un processo catalizzatore di nuove iniziative. I fondi sono stati progettati per produrre un valore per le persone e per il territorio. Qualche esempio? La realizzazione di sei vasche per la raccolta delle acque piovane per assicurare in una serie di punti nevralgici del Canavese riserve idriche cui attingere in caso di incendi nei boschi e per fronteggiare periodi di siccità in agricoltura. Oppure la riconversione di un sito industriale in uno stabilimento della filiera del legno, garantendo posti di lavoro e un risparmio anche nel consumo di suolo. L’impatto è compreso in tutti i diciannove interventi che la green community realizzerà entro i prossimi due anni, come impone il Pnrr: l’investimento, oltre al rischio e al rendimento, tiene conto soprattutto dei benefici di questi modelli di rigenerazione del territorio, in linea con i principi dell’intenzionalità e dell’addizionalità alla base dell’economia d’impatto. Inoltre, si misura il ritorno non solo economico che questi interventi avranno per la comunità del Canavese. «È questa la visione di una montagna che pensa al futuro – insiste Bussone -. D’altronde le terre alte possono davvero essere il campo giusto dove sperimentare investimenti che producano contemporaneamente impatto sociale e ambientale. Lo sviluppo della filiera del legno ne è forse l’esempio più virtuoso: perché garantisce cura dei boschi e posti di lavoro in montagna, permettendo anche un’altra buona pratica: l’economia circolare».

«D’altronde sin da subito il nostro progetto si è imposto di comprendere tutti i nove ambiti tematici che sono alla base dello sviluppo delle Green Communities in una strategia da Nord a Sud: l’energia rinnovabile, le risorse idriche e forestali, l’efficienza degli edifici, lo sviluppo in chiave sostenibile del turismo, della mobilità e delle filiere produttive locali» spiegano da “Sinergie in Canavese”. E nei progetti della green community c’è anche una Cer, cioè una comunità energetica per produrre e condividere localmente l’energia prodotta attraverso fonti rinnovabili. 

E alle Cer guarda con interesse anche la Camera di commercio di Torino. Spiega Guido Bolatto, segretario generale: «Tutto è partito dalla crisi energetica di due anni fa, con i prezzi di luce e gas alle stelle e le nostre associate alle prese con una gestione dei costi sempre più complicata. Scartata l’ipotesi di contributi a pioggia perché non avrebbe risolto il problema, abbiamo puntato sulle Cer. Con un punto di partenza chiaro: dovevano essere delle comunità energetiche a trazione d’impresa. Abbiamo fatto un censimento. Alla fine abbiamo individuato due cabine primarie: una a Torino, nel quartiere Aurora, l’altra nell’hinterland a Strambino. Contiamo di coinvolgere tra i consumatori molti commercianti e tra i produttori anche alcuni alberghi che possono sfruttare i tetti per installare impianti fotovoltaici». 

Nel progetto sono stati coinvolti pure gli ordini professionali, in particolare nella fase d’avvio, avvocati e notai, per stilare lo statuto della Cer. L’obiettivo finale della Camera di commercio è mettere a punto un modello che sia replicabile. «Nella sostanza un modello di Cer chiavi in mano che comprenda business plan, statuto, governance – aggiunge Bolatto -. In altre parole, un prototipo di Cer che poi si può adattare ma che intanto risolve alcuni dei nodi più complicati in partenza perché le incognite sono davvero tante, a cominciare dal capire il nodo fiscalità. Ecco perché è importante contare su un team di professionisti che sappia interpretare nel modo corretto la normativa». Il bando, aperto alle micro, piccole medie imprese di qualsiasi settore in provincia di Torino, è aperto fino all’autunno. La giunta camerale ha stanziato oltre 220 mila euro sotto la voce “Bando transizione energetica – Cer 2024”, prevedendo Contributi sotto forma di voucher. Altri bandi (e contributi) entro l’anno sono previsti dalla Regione Piemonte (attraverso Finpiemonte, per qualsiasi impresa) e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo (per Cer già costituite).

OP4Impact - primo incontro

Primo workshop della Comunità di pratica OP4IMPACT

Si è svolto ieri, giovedì 18 luglio, al Cottino Social Impact Campus il primo workshop della Comunità di pratica OP4IMPACT – Ordini professionali per l’impatto, composta dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili di Torino, l’Ordine degli Avvocati di Torino, il Consiglio Notarile di Torino e Pinerolo e l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino. 

La Comunità di pratica OP4IMPACT si è posta l’obiettivo di lavorare insieme sull’impatto sociale, con competenze ed approcci distintivi e complementari degli ordini professionali coinvolti.

Un workshop dedicato alla creazione di competenze integrate e  condivise 

Il primo workshop, condotto da Caterina Soldi del Cottino Social Impact Campus, è stata un’importante occasione per identificare e mettere a sistema le competenze distintive dei 4 ordini coinvolti per elaborare una matrice di competenze integrate e condivise. 

La mattinata è stata aperta con un esercizio di icebreaking per permettere ai 16 partecipanti di conoscersi meglio attraverso i propri hobby. Successivamente, i quattro ordini professionali hanno lavorato insieme sul senso della propria partecipazione ad OP4IMPACT. Tra i vari aspetti positivi emersi ci sono la valorizzazione delle diverse professioni e il volersi mettere in gioco per uscire dalle logiche individualistiche ed ordinistiche vecchio stampo. 

La seconda fase del workshop è stata dedicata alla definizione delle competenze distintive di ciascun ordine rispetto all’impatto sociale. Il confronto è proseguito con l’individuazione delle competenze complementari della Comunità di pratica: un lavoro ricco di stimoli che richiederà un approfondimento nel prossimo workshop.  

Infine, i presenti hanno riflettuto sui possibili temi e macroaree di lavoro di OP4IMPACT, in linea con il target TSI. 

Il progetto Comunità di pratica è un’iniziativa di Torino Social Impact che rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento della dimensione collettiva dell’ecosistema ad impatto. Sostenuto dalla Camera di commercio e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito di TSI, mira a creare uno spazio collaborativo in cui i partner possano mettere in comune le loro competenze e lavorare insieme su tematiche e sfide condivise.

accordo cambursano bolatto

Firmato l’accordo per la redazione di un Piano di economia sociale nel torinese

Presentato oggi, 18 luglio 2024, in Camera di commercio di Torino un accordo firmato tra ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese.

Come spiegato da Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio: “Anche questa volta, Torino è nuovamente apripista per la realizzazione di un’iniziativa importante e fortemente voluta dalle istituzioni europee.  La nostra esperienza, che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’ecosistema di Torino Social Impact con più di 300 realtà coinvolte, e la nostra ampia rete di contatti risultano fondamentali per la redazione del Piano locale, ma anche per accreditarci sempre di più come interlocutori strategici sia in ambito nazionale, al tavolo di lavoro con Ministero e sistema camerale nazionale, sia in ambito europeo dove siamo stati chiamati più volte a presentare il nostro modello di attività”. 

Per Sonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino: “La Città metropolitana di Torino lavora per integrare il Piano d’Azione per l’economia sociale con il Piano strategico metropolitano, nella consapevolezza che le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi già individuati ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e ‘Inclusione sociale’, dove già si prevede di valorizzare il potenziale di impresa delle economie dei servizi alla persona e alla famiglia, dei servizi di comunità e di territorio, qualificando lavoro, processi, tecniche e competenze del terzo settore e dell’impresa sociale. Tra l’altro, Città metropolitana di Torino investe già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili: abbiamo messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300mila euro”.

Per Mario Calderini, professore del Politecnico di Milano e portavoce di Torino Social Impact: “Lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva. La strada tracciata da Torino e da alcuni altri territori che si stanno muovendo analogamente richiede questo salto di paradigma politico, unito alla riscoperta del valore dei processi trasformativi dal basso, scegliendo come unità di azione politica gli ecosistemi locali, pur nel quadro di un disegno nazionale. Un nuovo paradigma anche per l’impact investing, affinché gli si attribuisca finalmente una dimensione politica, definendo un rapporto diverso tra pubblico e privato e un punto di incontro tra trasferimento tecnologico e terzo settore”.

Il contesto

Nel torinese si contano oltre 4.200 realtà fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti iscritti al Registro Nazionale del Terzo Settore: sono 576 le imprese sociali torinesi, il 2,4% di quelle italiane. Il Piano redatto da Camera di commercio e Città Metropolitana, con la collaborazione di Torino Social Impact, sarà concluso entro fine anno.

Occupazione, competenze e riduzione della povertà entro il 2030: già nel 2017 Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione inserivano questi principi nel Pilastro europeo dei diritti sociali. A seguire nel 2021 la Commissione ha adottato un Piano di Azione per l’Economia Sociale, con misure concrete da attuare sia a livello nazionale sia europeo, che ha portato nel novembre 2023 all’approvazione della Raccomandazione del Consiglio dell’UE agli Stati membri per lo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale.

Sia il Piano sia la Raccomandazione evidenziano il ruolo strategico dei livelli locali, dal momento che i soggetti dell’economia sociale sono fortemente radicati sul territorio, servono la comunità in cui si trovano e operano generalmente con un’impostazione dal basso.

Nel mese di maggio 2024 presso il Ministero economia e finanze è stato, inoltre, avviato un gruppo di lavoro “Economia sociale” coordinato dalla sottosegretaria Onorevole Lucia Albano con l’obiettivo di dare seguito alla Raccomandazione del Consiglio UE.

Torino

Il nostro territorio vanta una posizione di avanguardia grazie alla Camera di commercio di Torino che nel già nel 2016 ha dato vita al Comitato Imprenditorialità Sociale, che a sua volta è stato promotore della piattaforma Torino Social Impact, nata nel 2017 con il coinvolgimento iniziale di 12 partner e oggi modello virtuoso che aggrega oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore.

Il Piano: contenuti e tempi di realizzazione

Da domani inizierà un ampio lavoro di ricognizione e di coinvolgimento dei soggetti già attivi nell’ambito dell’economia sociale del torinese per stilare un elenco di obiettivi, strumenti e azioni in programma.

Gli obiettivi specifici dell’Accordo sono:

  • promuovere un nuovo modello di crescita economica su tutto il territorio della Città metropolitana, sostenendo ulteriormente lo sviluppo dell’economia sociale
  • favorire la collaborazione pubblico-privata per l’impatto sociale
  • sostenere una transizione ambientale socialmente sostenibile
  • sfruttare al meglio tutte le opportunità nazionali ed europee per l’economia sociale
  • raccogliere dati sull’ecosistema sociale e sulla misurazione dell’impatto sociale
  • posizionare Torino e il territorio metropolitano come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa sociale.

Il piano terrà conto dei lavori in atto al MEF e sarà strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione UE, focalizzandosi sulla promozione dell’acceso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.

Si prevede che la redazione del piano sarà ultimata entro fine 2024 a conclusione di un ampio processo di consultazione di tutti gli stakeholder.

Dati sull’economia sociale torinese

La città metropolitana di Torino conta oltre 4.200 realtà – fra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti – che compongono il Terzo Settore e che, per tale motivo, sono iscritte al RUNTS (dati maggio 2024). Si tratta del 3,4% della presenza a livello nazionale e di oltre il 46% delle 9.111 organizzazioni piemontesi.

Per il 44% si tratta di associazioni di promozione sociale, per il 32,3% di organizzazioni di volontariato.

A seguire si collocano le imprese sociali, con 576 realtà iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (il 13,6%): quasi un’impresa sociale su due presente in Piemonte ha sede in provincia di Torino. A Torino opera il 2,4% delle imprese sociali italiane.

(fonte: RUNTS Registro Unico Nazionale del Terzo Settore presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).

A questo bacino si può aggiungere anche quello delle società benefit, forme organizzative for profit, che tuttavia perseguono finalità di beneficio comune secondo criteri di responsabilità e di sostenibilità: alla fine del primo trimestre 2024 si contano 201 società benefit iscritte all’anagrafe camerale torinese, con un trend che ha visto quasi decuplicare i numeri nel corso dell’ultimo quinquennio. Si tratta, per la quasi totalità, di società di capitali che impiegano poco meno di 4.400 addetti.

(fonte: Osservatorio sulle società benefit, Camera di commercio di Brindisi-Taranto – Infocamere).

Green Pea Atelier Riforma

A giugno in Green Pea si è celebrata la moda circolare, grazie alla startup Atelier Riforma

Dal 27 al 30 giugno, a Torino in Green Pea, si sono svolti i primi “Circular Fashion Days” un festival della moda circolare, ideato insieme alla startup Atelier Riforma.

In concomitanza con la Torino Fashion Week (che quest’anno si è svolta proprio negli spazi di Green Pea), sono stati organizzati quattro giorni di immersione nel mondo della moda, scoprendo da vicino cosa significa consumo responsabile ed economia circolare.

Come circular fashion consultant di Green Pea, il team di Atelier Riforma si è occupato di ideare un denso programma di attività per per ispirare e coinvolgere le persone su queste tematiche:

  • 7 Workshop, in cui i partecipanti hanno avuto l’opportunità di apprendere tecniche pratiche di ricamo e pittura su indumenti usati, stampa su tessuti, personalizzazione di capi deadstock, ecoprinting con fiori e foglie, recupero dello scarto-plastica, upcycling e rammendo. Questi workshop non solo hanno fornito competenze pratiche, ma hanno anche trasmesso l’importanza del riutilizzo e della creatività in uno stile di vita sostenibile.
  • 1 Mostra Fotografica, che racconta le storie di 20 artigiani della moda circolare, celebrando il loro talento e il loro impegno per una moda più green.
  • 2 Installazioni Artistiche, per offrire spunti di riflessione sui risvolti ambientali, sociali ed economici del settore moda, stimolando un dialogo critico e consapevole tra i visitatori.
  • 2 Sfilate di Moda, che hanno presentato collezioni upcycled uniche: una realizzata a partire da vestiti usati, con il contributo di una sartoria sociale e l’altra a partire da capi deadstock, il cui ricavato è stato destinato a finanziare un progetto benefico. Questi eventi hanno dimostrato come la creatività possa trasformare scarti in capi alla moda, promuovendo al contempo cause sociali.
  • 1 Contest di Upcycling rivolto agli studenti di moda, per incoraggiare i professionisti di domani a sviluppare nuove idee per il riutilizzo di materiali, promuovendo l’innovazione circolare.
  • 1 Market, con espositori provenienti da tutta Italia, per mostrare una varietà di prodotti di moda e artigianato circolare, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire e acquistare articoli unici nel loro genere.
  • 2 Talk in cui esperti del settore hanno parlato di moda sostenibile e di come l’innovazione tecnologica possa rendere più efficiente la filiera dei vestiti usati.
  • 2 Swap Parties, uno per bambini e uno per adulti, per promuovere il riutilizzo e la condivisione, riducendo il consumo eccessivo e gli sprechi.

Coinvolti nella kermesse tantissimi professionisti e realtà nel campo della circolarità, dell’arte della moda e dell’artigianato, provenienti da tutta Italia, tra cui: il Laboratorio POI, la fotografa Chiara Agostinetto, la società benefit Mercato Circolare, il brand Italia90, il collettivo Batik, l’associazione IB-Artemide, il brand Barone Ostu, l’ecoprinter Laudisia Colonnelli, il brand Divergente, la sartoria sociale Kechic, vari istituti di moda, il progetto Belt Bag, la rammendatrice Natasha Goetz, Costanza vintage, l’Emporio Margherita, il brand CEA, Jukebox couture, il brand di upcycling Eleven Daisies, il brand di gioielli artigianali Manibargé, One Up Reuse, Cloré Handmade, Nobody is 100%, Poppi.lab, il brand artigianale Deda…

La ricca iniziativa è nata dalla collaborazione tra Green Pea (primo grande spazio fisico in Italia dedicato al vivere sostenibile a 360°) e Atelier Riforma (startup innovativa a vocazione sociale attiva nella promozione della moda circolare, parte anche di Torino Social Impact).

“Ringraziamo di cuore tutti i partecipanti, gli espositori, i relatori e i professionisti che hanno reso possibile questo evento e in particolare Green Pea, per questa preziosa opportunità di mettere a frutto le nostre competenze nella moda circolare. Il cambiamento che Atelier Riforma vuole portare nel mondo moda passa anche attraverso la divulgazione e la sensibilizzazione dei consumatori… e non c’è modo più bello di farlo che attraverso il divertimento e la creatività!”Elena Ferrero (CEO di Atelier Riforma)

È una prima edizione di quella che si auspica possa diventare una lunga collaborazione, per dare ai cittadini un appuntamento – e uno spazio – fisso per divertirsi approfondendo un tema così attuale come quello della circolarità.

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Bench-Mark | Ep. 69 – Patchanka Società Cooperativa Sociale

Qualche giorno fa, seduti su una panchina di Piazza Paravia, abbiamo incontrato Diego Coriasco, legale rappresentante di Patchanka, cooperativa sociale di tipo B fondata nel 2012 con l’obiettivo di creare una cultura del lavoro più inclusiva e umana.

Durante la nostra chiacchierata, Diego ci ha illustrato la loro visione di economia sociale, centrata sui concetti di comunità e persona.
Per scoprire di più, guarda il nuovo episodio di Bench-Mark.

L’intervista è di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

reusable packaging revolution

Reusable Packaging Revolution – Aperitivo di mezza estate

Da aprile a luglio a Torino si sono sperimentate due diverse strategie per ridurre l’utilizzo della plastica monouso negli imballaggi quando si fa la spesa.
Il progetto Reusable Packaging Revolution ha coinvolto cittadine e cittadini nell’utilizzo di contenitori riutilizzabili nei supermercati CRAI aderenti al progetto, nei banchi del mercato della Crocetta e in alcuni negozi di prossimità.

La prima fase della sperimentazione si concluderà nel mese di luglio ed è giunto quindi il momento di festeggiare insieme!

Lo faremo martedì 23 luglio dalle 18:00 alle 20:00 presso l’Università di Management ed Economia (Corso Unione Sovietica, 220) per un Aperitivo di Mezza Estate.

Sarà l’occasione per raccontare cosa abbiamo fatto e come è andata, incontrare i partecipanti alla sperimentazione, partner ed istituzioni e condividere pensieri e idee per immaginare prospettive future negli spazi dell’Orto SME dell’Università.

L’ingresso è libero, la prenotazione gradita a questo link per aiutarci con l’organizzazione!
Porta un amico/a e il tuo bicchiere per brindare insieme!

accordo

Economia sociale: Camera di commercio e Città metropolitana per un Piano locale

Una collaborazione tra ente camerale e Città metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese: questo il contenuto dell’accordo che sarà presentato giovedì 18 luglio in Camera di commercio alla presenza di Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di TorinoSonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino con delega a turismo, attività produttive, sviluppo economico e pianificazione strategica.

Nel dicembre 2021 la Commissione europea ha adottato un Piano d’Azione per l’Economia Sociale presentando misure concrete da attuarsi sia a livello nazionale che di Unione.
Nel​ novembre 2023 è stata approvata la Raccomandazione del Consiglio dell’UE sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale, invitando gli Stati membri alla promozione di una strategia che ne agevoli lo sviluppo, attraverso iniziative, misure e quadri giuridici favorevoli, collaborando con gli stakeholder a tutti i livelli nella costruzione della stessa. La Raccomandazione contempla inoltre di istituire punti di contatto per l’economia sociale nazionali, locali o regionali, mirati alla promozione dell’innovazione sociale, al sostegno dello sviluppo dell’economia sociale e alla valorizzazione delle sue potenzialità di trasformazione economica e sociale.
Il territorio torinese si trova in una posizione di avanguardia per elaborare una declinazione locale di questi principi e piani di azione. Da anni Torino si distingue, infatti, per la sua attenzione all’economia sociale, grazie ad iniziative promosse da una varietà di attori: enti pubblici, privati, filantropici e del terzo settore, riuniti nell’ecosistema Torino Social Impact.

La conferenza stampa sarà anche l’occasione per presentare gli ultimi dati sull’economia sociale nel territorio.

Programma Europeo Interreg Alcotra

Un workshop dedicato al Programma Europeo Interreg Alcotra

Venerdì 12 luglio, nell’ambito dell’HUB progetti europei per l’economia sociale, è stato realizzato il Workshop sul programma Interreg Alcotra: un’opportunità  rivolta ai partner di Torino Social Impact che mira a cogliere le opportunità finanziarie dell’Unione Europea nell’ambito di uno dei programmi di cooperazione transfrontaliera europea. Gli obiettivi del programma sono di rispondere alle sfide ambientali, dinamizzare il sistema economico e sociale transfrontaliero e superare i principali ostacoli transfrontalieri grazie ad una cooperazione locale, integrata e inclusiva.

Il workshop, realizzato in collaborazione con Weco Impresa Sociale grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, si è svolto presso il Cottino Social Impact Campus di Torino che ha messo a disposizione i suoi spazi dove dare vita ad un vero e proprio apprendimento sul campo.

Una giornata dedicata alla progettazione europea

L’evento ha visto la partecipazione di 10 organizzazioni interessate a mettersi alla prova nella progettazione europea, con l’obiettivo di apprendere e sviluppare progetti in ambito sociale. In particolare, la giornata si è svolta in due sessioni principali: una info session mattutina e un workshop operativo nel pomeriggio.

Dopo i saluti iniziali, nella info session della prima parte della giornata è stata svolta la formazione sul programma Interreg Alcotra: per l’occasione Maria Chiara Pizzorno, senior expert di Weco Impresa Sociale, ha esposto una panoramica del Programma Interreg VI-A Italia-Francia Alcotra 2021-2027, grazie al cui intervento i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire i dettagli del programma, conoscere le opportunità e confrontarsi con le sfide e gli aspetti da attenzionare.

Uno dei momenti salienti della mattinata è stata la presentazione di un’esperienza di successo, grazie alla partecipazione di Elena Di Bella di Città Metropolitana di Torino che ha illustrato il progetto C.A.R.E. – Sostegno comunitario alla resilienza degli ecosistemi sociali e sanitari, quale esempio emblematico di utilizzo dei fondi del programma Interreg Alcotra. 

Successivamente, il workshop è ripreso nel pomeriggio con un focus pratico sui Progetti Singoli Alcotra, guidato da Weco Impresa Sociale. Obiettivo è stato lavorare concretamente sul bando per i progetti singoli in scadenza a fine anno. Grazie alla guida degli esperti presenti non sono mancati momenti di confronto sullo sviluppo di idee progettuali che hanno permesso ai partecipanti di ricevere feedback immediati, preparando così le basi per candidature efficaci.

Un’opportunità di formazione sui progetti europei

Il workshop di progettazione sul Bando Progetti Singoli Interreg Alcotra si è rivelato un’opportunità preziosa per tutte le realtà interessate alla progettazione europea e al tema dell’economia sociale. La combinazione di sessioni informative e pratiche ha permesso ai partecipanti di acquisire conoscenze e competenze pratiche, facilitando così la partecipazione ai bandi europei.

mario calderini al senato

Mario Calderini al Senato della Repubblica

Il 9 luglio, Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact, professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano, è intervenuto durante le audizioni al Senato della Repubblica in merito al disegno di legge n.1049: proposta per la promozione di progetti a impatto sociale sul territorio.

Il prof. Calderini ha così portato la sua visione di valorizzazione e accompagnamento a progetti con un impatto sociale che sia intenzionale, addizionale e misurabile: vero impatto e non solo esternalità positive. Una visione che è alla base di Torino Social Impact dal 2017 e che muove oggi un ecosistema di oltre 320 partner.

Per ascoltare l’audizione
Commissione Finanze e tesoro – Ufficio di Presidenza
Promozione di progetti a impatto sociale sul territorio

premi impatto

Aperte le candidature alla terza edizione del Premio Impatto al Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale

Nell’ambito della 12ª edizione de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale torna la terza edizione del Premio Impatto. Questo premio è dedicato alla misurazione dell’impatto economico, sociale e ambientale generato da progetti di sostenibilità. L’obiettivo è enfatizzare l’importanza della valutazione dell’impatto e la necessità di coinvolgere gli stakeholder nel processo.

Il premio è aperto a tutte le organizzazioni profit, non profit e le pubbliche amministrazioni con sede in Italia, che abbiano realizzato e valutato un progetto tra il 2020 e il 2023, con impatti anche sul territorio italiano. Le organizzazioni devono aver comunicato l’impatto delle loro iniziative attraverso vari canali come eventi, workshop, siti web, newsletter o bilanci.

Modalità di partecipazione

Le candidature devono essere inviate entro il 31 agosto 2024 tramite la scheda di presentazione del progetto, differenziata per le categorie di imprese, non profit e pubblica amministrazione. È possibile partecipare con più progetti, ciascuno con una scheda dedicata. Ogni candidatura deve includere informazioni sull’organizzazione, descrizione del progetto e della metodologia adottata, risultati dell’impatto, dettagli sul coinvolgimento degli stakeholder e azioni di diffusione dell’iniziativa.

Leggi il regolamento
Scheda di iscrizione per le aziende
Scheda di iscrizione per le non profit
Scheda di iscrizione per le pubbliche amministrazioni

Per ulteriori informazioni: premioimpatto@koinetica.it

seed

Nasce a Torino il Centro di Competenza per l’Innovazione Sociale in Italia

Presentato il 10 luglio a Roma presso la Camera dei Deputati, il Centro di Competenza nazionale per l’Innovazione Sociale avrà sede a Torino, unica città italiana scelta dall’Ue, nei locali dell’ex-Incet. Questa nuova istituzione mira a collegare le politiche pubbliche con le pratiche sociali innovative. Un riconoscimento importante per la Città di Torino in primis, e per l’intero ecosistema dell’innovazione sociale che il territorio alimenta da anni, anche attraverso Torino Social Impact.

Il Centro di Competenza Italiano per l’Innovazione Sociale è nato in collaborazione con analoghi centri in tutta l’Unione europea, grazie a un’iniziativa sostenuta dal programma EaSI e finanziata dal Fondo Sociale Europeo Plus (ESF+). Il Centro fungerà da piattaforma di supporto per amministrazioni pubbliche, imprese e società civile, affrontando sfide sociali complesse con approcci innovativi.

Tra i partner coinvolti ci sono il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna, Euricse e la Fondazione Giacomo Brodolini. Questa collaborazione mira a creare un ecosistema inclusivo e collaborativo, facilitando lo scambio di competenze tra attori pubblici e privati. Città di Torino è partner fondatore di Torino Social Impact, così come il Politecnico di Torino. Anche Fondazione Brodolini è partner attivo dell’ecosistema territoriale, a conferma dell’importanza di un lavoro di networking sui temi dell’innovazione e dell’economia sociale.

Il progetto SEED (Social Innovation Ecosystem Development), coordinato dal Comune di Torino, ha vinto il bando ESFA per rafforzare i Centri nazionali e promuovere la collaborazione transnazionale. Gli obiettivi principali del Centro sono: diffondere conoscenze sull’innovazione sociale, essere un punto di riferimento per il disegno di politiche pubbliche e creare un ponte tra l’Italia e gli altri centri di competenza europei.

Il Centro offrirà vari servizi, tra cui definizione di strategie, consulenza e formazione per enti pubblici, Terzo settore e imprese, supporto per accedere ai finanziamenti europei, e promozione della cooperazione tra stakeholder per partenariati pubblico-privati.

Per approfondire clicca qui e qui

servizi e piattaforme digitali DSA

Evento: Servizi e piattaforme digitali all’indomani del DSA

Futura Law Firm starl SB, col supporto di ICC Italia, ha organizzato una tavola rotonda per il 17 luglio di esperti del mondo piattaforme, di varia estrazione (compliance, sviluppo software, imprenditoria, marketing).

L’evento sarà seguito da un aperitivo di networking.

Pensiamo possa essere una bella occasione per far incontrare la community del digitale di Torino e in particolare operatori che si inseriscono in diverse fasi della catena di fornitura.

Iscrizioni qui.

Comunità di Pratica

La Comunità di pratica sulla parità di genere si incontra al Pink Coworking

L’8 luglio si è svolto il secondo incontro della Comunità di pratica sulla parità di genere presso il Pink Coworking. Dopo un primo appuntamento dedicato all’approfondimento del tema e al confronto tra le organizzazioni dell’economia sociale, questo secondo incontro si è focalizzato sulla Certificazione della parità di genere.

La UNI/PdR 125: un percorso di valore per imprese e pubbliche amministrazioni

Accanto a Monica Cerutti, esperta di politiche di inclusione sociale e questioni di genere, curatrice della Comunità di pratica, è intervenuta Alessandra Brogliatto, responsabile del Settore Ricerca Sviluppo Formazione e Pari Opportunità per Confcooperative Piemonte Nord.

Inoltre, nella seconda parte del pomeriggio due partner dell’ecosistema hanno condiviso la propria esperienza sul percorso di certificazione: Synesthesia, una società benefit che si occupa di consulenza strategica, sviluppo software, servizi di marketing, ecommerce, formazione, organizzazione di eventi e la Cooperativa Esserci, che da oltre 30 anni si occupa di inclusione di persone fragili. 

Entrambe le realtà hanno illustrato il loro modello di welfare aziendale, i successi ottenuti e le difficoltà incontrate durante il processo di certificazione.

L’incontro si è svolto presso il Pink Coworking, un ambiente accogliente dove donne di tutte le età, orientamenti e provenienze lavorano insieme. Il coworking offre un’alternativa alla solitudine dello smart working casalingo e favorisce la creazione di nuove alleanze e opportunità professionali. Questo spazio è un progetto dell’associazione Acca, sostenuto dalla Circoscrizione 1 della Città di Torino.

L’incontro è stato realizzato nell’ambito del progetto Comunità di pratica grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Comunità di Pratica

ocd

Nasce l’OCDR: un’iniziativa per promuovere la sostenibilità nel consumo digitale

Il Movimento Consumatori APS, in collaborazione con Sloweb, ha lanciato l’Osservatorio Consumo Digitale Responsabile (OCDR), un’iniziativa mirata a promuovere la consapevolezza e la responsabilità nel consumo delle tecnologie digitali. Questa iniziativa si colloca all’interno del progetto “AgEnDa: Assistere, Educare, Diffondere”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo di favorire la transizione digitale.

Missione dell’OCDR

L’OCDR si propone di diventare il primo contenitore e rete nazionale dedicata al consumo digitale responsabile, consentendo ai cittadini di conoscere e utilizzare prodotti e servizi digitali che abbiano un impatto positivo economico, sociale e ambientale. La missione è di rendere il consumo digitale più inclusivo, sostenibile e consapevole, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.

L’Osservatorio si impegna a censire e dare visibilità a realtà profit e no profit attive nel campo del consumo digitale responsabile. Attraverso la distribuzione di un questionario, raccoglie dati su prodotti e servizi che promuovono un consumo tecnologico sostenibile. I dati raccolti saranno utilizzati per informare e sensibilizzare i cittadini, oltre a produrre position paper e un rapporto annuale sul tema.

L’OCDR si rivolge in particolare ai consumatori più vulnerabili, aiutandoli a individuare e utilizzare consapevolmente i servizi e prodotti tecnologici più adatti alle loro esigenze. L’Osservatorio non esprime giudizi sulle realtà monitorate, ma fornisce uno spazio per segnalare problematiche consumeristiche irrisolte, potendo intervenire in caso di pratiche commerciali scorrette.

Come aderire?

Per aderire all’OCDR, le realtà interessate devono compilare un modulo di richiesta di adesione, disponibile qui. L’adesione viene vagliata dal Movimento Consumatori APS e da Sloweb, che approvano la pubblicazione delle schede informative sui servizi digitali responsabili.

Per maggiori informazioni e per partecipare all’iniziativa, visitare il sito OCDR o contattare l’indirizzo email info@ocdr.it.

Con questa iniziativa, il Movimento Consumatori APS e Sloweb mirano a creare una comunità più consapevole e responsabile nell’uso delle tecnologie digitali, contribuendo a un futuro più sostenibile e inclusivo.

amapola diversity

Amapola apre una nuova divisione su Diversity, Equity and Inclusion: la guiderà Emilia Blanchetti

La convivenza delle differenze è un ingrediente essenziale per far crescere nelle organizzazioni benessere, competitività e valore. Con questa convinzione, Amapola inaugura una divisione interna dedicata alla Diversity, Equity and Inclusion (DEI), consolidando ulteriormente il suo impegno verso i temi sociali. La Società Benefit è specializzata dalla sua fondazione nel 2009 in consulenza di sostenibilità e comunicazione. Per guidare questa iniziativa, la senior consultant Emilia Blanchetti si unisce al team Amapola, portando con sé trent’anni di esperienza nel settore.

La nuova divisione DEI: un impegno strategico

La proposta di Amapola prende avvio da una profonda conoscenza delle tematiche ESG e da una solida esperienza nella consulenza e comunicazione della sostenibilità. Le nuove aree di consulenza in ambito DEI includono l’assessment, la progettazione di politiche, obiettivi e strategie, la comunicazione del percorso e la rendicontazione delle metriche relative alla DEI, l’accompagnamento alle certificazioni, tra cui la certificazione della parità di genere UNI PdR 125:2022.

Emilia Blanchetti vanta una lunga carriera nel settore della sostenibilità, con una solida esperienza in consulenza, organizzazione e gestione di eventi e progetti di stakeholder engagement. Ha collaborato con aziende pubbliche e private, amministrazioni pubbliche, governi e organizzazioni non profit, sia a livello nazionale che internazionale. Tra i suoi successi spiccano progetti complessi di comunicazione e divulgazione, nonché la coordinazione di importanti festival nazionali come il Verde e Blu Festival e il WE – Women’s Equality Festival.

La visione di Amapola e il networking per la DEI

Le politiche di Diversity, Equity and Inclusion sono un fattore nevralgico per la crescita delle organizzazioni: rappresentano un importante impegno sociale verso persone e comunità e definiscono in maniera chiara il quadro valoriale dell’impresa, nutrono la credibilità verso stakeholder e mercato, incidono in maniera concreta su risultati e competitività, come dimostrato da numerose ricerche. Inoltre, in un momento di forte spinta a livello normativo sui temi dei diritti umani – si pensi alle ultime direttive europee sul reporting o sulla due diligence – è fondamentale alzare il livello di attenzione, rivedendo i processi aziendali e allargando alla catena di fornitura. In questa cornice, i principali ambiti di applicazione includono la parità di genere, il supporto alla genitorialità e al caregiving, la creazione di un ambiente di lavoro inclusivo e la valorizzazione delle differenze, all’interno e all’esterno delle aziende.

«Da tempo è dimostrato che favorire diversità e inclusione genera vantaggi competitivi. Tuttavia, in Italia il tema è ancora in una fase di recepimento per gran parte delle imprese» commenta Emilia Blanchetti, nuova team leader della divisione Amapola. «Ci troviamo di fronte a uno scenario a più velocità e ogni organizzazione va seguita secondo il suo livello di maturità: c’è chi va guidato a impostare una policy DEI e chi invece ha bisogno di un interlocutore che sappia valorizzare risultati e progetti già attivati. La nostra proposta parte da un’analisi approfondita delle reali esigenze, anche attraverso tool e strumenti innovativi, ed è sempre orientata al risultato e al miglioramento della competitività».

La metodologia proposta si fonda sulla relazione con gli stakeholder, sull’ascolto attivo, sulla facilitazione e la co-progettazione delle strategie DEI, a partire dalla partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli interlocutori chiave. Questo approccio contribuisce a dare stabilità e solidità al percorso perché si basa sulla condivisione di valori, progetti e obiettivi. Inoltre, grazie a una vasta rete di relazioni a livello nazionale, Amapola è in grado di attivare sinergie su progetti DEI con partner accreditati e istituzionali, creando collaborazioni proficue con imprese, associazioni, ONG e amministrazioni pubbliche.

Una nuova tappa

«Facciamo nostre le parole dell’attivista Fabrizio Acanfora, che suggerisce di parlare di convivenza delle differenze invece che di inclusione: una prospettiva orizzontale e paritaria sulla materia che ci convince» spiega Elena Mancino, partner di Amapola «Per Amapola questa nuova divisione non è solo un obiettivo di business, ma la nuova tappa di un viaggio. Emilia porta con sé un patrimonio di esperienza e passione prezioso per la nostra realtà».

Mercato Googreen – speciale Terra Madre Off 2024

In occasione del Salone del Gusto Terra Madre 2024, nelle giornate del 28 e 29 settembre Giardino forbito conferma la collaborazione con Slow food con un programma dedicato inserito, come sempre, nel contesto del Mercato della Biodiversità Googreen che, per l’occasione, sarà su due giorni e ospiterà produttori agricoli e artigiani a Km0 ed eccellenze nazionali.

Sabato 28 Settembre

  • Interviste ai produttori a cura di Alice Poli e Antonella Giani
  • Presentazione del libro “Fallisci o sei morto” Acquario edizioni
  • Laboratori ambientali a cura di Impollinatori metropolitani, Beesù e Erbabrusca
  • Presentazione delle “Passeggiate immersive Googreen”, in collaborazione con Art Site Land, Andrate Nordic Walking, Orchestra Terra Madre

Domenica 29 settembre

  • Stand up comedy a cura di Serena Bongiovanni
  • Talk Conversas: il riciclo
  • L’uomo legge la Natura. In collaborazione con Book Silent Torino
  • Laboratori ambientali a cura di Impollinatori metropolitani, Beesù e Erbabrusca
  • Lezione sulla “Seminatrice” e presentazione della passeggiata immersiva al Palazzo Traversa e agli orti di Bra, in collaborazione con Aregoladarte e Musei civici di Bra
  • Reportage foto e video a cura di Greta Stella
buon gusto senza spreco

iThanks ospite al webinar organizzato da “Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti”

Venerdì 21 giugno si è svolto il primo webinar per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, dal titolo: “Buon gusto senza spreco! Strategie aziendali per ridurre lo spreco alimentare“.

Il 2024 sarà l’anno dedicato allo spreco alimentare e alle conseguenze ambientali, sociali ed economiche che comporta.  Proprio per questo il webinar si concentra sulle soluzioni e le strategie che le aziende possono intraprendere o hanno già intrapreso per risolvere questo problema.

Ecco le aziende invitate e i le loro azioni:
Come recuperare alimenti e promuovere un consumo consapevole, con Matteo Guidi di LAST MINUTE MARKET – IMPRESA SOCIALE S.R.L.
Soluzioni concrete di food sharing for charity in ambito profit e non-profit con Marco Raspati di Regusto – Recuperiamo Società Benefit
L’impatto dello spreco del cibo e come la grande distribuzione può minimizzarlo grazie al primo assistente digitale contro lo spreco, con Andrea Albert Maria Gasco di iThanks
Come creare una cultura della rigenerazione, dagli impianti alle buone pratiche quotidiane con Fiorenza Genovese del Gruppo Iren
In che modo la 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐑𝐢𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐑𝐢𝐟𝐢𝐮𝐭𝐢 gioca un ruolo fondamentale nel guidare le imprese ad agire per ridurre lo spreco di cibo, con Bernardo Piccioli Fioroni di Utilitalia

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Bench-Mark | Ep. 68 – Progesia srl Società Benefit

Dal 2015 Progesia accompagna le aziende in un percorso di crescita e di consapevolezza rispetto alla sostenibilità e all’impatto sociale.

Oggi, con Antonella Moira Zabarino, Amministratrice Unica di Progesia, scopriamo in che modo questa realtà sta lavorando per creare un ambiente lavorativo e una comunità più consapevole e impegnata nella promozione di pratiche sostenibili e inclusive.

L’intervista è a cura di Francesco Antonioli.

Riguarda qui gli altri episodi di Bench-Mark.

l'orto che vorrei

Evento di lancio del progetto FARClimate

Il cambiamento climatico è la sfida più critica del nostro tempo. Gli impatti del riscaldamento globale, tra cui siccità, tempeste e altri eventi meteorologici estremi, sono già gravemente percepiti in tutto il mondo. È necessario intraprendere azioni urgenti e sostenute sia per mitigare il cambiamento climatico che per adattarsi a ciò che è ormai inevitabile.

Green Growth Generation è orgogliosa di essere partner di FARClimate, un progetto finanziato dal programma Horizon, che mira a implementare soluzioni trasformative verso la resilienza climatica in almeno 20 regioni e comunità in tutta Europa. Il progetto affronta le complesse sfide dello sviluppo e dell’espansione delle strategie di resilienza climatica, rendendole disponibili e comprensibili a tutti, prestando particolare attenzione alle barriere sociali, politiche ed economiche comunemente riscontrate.

Per avviare il progetto sul territorio torinese, GGG ha organizzato, in collaborazione con Rete ONG, Fiësca Verd e Fuori di Palazzo, un evento inaugurale che si terrà giovedì 11 luglio alle ore 17 presso l’Orto Boschetto. L’evento includerà un workshop partecipativo basato sulla metodologia Living Lab, con l’obiettivo di promuovere l’apprendimento pratico e la partecipazione attiva. Questa iniziativa offrirà ai membri della comunità l’opportunità di impegnarsi in attività significative e di incontrare i rappresentanti degli orti comunitari torinesi. Riunendo prospettive ed esperienze diverse, miriamo a rafforzare la rete sociale locale e a migliorare l’impatto collettivo sullo sviluppo urbano sostenibile. 

LAGEMMA AGRIFOOD24

LAGEMMA AGRIFOOD24 |  La nuova #call4future de LaGemma Venture

LaGemma Venture s.r.l. è la nuova società d’investimenti nata a marzo 2024 a Cuneo, su impulso della  Fondazione CRC in collaborazione con SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale, con l’obiettivo di creare un hub di investimenti e di crescita basato in provincia di Cuneo e capace di estendere la propria operatività a livello nazionale.

La mission della società è attrarre in provincia le migliori startup a livello italiano, per aiutarle a crescere all’interno di percorsi di accelerazione e investimento realizzati in collaborazione con partner riconosciuti.

Ad oggi, numerose aziende hanno aderito come partner di LaGemma Venture: Fonti Alta Valle Po (Acqua Eva), Albertengo, Aurora Naturale, Baladin, Bio Poplar, eViso AI for commodities, GAI, JoinFruit, Michelis, Monge, Olimac, Rivoira Giovanni & Figli, San Bernardo, Golosità dal 1885 (Sebaste), Valgrana e Venchi.

LaGemma AGRIFOOD24 For A Sustainable Planet è la prima call4future lanciata da LaGemma Venture, in collaborazione con SocialFare IS Incubatore Certificato, ed è pensata per accelerare startup in grado di offrire soluzioni ad impatto positivo attraverso tecnologia ed innovazione in ambito Agrifood.

L’obiettivo della call4future è attrarre le migliori idee su quattro ambiti di intervento

  • Agricoltura: innovazione e tecnologia a sostegno di un maggior rispetto del suolo, degli animali e delle persone.
  • Filiera alimentare: la tecnologia aiuta ad abbreviare la catena di approvvigionamento, trovando soluzioni con minore impatto ecologico, qualità e prossimità per l’utilizzatore finale.
  • Alimentazione: l’alimentazione moderna è cultura, deve mirare a offrire un equilibrio salutare, combinando e utilizzando cibi in modalità anche alternative
  • Economia circolare: riduzione degli sprechi e riutilizzo degli scarti

Chi può partecipare?

Possono partecipare startup con prototipo validato o in fase revenue making, i cui modelli hanno la potenzialità di crescere qualitativamente, quantitativamente e rapidamente, sul territorio nazionale ed internazionale.

Cosa offre il programma?

Il programma offre 4 mesi di accelerazione intensiva, un investimento cash fino a €160k, prestigiose aziende partner in ambito agrifood, accesso a un network di mentor e investitori e attività di accompagnamento online e in presenza.

LaGemma AGRIFOOD24 è aperta fino al 29 settembre 2024: è possibile candidarsi compilando il form disponibile sul sito.

start cup stage 2

Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2024, aperta la Fase 2: il Concorso dei Business Plan

Conclusa la prima fase dell’iniziativa, il “Concorso delle Idee”, la XX edizione della competizione per progetti imprenditoriali entra ora nel vivo con la Fase II, il “Concorso dei Business Plan”, promossa dagli incubatori I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, e 2i3T, Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino.

Il concorso è gratuito e si rivolge a tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni con l’obiettivo di favorire e sostenere la nascita di startup innovative ad alto contenuto di conoscenza per promuovere lo sviluppo economico del territorio piemontese e valdostano. Chiunque può partecipare, sia in forma individuale sia in team, anche senza aver preso parte alla fase precedente, inviando entro il 29 luglio 2024 un progetto imprenditoriale innovativo in una delle cinque categorie di gara: Cleantech & Energy, ICT, Industrial, Life Sciences, Turismo e Industria Culturale e Creativa.

Organizzata nell’ambito del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la competizione Start Cup Piemonte Valle d’Aosta costituisce un’opportunità unica per trasformare studi e ricerche in progetti d’impresa, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, ed entrare nel network degli incubatori di imprese innovative. I vincitori riceveranno infatti sostegno per la nascita delle startup, supporto nella definizione della loro strategia, accompagnamento sul mercato attraverso il contatto con i primi clienti e l’introduzione a investitori e banche per il reperimento di capitali.

I premi in palio

In seguito alla chiusura delle candidature allo scoccare di martedì 30 luglio e dopo le fasi intermedie di valutazione delle applicazioni raccolte, entro l’inizio di novembre saranno decretati i migliori progetti di startup partecipanti alla Business Plan Competition che riceveranno premi di valore economico, oltre a menzioni speciali, attribuiti con il supporto di una Giuria composta da imprenditori, venture capitalist e business angel.

Grazie alla dotazione messa a disposizione dagli enti promotori e dai sostenitori dell’edizione 2024, quest’anno il montepremi complessivo sale a oltre 75.000 euro e sarà erogato in denaro, destinato a generare risorse finanziarie funzionali all’avviamento delle startup innovativa, e servizi, offerti da diversi partner.

tre vincitori assoluti riceveranno premi in denaro: al primo classificato un premio di 7.500 euro, al secondo di 5.000 e al terzo di 2.500. Ai primi sei progetti in classifica sarà inoltre riconosciuto il premio di 1.000 euro ciascuno per l’iscrizione al PNI 2024, il Premio Nazionale per l’Innovazione, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup regionali che quest’anno si svolgerà giovedì 5 e venerdì 6 dicembre 2024 a Roma, organizzata dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” in collaborazione con le università e gli enti di ricerca del network Start Cup Lazio, nell’ambito dell’Ecosistema dell’innovazione del Lazio denominato Rome Technopole finanziato dal PNRR.

Non mancheranno inoltre i premi speciali promossi da sponsor interessati a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione:

  • Fondazione CRC, attenta ad interventi rivolti a competitività e sviluppo sostenibile, assegnerà il Premio Fondazione CRC, del valore di 10.000 euro, al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Provincia di Cuneo;
  • Regione Autonoma Valle d’Aosta, tesa allo sviluppo imprenditoriale sul territorio valdostano, assegnerà il Premio Valle d’Aosta da 7.500 euro al miglior progetto imprenditoriale che insedi l’impresa nella Pépinière d’Entreprises di Aosta o di Pont-Saint-Martin;
  • Distretto Aerospaziale Piemonte, associazione che si pone l’obiettivo di potenziare il settore dell’aerospazio – collaborando con tutti gli attori del settore e anche tramite la creazione di progetti per la diffusione dell’innovazione – assegnerà il Premio Sostenibilità nell’Aerospazio da 7.500 euro al miglior progetto che consideri il tema della sostenibilità nell’aeronautica e nello spazio;
  • Fondazione Laura & Franco Beltramo ETS, ente che sostiene progetti innovativi nel campo della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, offrirà due Premi Social Innovation di complessivi 15.000 euro destinati a due miglior progetti imprenditoriali in campo medico, farmaceutico, delle biotecnologie, dell’agricoltura e del fabbisogno alimentare che favoriscano il progresso sociale e lo sviluppo di condizioni di vita migliori;
  • Fondazione LINKS, centro di ricerca interessato a favorire la crescita tecnologica ed economica, aumentare la competitività dell’ecosistema e valorizzare la proprietà intellettuale, metterà in palio il Premio Città del Futuro e Sostenibilità, del valore complessivo di 7.500 euro sotto forma di servizi, a massimo due dei migliori progetti che propongono prodotti e/o servizi innovativi basati su tecnologie legate alla sostenibilità;
  • Jacobacci & Partners, società di riferimento nel panorama italiano e una delle principali realtà europee nell’ambito della tutela della proprietà intellettuale, destinerà ai due migliori progetti imprenditoriali con caratteristiche di proprietà intellettuale, due premi del valore complessivo di 7.000 euro, erogati sotto forma di servizi;
  • il Premio UniCredit Start Lab, offerto da UniCredit, interessata a supportare le startup innovative nelle fasi di vita aziendale con azioni specifiche, consisterà in una sessione di mentorship per valutare l’idoneità di un progetto ad essere ammesso a contenuti mirati del programma Start Lab;
  • tre premi 5G & Emerging Tech in servizi destinati ai migliori progetti imprenditoriali in tema di 5G, offerti nell’ambito del progetto CTE NEXT della Città di Torino.

Previste anche cinque menzioni speciali:

  • “Imprenditoria Femminile”, per il miglior progetto di impresa al femminile con un team a maggioranza femminile (maggiore del 50%);
  • Social Innovation”, per il miglior progetto di ‘Innovazione Sociale’, che propone soluzioni innovative in uno dei campi previsti dall’articolo 2, comma 1, del Decreto Legislativo 155/2006 sull’impresa sociale;
  • Open Innovation / Spin Off Industriali”, dedicata al miglior progetto riguardante prodotti e/o servizi innovativi derivanti da un’attività di Ricerca condotta in collaborazione tra un’impresa e un ateneo piemontese;
  • Climate Change”, per il miglior progetto di impresa ad impatto sul cambiamento climatico in grado di integrare innovazione, tecnologia, protezione e valorizzazione delle risorse naturali, al fine di generare crescita economica e tutela dell’ambiente;
  • Tecnologie Sostenibili”, al miglior progetto che si distingua particolarmente per la sua originalità nell’ambito delle tecnologie sostenibili, assegnato da Jacobacci & Partners.

Per rimanere aggiornati su tutte le novità della competizione è possibile iscriversi alla newsletter email tramite il form disponibile al fondo di ogni pagina del sito web del concorso, oppure seguire Start Cup Piemonte Valle d’Aosta sui suoi canali social ufficiali: FacebookLinkedIn e X.

Scintille #5 – Christian Greco, gli Egizi, la tecnologia e il futuro

L’umanità ha sempre rivolto il proprio sguardo al futuro, tanto oggi come nel passato remoto. Lo testimonia l’enorme lascito degli antichi Egizi, la cui storia iniziata oltre 6.000 anni fa ci è nota anche grazie alle numerose innovazioni introdotte nella civiltà e alle opere faraoniche – è proprio il caso di dirlo – costruite nell’arco di tre millenni per celebrare e preservare la memoria, in una visione centrata sul progettare il domani.

La tecnologia dell’epoca viene studiata e raccontata attraverso la tecnologia contemporanea, oggi proiettata verso l’era virtuale, da poli d’eccellenza come il Museo Egizio di Torino, il più antico al mondo e considerato il più importante in assoluto dopo quello del Cairo. Questo ponte tra passato, presente e futuro sarà al centro dell’incontro gratuito organizzato per martedì 16 luglio 2024 da I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, con Christian Greco, Direttore del Museo Egizio.

Christian Greco dirige il Museo dal 2014 ed è responsabile dei progetti di ristrutturazione e riorganizzazione del percorso museale del 2014-2015 e del 2023-2025. Alla guida del Museo, di cui supervisiona gli aspetti legali e finanziari e tutte le attività scientifiche, ha promosso la realizzazione di numerose mostre temporanee e itineranti, l’organizzazione di convegni, workshop e progetti di inclusione sociale, e ha sviluppato collaborazioni con musei, università e istituti di ricerca, in ambito sia nazionale che internazionale.

Greco ha servito come membro dei comitati scientifici di diversi musei e istituzioni italiani e internazionali. È inoltre autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche ed è stato keynote speaker in numerosi convegni nazionali e all’estero. All’attività di insegnamento in Egittologia e Museologia, affianca una fitta agenda di impegni pubblici di divulgazione scientifica.

L’incontro del 16 luglio in I3P è organizzato all’interno della rassegna di eventi speciali intitolata Scintille: una serie di incontri con menti brillanti e personalità di spicco, provenienti non solo dal mondo della tecnologia, che hanno lasciato un segno importante nel proprio campo e oltre. La rassegna è promossa dall’incubatore in occasione del compimento dei propri 25 anni di attività, per continuare a proporre alla community degli innovatori nuove occasioni di ritrovo, di confronto e di ispirazione dell’imprenditoria di domani.

Come partecipare

L’incontro si terrà martedì 16 luglio 2024, a partire dalle 18:00in presenza presso la Sala Agorà dell’incubatore I3P, situato all’interno del Campus del Politecnico di Torino e raggiungibile sia dal cancello principale di corso Castelfidardo 30/A, sia dall’ingresso pedonale di via Pier Carlo Boggio 59.

La partecipazione all’evento è gratuita, previa registrazione su Eventbrite.

Programma

Ore 18:00 | Accoglienza dei partecipanti

Ore 18:10 | Saluti introduttivi – Paola Mogliotti, Direttore di I3P

Ore 18:15 | Apertura dell’incontro – Adriano Marconetto, Entrepreneur In Residence di I3P

Ore 18:20 | Chiacchierata con Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino

Ore 19:00 | Sessione Q&A con il pubblico presente in sala

Ore 19:20 | Conclusione dell’incontro